Il trekking che porta al Bivacco Reali da Gosaldo è di una bellezza unica, perché attraversa gli ambienti più autentici e solitari della montagna bellunese: colorati boschi di faggi, un delizioso piccolo bivacco di appoggio e poi su… verso un incredibile mondo di roccia.

Cosa troverai nella salita al Bivacco Reali
Fatica
Difficoltà tecnica
Panorama
Ambiente solitario

Silvia e Davide al Bivacco Reali

Da Gosaldo al Bivacco Menegazzi

La salita che da Gosaldo porta al Bivacco Menegazzi è uno dei nostri grandi classici. In questi mesi infatti, questa splendida casera è stato rifugio, via di fuga, ristorante all’aperto e scaccia pensieri delle nostre giornate lavorative da montanari digitali.

In questo articolo ti raccontiamo il trekking al Bivacco Menegazzi (e qualche curiosità). Il percorso è comunque presto detto: lascia l’auto nello spiazzo di Villa di Sant’Andrea di Gosaldo (1270 mslm) e imbocca la strada asfaltata che entra verso il paese. Dopo pochi metri troverai sulla destra l’indicazione per il Bivacco Menegazzi: il sentiero non è numerato. Ti avviso già che i primi metri di salita sono di una pendenza irreale, ma poi smette di scherzare e diventa più umano.

Bivacco Menegazzi

Dal Bivacco Menegazzi al Bivacco Reali

Dopo circa un’ora di sentiero siamo di fronte al bellissimo Bivacco Menegazzi (1737 mslm). Il sentiero che sale verso il Bivacco Reali (è il 720) inizia proprio da qui. Seguiamo i segnavia in direzione della Forcella delle Mughe. I segni non sono molto evidenti, ma qualche ometto aiuta nell’orientamento e al resto ci pensano le stelle alpine… un vero mare di fiori “ciccioni” veramente splendidi.

Raggiungiamo un grande masso al centro del vallone, in corrispondenza del quale il sentiero si biforca e imbocchiamo il percorso che sale sulla destra verso il Bivacco Reali (sulla sinistra si prosegue per la forcella, e poi per il Rifugio Treviso). Il pendio di roccia misto erba è davvero bellissimo e la giornata di sole sembra un regalo dopo una settimana di pioggia ininterrotta.

Ad un certo punto, però, alcuni ragazzi che stanno scendendo ci avvertono: guardate che su fa ben freddo!

Davide alle scalette

Arriviamo così alla base de “La scaleta”, una parete rocciosa da salire in “divertente” arrampicata. Gli appigli sulle gradonate e nel canalino ci sono tutti, ma si tratta comunque di un passaggio molto esposto, che richiede passo fermo e buona padronanza dell’ambiente alpino. I passaggi di I° non sono difficili, ma è necessario prestare attenzione (e ricordati sempre che poi dovrai anche scendere disarrampicando!). Occhio inoltre se la roccia è umida.

Sbuchiamo dall’ultimo tratto di canalino ed ecco la magia… ci troviamo al cospetto di un piccolo altipiano roccioso con una vista spettacolare sulle cime delle Pale di San Martino che dominano la Val Canali.

Le nuvole sono velocissime e le montagne sembrano giocare con noi, scoprendosi mano a mano per poi richiudere la loro bellezza dietro ad un velo.

Il balcone panoramico è strepitoso (e fingiamo di ignorare l’unico perfetto spiazzo per la tenda presente nel raggio di chilometri). Al di là della Val Canali – della quale non si vede il fondo – spicca il Vallone delle Lede, oggetto di diverse escursioni. Dove finisce il bosco la pendenza del vallone si rompe, i colori diventano quelli della roccia e dell’erba bruciata, e strizzando gli occhi si vede un puntolino rosso…

… è il tetto del Bivacco Minazio! Lo faccio notare a Silvia.

“Ma il Minazio è giallo!”

Vero, ma da questa distanza, solo il tetto arriva fino a noi. Quanti ricordi…

Davide Zambon coautore di Bagaglio LeggeroDavide

Silvia nel trekking al Bivacco Reali

Pochi giorni prima avevamo visto una spolverata di neve sulle cime più alte, ed in effetti a quota 2500 mt il terreno è ricoperto di neve. In alcuni punti è anche piuttosto profonda.

Il percorso è ben segnalato, e un (per noi) eroico escursionista ha segnato con i suoi passi il manto nevoso. Risaliamo il sentiero segnalato su terreno roccioso, saliamo il versante di un anfiteatro roccioso, poi un affilato dosso. Sulla nostra destra, strapiombi vertiginosi. Raggiungiamo una panoramica selletta al di sotto della Cima dei Vani Alti. La traccia è ora un percorso aereo, che si svolge lungo una cresta sospesa sul versante est dei Vani Alti, con diversi saliscendi ad accompagnare il nostro incedere La cresta risulta essere piuttosto delicata, soprattutto per via della neve che rende il percorso decisamente scivoloso.

Finalmente avvistiamo il bivacco Reali (2595 mslm). Il bellissimo sole della giornata illumina le pareti di lamiera rossa che si stagliano sulla bianca neve immacolata. Uno spettacolo per gli occhi e il cuore!

Davide verso il Bivacco Reali

Silvia sotto Cima Vani Alti

Il Bivacco Reali

La posizione del Bivacco Reali è decisamente invidiabile. La Croda Granda – secondo monte per altezza delle Pale di San Martino – domina con i suoi 2849 metri, e i suoi volumi sbozzati. Oltre il bivacco, verso nord, lo sguardo si spinge lontano, lontanissimo. Verso ovest, i frastagliati Lastei.

Il bivacco Reali è la classica “scatola rossa” in versione mini. È dotato infatti di 6 posti letto con materassi (non in ottimo stato), qualche coperta e qualche cuscino. Non ci sono le panche e il tavolo come nei bivacchi Berti tradizionali, ma in ingresso è comunque predisposta una piccola scaffalatura con alcune provviste e il libro di bivacco.

Nonostante le dimensioni ridotte, insomma, c’è tutto quello che serve per farci pentire di non poter rimanere a dormire in questo remoto angolo di mondo.

Bivacco Reali

La Cima Croda Granda

A causa neve non abbiamo ritenuto sicuro intraprendere la salita alla Croda Granda, ma ti segnalo quanto segue:

Cima Croda Granda si raggiunge tramite la via normale che si imbocca dal bivacco. La traccia inizia in discesa fino alla Forcella Sprit per poi risalire, attraverso ghiaie, facili roccette e qualche passaggio di I°. Il sentiero è ben segnalato e conduce fino alla madonnina della cima.

Dato che “ci fermiamo qui”, la discesa la facciamo per la via di salita, con passo deciso: per arrivare a goderci l’ultimo sole al Menegazzi!

Cima Croda Granda

Trekking al Bivacco Reali: dati tecnici in breve

Dove siamo: sul versante orientale e veneto delle Pale di San Martino, lungo la dorsale che va dal Dalaibol, a sud, all’Agner, a nord.

Partenza: Villa di Sant’Andrea di Gosaldo (1270 mslm)

Arrivo: Bivacco Reali (2595 mslm)

Dislivello: 1325 mt

Tempo: 3 ore e 45 min

Difficoltà: difficile. Ci sono alcuni tratti esposti da arrampicare che possono mettere in difficoltà un’escursionista non esperto, oltre ad un dislivello comunque sostenuto. La salita è da considerare molto difficile se si aggiunge la Croda Granda o la si percorre con neve.

Acqua: non è presente acqua lungo il percorso.

Cartografia: Carta Tabacco n. 22, Pale di San Martino (se non ce l’hai puoi comprarla su Amazon)

Bivacco Reali al cospetto della Croda Granda pin