Il bivacco Zeb è davvero il più bello del mondo? Diciamo che di bivacchi in questi anni ne abbiamo girati tanti da perdere il conto, ma ti posso assicurare che questo entra di diritto tra i top di serie. Per il resto continueremo ad impegnarci per vederli tutti e aggiornare la nostra personalissima lista!
Siamo in Val Dernone, una valle laterale della Valle del Dosso sui Monti Lariani ed è arrivato il momento di partire!
Da Caiasco al bivacco Zeb
Lasciamo l’auto nel piccolo parcheggio in località Caiasco (1010 mslm). La strada per arrivare qui, che dal lago di Como sale i versanti dei Monti Lariani in direzione Gravedona e Dosso del Liro, è piuttosto stretta e tortuosa e il parcheggio non molto ampio, ma non sono zone molto frequentate, tanto che la nostra è l’unica auto.
Se non dovesse esserci posto puoi parcheggiare a Pian delle Castagne, dove c’è un ampio spazio sterrato per parcheggiare. Qui siamo a 890 mslm, quindi aggiungi una mezz’ora e un paio di chilometri all’escursione.
Allacciamo gli zaini e ci mettiamo in marcia. Un pannello agée completamente scolorito vorrebbe raccontarci qualcosa sui Monti Lariani, ma con scarsi risultati, una cosa però te la racconto io:
Alta via del Lario
Il bivacco Zeb si trova lungo l’Alta Via del Lario, un percorso di più di 50 chilometri che si può percorrere in 3 giorni e va da San Bartolomeo, sopra Gera Lario, al Rifugio Menaggio. Stavamo traguardando proprio questo percorso, ma il meteo instabile ci ha fatto desistere e rimandare l’impresa.
Se decidi di percorrerla però ti lascio un’info pratica che può esserti utile: non esiste autobus che ti riporti a San Bartolomeo, al massimo arriva a Gera Lario, ma poi avresti circa 1000 metri di dislivello in salita per tornare alla macchina. Le alternative sono: o ti organizzi con due auto, oppure prenoti un taxi.
Ti dico io il senso del pannello con la carta dei sentieri. Un’avvertenza vicina alla cornice, scritta tutta in maiuscolo, recita:
Carta toponomastica dialettale con i tracciati degli antichi sentieri, molti dei quali impervi, abbandonati e difficili, quindi sconsigliati senza l’aiuto locale e richiedenti molta
Poi c’è la cornice.
Richiedenti molta? Molta cosa? COSA???
Un cartello di legno indica chiaramente di imboccare la strada silvo-agro-pastorale per indirizzarsi vero il bivacco Zeb. Il sentiero è all’inizio una carrareccia che passa alcune case e malghe alla fine del paese, fino a diventare sempre più stretta. Oltrepassiamo le vecchie Baite di Sancido, dove a destra c’è anche una fontana con vasca di pietra.
Saliamo poco, scendiamo un altro poco, oltrepassiamo un tratto di cemento, il sentiero si “inerbisce” e l’erba alta quasi ci fa perdere l’entusiasmo: è una giornata caldissima e il saliscendi sembra una beffa per chi vuole arrivare al punto!
Finalmente però entriamo in un piccolo bosco che ci ridà energie, grazie ad alcuni esemplari di faggi delle dimensioni notevoli e alle prime pozze d’acqua cristalline dell’escursione.
“Prime” perché in poco ci troviamo ad attraversare il torrente Lirio sul Ponte di Mandri (1190 mslm) e il carattere della gita cambia completamente. Qui siamo in un posto da favola! Ok, il ponte in cemento con una sponda crollata non è proprio poetico, ma il torrente che scorre copioso, i salti di roccia che formano piccole cascate, il rudere di pietra che si intravede poco lontano e la faggeta alla nostra sinistra sono pura poesia per gli occhi.
(La sponda crollata non crea problemi, il ponte è comunque largo).
Entriamo nella faggeta e continuiamo la salita fiancheggiando il bellissimo scorrere del torrente Lirio.
Usciti dal bosco vediamo alla nostra sinistra l’Alpe Madri (1320 mslm), ma attenzione perché poco dopo il sentiero diventa poco visibile. Bolli e ometti indicano di attraversare il Lirio che troviamo piuttosto carico di acqua.
Ci troviamo sulla sinistra orografica del torrente e siamo improvvisamente immersi nei frutti di bosco: mirtilli, more e soprattutto lamponi. Lamponi come piovessero. Inutile dire che l’incedere si fa più lento e difficoltoso. Abbandonare l’impresa per un dolcetto? Continuare con il paraocchi? Ognuno faccia le proprie considerazioni! Noi: ci fermiamo ad ammirare il panorama (qui è davvero bellissimo e alcune piccole cascate naturali formano scenari quasi islandesi), mangiare un paninetto e fare il carico di lamponi. Come si dice “la carne è debole”!
Il sentiero oltrepassa nuovamente il torrente Lirio e da qui la salita si fa più ripida.
Arriviamo all’Alpe Mugiam (1565 mslm) della quale curioso l’interno con scarso risultato (è poco più di un ricovero) e continuiamo la salita tenendo gli occhi aperti sui bolli rossi.
Il sentiero è in generale ben tracciato, anche se non sempre evidente. Saliamo il ripido versante Sud Est della Val Dernone e finalmente eccolo sbucare dal nulla: il Bivacco Zeb a circa mt. 2.000 di quota.
Il bivacco Zeb
Se sei debole di cuore è bene che tu lo sappia ora: è probabile che il bivacco Zeb sia più bello di casa tua!
Siamo a 2011 mslm e questo luogo è un gioiello: esterno di design in lamiera grigia e bordeaux, ma se possibile l’interno è ancora più sorprendente – nuovo, pulito, confortevole e tremendamente cool.
Il bivacco è dedicato a Flavio Muschialli, detto Zeb, caposquadra del Soccorso Alpino e Speleologico di Dongo, precipitato in un canalone all’età di 37 anni. Era l’anno 2011 e una bella foto all’interno lo ricorda con affetto.
6 posti letto (ma stringendosi ci si sta anche in più persone), coperte a go-go, cuscini, ciabattone di varie taglie, tavolo con panca, piccola dispensa, uno spazio per cucinare (con fornelletto proprio, anche se c’era qualche mezza bombola lasciata lì) tra l’esterno e l’interno e…
una vetrata con vista da panico!
A pochi metri di distanza c’è anche una fontanella con acqua… insomma cosa volere di più? Ah sì, anche la posizione non è niente male!
La notte nell’ordine: vediamo una stella cadente, poi tuoni in lontananza, poi si scatena un temporale fortissimo ed infine ci svegliamo avvolti dalle nuvole basse in un’atmosfera surreale. Magico.
Abbiamo lasciato (oltre ad un contributo nella cassettina) un regalo per tutti gli escursionisti che verranno dopo di noi. Speriamo che possiate amare questo posto come lo abbiamo amato noi e godere di qualche momento di assoluta pace. Se lo trovi, scrivici, o metti una foto su Instagram taggandoci: ci fa super piacere.
Pizzo Paglia
Dato il tempo incerto del giorno dopo abbiamo deciso di rinunciare alla salita al Pizzo Paglia che presenta alcuni passaggi non banali (un punto è classificato di III°), ma ti segnalo questa possibilità!
Escursione al bivacco Zeb: dati tecnici in breve
⛰️ Dove siamo | Sui Monti Lariani, a ovest del tratto settentrionale del Lago di Como |
📍 Partenza da | Caiasco (1010 mslm, piccolo parcheggio) |
🏔️ Arrivo | Bivacco Zeb (2011 mslm) |
📐 Dislivello | 900 metri |
📏 Lunghezza | 7,5 km la salita |
⏱️ Tempo | 3 ore e mezza la salita |
😅 Difficoltà | Media |
💧 Acqua | Sì, un paio di fonti percorrendo la carrareccia da Caiasco, poi fonte proprio di fianco al bivacco. |
🗺️ Cartografia | / |
🛰️ Traccia GPS | Sì. |
Bellissimo report sul tour del Chambeyron…ci sono stata più di 20 anni fa ed è stato emozionante ricordare questa bellezza grazie al vostro articolo….penso che ci ritornerò. Quando ci passai il bivacco Barenghi era tutt’altra cosa, non così bello
Grazie Sandra! Che bello leggere il tuo commento, ci fa davvero enorme piacere sapere di averti fatto rivivere, almeno in parte, quelle emozioni.
Il bivacco Barenghi è un gioiellino (anche l’interno) e in una posizione davvero strepitosa, le luci dell’alba ci hanno fatto un regalo che ricorderemo a vita!
Facci sapere se deciderai di ripercorrerlo! Un caro saluto
Ciao Silvia. Grazie per il bellissimo resoconto.
Come fare a sapere se il bivacco sarà occupato quando andiamo? Preferirei dormire con un tetto sulla testa! 😁 Grazie!
Ciao Michele, nei bivacchi è impossibile saperlo (se non in rari casi che hanno un sistema di prenotazione online, ma anche in questi casi non hai la certezza). Devi essere pronto a tutto e prepararti al fatto che potresti dover tornare alla macchina.
Non vale neanche la regola del “chi prima arriva meglio alloggia” perché teoricamente la precedenza andrebbe data a chi dorme in bivacco perché sta percorrendo un’alta via o ha in programma qualche scalata.
Insomma… finché c’è posto ci si stringe ecco, ma tieni conto che il Bivacco Zeb ha solo 6 posti letto e nel weekend è molto gettonato.
Buona gita e facci sapere come va!
Non avete mai visti il bivacco Danilo Sartore in valle Maira (CN)….😂
Sì, ci siamo stati! Trovi anche l’articolo nel blog… abbiamo vissuto 2 mesi in Valle Maira e il Sartore è uno dei più belli della valle (anche gli altri non scherzano però!).
Il Report mi invoglia a percorrere l’itinerario descritto, ma non mi è chiaro l’effettivo dislivello: da 1010 metri (Caiasco) a 2011 metri (bivacco) sono almeno 1000 metri di dislivello e non 900 come indicato. Corretto?
Ciao Donato, grazie della nota… sì, sono attorno ai 1000. In quei mesi Komoot – l’app che usiamo per tracciare i percorsi – aveva dei grossi problemi nel tener traccia del dislivello.