C’è poco da dire: il Perù sta al trekking come il Natale sta ai bambini!
Nevado Ausangate, Huascaran, Alpamayo, Salkantay…cime che superano i 6000 metri di altezza, ghiacciai imponenti, profondissimi canyon, infinite praterie lussureggianti e la meta non plus ultra di tutti gli esploratori: Machu Picchu.
E’ stata proprio la curiosità verso questi ampi panorami e queste cime innevate che ci ha spinto a venire in Perù: per due amanti della montagna come noi, il richiamo è stato immediato.
Ciao! Siamo Silvia e Davide, nomadi digitali in versione montanara. Entrambi liberi professionisti, da 4 anni abbiamo scelto di vivere tra le montagne, spostandoci di valle in valle. Sul blog e sui social raccontiamo le terre che ci ospitano.
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È possibile fare trekking fai da te in Perù?
Un appunto prima di iniziare: in tutto l’articolo parleremo di trekking, ossia escursionismo. L’alpinismo è un’altra cosa e non viene presa in considerazione in queste pagine. La differenza è chiara, giusto?
Prima di partire avevo cercato moltissime informazioni in internet per poter completare i trekking che tanto sognavo. Nonostante scorressi fino alla pagina 8 della ricerca Google (l’ho fatto davvero) di scritto esiste pochissimo, e quello che c’è racconta di trekking per lo più organizzati da agenzie o guide.
Insomma… salvo qualche rara testimonianza avevo l’impressione che fosse quasi impossibile fare un trekking in solitaria, senza doversi necessariamente rivolgere a guide o agenzie.
Per questo motivo, appena rientrati, abbiamo scritto ben 4 guide con il dettaglio di tutte le informazioni su come fare i percorsi che abbiamo intrapreso in autonomia:
Fai-da-te o con guida?
Un trekking fai-da-te in Perù fa per te se:
- hai già accumulato parecchia esperienza di montagna
- sei capace di orientarti in autonomia con mezzi quali gps o bussola
- sai leggere una carta topografica
- hai buona resistenza fisica
- hai già esperienza di campeggio in alta montagna
- non ti preoccupa il fatto che dovrai portare il peso di tutto il necessario per più giorni
- credi che non sia un problema camminere per molte ore al giorno ad altezze proibitive
- sei consapevole che non avrai aiuti esterni
- hai forte spirito di adattamento
- cerchi un’avventura autentica
Un trekking con guida fa per te se: non hai i requisiti di cui sopra e/o semplicemente vuoi essere più tranquillo nell’affrontare un cammino ad alta quota dall’altra parte del mondo.
Sappi che i tour in Perù si possono contattare direttamente nella città di riferimento, basterà aderire uno-due giorni in anticipo e lasciare la caparra.
Solitamente le guide peruviane non sono guide turistiche come le intendiamo noi, ma sono più degli accompagnatori. Se da una parte non risulteranno mai invadenti, dall’altra raramente si sprecheranno in racconti e informazioni sull’ambiente che stai attraversando. Succede spesso infatti che parlino solo spagnolo.
Sappi inoltre che i tour in Perù sono piuttosto economici. Il costo per un tour di più giorni può essere contenuto nell’equivalente di 50€ a persona, tutto compreso. Si tratta di una cifra che talvolta risulta inferiore anche al semplice noleggio dell’attrezzatura per due persone.
Per quanto riguarda la scelta della guida, il consiglio migliore che posso darti è quello di girare un po’ di agenzie e di fare tante domande, comparando i prezzi e i servizi. Non ti sarà difficile, in una via ce ne possono essere anche 10!
Sappi inoltre che organizzare un trekking in solitaria in Perù potrebbe essere complicato anche in termini di trasporto. Per quanto sia un’amante indiscussa della bellezza della montagna in solitaria, in alcuni casi non ne vale davvero la pena. Arrivare a Palcoyo in autonomia, ad esempio, è decisamente complicato, mentre con la guida ci è bastato aderire, camminare e godere del panorama (e di un ottimo pranzo tipico compreso nell’organizzazione della gita).
Le agenzie possono comunque sistemarti all’interno di gruppi più o meno numerosi a seconda delle tue preferenze, o provvedere a metterti in contatto con un portatore (per intenderci l’equivalente peruviano di uno sherpa): ti aiuterà con il peso dello zaino grazie ad un fedele asino, e saprà farti da guida indicandoti il percorso.
Veniamo a noi: se hai ancora dubbi probabilmente la scelta giusta per te è quella di optare per una guida.
Se invece sei ancora deciso ad organizzare il tuo trekking fai-da-te in Perù… entriamo nel vivo!
Prima di partire: hai fatto l’assicurazione di viaggio?
Non saremmo mai partiti per questa avventura senza una ottima assicurazione di viaggio. Dopo che Silvia si è sorbita le condizioni di decine di operatori, ci sentiamo di consigliarti Heymondo (noi l’abbiamo usata sia per viaggi di media durata, che per una esperienza di viaggio di sette mesi): imbattibile in quanto a rapporto qualità/prezzo, anche grazie alle garanzie espandibili, all’assistenza tramite APP e ad una bella attenzione alle attività outdoor.
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Come fare con il soroche?
La domanda delle domande! Come fare con il mal d’altura in Perù? Soffrirò il mal di altura? E se soffrirò cosa devo fare? E poi… come faccio a sapere se lo soffrirò?
Andiamo con ordine… inverso. Non puoi sapere in anticipo se soffrirai il temibile soroche. O meglio: se già a 3000 metri hai qualche vertigine e l’aria per te si fa insopportabile, ti consiglio di valutare attentamente se un viaggio in Perù faccia davvero al caso tuo (per darti un’idea sappi che la città di Cusco è a 3400 mslm).
Detto questo la più grande precauzione che tu possa prendere è quella di acclimatarti. Ti sembrerà scontato, ma non lo è: passare da 0 a 5000 mslm in un giorno solo è un vero azzardo.
La cosa migliore che tu possa fare è proprio quella di lasciare al tuo fisico la possibilità di ambientarsi.
Ben venga allora il salire piano di quota, fermandosi qualche giorno in più in città prima di intraprendere il trekking, o il fare qualche percorso di altezza intermedia prima di quello che hai in mente.
Noi, ad esempio, prima di fare trekking sopra i 4000 metri abbiamo percorso il Colca Canyon, che si trova ad un’altitudine di 3000 mslm, e abbiamo trascorso qualche giorno in più a Cusco (che è pure bellissima da visitare e da vivere) prima di affrontare il Salkantay Trek verso Machu Picchu.
Anche durante il trekking è comunque buona norma non salire più di 1000 metri di dislivello al giorno: rimani sempre in ascolto del tuo corpo per captare i segnali che ti lancia.
Noi non abbiamo nemmeno preso in considerazione pillole e medicinali contro il mal d’altura: abbiamo preferito affidarci a rimedi naturali come le famigerate foglie di coca (decisamente più divertenti di una pastiglia).
I sintomi del soroche possono essere:
- nausea
- giramenti di testa
- tachicardia
- difficoltà respiratorie
- estrema debolezza
Quando senti i primi sintomi rallenta il passo (o meglio ancora fermati). Se questi persistono dopo una mezz’ora di pausa, l’unica cosa che ti conviene fare è scendere di quota e riposare.
Imbarcare o noleggiare l’attrezzatura sul posto?
Dopo l’allenamento e l’esperienza si sa che la base per la riuscita del trekking fai-da-te in Perù è avere una buona attrezzatura specifica.
Noi ci abbiamo pensato molto prima di partire, e alla fine abbiamo fatto un misto delle due opzioni: ora te ne parlo.
Valuta anzitutto quanti trekking hai intenzione di fare durante la tua permanenza in Perù: se si tratta di uno solo, ti consiglio di noleggiare tutto direttamente in loco, senza neanche pensarci.
Certamente poter disporre della propria attrezzatura può essere un grande vantaggio: conosci già il materiale, l’hai già usato mille volte, sai che non ti abbandonerà nel momento di difficoltà, e sai come comportarti in ogni situazione.
I contro dell’imbarcare il tuo materiale però possono non essere indifferenti:
- il costo per imbarcare attrezzatura sportiva nell’aereo,
- l’ingombro di avere sempre tutto il materiale con te (anche magari mentre visiti una città),
- l’attrezzatura potrebbe non essere adeguata per quelle altitudini,
- potrebbe non essere possibile imbarcare alcune cose (come le bombole a gas per il fornelletto da campo: e questo vale anche per i voli interni).
Per questo motivo noi, come ti dicevo, abbiamo optato per una via di mezzo: scarponi, zaini, abbigliamento e strumenti per l’orientamento li abbiamo portati da casa. Il resto lo abbiamo noleggiato direttamente sul posto.
Mai mi sarei immaginata di completare dei trekking di più giorni senza i miei amati scarponi e alcune cose fidate, ma noleggiandoli ho anche scoperto che i nostri sacchi a pelo sarebbero stati del tutto inadeguati per le temperature peruviane (se, come noi, stai pianificando il trekking durante il nostro periodo estivo, ti servirà un sacco a pelo che regga almeno i -10°).
Per la tenda invece valeva il discorso ingombro: per quanto piccola, la nostra tenda da trekking pesa comunque 4 kg e portarcela in giro per 3 settimane non ci sembrava una buona idea. A malincuore abbiamo deciso di lasciarla a casa ad aspettarci.
Fortunatamente, nelle principali città alla base delle cordigliere non è difficile trovare negozi che noleggiano attrezzatura sportiva (anzi, alcuni sono dei veri e propri paradisi per alpinisti e appassionati, aspettati di perderdertici dentro!).
Non immaginarti attrezzatura vecchia di secoli, plastiche dure e teli che si strappano: qui il trekking è una cosa seria (almeno per molti).
Il costo del noleggio va dai 5 ai 20 soles per pezzo. Per farti un esempio, per il Salkantay abbiamo speso € 45 in due per tenda da trekking, fornelletto a gas (con bombola), bastoncini da trekking, materassini e sacchi a pelo. Per il Santa Cruz Trek invece abbiamo speso circa € 60, ma il materiale era decisamente di ottima qualità.
Ti consiglio comunque di aprire tutta l’attrezzatura e di “testarla” prima confermare il noleggio. È un’abitudine piuttosto diffusa, nonché un tuo diritto: non vorrai mica rischiare di trovarti a 5000 metri con un materassino difettoso, o con la zip della tenda che non si chiude?
Cosa portare nello zaino?
Se hai già esperienza di trekking in montagna non ti sarà difficile ricostruire tutto il materiale di cui avrai bisogno. Ho comunque scritto un’articolo su come organizzare uno zaino per un trekking tenda in spalla di più giorni che può esserti d’aiuto per non lasciare nulla al caso.
Una cosa importante: farà freddo!
Senza mezzi termini: le temperature notturne possono scendere di parecchi gradi sotto lo zero. Se intraprendi un trekking fai-da-te in Perù, come ti ho già detto, un sacco a pelo da -10° è importantissimo, così come una tenda con il doppio telo e un buon piumino.
Di contro, durante il giorno, nonostante l’altezza, sarà facile che tu sia in maniche corte (alla faccia dell’escursione termica!).
Stavamo facendo quella deviazione lungo il Santa Cruz Trek che ti porta alla base del mitologico Alpamayo. Salendo, il sole scaldava forte, ed eravamo in maniche di maglietta. Subito entrati nella conca di prati che precede il campo base però eravamo in ombra, e la temperatura si è abbassata quel tanto da richiedere una buona felpa. Tempo di trovare un posticino per la tenda e di montarla, e poi di salire quella mezz’ora verso la laguna, e servivano giacca, cappello e sciarpa. Dopo adeguata meditazione dei panorami incredibili della laguna siamo scesi: abbiamo cucinato che già faceva freddo, e la mattina dopo ci siamo svegliati con il telo esterno della tenda ricoperto da uno strato neanche troppo sottile di lamine di ghiaccio.
Dicevi escursione termica, Silvia?
Infine, in consiglio spassionato: ricordati di procurarti i bastoncini da trekking. Sì, anche se non li usi mai. Le distanze che dovrai percorrere, soprattutto in discesa, li rendono indispensabili per non danneggiarsi le ginocchia.
Come fare con acqua e cibo?
Qui bisogna fare una grande distinzione: forse non te lo immagini, ma ci sono trekking lungo i quali ti sarà possibile approvvigionarti.
Ci sono infatti percorsi che sono ormai decisamente volti al turismo, lungo i quali potrai trovare piccoli baracchini che vendono cibo e bevande o altri presso i quali ti sarà facile chiedere un vero pranzo o addirittura ospitalità per la notte.
Soprattutto per i percorsi a Sud di Lima questa è una pratica più che consolidata, nonché una bellissima occasione per condividere un piatto caldo con persone del posto (sempre che tu sia pronto ad assaggiare il cuy!).
Per quanto riguarda i trekking a Nord della regione, tutto ciò non è possibile. Attorno a Huaraz ad esempio non ci sono strutture: pura wilderness e contatto totale con la natura. In questo caso dovrai quindi attrezzarti per portare con te il cibo per più giorni.
Un’ottima occasione per saccheggiare gli splendidi mercati di paese! Per noi: avocado, pane, pomodori, carne secca e un paio di risotti pronti portati direttamente da casa (siamo pur sempre Italiani, eh!).
Per quanto riguarda l’acqua, nelle zone di alta montagna non dovresti avere problemi a reperirne, assicurati però di avere un filtro per depurarla o delle tavolette di cloro, perché gli animali da pascolo sono praticamente ovunque, e l’acqua potrebbe essere contaminata.
Trekking fai-da-te in Perù: come orientarsi?
La difficoltà dell’orientamento nei trekking fai-da-te in Perù dipende molto dal percorso che scegli di intraprendere.
Generalmente però posso dirti di scordarti i nostri sentieri ottimamente segnati da Cai. In Perù non esistono bolli o segnali lungo i sentieri, ma solo qualche sporadico cartello. Sono riconoscibilissimi… ma pochi!
Detto ciò d’altro canto non ci sono così tanti sentieri come in Italia, quindi si riesce abbastanza facilmente a capire che strada imboccare.
Quello che ci vuole è un buon orientamento, una mappa sufficientemente dettagliata, una bussola o un gps ed esperienza.
Per quanto riguarda le carte dei trekking che avevamo in programma, Davide era riuscito a scaricarle da chissà quale archivio dell’aeronautica militare peruviana (sì, solo lui riesce in queste imprese), ma nei negozi che noleggiano l’attrezzatura sono normalmente in vendita (se noleggi abbastanza attrezzatura puoi anche chiedere una fotocopia a colori della zona che ti serve, e probabilmente ti verrà data gratis).
Ti consiglio anche di scaricarti l’app Maps Me. Ci è stata utile varie volte per verificare che fossimo sul percorso giusto.
Dove piantare la tenda?
Partiamo dal presupposto che le accortezze e le regole per piantare la tenda in Italia valgono anche in Perù.
Ogni percorso ha le sue particolarità e te ne renderai subito conto, il miglior consiglio che possiamo darti è di valutare attentamente il terreno circostante. La lettura del territorio è infatti la prima regola da tenere a mente.
Per quanto alcuni luoghi siano assolutamente strepitosi in generale evita di sostare sotto a pareti rocciose o che possano scaricare fenomeni valanghivi, così come lungo i letti dei fiumi.
Alle volte è meglio prediligere un luogo più riparato e sicuro a discapito della visuale mozzafiato.
I migliori trekking fai-da-te in Perù
Dulcis in fundo: la scelta del percorso… il momento del sogno.
Come scegliere tra migliaia di possibilità? Inizia a scremare rispondendo a queste domande:
- quanto tempo ho a disposizione?
- come voglio raggiungere Machu Picchu?
- quanto tempo voglio dedicare alla visita delle città e dei siti maya?
- quanto sono fisicamente pronto?
- quanta esperienza ho di montagna?
I veri limiti sono essenzialmente 2: tempo e difficoltà.
Per ogni esigenza ci sono comunque tantissime risposte. Per quanto riguarda il tempo, ad esempio, il Salkantay Trek può durare 3 giorni come 6, così come molti trekking nella regione di Huaraz. Relativamente alla difficoltà ci sono trekking che vengono compiuti anche da bambini così come percorsi decisamente challenging anche per i più esperti.
Noi eravamo in Perù per la natura e le sue montagne e siamo piuttosto allenati alla vita di montagna, quindi abbiamo dedicato gran parte del viaggio proprio al trekking, ma la valutazione resta ovviamente a te.
Per organizzare un trekking fai-da-te in Perù puoi prendere in considerazione principalmente 3 aree geografiche:
Arequipa
- Il vulcano El Misti ti chiamerà già dalla città, ma occhio alla difficoltà alpinistica.
- Colca Canyon Trek, il secondo canyon più grande al mondo con le sue profonde gole ad oltre 3.000 metri d’altezza, i condor e i villaggi rurali dominati da enormi piante succulente.
- Marcahuasi (lo inserisco qui, ma sarebbe più vicino a Ica, quindi può fare al caso tuo se sei in viaggio tra le Isole Ballestas e Arequipa). Insediamenti rocciosi sconosciuti ai più (anche ai peruviani stessi), ma di grande fascino naturale, con massi dai tratti umani e animali.
Cusco
- Inca Trail, il trekking per eccellenza per raggiungere Machu Picchu. Può essere effettuato solo con una guida e va prenotato parecchi mesi in anticipo. È anche piuttosto costoso. Il punto forte? L’arrivo diretto all’interno dell’antica città Inca.
- Salkantay Trek, l’alternativa all’Inca Trail. Percorribile in solitaria lungo un percorso che si snoda attraverso nevadi imponenti e un’improvvisa foresta amazzonica, fino alle pendici di Machu Picchu.
- la visita a Machu Picchu stessa può essere affrontata interamente a piedi da Hidroelectrica. Il percorso si svolge nella foresta amazzonica, lungo le rotaie del treno fino alla ripida salita verso la montagna. Ti raccontiamo come si fa nella nostra giornata di corse matte, dopo aver fatto il Salkantay.
- imperdibile poi Vinicunca (o Montagna dei Sette Colori): seconda attrazione dell’intero Perù, con le sue ammalianti striature colorate ad un’altezza proibitiva di 5000 mslm.
- la splendida alternativa, ancora poco conosciuta, di Palcoyo. Un inaspettato paradiso naturale a misura di arcobaleno su roccia.
- Ausangate trek: percorso incredibile e lontano dalla massa del turismo, che tocca paesaggi splendidi punteggiati da alpaca e colori surreali. Se hai tempo a disposizione, vale la pena visitare Vinicunca proprio tramite questo trekking.
- Choquequirao: un trekking di 5 giorni nei pressi di Cusco, attraverso le rovine di quella che è definita “la sorella minore di Machu Picchu”, ma che, secondo gli archeologi, potrebbe avere addirittura il doppio di dimensione (il 70% non è ancora stato scavato).
Huaraz
Meta per eccellenza di tutti gli alpinisti e gli amanti dei trekking in Perù. Ho già scritto un articolo su tutte le attività che si possono svolgere a Huaraz, qui ti riporto i 3 percorsi per eccellenza:
- lo spettacolare Santa Cruz Trek che si snoda attraverso praterie infinite, passi glaciali, lagune dai colori irreali fino ai piedi dell’Alpamayo, considerata da alcuni alpinisti come la più bella montagna del Mondo.
- Popolarissimo e imperdibile è poi il trekking alla Laguna 69, tappa quasi obbligatoria di tutti i viaggiatori provenienti da Huaraz.
- Infine l’Huayhuash Trek che si svolge quasi interamente sopra i 4000 metri di altezza, arrivando a toccare passi a 5000 mslm. 10 giorni di pura avventura per i più esperti.
… mio caro Perù, quanto sei bello!
Arrivata a questo punto dovrei aver risposto a gran parte dei tuoi dubbi su come organizzare un trekking fai-da-te in Perù, ma se hai altre domande scrivile nei commenti, saremo felici di risponderti.
Anche io sono una fanatica dei trek fai da te, ho fatto colca canyon e salkantay trek. Purtroppo a dicembre ho dovuto rinunciare all’Ausangate e alla Cordillera Blanca. Concordo con te nel dire che per farlo da soli serve una consolidata esperienza.
Eh dicembre è un periodo per veri duri, specie nella Cordigliera Bianca! Noi li abbiamo fatti in Settembre e c’erano già le nottate vicino allo zero!
Ciao Silvia. Parto per il Perù tra 10 giorni e vorrei fare anch’io dei trekking. Domanda pratica, io volevo partire in viaggio con lo zaino da 70/80 L e uno zaino più piccolo come bagaglio a mano. Se dovessi fare dei trekking ques’ultimo sarebbe però alquanto ingombrante. Voi come vi siete organizzati al riguardo? Legato ai commenti precedenti invece, c’è così mota differenza in termini di clima tra i mesi di luglio-settembre e novembre-dicembre per quanto riguarda i trekking attorno a Huaraz? Grazie!
Ciao Ludo! Che invidia ci fai, a partire per il Perù… noi abbiamo messo in pausa forzatamente l’America Latina ormai dai tempi del lockdown, ma ogni testimonianza di preparativi, come la tua, riaccende la scintilla!
Allora, prima la domanda termica: a guardare le temperature medie di Huaraz, non cambia molto tra i mesi che hai elencato, quindi considera di partire con lo stesso equipaggiamento.
Per quanto riguarda il bagaglio… non sono tanti 80 litri? Per quello piccolo, invece, ti consiglio di lasciarlo nel punto di partenza del trekking – il tuo albergo di Huaraz, ad esempio, magari prendendo accordi perché venga custodito anche se non hai la camera in quei giorni. Noi abbiamo fatto così sia ad Huaraz che in India!
Buonissimo viaggio!
Grazie Davide per i chiarimenti! Avevo pensato infatti a una soluzione di questo tipo e la tua conferma mi rassicura. Zaino ho un 65+10L ;) . Congratulazioni per il blog, davvero molto utile e inspirante!
Grazie per i complimenti. Vorrei dire come dicono le mamme… “avvisa quando arrivi (in Perù)”! Scherzi a parte, facci sapere come andrà! Buon viaggio ancora
Ciao, innanzitutto volevo farvi i complimenti per il sito, per la prima volta leggendo questo blog trovo finalmente qualcuno che intende il viaggio e il trekking ESATTAMENTE come lo vivo io, lo “sento” da quello che scrivete mentre purtroppo in internet non si trova quasi nulla per i trekker fai da te e soprattutto fatto così bene, quindi grazie avete fatto davvero un lavoro eccezionale!! che mi sarà sicuramente d aiuto (e immagino a molti altri) per mio viaggio in Perù che ho in programma ad agosto (3 settimane). A tal proposito volevo chiedervi qualche consiglio… Stavo pensando a come impostare il viaggio e quali trekking fare.. Anch io come voi vorrei farli in autonomia, tenda in spalla (ho già molta esperienza fortunatamente) e magari evitando trekking eccessivamente turistici. Come avete detto ce ne sono troppi da scegliere, io sono indeciso perché vorrei farli tutti ahahah, in particolare mi avete stuzzicato con Colca Canyon, Salcantay trek, Ausangate e Santa Cruz ma penso sia impossibile in 3 settimane, con spostamenti, acclimatamento e tutto. Secondo voi a quale potrei, a malincuore, rinunciare? Ausangate vedo che non lo avete fatto ma deve essere stupendo, sapete qualcosa di più? O se avete altri suggerimenti… Grazie mille davvvero
Ciao Filippo! E’ sempre splendido quando c’è qualcuno con cui condividere lo spirito del fare le cose nella natura e nei viaggi. E siamo contentissimi di “fare un buon servizio”, raccontando le cose al meglio e in modo utile.
Detto questo: noi abbiamo solo l’esperienza che abbiamo raccontato, e non possiamo non caldeggiare i 3 trekking che abbiamo fatto. Se vuoi – ma proprio se vuoi – il Salkantay è quello che più risponde al concetto di “turistico”, anche se tocca alcune cose davvero notevoli (il Salkantay pass, la laguna giusto sopra…).
Mi spiace, ma dell’Ausangate non sappiamo dirti niente di prima mano.