Il bivacco Zeb è davvero il più bello del mondo? Diciamo che di bivacchi in questi anni ne abbiamo girati tanti da perdere il conto, ma ti posso assicurare che questo entra di diritto tra i top di serie. Per il resto continueremo ad impegnarci per vederli tutti e aggiornare la nostra personalissima lista!

Siamo in Val Dernone, una valle laterale della Valle del Dosso sui Monti Lariani ed è arrivato il momento di partire!

Silvia e Davide al bivacco Zeb

Da Caiasco al bivacco Zeb

Lasciamo l’auto nel piccolo parcheggio in località Caiasco (1010 mslm). La strada per arrivare qui, che dal lago di Como sale i versanti dei Monti Lariani in direzione Gravedona e Dosso del Liro, è piuttosto stretta e tortuosa e il parcheggio non molto ampio, ma non sono zone molto frequentate, tanto che la nostra è l’unica auto.

Se non dovesse esserci posto puoi parcheggiare a Pian delle Castagne, dove c’è un ampio spazio sterrato per parcheggiare. Qui siamo a 890 mslm, quindi aggiungi una mezz’ora e un paio di chilometri all’escursione.

Allacciamo gli zaini e ci mettiamo in marcia. Un pannello agée completamente scolorito vorrebbe raccontarci qualcosa sui Monti Lariani, ma con scarsi risultati, una cosa però te la racconto io:

Alta via del Lario

Il bivacco Zeb si trova lungo l’Alta Via del Lario, un percorso di più di 50 chilometri che si può percorrere in 3 giorni e va da San Bartolomeo, sopra Gera Lario, al Rifugio Menaggio. Stavamo traguardando proprio questo percorso, ma il meteo instabile ci ha fatto desistere e rimandare l’impresa.

Se decidi di percorrerla però ti lascio un’info pratica che può esserti utile: non esiste autobus che ti riporti a San Bartolomeo, al massimo arriva a Gera Lario, ma poi avresti circa 1000 metri di dislivello in salita per tornare alla macchina. Le alternative sono: o ti organizzi con due auto, oppure prenoti un taxi.

Ti dico io il senso del pannello con la carta dei sentieri. Un’avvertenza vicina alla cornice, scritta tutta in maiuscolo, recita:

Carta toponomastica dialettale con i tracciati degli antichi sentieri, molti dei quali impervi, abbandonati e difficili, quindi sconsigliati senza l’aiuto locale e richiedenti molta

Poi c’è la cornice.

Richiedenti molta? Molta cosa? COSA???

Davide Zambon coautore di Bagaglio LeggeroDavide

Un cartello di legno indica chiaramente di imboccare la strada silvo-agro-pastorale per indirizzarsi vero il bivacco Zeb. Il sentiero è all’inizio una carrareccia che passa alcune case e malghe alla fine del paese, fino a diventare sempre più stretta. Oltrepassiamo le vecchie Baite di Sancido, dove a destra c’è anche una fontana con vasca di pietra.

Silvia in Val del Dosso

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Saliamo poco, scendiamo un altro poco, oltrepassiamo un tratto di cemento, il sentiero si “inerbisce” e l’erba alta quasi ci fa perdere l’entusiasmo: è una giornata caldissima e il saliscendi sembra una beffa per chi vuole arrivare al punto!

Finalmente però entriamo in un piccolo bosco che ci ridà energie, grazie ad alcuni esemplari di faggi delle dimensioni notevoli e alle prime pozze d’acqua cristalline dell’escursione.

“Prime” perché in poco ci troviamo ad attraversare il torrente Lirio sul Ponte di Mandri (1190 mslm) e il carattere della gita cambia completamente. Qui siamo in un posto da favola! Ok, il ponte in cemento con una sponda crollata non è proprio poetico, ma il torrente che scorre copioso, i salti di roccia che formano piccole cascate, il rudere di pietra che si intravede poco lontano e la faggeta alla nostra sinistra sono pura poesia per gli occhi.

(La sponda crollata non crea problemi, il ponte è comunque largo).

Torrente Lirio

Entriamo nella faggeta e continuiamo la salita fiancheggiando il bellissimo scorrere del torrente Lirio.

Usciti dal bosco vediamo alla nostra sinistra l’Alpe Madri (1320 mslm), ma attenzione perché poco dopo il sentiero diventa poco visibile. Bolli e ometti indicano di attraversare il Lirio che troviamo piuttosto carico di acqua.

Ci troviamo sulla sinistra orografica del torrente e siamo improvvisamente immersi nei frutti di bosco: mirtilli, more e soprattutto lamponi. Lamponi come piovessero. Inutile dire che l’incedere si fa più lento e difficoltoso. Abbandonare l’impresa per un dolcetto? Continuare con il paraocchi? Ognuno faccia le proprie considerazioni! Noi: ci fermiamo ad ammirare il panorama (qui è davvero bellissimo e alcune piccole cascate naturali formano scenari quasi islandesi), mangiare un paninetto e fare il carico di lamponi. Come si dice “la carne è debole”!

Silvia in Valle Dernone

Il sentiero oltrepassa nuovamente il torrente Lirio e da qui la salita si fa più ripida.

Arriviamo all’Alpe Mugiam (1565 mslm) della quale curioso l’interno con scarso risultato (è poco più di un ricovero) e continuiamo la salita tenendo gli occhi aperti sui bolli rossi.

Il sentiero è in generale ben tracciato, anche se non sempre evidente. Saliamo il ripido versante Sud Est della Val Dernone e finalmente eccolo sbucare dal nulla: il Bivacco Zeb a circa mt. 2.000 di quota.

Bivacco Zeb

Il bivacco Zeb

Se sei debole di cuore è bene che tu lo sappia ora: è probabile che il bivacco Zeb sia più bello di casa tua!

Siamo a 2011 mslm e questo luogo è un gioiello: esterno di design in lamiera grigia e bordeaux, ma se possibile l’interno è ancora più sorprendente – nuovo, pulito, confortevole e tremendamente cool.

escursione al Bivacco Zeb

Il bivacco è dedicato a Flavio Muschialli, detto Zeb, caposquadra del Soccorso Alpino e Speleologico di Dongo, precipitato in un canalone all’età di 37 anni. Era l’anno 2011 e una bella foto all’interno lo ricorda con affetto.

6 posti letto (ma stringendosi ci si sta anche in più persone), coperte a go-go, cuscini, ciabattone di varie taglie, tavolo con panca, piccola dispensa, uno spazio per cucinare (con fornelletto proprio, anche se c’era qualche mezza bombola lasciata lì) tra l’esterno e l’interno e…

una vetrata con vista da panico!

A pochi metri di distanza c’è anche una fontanella con acqua… insomma cosa volere di più? Ah sì, anche la posizione non è niente male!

La notte nell’ordine: vediamo una stella cadente, poi tuoni in lontananza, poi si scatena un temporale fortissimo ed infine ci svegliamo avvolti dalle nuvole basse in un’atmosfera surreale. Magico.

Abbiamo lasciato (oltre ad un contributo nella cassettina) un regalo per tutti gli escursionisti che verranno dopo di noi. Speriamo che possiate amare questo posto come lo abbiamo amato noi e godere di qualche momento di assoluta pace. Se lo trovi, scrivici, o metti una foto su Instagram taggandoci: ci fa super piacere.

È la tua prima notte in bivacco? Ti consiglio di leggere la nostra guida per dormire in bivacco (c’è anche tutto quello di cui avrai bisogno).

Bivacco Zeb da Cagliasco

Pizzo Paglia

Dato il tempo incerto del giorno dopo abbiamo deciso di rinunciare alla salita al Pizzo Paglia che presenta alcuni passaggi non banali (un punto è classificato di III°), ma ti segnalo questa possibilità!

Bivacco Zeb

Escursione al bivacco Zeb: dati tecnici in breve

⛰️ Dove siamo Sui Monti Lariani, a ovest del tratto settentrionale del Lago di Como
📍 Partenza da Caiasco (1010 mslm, piccolo parcheggio)
🏔️ Arrivo Bivacco Zeb (2011 mslm)
📐 Dislivello 900 metri
📏 Lunghezza 7,5 km la salita
⏱️ Tempo 3 ore e mezza la salita
😅 Difficoltà Media
💧 Acqua Sì, un paio di fonti percorrendo la carrareccia da Caiasco, poi fonte proprio di fianco al bivacco.
🗺️ Cartografia /
🛰️ Traccia GPS Sì.

Bivacco Zeb sui Monti Lariani - pin

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