Un percorso che parte da Chioggia, attraversa Isola di Pellestrina e Lido, e termina in un tramonto mozzafiato sull’eterna Venezia? Una delle più strepitose ciclabili del mondo, da percorrere rigorosamente piano, pedale dopo pedale, assaporandone suoni, profumi e colori.
Ti spieghiamo tappe e organizzazione della Ciclovia delle Isole Veneziane E5, sali in sella!
Da dove partire per fare la Ciclovia delle Isole Veneziane?
I punti di partenza ufficiali sono due: Venezia o Chioggia. Puoi decidere di arrivare direttamente qui in auto. Se invece, come noi, vuoi utilizzare i mezzi pubblici, ti consiglio di controllare bene le condizioni dei treni per il trasporto bici.
Noi, ad esempio, siamo partiti dalla stazione di Padova con un treno che consentiva di salire a bordo con le biciclette (pagando il relativo sovrapprezzo) e siamo arrivati a Rovigo. Da qui abbiamo dovuto cambiare per prendere un altro treno che facesse Rovigo – Chioggia. Purtroppo c’è stato un intoppo perché, nonostante nel sito fosse indicato che il treno poteva portare a bordo le bici, nell’orario che avevamo scelto non era così.
Ti lascio perdere la trafila che ne è seguita: abbiamo dovuto comunque aspettare per più di un’ora e mezza per prendere quello successivo (che invece era attrezzato). Nel frattempo abbiamo esplorato Rovigo e, quando siamo tornati in stazione, per poco non perdevamo il treno… perché i posti per le bici erano limitati.
Una valida alternativa può essere quella di noleggiare una bici direttamente a Chioggia o al Lido. Il costo è di circa 10€ al giorno, e ti evita il costo trasporto (ma devi riportarla .
Insomma… niente panico, ma volevo metterti in guardia di questa problematica, quindi ti consiglio di organizzare tutto al meglio (magari telefonando prima per verificare orari e coincidenze), per accertarti che tutto fili liscio.
Percorso e tappe della ciclabile E5: Chioggia – Pellestrina – Lido
Da Chioggia a Ca’ Roman in bici
Il nostro giro parte quindi da Chioggia (con un po’ di ritardo sulla tabella di marcia), ma abbiamo tutta la giornata davanti, e non abbiamo paura di usarla!
Percorriamo Chioggia in bicicletta ed arriviamo al termine della città, in Fondamenta Pescheria, dove ci imbarchiamo con il vaporetto (linea 11) per Ca’ Roman. Sbarchiamo al molo del faro di Ca’ Roman. Una stradina sterrata ci introduce in quella che è un’oasi naturale LIPU. Posta nell’estremità meridionale dell’isola, si tratta di uno degli ambienti meno sfruttati e ancora più selvaggi delle isole veneziane.
La riserva di Ca’ Roman è splendida e selvaggia: le dune colonizzate dalla vegetazione offrono riparo a diverse specie di uccelli. Nota bene: niente cani senza guinzaglio, perché disturbano la fauna avicola, e non si cammina fuori dai sentieri!
Da Ca’ Roman a Pellestrina
Proseguendo lungo la Ciclovia E5 giungiamo a Pellestrina, dopo aver percorso (senza scendere dalla bici!) i tipici Murazzi veneziani, che proteggono l’isola dalle alte maree. I contrasti tra il bianco della fortificazione e i colori della laguna, mentre pedali, e tra il blu intenso del mare e (ancora) il bianco della fortificazione quando lasci la sella per salire sul Murazzo, sono stupendi.
Pellestrina è bellissima, ma è soprattutto la sua aria di isola vivibile a farmene innamorare. Al di là del percorso della ciclabile, infatti, ti consiglio di prenderti del tempo per esplorarla con calma. Pedalando piano passiamo i suoi piccoli centri – San Pietro in Volta, Portosecco, Pellestrina – agglomerati di abitazioni colorate inframezzate da chiesette e cappelle, minuscoli dettagli da curiosare, le barche dei pescatori che aggiungono atmosfera ad atmosfera. Tra un villaggio e l’altro, lunghe distese di terra di nessuno, tra relitti di navi, cantieri abbandonati, dune colonizzate dalla vegetazione.
Pellestrina rappresenta anche il momento giusto per prendersi una prima pausa dal ritmo dei pedali. Ci sono le osterie, ma va bene anche un panino. Oppure, ci si ferma a El Chiosco, proprio sull’imbarcadero alla fine dell’isola. Qui si va di sprizzetto – rigorosamente al Select – vino bianco e fritti, e sguardi lunghi sul blu del mare che qui è perfettamente rilassante.
Se perdi il traghetto e devi aspettare il successivo… beh, non l’hai certo fatto apposta. Qui si sta da Dio.
Da Pellestrina al Lido di Venezia
Da Pellestrina, località Santa Maria del Mare – o meglio dal Chiosco, dato che Davide ha suggerito una pausa qui – prendiamo il ferry-boat numero 11, che ci conduce in 10 minuti direttamente agli Alberoni. La Ciclovia delle Isole Veneziane riprende da qui.
Siamo sulla punta più meridionale dell’isola, famosa per la sua spiaggia, ma soprattutto per l’esclusivo campo da golf degli Alberoni. Torniamo a riveder Venezia e le isole minori, bellissime a galleggiare sulla laguna placida.
Dal Lido degli Alberoni pedaliamo in direzione Borgo di Malamocco, delizioso borghetto attraversato da canali.
Ci dirigiamo così verso la zona centrale del Lido, fiancheggiando la laguna. A circa metà dell’isola tagliamo verso l’interno, e il panorama cambia: sulla sinistra ricompaiono il mare aperto, le spiagge di sabbia, gli stabilimenti. Superiamo l’ingresso del Lido Beach e raggiungiamo il famoso Pecador.
Ok, se ancora non sai cos’è il Pecador, questo è il momento di rimediare. Un double decker bus piantato lungo la strada a due passi dal lungomare: qui girano birra a fiumi e ottimi panini. E sì, è possibile sedersi anche sopra l’autobus. Non ti aspettare nulla di chic e british: l’atmosfera al piano superiore è più che altro punk e popolare!
Ci rendiamo conto solo adesso, tanto siamo presi dalla bellezza strepitosa della giornata, che qui ci sono… le macchine! L’isola infatti è lunga 12 km e molti isolani usano l’auto per spostarsi.
Con qualche birra in più siamo pronti per affrontare l’ultimo tratto prima di rientrare. Qualche colpo di pedale, e prepariamo il gran colpo di scena finale!
Dal Lido a Venezia
Attenzione! Con bici al seguito, prendere il vaporetto dall’imbarcadero classico – quello alla fine del Gran Viale Santa Maria Elisabetta – è un po’ un casino: è sempre super frequentato, e potrebbe non esserci spazio per i mezzi.
Soluzione?
Dal Pecador – perché lo so che ti stai sparando una birretta qui – devi continuare nella stessa direzione finché la strada principale fa due ampie curve sinistra-destra. Le segui, alla rotonda prendi ancora sulla sinistra, e poi, appena è possibile, sulla destra (Via Cipro). Raggiunto il mare, continua sulla riva fino all’imbarcadero del ferry-boat. Ovviamente c’è un altro bar: il che dimostra come la seconda parte della Ciclovia sia molto più difficile a completarsi della prima!
La pedalata è (quasi) ufficialmente terminata. Siamo belli scottati dal sole, che lentamente sta iniziando a calare. Ed ecco l’ultima sorpresa di questa strepitosa giornata: il ferry-boat, con il suo incedere lento, si infila nientemeno che in Canal Grande. Così scorrono alla nostra destra i Giardini della Biennale, le Rive più frequentate del mondo, Palazzo Ducale e Piazza San Marco.
Va bene che non siamo in gondola, ma a me sembrano comunque la vista e il posto più romantico del mondo.
Le bici al sicuro nella pancia della nave, noi seduti sul ponte, Davide insiste per la ciliegina sulla torta: nel ferry c’è un baretto interno, lo spritz non costa nulla, ed eccoci ancora una volta a guardare la bellezza da un nuovo punto di vista.
(Non per rompere l’idillio, ma per completezza: una volta scesi dal ferry al Tronchetto, si pedala per strade e cavalcavia stradali fino a Piazzale Roma, e da qui alla stazione ferroviaria di Venezia Santa Lucia.)
Ciclovia delle Isole Veneziane E5: dati tecnici in breve
Partenza: da Venezia o da Chioggia.
Tipo di giro: non c’è possibilità di fare un giro ad anello. Per completare la Ciclovia delle Isole Veneziane, o torni a ritroso per la stessa strada oppure, come noi, ti sposti con i treni, puntando a tornare direttamente alla tua base. Insomma, è un po’ macchinoso, ma dipende da dove parti, e da quanta voglia hai di incastrare le cose.
Lunghezza: 25 km
Durata: tra i trasporti e le soste calcola di metterci tutta la giornata.
Tipo di terreno: misto. Per lo più asfaltato. Non è una pista ciclabile propriamente intesa, ma più un’insieme di percorsi a bassa percorrenza di auto che compongono la Ciclovia E5.
Tipo di bicicletta: noi consigliamo di utilizzare una mountain bike, per percorrere agevolmente alcuni tratti di sterrato. Anche con una city bike comunque è normalmente percorribile.
Difficoltà: semplice. Nonostante la lunghezza il percorso prevede molte pause ed è completamente in piano, quindi non risulta difficile.
Acqua: le fontanelle pubbliche non sono frequenti, quindi ti consigliamo almeno 1L a testa, soprattutto se sei in stagione calda (cioè quasi sempre!). Da riempire all’occorrenza in qualche bar o facendo deviazioni verso i centri delle isole.
Costo e orari dei traghetti: i traghetti costano circa 7€ a tratta più 1€ per la bicicletta. Esiste però anche un biglietto giornaliero decisamente conveniente (specie se scegliere di fare andata e ritorno lungo la ciclabile). I prezzi cambiano inoltre se sei in possesso della Carta Venezia. Fai bene i calcoli prima di partire.
Per gli orari ti consiglio di consultare il sito ufficiale dell’ACTV, in modo da poter programmare l’itinerario con precisione. Non preoccuparti comunque se dovessi perdere un ferry, le isole sono ben collegate tra loro e potrai prendere il successivo senza problemi. L’unico punto fermo deve essere, se ti sei mosso in treno, l’orario dell’ultimo.
Un ultimo appunto: i vaporetti, in alta stagione, possono essere pieni, mentre per i ferry-boat non c’è questo problema. Sui primi ci sono posti limitati per le bici, per cui è possibile che tu non riesca sempre a prendere quello che vuoi, ma che tu debba aspettare il prossimo. Ci facciamo uno spritz durante l’attesa?
Descrizione precisa con tutti i dettagli
Mi ha stimolato per farla al più presto (forse settimana prossima)
Ciao Enrico, questo è il periodo migliore per percorrerla: vedrai che spettacolo!
Facci sapere come va la pedalata e grazie per il commento.
Un caro saluto
ci vado domani
Ottima scelta! Buona escursione!
Ci proviamo domani. Grazie
Ottima scelta! Buona gita!
Discesa e risalita con bici a Ca’ Roman interdetta…
Maddai? Forse per ragioni di sicurezza perché prevedevano troppo afflusso in questi giorni?
L’avete fatta a piedi con la bici a mano o non vi hanno proprio fatto scendere dal traghetto?
Domani si parte per l’avventura, all’arrivoa Chioggia vedremo il possibile da farsi, visto e considerato il ponte di Ognissanti col bel e caldo sole che richiamerà tanta gente .
Ciao Giovanni, vedo da altri commenti che non stanno facendo scendere a Caroman in questi giorni.
Sarà splendido lo stesso, ma valuta l’itinerario.
Buona gita!
Caroman assolutamente vietata alle bici, non ci hanno nemmeno fatti scendere.
Ciao Cinzia, ce l’hanno segnalato ieri, ma non mi è chiaro se sia per il ponte o una regola che hanno messo definitiva. In internet si vedono solo proposte, ma non riesco a trovare nessuna ordinanza in tal senso.
Spero siate riusciti a godervi lo stesso il giro!