L’Alpago per me è la meta autunnale per eccellenza. Appena le temperature iniziano a scendere e i colori delle foglie a scaldarsi, la macchina sa già dove andare. La carta topografica aperta punta dritta verso il Rifugio Semenza e il vicino Bivacco Lastè, mentre ben tre cime sono a disposizione: Manera, Lastè e Palantina. Ne viene fuori un giro ad anello che sembra avere proprio tutto!

foliage autunnale in Alpago

Panorama all'imbrunire in Alpago

Da Pian delle Lastre al Rifugio Semenza (e bivacco Lastè)

Lasciamo l’auto nei pressi di Malga Pian Grant (1211 mslm) e ci incamminiamo lungo il sentiero 923. Siamo immediatamente avvolti dal bosco che, in questa stagione, sfoggia il meglio di sé tra colori dorati e profumi autunnali.

L’Alpago è uno dei miei scenari preferiti quando si parla di autunno.
Tutte le altre mete? Le trovi qui: Guida al miglior foliage del Veneto!

In breve incrociamo una strada bianca che conduce, inforcandola verso sinistra, a Malga Pian di Lastre. La malga è utilizzata solo per l’alpeggio del bestiame, che in questa stagione è già rientrato a valle. Nonostante ciò il panorama sul Lago di Santa Croce e su questi morbidi prati è comunque stupendo.

Pian delle Lastre

Da qui prendiamo una traccia che taglia il prato in direzione della Malga Pradosan (1338 mslm), dove la segnaletica indica il sentiero 926. Abbiamo superato la quota dei pascoli e ci addentriamo di nuovo nel bosco mentre il sentiero continua a salire. La pendenza si fa maggiore, ma non è mai troppo elevata.

Il panorama si apre nuovamente solo quando riusciamo a vedere il fianco di Cima delle Vacche. Da qui il sentiero torna meno ripido e decisamente più spettacolare, permettendoci di ammirare il Cansiglio, l’Alpago, la Val Belluna e la sottostante Val de Piera.

Finito il bosco il sentiero incrocia il segnavia 923 che sale anch’esso da valle e prosegue tenendo il fianco delle pareti rocciose. Un ultimo breve tratto un po’ esposto ci segnala l’arrivo al Rifugio Semenza.

Rifugio Semenza

La terrazza in legno del Rifugio Semenza (2020 mslm) appare già da lontano e, una volta arrivare qui, è impossibile non rimanere stupiti ammirando tutta la grandiosità di queste montagne solitarie. L’interno del rifugio è completamente in legno, l’ospitalità è genuina e il cibo squisito: cosa volere di più da un rifugio d’alta quota?

Ah sì, le torte sono strepitose!

Bivacco Lastè

Ancora pochi metri di dislivello e siamo a Forcella Laste dove sorge il Bivacco Lastè (2050 mslm). Si tratta sostanzialmente del ricovero invernale del Rifugio Semenza.

In stile Fondazione Berti, il bivacco è ben tenuto e dotato di materassi e coperte. Cosa più importante, da qui si gode di una spettacolare vista sulle Dolomiti Friulane.

Ogni volta che salgo in Alpago rimango stupita dai colori di questi luoghi: i toni accesi dei larici del fondovalle, le sfumature bruciate degli ultimi prati e le cime dorate dal sole.

Cima Laste e Cima Manera

Prendiamo il sentiero 924 che parte dal Bivacco Lastè in direzione di Cima Laste (2247 mslm). Raggiungiamo la cima del monte in meno di 30 minuti. Sarebbe il momento giusto per riposarci e goderci il meritato pranzo, se non fosse che davanti a noi Cima Manera ci oscura parte della visuale!

Davide verso Cima Manera

Scendiamo qualche metro di quota su una cresta rocciosa piuttosto esposta fino ad arrivare a ridosso di alcune pareti decisamente verticali. Qui un breve ma ripido tratto attrezzato con un cavo metallico ci porta tra grossi massi e profonde spaccature verso la cima del Cimon del Cavallo o Cima Manera (2251 mslm).

La vista è amplissima sulle Dolomiti Bellunesi e Carniche fino alle Alpi Giulie e soprattutto su tutto l’Alto Adriatico, dalla Dalmazia alle lagune veneto-friulane. Suoniamo la campana e ci godiamo (ora sì) il pranzo accompagnati dalla meraviglia di questo panorama.

Il giro ad anello verso Cimon Palantina

Ci rimettiamo in cammino scendendo da Cima Manera lungo il versante Sud Ovest verso Forcella Palantina (2045 mslm), seguendo un altro tratto attrezzato. Siamo ora sul sentiero 929, che coincide con un tratto dell’Altavia n. 7, e risaliamo lungo una dorsale tra roccette fino all’ampia cima di Cimon di Palantina (2190 mslm).

Da qui seguiamo sempre il sentiero 929 che prosegue all’interno del bosco fino ad aggirare Col del Cuc.

giro ad anello in Alpago

Attenzione perché qui è facile perdersi data la scarsità delle indicazioni! Noi imbocchiamo il sentiero 922 verso il Sasso della Madonna, un grande masso che si è depositato qui e sul quale è stata posta una piccola statua dedicata alla Madonna.

Non è che proprio ci perdiamo, è che… questa volta abbiamo con noi indicazioni davvero rudimentali. Comunque a questo punto non siamo proprio sicuri di dove ci troviamo, almeno finché un provvidenziale ottantenne si approssima e, scambiate due chiacchiere, ci regala una fotocopia dello stralcio di carta di quest’area.

“Porto sempre con me un paio di fotocopie… possono fare comodo a qualcuno”, ci dice.

C’è anche una seconda storia: cioè che questo signore si trova qui in questo momento perché, dopo cinquant’anni, ha portato la moglie sui sentieri della loro prima passeggiata insieme. Ah, amore e montagna, che connubio bellissimo!

Davide Zambon coautore di Bagaglio LeggeroDavide

 

Finalmente orientati, scendiamo verso sinistra imboccando il sentiero 923 e passando accanto alle Baracche Mognot, dove il sentiero diventa una comoda forestale. La meraviglia del percorso non è ancora finita però…

Completiamo infatti questo strepitoso anello attraversando una magnifica faggeta dorata, arricchita da esemplari tanto enormi quanto spettacolari.

faggeta e foliage autunnale in Alpago

Dati tecnici in breve

Partenza: Malga Pian Grant (1211 mslm). C’è un ampio parcheggio nelle vicinanze, a pagamento durante il periodo estivo.

Arrivo: è un giro ad anello. I punti che si toccano sono Rifugio Semenza (2020 mslm) – Bivacco Lastè (2050 mslm) – Cima Manera (o Monte Cavallo 2251 mslm) – Cimon di Palantina (2190 mslm).

Dislivello: 1000 metri circa

Difficoltà: media. I tratti attrezzati non sono particolarmente difficili e non necessitano di attrezzatura, un cordino può essere utile nel caso non ti sentissi sicuro. Il passaggio richiede comunque passo fermo sui tratti più esposti. Serve inoltre una buona resistenza vista la lunghezza del percorso.

Tempo: 2 ore la salita fino al Bivacco Lastè, 6-7 ore il giro ad anello completo.

Cartografia: Tabacco n.12, Alpago – Cansiglio – Valcellina

Bivacco Lasté e giro ad anello in Alpago pin