La giornata è di quelle dal meteo incerto, ma le certezze le mettiamo noi: un giro ad anello verso un rifugio da poco recuperato (malga Masa Murada), un lago alpino di incredibile bellezza (lago Poinella), un tratto del Sentiero Bonaccossa e infine un bivacco (bivacco Forestale)… non male come piano, vero?

Arrivare alla Malga Lavazzè 

Avvertenza prima di iniziare: leggi tutta la relazione per organizzare il tuo giro ad anello!

Il titolare dell’hotel presso il quale alloggiamo – il Cavallino Bianco di Rumo – ci accompagna fino a malga Lavazzè. Per salire fino qui, e risparmiarsi la prima salita lungo la valle omonima, è comunque sufficiente munirsi del pass giornaliero: che può essere richiesto presso qualsiasi attività commerciale di Rumo (bar, ristoranti o hotel).

La strada per salire è piuttosto tortuosa ma è tenuta bene. Al nostro arrivo a malga Lavazzè (1639 mslm) veniamo accolti da qualche goccia di pioggia e dal malgaro che è già intento ad aprire la stagione… il profumo di formaggio promette bene!

Il nostro anello inizia qui.

Da malga Lavazzè a malga Masa Murada

Bastoncini in mano, cappucci in testa, zaino e relativo coprizaino in spalla: non sarà il maltempo a fermarci! Imbocchiamo oltre la malga il sentiero 134 (è lo stesso numero che coincide con la strada di accesso a malga Lavazzè).

Oltrepassiamo un rivolo d’acqua ingrossato dalle piogge di questi giorni e proseguiamo lungo la strada forestale. Da qui, sulla destra, si inerpica anche un sentiero che conduce a Malga Masa Murada in maniera più erta e diretta, ma ci dicono che è preferibile proseguire sulla carrareccia. Chi siamo noi per rifiutare un buon consiglio?

Ci immergiamo nel bosco che qui è ampio e luminoso e cosparso di piccole gemme fuxia: sono i macrosporofilli dei larici, che quest’anno impreziosiscono i rami come pietre preziose. 

Usciamo su una bellissima radura attorniata dalle Maddalene e proseguiamo sul sentiero. Qui i segnavia presenti, ma non sono sempre evidenti: il sentiero è in parte “libero”, tra erba e rocce, finché non piega decisamente sulla destra – e diventa evidente. Siamo in vista della malga. 

Sarà la solitudine del giro, la giornata un po’ uggiosa, il verde inteso e bagnato o l’improvvisa apertura sulla valle, ma la visuale, già da qui, è speciale.

Malga Masa Murada

Ristrutturata di recente, malga Masa Murada (2046 mslm) si trova in una posizione eccellente, ed è una struttura davvero bellissima.

In più, se non ti fermi alla bellezza dell’ambiente, c’è altro da scoprire.

Le Maddalene offrono una particolarità geologica: qui affiorano le rocce del mantello terrestre. Significa che in parte queste montagne non sono costituite dalle classiche rocce sedimentarie e metamorfiche, ma da materiali che hanno una storia ben più antica.

Questa particolarità (che noi abbiamo già “toccato con mano” in Val Pusteria, dove corre un tratto dello stesso sistema di faglia), ha fatto sì che qui si sviluppasse una lunga tradizione di studi geologici, in primis portati avanti dall’Università di Bologna e dal fu professor Morten, nativo proprio di queste terre.

Proprio l’università, con la collaborazione Comune di Rumo, ha spinto per la ristrutturazione della malga, che ora in estate ospita studenti e ricercatori per campus di studio “sul posto”.

Davide Zambon coautore di Bagaglio LeggeroDavide

 

Altra cosa spettacolare? Malga Masa Murada è ora un bivacco, dotato di una trentina di posti letto, e gestito dal Comune di Rumo. Proprio al Comune vanno chieste le chiavi per accedere ai locali: ovvio che ci si deve attrezzare per una vera e propria notte in bivacco, e seguire le regole di comportamento dei bivacchi – pulizia prima di tutto!

Malga Masa Murada

Da malga Masa Murada al Lago Poinella

Proprio alle spalle della malga c’è un bivio

  • sulla sinistra, il sentiero 13 prosegue in salita verso il Lago Poinella,
  • sulla destra, il sentiero 133 Bonacossa segue il fianco della montagna verso il Bivacco Forestale.

Imbocchiamo il primo. La salita è breve e non eccessiva, e in 20 minuti, dopo aver superato qualche nevaio residuo, siamo di fronte al lago Poinella (2180 mslm). 

Il lago Poinella

In una parola: primordiale. Troviamo il ghiaccio che copriva il lago in scioglimento, uno specchio di acqua, ghiaccio e neve attorniato da svettanti cime nere come la pece. 

Il lago si trova al centro di un anfiteatro eccezionale per bellezza e quiete, con cime Poinella perfettamente triangolare a chiudere la vista oltre il lago. Tutto attorno, le Maddalene mostrano la loro faccia più selvaggia e alpina, mentre più oltre ancora lo Schrummspitz svetta severo, e il passo della Siromba/Schrumm Joch offre la promessa di scavallare chissà verso dove…

Il tempo di qualche foto e iniziamo a scendere: ha ovviamente ripreso a piovere! Ma una cosa ci impone di fermarci: superati i nevai e raggiunto il versante, la vista su malga Masa Murada, da qui minuscola e perfettamente inserita nell’ambiente, con la Val di Non sullo sfondo eppure lontanissima, toglie il fiato per quanto poetica è.

Per arrivare da malga Lavazzé al lago Poinella, servono un paio d’ore.

Lago Poinella

Dal Lago Poinella al Bivacco Forestale: lungo il sentiero Bonaccossa

Quindi torniamo sui nostri passi (letteralmente, perché di bagnarci i piedi nella neve non ne abbiamo più voglia!) fino alla malga. 

Da qui imbocchiamo il sentiero 133, che percorre il fianco del monte in direzione est. Siamo ora sul sentiero Bonaccossa, che in tre giorni percorre il versante delle Maddalene e che, ovviamente, abbiamo in programma di percorrere al più presto!

⚠️ Attenzione! Il sentiero in alcuni punti è molto stretto, assolutamente nulla di difficile, ma non lo consiglierei a chi soffre di vertigini.

A compensare la pioggia, le splendide fioriture di genziane e genzianelle che ci circondano. A proposito, conosci la differenza tra questi due fiori?

Tempo di un’ora circa, dopo essere scesi lungo dei bei pratoni, arriviamo in vista del Bivacco Forestale (1830 mslm). 

Sentiero Bonacossa

Il Bivacco Forestale

Troppo carino! Già all’esterno, il Bivacco Forestale è un piccolo gioiello: le panchine fronte sole invitano ad una sosta e ad un meritato paninetto (oggi preparati dall’hotel, che ci ha fatto anche la coccola di un pezzetto di torta). Una bella mappa naif spiega bene il ruolo di crocevia del bivacco, che peraltro è anche uno dei punti d’appoggio da usare se si vuole percorrere il sentiero Bonacossa nella sua interezza.  

Silvia e Davide al bivacco Forestale

Anche l‘interno è molto curato: una tavola con panche, una bella stufa in mattoni, qualche pentola e padella, e 4 posti letto: essenziale, ma c’è tutto. Dietro il bivacco c’è una fonte – non molto abbondante quando siamo passati noi – ma a breve distanza c’è anche un ruscello (meglio potabilizzare l’acqua).

Ci carichiamo nello zaino un sacchettone di immondizia lasciato qui da chi precedentemente ha pulito il bivacco, e iniziamo a chiudere il nostro giro ad anello.

La chiusura del giro ad anello

Dal Bivacco Forestale hai due alternative: 

  • proseguire sul sentiero 133 oltre il bivacco, 
  • imboccare il sentiero scorciatoia 113A in discesa giusto di fronte, che in breve si ricollega a una forestale 

Se hai lasciato l’auto a malga Lavazzé, ti conviene prendere la scorciatoia e tenere la destra al primo bivio che incontri sulla carrareccia: il sentiero 147, in quota, conduce proprio alla malga (PS non l’abbiamo percorso, è indicato per sia sulla Tabacco che su Komoot).

Noi abbiamo scelto invece di prendere il sentiero 133 che si addentra di nuovo nel bosco, si fa più stretto, oltrepassa un rudere abbandonato (malga Cermiglio di Fuori, 1810 mslm) e ci ripropone un bivio:

  • il 133 prosegue verso il Rifugio Maddalene,
  • il 142 inizia la discesa verso gli abitati all’imbocco della val Lavazzé, dove siamo diretti.

Noi scendiamo lungo il 142. Il sentiero è splendido, in parte incassato tra sponde di muschio, con grandi abeti a fare da cornice. Descriverlo non è facile, perché questi versanti sono fitti della presenza umana – sentieri, carrarecce, forestali. Se hai anche tu raggiunto malga Lavazzé con un passaggio e vuoi scendere a valle a piedi – a Mocenigo, oppure come noi a Rumo – segui la traccia GPS allegata. In ogni caso, carta Tabacco e app per l’escursionismo sono fondamentali per non incasinarsi durante la discesa!

Il sentiero 142 si ricongiunge alla forestale in località San Giovanni (1425 mslm), dove ci accoglie un capitello. Proseguiamo in discesa fino a un bivio (capitello della Madonna), dove prendiamo sulla sinistra. Ora non deviamo più fino a località Palù (1150 mslm circa) punto picnic e ultimo parcheggio disponibile se non hai il pass per salire in quota con l’auto.

Da Palù sei su strada asfaltata: segui app e cartografia per arrivare dove hai la macchina o l’hotel.

Un anello… senza auto

Con una giornata estiva a disposizione, e volendo fare tutto l’anello a piedi, ti consiglio di fare così:

  • lasciare l’auto in località Palù,
  • al primo bivio, prendere la carrareccia sulla sinistra e raggiungere malga Lavazzé,
  • percorrere la salita a Masa Murada, il sentiero 133 fino al bivacco Forestale e poi fino a malga Cermiglio di Fuori,
  • scendere per il sentiero 142 come abbiamo fatto noi

Anello di malga Masa Murada e lago Poinella da malga Lavazzè: l’escursione in sintesi

⛰️ Dove siamo In Val di Non, sul versante meridionale delle Maddalene
📍 Partenza da Malga Lavazzé (1639 mslm)
💍 Punti dell’anello Malga Masa Murada (2046 mslm), Lago Poinella (2180 mslm), Bivacco Forestale (1830 mslm)
📐 Dislivello 550 fino al lago Poinella, poi dipende da come organizzi il tuo anello
📏 Lunghezza 3 km fino al lago, 7 km fino al bivacco Forestale
⏱️ Tempo 2 ore fino al lago, altre 2 fino al bivacco
😅 Difficoltà Media, media+ a seconda di come organizzi il tuo anello
💧 Acqua Sì, presso le malghe e il bivacco. Attenzione che l’acqua dei ruscelli va potabilizzata per la presenza di pascoli
🗺️ Cartografia Tabacco 1:25.000 n.64 – Val di Non, Le Maddalene, Cles, Roen, Mendola (se non ce l’hai puoi comprarla qui)
🛰️ Traccia GPS Sì, ma leggi la relazione per interpretarla e per organizzare il tuo giro ad anello