La Valle dei Mulini di Mossano è un luogo semplicemente incantato: in primavera il verde brillante contrasta con un mare bianchissimo di calle selvatiche, il ruscello che scorre lento, i giardini curatissimi. Davvero impossibile non sognare di trasferirsi in questa contrada camminando tra ponti e deliziosi sentieri.
I Colli Berici per noi sono stati la sorpresa dell’anno. A poca strada da casa tra queste colline si snodano ben 81 sentieri strepitosi… e abbiamo intenzione di farli tutti!
Così sfoderiamo il file che contiene tutti i giri che ci fanno curiosità (uno dei frutti della nostra quarantena), e Silvia sceglie la valle dei Mulini di Mossano.
Panini, k-way (che oggi chiamano pioggia), un solo zaino e per giunta leggero. Si parte!
La Valle dei Mulini di Mossano (VI): nel cuore dei Colli Berici
Parcheggiamo di fronte alla chiesa di Mossano (provincia di Vicenza), piccolo paese sui Colli Berici. Le numerose sedie di plastica di un bar guardano un panorama invidiabile: i colli più bassi proteggono la vista dalla pianura, più lontana. Ci sono vigneti e coltivazioni, case di campagna isolate. Ha piovuto da poco, e tutto è di un verde da respirare con gli occhi.
Pochi metri più avanti inforchiamo il sentiero 81 – da ora in avanti sarà sempre segnato – che scende leggermente verso valle, tra roseti in fiore e giardini curatissimi.
Tempo di cinque minuti di comoda camminata, e ci si para davanti uno spettacolo fiabesco.
Perché la Valle dei Mulini di Mossano è un agglomerato di una dozzina di edifici, restaurati con gusto, che in passato erano mulini ad acqua, alimentati dal poco più che ruscello che segna la valle, e da una serie di canalizzazioni di piccole dimensioni.
Questi Mulini avevano la capacità di lavorare con pochissima acqua: erano le enormi ruote di legno (alcune sono restaurate e in funzione) a rendere possibile questa potenza. Una, in particolare, è davvero imponente.
Il sentiero segue il ruscello bordato da cespugli di calle e alberi di fichi molto vecchi. Superi un ponticello, fai dei gradini, guardi un cane godersi il fresco di fianco a una canaletta. Il suono dell’acqua è armonioso e leggero. Appesi ai muri delle case ci sono vecchi attrezzi agricoli arrugginiti, nei vasi piante in fiore, roseti carichi di colori.
È un paradiso, un angolo di terra preziosissimo e delicato, curato in ogni minimo particolare, ma senza che si noti troppo la mano dell’uomo.
Nota bene. La “contrada dei munari” è conosciuta anche come Via Calbin, perché sembra che nel medioevo tale Calbino riscuotesse una tassa dai mugnai, in cambio dell’utilizzo dell’acqua del ruscello. In caso di mancato pagamento, il simpatico tipo – che viveva in uno dei mulini – poteva azionare una chiusa e interrompere il flusso. Ma in fondo, nel medioevo, queste cose erano all’ordine del giorno.
Nonostante il nome plurale “valle dei mulini” in realtà, di questo insediamento risalente al 1100, ad oggi esiste una sola ruota in legno ancora visibile. In compenso tutte le altre case attorno sono splendidamente ristrutturate e l’atmosfera da sola vale la piacevole passeggiata.
Il sentiero 81 dalla Valle dei Mulini con giro ad anello
È presto detto: si continua fiduciosi a seguire il sentiero 81, che in un paio d’ore abbondanti svolge un anello su e giù per questo settore dei Colli Berici.
In realtà, la camminata è piacevolissima: non si alza mai troppo di quota, e soprattutto è molto varia. Ti trovi infatti ad alternare passaggi nel bosco più scuro a grandi prati da attraversare, terrazzamenti sui quali pascolano mucche e cavalli a versanti coltivati ad ulivi. Non mancano improvvise distese di rocce calcaree, pozze, piccole grotte come il Covolo delle Tette (non è necessario spiegare perché si chiami così).
A leggere il territorio, poi, c’è tutto un mondo contadino da scoprire: qui un roccolo per la caccia, lì un terrazzamento per gli ulivi, una traccia di animali, un recinto per le capre…
Come ho scritto prima, il sentiero è bene indicato: ma solo se stai attento! I segnavia bianchi e rossi indicano infatti ogni deviazione, ma sono una volta coperti dalla vegetazione, un’altra volta poco discosti dal sentiero, un’altra volta ancora troppo in basso… insomma: è una vera e propria caccia al tesoro.
E intanto camminiamo. Siamo stati fortunati – merito del tempo che minacciava pioggia – ma per tutte le due ore abbiamo incontrato pochissime persone.
Due ore quasi tre, a onor di cronaca: c’erano così tante cose da fotografare!
Ogni tanto si apre uno spettacolare scorcio sulla pianura, che si trova abbastanza più in basso da essere silenziosa.
Per noi padovani, abituati al brullo e secco panorama dei sentieri dei Colli Euganei (e all’invasione dei ciclisti del weekend) questi Berici sono stati una piacevole sorpresa. Anche se, a onor del vero, dei locali ci hanno assicurato che in giorni “normali” anche questi sentieri sono piuttosto frequentati.
Passiamo anche per l’agriturismo Da Sagraro in Contrà Rigo, davanti al quale sedie e tavolini ricavati da piccole botti ricordano le primavere e le estati del vino rosso bevuto la sera, al fresco. Un bicchiere di vino in effetti è d’obbligo prima di proseguire!
La Grotta di San Bernardino: un po’ di spiritualità
Ritornati quasi a Mossano sempre seguendo il sentiero 81, incontriamo a un certo punto sulla sinistra la deviazione per la Grotta di San Bernardino. La seguiamo, ovviamente.
In dieci minuti di sentiero in quota (solo all’inizio è leggermente in discesa), e pressoché sempre nel bosco, si arriva a questo romitaggio medievale (ma prima ancora preistorico). Un paio di pannelli ci fanno venire ancora più voglia di entrarci, promettendoci tracce di affreschi e teste scolpite, ma un’alta inferriata è dell’idea opposta.
Nessuna indicazione spiega come sia possibile visitare – anche in tempi normali – questo microscopico eremo nel quale probabilmente ha risieduto San Bernardino da Siena nella prima metà del Quattrocento. Ci riproponiamo di informarci (spoiler: si deve contattare la Pro Loco di Mossano).
In ogni caso, resta il fascino suggestivo dei covoli dei Berici: come quello “del Merlo” sul Monte delle Rose sopra Castagnero. Anche questo è nato come romitaggio… ma si è evoluto in qualcosa di diverso!
Ci rimettiamo in cammino verso il paese (dalla Grotta sono dieci più cinque minuti), ma c’è ancora tempo per l’ultima sorpresa. Silvia curiosa dentro ad una casa con gli ulivi per vedere le galline che scorrazzano libere e, in men che non si dica, veniamo invitati all’interno per vedere i pulcini appena nati. Ce ne usciamo con un sorriso da parte a parte, un boresso represso per il verso del tacchino, e addirittura qualche ovetto di casa che gusteremo la sera ripensando a questa semplice, bellissima giornata.
Tanta bellezza, ospitalità tutta Veneta e bellissime sorprese… questi Colli Berici meritano essere esplorati un po’ meglio.
Trekking alla Valle dei Mulini e il Sentiero 81: dati tecnici in breve
Partenza e arrivo: Mossano (VI), praticamente davanti la chiesa, lungo la strada principale del paese.
Lunghezza: Il giro ad anello dura circa 10 chilometri.
Durata: Il cartello indica un tempo di percorrenza di 3 ore e mezza (compresa la deviazione alla Grotta di San Bernardino). Noi abbiamo impiegato 3 ore complessive. Se per te fosse troppo lungo ti consiglio comunque di visitare la contrada dei mulini che, anche da sola, merita la visita.
Dislivello: complessivamente si sale di 375 metri. Tutto il sentiero è un saliscendi piuttosto morbido.
Difficoltà: medio-bassa. Il giro ad anello può essere fatto anche con bambini, a patto che siano disposti a camminare 3 ore. Solo qualche piccola difficoltà con l’orientamento, ma basta tenere gli occhi ben aperti!
Quando farlo: nelle mezze stagioni. In estate, probabilmente il giro va riservato alle ore più fresche della giornata. Noi ci siamo ripromessi di percorrerlo anche in autunno per ammiralo sotto altra veste. In primavera però lo spettacolo delle calli bianche in fiore è da non perdere!
Punti di appoggio: non ci sono fontanelle lungo tutto il percorso: portati una bottiglia d’acqua se la giornata è calda, perché nei boschi può formarsi una cappa di calore. Eventualmente c’è l’agriturismo Da Sagraro presso il quale sostare.
Altre cose in zona? Sì: dal centro di Mossano si può raggiungere in bicicletta l’Altavia dei Berici, un percorso ciclopedonale di 134 chilometri.
Subisco il fascino dei mulini sia a vento che ad acqua, sono pure veneta e non conoscevo questo spettacolo nei Colli Berici. La Valle dei Mulini di Mossano sarà una delle mie prossime mete. Grazie Silvia per avermi fatto conoscere questo posto!
Che bello conoscere una mia conterranea tramite il blog! Vedrai che ti piacerà Sabina, se poi non hai voglia di farti tutto il giro, che può essere lungo per chi non ama i trekking, la valle dei mulini è comunque una camminata bellissima che si può fare in una mezzoretta, ma preparati all’incanto!
Ecco, queste sono le vacanze fatte pe rme! In mezzo alla natura, a quest luoghi ancora incontaminati che ci offrono la possibilità di entrare in contatto con la natura e vivere in un luogo paradisiaco in completo relax
Dei posti veramente incantevoli immersi nel verde per una vacanza molto rilassante, perfetti per staccare dalla frenesia di tutti i giorni
Verissimo Claudia, sembra di approdare in un altro mondo. A due passi dalla strada principale eppure così segreto e deliziosamente isolato…un vero gioiellino.
Mi piace moltissimo l’idea di aver sfruttato la quarantena creandovi dei file con i posti che avreste voluto visitare una volta finita. Dovrei prendere spunto!
Mi avevate conquistato con il vostro post su instagram e non potevo che leggere il vostro post su Mossano. Davvero un paesaggio fiabesco e un percorso che potrei fare anche io.
Diciamo che abbiamo cercato di sfruttare la quarantena in tutti i modi possibili immaginabili! La camminata è adatta a tutti non presentando nessuna difficoltà. Tutto l’anello è un po’ lungo, ma eventualmente puoi pensare di dividerlo e vedere solo la valle dei mulini e la grotta.
Già quando ho letto che è morbido allora ho pensato che posso farlo anche io che sono pigra… comunque davvero interessante questo borgo!
Ahaha si Manuela, un sentiero per tutti e, per i più pigri volendo si può visitare solo la valle dei mulini in una mezz’oretta.
siete fortissimi !!! ci sono passato oggi, arrivando da nord (7 ore tranquille tranquille …). mulini splendidi anche con il ghiaccio … CIAO
7 ore tranquille, tranquille… adoro!!
Purtroppo non possiamo raggiungere la zona dei mulini in questo periodo, ma non vedo l’ora di tornarci appena possibile per vederli in veste invernale!
Che giro hai fatto di preciso?
Grazie per essere passato!
Cara Silvia,
da un post di Marta Gasparon arrivo al tuo sito sula Valle dei mulini e si scatenano i ricordi di gioventù. Michelangelo Muraro (era il simpaticissimo e baffuto direttore della Ca’ d’Oro di Venezia) aveva un mulino a Sossano e ci invitò ad una delle prime marce non competitive sul sentiero dei mulini. Non so bene che anno fosse, ma parlo certamente di 52/55 anni fa perché non ero ancora sposato. Ricordo poco di quella marcia, ma ritrovo i paesaggi che Marta ha fissato nelle tue belle foto. conservo ancora da qualche parte il ciondolo con due piedoni cromati che ci diedero a fine percorso. Grazie davvero. Pierpaolo Minelli – Venezia
Buon giorno Pierpaolo,
non conosco Marta Gasparon e devo essermi persa il post, peccato perché l’avrei ringraziata volentieri!
Il tuo racconto mi fa enormemente piacere perché esprime appieno la bellezza del percorso e le sensazioni che lascia addosso.
A distanza di un anno posso dire di ricordare perfettamente il rumore del ruscello che si mescola al profumo delle calle in fiore.
Grazie per essere passato da qui! Un caro saluto