Tua mamma continua a ripeterti di mettere la testa a posto, tuo papà ha perso le speranze di vederti sistemato. E tu? Tu continui ad attaccare puntine sul planisfero e a comprare biglietti aerei.
Il tuo sogno è lavorare viaggiando? Benissimo, sei uno dei nostri!
Quali lavori si possono fare viaggiando?
La risposta è che ce ne sono tantissimi e, in prospettiva, ce ne saranno sempre di più. Se il 2020 è stato l’anno della scoperta dello smart working per la stragrande maggioranza delle imprese italiane (una doccia fredda, in molti casi), è coinciso anche con la riscoperta per molti dell’importanza del viaggio come strumento per il benessere psicologico.
Il bello è che non serve essere ricchi di famiglia per lavorare viaggiando. (Certo, se lo siete, tanto meglio per voi: usateli bene, però!) E noi ne siamo testimoni, puoi leggere qui i nostri primi passi da nomadi digitali.
Ma andiamo con ordine: abbiamo individuato 5 categorie di lavori con i quali poter viaggiare.
1. Lavori che ti pagano per viaggiare
Ai malati di wanderlust, la frase “ti pagano per viaggiare” suona come la leggenda di chi viene pagato per testare i brand di materassi e dormire tutto il giorno, o di chi assaggia le produzioni di cioccolato per decretare la più scioglievole.
La realtà (purtroppo) non è proprio questa. Ecco i lavori che ti pagano per viaggiare:
Aziende con filiali o clienti all’estero
Ufficialmente sarai assunto da una sola azienda, la quale però ti “costringerà” a viaggiare per formazione, assistenza tecnica o sviluppo delle filiali o gestione dei clienti esteri.
Certo: si tratta di spostamenti lavorativi e non di svago, ma nessuno ti vieta, tra uno spostamento e l’altro, di visitare il paese.
Non trascurare però il fatto che se frequenti le filiali estere, in genere sarai accolto e scorrazzato in giro dal collega che ha voglia di farti vedere la sua città, la cultura del suo paese, i ristoranti migliori (paga la carta di credito aziendale), e i dopocena più alcolici.
Occhio solo ai karaoke bar nei paesi dell’Estremo Oriente!
Sono tantissime le aziende che ricercano queste figure versatili, ti basterà dare uno sguardo agli annunci per vedere quali si avvicinano alle tue competenze.
Competenze richieste: in genere alta specializzazione e conoscenze delle lingue.
Operatore turistico
Assistente di viaggio, guida turistica, accompagnatore: sono tutti lavori che hanno alla base una caratteristica comune – il tuo lavoro è il viaggio stesso (e forse la più antica formula per lavorare viaggiando).
Il tuo compito sarà quello di strutturare un viaggio, accompagnare un gruppo, gestire le visite guidate.
Certo: c’è anche il rischio che il gruppo sia una palla, ma…
Competenze richieste: spigliatezza nel contatto con il pubblico, dimestichezza con le lingue, buone capacità di problem solving
Assistente di volo e personale di bordo sulle crociere
Ci abbiamo fantasticato tutti almeno una volta: “quanto sarebbe bello fare la hostess o il pilota e vedere il mondo”. Non c’è nulla che ti obblighi a viaggiare più di queste professioni e gli stipendi sono solitamente buoni, specie considerando di avere vitto e alloggio inclusi.
La poesia è un po’ interrotta dal fatto che spesso gli assistenti di volo e il personale di bordo delle crociere subiscono turni massacranti e i momenti di fermo tra un viaggio e l’altro possono servire per recuperare le forze. Senza contare che le pause si riducono a permanenze il anonimi hotel di catena, magari situati nei pressi poco charmant degli aeroporti.
Competenze richieste: esistono delle scuole apposite per diventare assistente di volo, mentre per il personale di bordo nelle crociere le figure lavorative vanno dal lavapiatti all’animatore, passando per il croupier, il massaggiatore, il personal trainer, gli addetti alle pulizie, il personale delle cucine, i camerieri e il barman.
2. Lavorare per viaggiare gratis
Sì, lo so che all’espressione “viaggiare gratis” ti si sono illuminati gli occhi, ma attenzione: mio nonno direbbe che “neanche il cane muove la coda per niente”.
Si tratta in realtà di opportunità lavorative che ti permettono di scambiare il tempo e l’impegno del tuo lavoro con un tetto in giro per il mondo. Ecco alcuni dei lavori che ti permettono di lavorare in cambio di vitto e alloggio:
Au pair, dog sitter e house sitter
Puoi cercare lavori au pair e occuparti dei figli della famiglia ospitante, oppure badare al cane o alla casa mentre i proprietari sono in ferie. Se ti sembra troppo facile… è perché lo è (tranne quanto il bambinetto ti fa dannare)!
Di norma starà a te accordarti direttamente con gli ospitanti per orari, ferie, eventuali rimborsi spese. Sarà un’occasione per viaggiare, ma soprattutto per interfacciarti con famiglie differenti, imparare una lingua e creare bellissimi legami.
Competenze richieste: possono essere utili referenze ed esperienze pregresse. La conoscenza della lingua del paese ospitante è (quasi) fondamentale.
Wwoof e Workaway per uno scambio orizzontale
Workaway e Wwoof funzionano all’incirca nella stessa maniera. Si tratta piattaforme che ti consentono di organizzare soggiorni in famiglia e scambi culturali, ad un patto: dovrai contribuire con il tuo lavoro.
Si tratta di una delle più comuni forme utilizzate per lavorare viaggiando. I compiti possono essere i più disparati: dall’aiuto nel B&B a conduzione familiare, alla coltivazione dell’orto, fino alla cura degli animali o al saper mettere in piedi un sito web. Orari, tempi e modi verranno stabiliti in accordo, ma potrai lavorare in cambio di vitto e alloggio gratuito.
Competenze richieste: dipende dal tipo di lavoro per il quale ti rendi disponibile, ma sostanzialmente ciò che ti viene chiesto è tanta voglia di metterti in gioco e di “sporcarti le mani”.
Fare volontariato all’estero
E già ti vedo pronto a rimproverarmi: “avevi detto che avresti parlato di lavori!”, vero, ma non potevo non accennare a questa bellissima possibilità.
Scegli il progetto di volontariato estero che ti sta più a cuore, viaggiando in assoluta sicurezza e rendendoti al contempo utile per le popolazioni del posto. Vitto e alloggio saranno gratis, i sorrisi che riceverai in cambio del tuo aiuto invece avranno un valore incalcolabile.
Competenze richieste: tempo, cuore e voglia di mettersi in gioco.
Influencer e Blogger
Non è un mistero che molte persone che lavorano nel web come influencer o blogger riescano a girare il mondo gratis, “semplicemente” creando contenuti sui loro social network o sul blog.
Forse è bene che una cosa te la dica subito: gli influencer più importanti si fanno pagare profumatamente, quelli medi riescono a scucire qualche notte in hotel o qualche cena. Quelli piccoli si accontentano di uno sconto sul menù del pranzo. E un’altra cosa: riuscire in questo ambito è assai difficile.
Competenze richieste: ottima conoscenza dei social network e delle piattaforme di blogging (dimostrabile!), oltre ad una spiccata dose di creatività.
3. Lavorare (tanto) per viaggiare nel tempo libero: il lavoro stagionale
Una delle figure più tradizionali tra chi ama viaggiare: il lavoratore stagionale. Lavorare in uno stabilimento balneare o in un rifugio alpino, fare il cameriere nelle stagioni invernali nelle località sciistiche o aiutare nella raccolta di prodotti agricoli. Il settore turistico, alberghiero, della ristorazione e dell’agricoltura sono certamente i più soggetti a questi tipi di contratti.
Una cosa in più: a determinate condizioni, una volta terminato rapporto lavorativo, potrai anche chiedere la Naspi stagionale.
Competenze richieste: solitamente è richiesta esperienza nel settore in cui ti proponi, ma con un pizzico di fortuna puoi trovare anche chi sia disposto ad insegnarti il mestiere da zero. L’unico vero requisito è la determinazione: i ritmo di lavoro sono più che serrati e spesso molto stressanti.
4. Trovare lavoro all’estero
Certo sono lontani i tempi in cui all’uscita dall’aeroporto di Stansted venivi preso per mano e trascinato direttamente nelle cucine londinesi per lavare i piatti. Chi vive all’estero come expat sa bene che non è sempre facile, ma di opportunità ce ne sono ancora tantissime.
Dei lavori più comuni come il cameriere, il cuoco, l’aiuto in ostello, il lavoratore nelle aziende agricole c’è sempre richiesta, ma soprattutto ci sono alcune professionalità davvero ricercate all’estero.
Insegnare italiano o inglese in Cina o in Sud Est Asiatico è molto più semplice di quello che credi, così come fare l’istruttore di sub o di fitness nelle località turistiche. Nel primo caso ti basterà un attestato TEFL, mentre nel secondo ti sarà in genere sufficiente mostrare i tuoi brevetti.
Sei un ingegnere petrolifero, un infermiere o un saldatore specializzato? Tanto meglio, i Paesi esteri ti aspettano a braccia aperte! Lavorare viaggiando in questi casi è molto semplice.
Competenze richieste: ottima conoscenza della lingua inglese, un curriculum vitae che sia accattivante e una buona dose di faccia tosta.
5. Lavorare online: i nomadi digitali
Si tratta di una figura mitologica a metà tra barbone, figlio di papà e guru. I nomadi digitali non sono altro che persone che riescono a portare il proprio lavoro in qualsiasi luogo del mondo, completamente svincolati dal territorio.
L’importante è che ci sia una connessione internet, un posto in cui potersi concentrare (le immagini di chi lavora dalla spiaggia mi fanno sempre molto sorridere) e un pc sempre carico.
Per lavorare online ci sono due possibilità:
- sei assunto da un’azienda che ti permette di svolgere il tuo lavoro da remoto. Il 2020 ha rappresentato, per molte realtà, la necessità di strumenti e processi per permettere al personale di lavorare da casa, ma i benefici di questo test forzoso sono sotto gli occhi di tutti. Molte aziende hanno già dichiarato che, a pandemia finita, propenderanno per soluzioni più agili di remote working.
- ti sei costruito il tuo business personale. Ora non immaginarti per forza che tu debba giocare in borsa, fare dropshipping o ideare chissà quale sistema di automazione per monetizzare mentre dormi (che sono comunque tutte idee più che valide!). Ci sono però almeno un milione di altri lavori che possono fare al caso tuo: analista SEO, social media manager, e-commerce manager, grafico, copywriter, sviluppatore, assistente virtuale e tante altre (ne parleremo nel dettaglio).
Davide ed io siamo entrambi copywriter (con specializzazioni diverse) e abbiamo costruito relazioni con clienti completamente indipendenti dal territorio. Per questo motivo, riusciamo a lavorare ovunque vogliamo, anche se prediligiamo fermarci nei luoghi per periodi medio-lunghi, in modo da entrare a fondo nella vita delle realtà che ci ospitano.
Ci definiamo “montanari digitali” perché a palme e mojiti preferiamo cime e casunziei.
Competenze richieste: ottima conoscenza dei sistemi informatici e aggiornamento costante su tutto quello che riguarda la tua disciplina (e anche qualcosa in più). La connessione internet è più che un obbligo.
Come riuscire a lavorare viaggiando
Spero vivamente che questa carrellata di lavori, che peraltro non sono gli unici, ti abbia aiutato a comprendere la miriade di opportunità lavorative che ci sono.
Il fatto è che arrivi ad un punto e, semplicemente, non puoi più farne a meno.
Noi abbiamo provato a fare il salto, e stiamo raccontando la nostra storia da nomadi digitali passo dopo passo. Puoi trovare il percorso nella sezione “racconti” oppure sui social.
Chissà che possiamo fugare qualche tuo dubbio… e sentire quali espedienti hai trovato per lavorare viaggiando!
Sapete che noi avevamo pensato di andare a lavorare nelle navi da crociera? Marco faceva il croupier, il problema ero io e quindi non abbiamo mai davvero provato a riempire i moduli che, conoscendo altre persone che invece si sono imbarcate, sono lunghi e chiedono diversi documenti e ci mettono un po’ a revisionare le applicazioni. Soprattutto per gli imbarchi in America. In più si mettono da parte un bel po’ di soldi anche con le mance.
Il consiglio del TELF secondo me è il migliore, una mia amica si è girata la Cina mentre per due anni faceva l’insegnante di inglese! Io spero sempre che la mia azienda passi da remoto completo così da poter viaggiare più liberamente!!
Ciao Veronica, grazie per la tua testimonianza. In effetti non avevo pensato al “discorso mance” sulle navi da crociera che credo siano belle ingenti e rimane un ottimo metodo per risparmiare qualche soldo.
Le aziende in Italia purtroppo sono ancora lontane anni luce dal lavoro remoto. Qualcosa si è mosso con lo smart working di questi due anni di emergenza sanitaria, ma moltissimi imprenditori (purtroppo) non ne hanno capito il valore aggiunto, anzi.
In UK penso che il discorso sia già molto diverso… incrociamo le dita per te!