Vedere i covoli e l’Eremo di San Donato senza rimanerne profondamente affascinati è praticamente impossibile… quasi come orientarsi con disinvoltura lungo gli intricati sentieri dei Colli Berici!

Silvia e il panorama dei Colli Berici

Il sentiero 72 dei Colli Berici

Lasciamo l’auto in un parcheggio poco distante dalla Chiesa parrocchiale di Villaga.(45 mslm). Il sentiero inizia alla fine della strada sulla destra della chiesa. All’inizio del sentiero un cartello intima agli escursionisti di pulirsi le scarpe prima di rientrare in paese (che dolcezza!). Già immaginiamo, dopo le abbondanti piogge di questa settimana, in che condizioni torneranno i nostri scarponi…

Il sentiero è all’inizio abbastanza ripido, ma in breve sbuca su una strada asfaltata nei pressi di una villa con torre che ci ricorda il castello di Raperonzolo. Pochi passi e siamo davanti a Villa Palma Bedeschi, nota anche come la “Commenda di San Silvestro” anticamente di proprietà dell’ordine dei Templari e, successivamente, dei Cavalieri di Malta. L’economia dell’intera valle passava da qui: il commercio della seta, del riso, del tabacco e di tutto ciò che dava la terra.

sentiero 72 dei Colli Berici

Silvia non ha nominato i raperonzoli per caso… perché appena entri nel Comune di Villaga, ad accoglierti trovi il titolo di Terra del Raperonzolo!

Questo ortaggio – ranpussolo in dialetto locale – offre tenere foglie e una radice aromatica, e viene usato in diverse preparazioni. I terreni dei Berici sono ideali per la crescita del raperonzolo, ma questo ortaggio è talmente apprezzato che viene coltivato anche nelle numerose serre della valle.

Davide Zambon coautore di Bagaglio LeggeroDavide

Il sentiero riprende subito sulla destra della villa all’interno del ripido bosco di robinie. Improvvisamente riusciamo a scorgere l’eremo in lontananza.

È soprattutto il panorama che si apre innanzi a noi a lasciarci a bocca aperta. Nonostante sia una giornata uggiosa e invernale, il cielo ci regala milioni di sfumature di colori, mentre i Colli Euganei appaiono come piccoli atolli al di là del mare dell’orizzonte.

Trekking da Villaga all'Eremo di San Donato

L’eremo di San Donato del Covolo

Qualche gradino ci conduce al bellissimo sagrato dell’Eremo di San Donato.

Un tempo si trattava di un antico luogo di eremitaggio, del quale si hanno notizie già dal 1243. Anticamente il convento si trovava proprio all’interno del covolo (la grotta sulla sinistra) in quanto le sue ampie cavità naturali e la vicinanza della sorgente lo rendevano un luogo ideale per la ricerca della pace e della tranquillità. Rimangono infatti oggi ancora visibili alcune tracce delle fondamenta che nel 1200 diedero ospitalità ai frati. Nel 1283 venne aggiunto il monastero delle monache benedettine fino a che, dopo le conquiste napoleoniche, l’eremo di San Donato del Covolo venne abbandonato.

Alcuni antri, per la loro naturale conformazione, furono adibiti a case rupestri fino alla Prima Guerra Mondiale, quando tutto il sito venne requisito dai militari italiani. Nel 1917 qui stanziarono soldati italiani e francesi, nonché i reduci delle grandi battaglie sull’Altopiano di Asiago. Proprio la chiesetta venne utilizzata come cucina.

Durante l’ultimo conflitto l’Eremo venne poi occupato dai miliari tedeschi che distrussero ciò che rimaneva dell’antico monastero. Nel 1980 il Gruppo Alpini di Pozzolo intraprese il restauro.

Purtroppo la chiesa non è visitabile al suo interno (viene aperta saltuariamente per messe e cerimonie), ma la suggestione del luogo è comunque fortissima. Basta salire qualche gradino verso la roccia…

Il panorama spazia amplissimo sulla bassa pianura vicentina tra Barbarano, Villaga e Sossano, e sulla Riviera Berica. Dall’altra parte della pianura lo sguardo si perde sulle isolate protuberanze dei Colli Euganei.

Eremo di San Donato Eremo e covoli di San Donato

I covoli di San Donato

A fianco della chiesetta spiccano le cave di San Donato, due falesie strapiombanti caratterizzate da un grandi buchi all’interno delle caverne. A vederle da qui sembrano quegli alberi africani con i tronchi scuri e le fronde ampie.

Si tratta in sostanza di cave naturali nella quali sono ancora visibili alcune tracce dell’antico eremo. Leggenda vuole che San Donato di Evorea, stanco e assetato dal suo peregrinare, scavando a mani nude nella terra, scoprisse la vena d’acqua che ancora oggi scorre nei pressi delle cave. Altre leggende raccontano invece che il Santo riuscì a sconfiggere un drago che stava divorando il bestiame di Villaga con il solo potere della sua croce.

Leggende, miti o storia fatto sta che all’interno di queste caverne si respira ancora oggi un’atmosfera davvero suggestiva.

I resti di alcuni falò, ma soprattutto la presenza di chiodi e moschettoni lungo tutte le falesie ci ricordano che l’occupazione di questo luogo – ora finalmente pacifica – continua tutt’oggi. Un po’ come avviene per il Covolo del Merlo o Grotta del Ritiro sul Sentiero 1.

Covoli di San Donato

Salita al Monte Tondo

Proseguiamo tenendoci le falesie del covolo sulla sinistra in leggera discesa, per imboccare uno stretto sentierino che sbuca su un ampio prato, e ci porta a incrociare la strada provinciale. La imbocchiamo in salita per reimmetterci poco dopo nel sentiero che si addentra nel bosco.

Alcuni resti della guerra sono ben visibili: trincee e vecchi ripari ci ricordano come i militari di ogni epoca si impossessano del paesaggio, modificandolo per adattarlo alle loro necessità.

L’orientamento non è sempre semplicissimo, ma qualche segno bianco-rosso evidenzia il percorso da seguire. Raggiungiamo la sommità del Monte Tondo di Villaga (420 mslm).

Panorama dai Colli Berici

Il giro ad anello

Scendiamo dal versante opposto del Monte Tondo. Un sentiero odoroso di vegetazione passa in mezzo ai filari di cipressi, mentre gli scogli dei Colli Euganei ci guardano da un’atmosfera tinta di lilla e violetto.

Silvia in discesa dal Monte Tondo

Eremo di San Donato e giro ad anello: dati tecnici in breve

Partenza: Villaga (45 mslm)

Punti del percorso: Eremo di San Donato (300 mslm), Monte Tondo (420 mslm)

Dislivello: 350 mt

Difficoltà: medio-facile. Passeggiata adatta a tutti (anche se a tratti un po’ ripida) fino all’Eremo di San Donato. La salita al Monte Tondo richiede un po’ di senso di orientamento per indicazioni scarse.

Tempo: 2 ore e mezza

Cartografia: non esiste una carta Tabacco dei Colli Berici, per cui conviene affidarsi alle diverse pubblicazioni edite dalle varie Pro Loco.

Covoli ed Eremo di San Donato sui Colli Berici a Villaga pin