Una gita veloce all’abbandonato Forte dell’Antro si trasforma in un giro ad anello molto bello tra i boschi del Cadore, storie di montagna e improvvise aperture panoramiche.
Da Venas al Forte dell’Antro
Lasciata l’auto in corrispondenza del primo tornante della strada (via Marconi) che proviene da Venas di Cadore, a quota 1000 metri circa, individuiamo subito una traccia di sentiero che sale diretta al forte: e in dieci minuti scarsi, schivando alcuni tornanti della carrareccia, ci siamo.
Forte dell’Antro
Arriviamo così al Forte Col Vidal (1050 mslm). Siamo accolti da un curioso piazzale, “ad uso campetto da calcio”. Il forte, costruito tra 1910 e 1914 e mai davvero utilizzato (anzi, fu depredato gradualmente di munizioni ed equipaggiamento) si presenta in un curioso stato di abbandono e riutilizzo: il primo è evidente, tra aree inerbite e muri graffitati con simboli di difficile lettura (leggi: peni), mentre il secondo consiste nel già nominato campetto, e in un ampio angolo ad uso feste e grigliate.
Bello da curiosare in giro, il forte può essere percorso all’interno – fare ovviamente attenzione – e attorno, seguendo la strada che ne fa il giro, incassata tra le opere murarie. È inoltre possibile infilarsi in un breve tratto di trincee, dalle quali si gode di una notevole visuale verso sud… tenendo conto che sotto di noi, a picco, c’è la Val del Boite.
Una nota storica. Forte dell’Antro è una delle opere “basse” della Fortezza Cadore-Maè, una lunga linea difensiva sistematica e fortificata che avrebbe dovuto proteggere il bellunese da potenziali penetrazioni austroungariche. Concepita nella seconda metà dell’Ottocento e impostata su opere esistenti, la Fortezza – chiamata anche Ridotto Cadorino in questo tratto – ha richiesto la costruzione di diverse opere, suddivise in “opere basse” con funzioni direzionali, “opere alte” – i forti veri e propri – e una costellazioni di opere minori e di appoggio.
Negli anni, tra un’escursione e una ciaspolata, alla fine abbiamo visto quasi tutti le tessere di questo puzzle militare di montagna. Queste le relazioni:
Forte Tudaio – Forte Col Vidal – Monte Rite – Forte Miaron – Forte Monte Ricco e Batteria Castello a Pieve
Infine: non so se fosse una battuta, ma un abitante di Pieve mi ha raccontato che in effetti, in passato, si giocava a calcio nel piazzale del Forte, in mancanza di altre aree pianeggianti in zona!
Salita alla caserma di Sant’Anna
Seguiamo la strada che circumnaviga Forte dell’Antro e proseguiamo in salita. Ci aspettano i numerosi tornanti che salgono verso il Col Sant’Anna. Camminiamo su pendenze moderate, in un bel bosco, per più di 2 chilometri. Un primo bivio sulla destra, con il segnale di divieto di passaggio, va ignorato. Si raggiunge infine, in corrispondenza di un ennesimo tornante, una bivio con deviazione sulla destra.
Inforchiamo quest’ultima e arriviamo in due minuti a una bellissima baita, lo sfondo della quale è la struttura, praticamente svuotata, della caserma Sant’Anna (1365 mslm).
Opera di appoggio alla linea fortificata della quale faceva parte il Forte dell’Antro, e anch’essa risalente ai primi del Novecento, la caserma si trova su terreno privato, quindi non è esplorabile.
La storia però è questa: stavamo mangiando un paninetto sul terrapieno che protegge la baita, e una coppia padre-figlio ci passa a fianco, e scende verso la costruzione. Salutiamo, ci salutano di ricambio ed entrano. Un minuto, e l’anziano signore mette la testa fuori dalla porta e ci fa: quando avete finito, venite dentro per il caffè.
Neanche a dire, è seguita una buona mezz’ora di chiacchiere bellissime, tra esperienze e panorami da vedere assolutamente, storie di emigrazione e gelati in Germania, e la voglia di vivere questi posti silenziosi e magici quanto più è possibile. Ah, e caffè, grappa e rosegotta.
Il tutto, al costo di un saluto.
I due ci hanno convinti a raggiungere un panorama imperdibile, e quindi ecco giustificato il giro ad anello che ti racconto.
Anello per Col Pecolines e discesa
Torniamo alla carrareccia e proseguiamo in salita. Quattro tornanti ancora, tra piccoli tabià ben ristrutturati, radure verdissime, bosco di conifere. Un bivio, prendiamo a sinistra – come siamo stati istruiti – ed eccolo: l’Antelao!
Siamo sul Col Pecolines (1449 mslm), punto più alto di questa gita, belvedere spaziale sul Re delle Dolomiti, luogo di riposo (non mancano tavolone e panche). C’è un’altra piccola baita, sulla facciata della quale c’è una cassetta con alcuni libri “di baita”. Un habitué firma quasi tutte le pagine: viene fin qui correndo, controlla che tutto sia sempre bello, torna giù.
Torniamo sui nostri passi al bivio, e prendiamo ora sulla sinistra. Ci aspetta altra lunga carrareccia, che schiva il Col Mao ed comodissima da camminare, fino ad un altro bivio (1325 mslm).
Sulla sinistra, si entra nel Pian de Sadorno, una bellissima radura con relativi tabià. Noi invece ci guardiamo attorno e individuiamo il sentiero 236: si trova sulla destra, fa come per tornare indietro e diventa subito un taglio a mezzo versante.
Questo sentiero è bellissimo, protetto com’è dagli alberi: si perde in panorama, ma si guadagna in magia È un po’ più stretto delle carrarecce che abbiamo percorso finora, ma non è per nulla male. Sbuchiamo poco più di un chilometro dopo ai Fienili Quoilo (1305 mslm, da non confondere con quelli sopra Lozzo di Cadore), altro luogo decisamente atmosferico.
Non ci resta che proseguire sulla carrareccia, sbucare al bivio che salendo avevamo ignorato, e scendere all’auto per gli eterni tornanti.
Giro ad anello del Forte dell’Antro a Venas: dati tecnici in breve
⛰️ Dove siamo | A Venas di Cadore, nel Cadore Centrale |
📍 Partenza da | Venas di Cadore, primo tornante di Via Marconi verso il forte (1000 mslm circa) |
💍 Punti dell’anello | Forte dell’Antro (1050 mslm), Caserma San’Anna (1365 mslm), Col Pecolines (1446 mslm) |
📐 Dislivello | 470 metri |
📏 Lunghezza | 11,6 km tutto l’anello |
⏱️ Tempo | 4 ore prendendosi un po’ di tempo per il forte |
😅 Difficoltà | Media |
💧 Acqua | No |
🗺️ Cartografia | Tabacco 1:25.000 n.16 – Dolomiti del Centro Cadore (se non ce l’hai puoi comprarla qui) |
🛰️ Traccia GPS | Sì |
Grazie,ottima sintesi di una bella esperienza, vien voglia di ripeterla e di provare le stesse sensazioni.
Continuerò a leggere i suoi commenti.
Buon 2024
Roby grazie! Il giro di Forte dell’Antro è semplice e piacevole, si cammina sempre bene, c’è quel pizzico di storia che rende il tutto più interessante e quel panorama sull’Antelao… non ti nascondo che la rifarei anche io – quando ci siamo stati, le nuvole basse e la pioggia ci hanno costretti a correre un po’!
Buon 2024 e buone gite a te!