Fino a prima che iniziassi a girare le Alpi come nomade digitale, il Portule era, senza ombra di dubbio, la mia montagna preferita. Mi piaceva guardare la sua mole a forma di gianduiotto mentre guidavo in Val d’Assa diretto a Luserna, e anche se non ci salivo spesso in cima – preferivo vagargli attorno – alla fine ci ero davvero affezionato. E ci finivo ogni anno, e in ogni stagione: classica gita estiva la cima, punto di mezzo di infinite traversate dell’altopiano carsico, e quella all’omonima Bocchetta era la mia ciaspolata di inizio inverno.
Di recente ci sono tornato, e mi sono reso conto che non ne ho mai scritto una relazioncina. Eccola.
Le vie per Cima Portule (non) sono infinite
Ci sono due modi per salire al Portule:
- l’escursione che racconto in questo articolo, che è anche la più scenografica e quella che ti descrivo con dovizia di particolari.
- l’itinerario della Val Renzola (vedi in fondo all’articolo)
Unica avvertenza: si tratta di un giro abbastanza frequentato. la foto che vedrai del Rifugio Cima Larici rappresenta bene la stagione estiva (e tanti weekend).
Salita al Portule per il sentiero delle creste
Premessa: questo è un itinerario molto, molto bello. È piacevole, mai troppo faticoso, e offre uno dei panorami più belli dell’Altopiano di Asiago.
Lasciamo l’auto lungo la strada, poco prima che questa inizi a salire verso il Rifugio Cima Larici (1658 mslm), che raggiungiamo a piedi. Non facciamo in tempo ad arrivare alla porta del rifugio, che sul versante alla nostra sinistra si stacca il sentiero 825 (cartello), che sale abbastanza ripido attraverso il prato pendente. Maciniamo in un attimo 250 metri di dislivello di rado bosco, e siamo a Bocchetta Larici (1876 mslm), dove gli abeti si aprono per permetterci di dare un primo sguardo al panorama che ci accompagnerà per tutta la gita: quello sulle sottostanti Valsugana e Valle Sella, e sui Lagorai di fronte a noi.
Alla bocchetta prendiamo sulla destra il sentiero 209 (indicazioni per Cima Larici) Siamo sulle creste: il sentiero è morbido, ma le molte rocce sono e l’occasionale radice sono ancora umide della pioggia del giorno prima – in casi come questi, serve fare un po’ di attenzione per evitare scivoloni. Venti minuti scarsi, e siamo a Cima Larici (2033 mslm). Dietro di noi, i pratoni inclinati di Cima Laste e Manderiolo, davanti la mole del Portule.
Proseguiamo in salita in un panorama che ha dello spettrale: è la cima del Monte Erba (2031 mslm), che ha subito un incendio nel 2015. I mughi privi degli aghi sembrano scheletri, e si stagliano sull’erba bruciata di fine estate. Particolarmente d’effetto è un vecchio cartello segnavia, mezzo fuso e piegato dal calore del fuoco. Gradualmente, mentre camminiamo, gli scheletri lasciano il posto a mughi rigogliosi.
Dal Monte Erba si scende per qualche qualche metro di tornantini (occhio, è un po’ sbriciolino!) fino a Porta Renzola (1949 mslm), dove si stacca il sentiero che scende direttissimo in Val Renzola. Lo ignoriamo, e affrontiamo la salita dall’apparenza vertiginosa che abbiamo di fronte. Servono 40 minuti scarsi per arrivare al Monte Kempel (2295 mslm), anticima di Cima Portule (2308 mslm).
Quest’ultima si raggiunge senza sforzo in due minuti. Panorama super, sia verso i Lagorai che verso l’altopiano alle nostra spalle. Sulla sinistra, seminascosti dal Manderiolo, ci sono i laghi di levico e Caldonazzo.
Si può scendere per la stessa via della salita, oppure per uno degli itinerari che trovi dopo i dati tecnici.
Escursione al Portule dal Rifugio Larici: dati tecnici in breve
⛰️ Dove siamo | Sul settore settentrionale dell’Altopiano di Asiago (VI) |
📍 Partenza da | Rifugio Cima Larici (1658 mslm) |
🏔️ Arrivo | Cima Portule (2308 mslm) |
📐 Dislivello | 650 metri |
📏 Lunghezza | 4,2 km la salita |
⏱️ Tempo | 2 ore la salita |
😅 Difficoltà | Media: non ci sono vere difficoltà, ma il sentiero delle creste può essere sdrucciolevole se bagnato, quindi da fare con attenzione |
💧 Acqua | No. |
🗺️ Cartografia | Carta Tabacco 1:25.000 n. 50 – Altopiano dei Sette Comuni – Asiago – Ortigara (se non ce l’hai puoi comprala su Amazon) |
🛰️ Traccia GPS | Sì. Qui sotto trovi in un’unica traccia la salita al Portule dai Larici, il proseguimento verso l’Ortigara e la discesa al Baito dell’Aia (a breve le altre escursioni) |
E se volessi allungare?
Il sentiero delle creste richiede, andata e ritorno e con calma, meno di cinque ore. Se sei in vena di allungare, hai diverse possibilità:
- Puoi fare un bel giro ad anello del Portule: segui l’itinerario delle creste e, una volta in cima, scendi per la cresta fino a Bocchetta Portule (vedi sotto). Percorri poi la forestale della Val Renzola fino a Malga Larici.
- Alla partenza dal Rifugio Cima Larici, puoi salire verso ovest in direzione di Porta Manazzo (1795 mslm) lungo la forestale, e aggiungere il segmento Manazzo-Cima Laste (1867 mslm) al percorso. Ti ricongiungerai a Bocchetta Larici, da dove puoi proseguire come descritto sopra.
- Puoi proseguire quanto vuoi lungo il sentiero 208 in direzione Cima Dodici e Ortigara. Attenzione, che qui le cose si fanno lunghe: valuta eventualmente di dormire al Bivacco Busa Delle Dodese.
Infine, una nota: dal Rifugio Cima Larici sei in posizione ideale per salire a Cima Manderiolo (2049 mslm), un’altra via classica, molto soddisfacente e super panoramica. Trovi una breve descrizione della salita “in libera” nell’articolo sulle ciaspolate in Altopiano: non difficile, ma un po’ pendente!
Se la vuoi fare più facile, dal Rifugio Cima Larici sali a Porta Manazzo per la forestale, e prendi il sentiero che si svolge in cresta.
Salita a Cima Portule per la Val Renzola
È il secondo itinerario di salita al Portule, e prevede due varianti. In entrambi i casi si parte da Malga Larici (1652 mslm), situata dopo un breve tratto di forestale che si intercetta sulla destra prima di arrivare al rifugio. Da qui si imbocca la forestale della Val Renzola, con pendenza leggerissima. A questo punto, le due varianti:
- si raggiunge Bocchetta Portule (1937 mslm), dove si può curiosare le opere belliche scavate nella roccia: postazioni per cannoni italiani prima, punto d’arrivo di una teleferica austriaca poi. Dalla bocchetta, in sentiero 826 piega deciso verso nord e percorre la sommità della cresta che arriva direttamente a Cima Portule, passando per i Cornetti di Bocchetta Portule. Questo itinerario non è difficile.
- stesso attacco e stessa forestale, ma una volta superato l’ex Baito Pastori (c’è in carta, si vede un po’ a fatica sopra la strada, sulla sinistra) si prende la traccia indicata che sale piuttosto ripida sulla sinistra, e che conduce a Porta Renzola (1949 mslm). Il sentiero prosegue sulla destra e raggiunge Cima Kempel prima e Cima Portule subito dopo (leggi il primo itinerario).

Forestale della Val Renzola
Dove mangiare dopo l’escursione al Portule
Ok, noi siamo dei virtuosi dei paninetti (tutto quello che devi sapere lo trovi qui), e l’altopiano ha il vizio di attirarmi verso itinerari infiniti ed estenuanti, così che raramente mi ritrovo al posto giusto ad ora di pranzo, ma sappi che la classica mezza giornata da queste parti prevede, dopo la salita a Cima Portule, un lauto pranzo al Rifugio Cima Larici o a Malga Larici. Entrambi consigliatissimi… dipende solo dal tuo stile!
Ovviamente fuori stagione verifica l’apertura di entrambi.
Luogo del cuore, legato a ricordi d’infanzia e di famiglia. Grazie per avermi fatto ricordare giorni felici e fatto venire il desiderio di tornare. La prossima estate vado di sicuro. Hai u suggerimento per un itinerario da fare con le pelli d’inverno?
Grazie del commento! Anche per me il Portule (e dintorni) ha un valore affettivo altissimo!
Per quanto riguarda le pelli, mi dicono la classica salita al Portule stesso, ma occhio che non è sempre sicuro il versante. Una bella e semplice gita, in zona, è Manderiolo, invece. Panorama all’arrivo splendido, salita light per godersela!