Quella a Capanna Bellavista a Cima Sappada è stata la prima camminata che abbiamo percorso una volta arrivati a Sappada per i nostri due mesi qui. Dopo di questa ci sono state altre due camminate, tre ciaspolate e due corse. Insomma, Capanna Bellavista è un luogo imperdibile, di una bellezza autentica.

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Camminata a Capanna Bellavista Sappada

Sentiero da Cima Sappada

Lascia l’auto a Cima Sappada. Nei pressi della Chiesa (1299 mslm) trovi qualche parcheggio per lasciare l’auto. Da qui puoi iniziare a percorrere a piedi la strada provinciale della Val Sesis che trovi proprio a lato della Chiesa.

Addentrarsi nella Borgata Vecchia di Cima Sappada è già di per sé un viaggio nel tempo. Vecchi fienili di legno e pietra si alternano a sculture di paglia  e decorazioni in legno… l’insieme è davvero suggestivo.

La strada è, in questa parte, la stessa che conduce verso le Sorgenti del Piave. Superate le ultime case del Borgo, dopo circa 500 mt dalla partenza, ti troverai di fronte ad una deviazione sulla destra.

escursione a Baita Bellavista da Cima Sappada

Le indicazioni sono chiare: Capanna Bellavista si dovrebbe raggiungere in 1/2 ora di cammino. I primi metri in salita sono piuttosto pendenti, ma si tratta di una strada forestale piuttosto larga e comoda: anche la pendenza, dopo i primi minuti, inizia a diminuire.

Sono poco più di 200 mt di dislivello: come diceva il cartello, in mezz’ora (o anche meno, a seconda del tuo passo) ti trovi a sbucare alle spalle di Capanna Bellavista (1521 mslm), posta sull’ultima propaggine occidentale del Col dei Mirtilli.

Capanna Bellavista

È lo scenario qui a lasciare a bocca aperta. Sullo spiazzo antistante la piccola costruzione di legno la vista si apre sulla bella Sappada, mostrata in basso in tutta la sua interezza.

Le cime tutt’attorno? Strepitose.

Robe da carta topografica aperta. Se allo spalle della Capanna gli alberi occultano il panorama, è verso sud che il complesso di Cimon, Creta Forata e Siera stupisce. Le cime si slanciano aguzze, le forcelle vertiginose sembrano irraggiungibili, e chissà quali segreti si nascondono tra quelle valli strette. Proprio di fronte a noi, minuscolo ai piedi dei giganti di roccia, il Rifugio Siera.

Quando il panorama è innevato, poi, la visuale è ancora più drammatica. Sali sul belvedere – quel parapetto di fronte all’edificio dei ripetitori – e guarda in basso (occhio alle vertigini): la strada per Forni è un serpente nero tra gli alberi giusto accennato tra gli abeti che riempiono la valle.

Infine, le borgate dell’uomo: di Cima Sappada si vedono solo gli ultimi edifici, mentre Sappada si stende completamente lungo la sua conca, il Monte Ferro a proteggerla. Con un binocolo, qui, c’è da divertirsi.

Davide Zambon coautore di Bagaglio LeggeroDavide

La Capanna Bellavista è un bivacco sempre aperto, molto spartano, al cui interno puoi trovare un tavolone con qualche sedia e il classico libro di bivacco. Bello il grande finestrone, peccato che metà non si apra per colpa di un chiodo malandrino. Aperta quasi del tutto, però, l’apertura regala uno scenario davvero mozzafiato.

Davanti alla baita, una Madonna piuttosto contemporanea osserva e benedice il paese dall’alto, le mani sulle spalle del Cristo Lavoratore.

Dal panorama sto volutamente cercando di omettere l’enorme antenna ripetitrice che dà brutta mostra di sé in cima al colle.

Madonna a Capanna Bellavista

Il giro ad anello di Capanna Bellavista

Sul fianco della Capanna Bellavista è possibile imboccare il sentiero che scende direttamente verso la Chiesa di Cima Sappada.

Il sentiero non è molto segnalato – è poco più che una traccia nel bosco – per cui ti consiglio di tenere gli occhi aperti. È anche piuttosto pendente, per cui intraprendilo solo se non ti senti affaticato dalla salita e hai un po’ di dimestichezza in montagna.

Nota bene che il sentiero è indicato come Sentiero Naturalistico Bellavista, ed è segnato sulla Carta Tabacco.

Ovviamente, da qui puoi anche salire. In questo caso, l’attacco del sentiero è poco chiaro: devi prendere la strada che dalla Calzoleria di Cima Sappada va verso l’Hotel Belvedere. L’attacco del sentiero si trova immediatamente prima dell’Hotel, in super salita lungo il prato.

visuale da Baita Bellavista

Ciaspolata a Capanna Bellavista

Il percorso con le ciaspole è lo stesso che ho indicato per il trekking. Solitamente la forestale viene un minimo battuta per cui si riesce a camminare tranquillamente, spesso anche senza ciaspole o con soli i ramponcini giusto per evitare di scivolare: dipende insomma dallo stato d’innevamento.

Se non sei esperto ti sconsiglio il giro ad anello con la neve perché il sentiero nel bosco non è battuto, + poco segnalato e pure piuttosto verticale: scivoloni assicurati!

Ciaspolata a Capanna Bellavista

Vista su Sappada

Escursione alla Capanna Bellavista: dati tecnici in breve

Dove siamo: a Cima Sappada, storica borgata sopra Sappada, in Carnia. Provincia di Udine.

Partenza: Cima Sappada (1299 mslm)

Arrivo: Capanna Bellavista (1521 mslm)

Dislivello: 220 metri

Tempo: 30 minuti la salita

Lunghezza: 2 km

Acqua: assente

Cartografia: Carta Tabacco n. 1 – Sappada, Santo Stefano, Forni Avoltri (se non ce l’hai puoi comprala su Amazon)

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