L’Orrido delle Comelle è spettacolare: questo è meglio metterlo in chiaro da subito. Questa è la storia di un tentativo di giro ad anello, interrotto per inaccessibilità dovuta ai residui di neve. Non importa, però: l’attraversamento del fragoroso orrido e l’improvviso sbucare nel silenzio lunare del Pian delle Comelle valgono completamente la gita.

Silvia e Davide a Pian delle Comelle in Val Gares

Da Capanna Cima Comelle al bivio per il Sentiero 704

E fino a qui, è facile. Si tratta di parcheggiare l’auto al Rifugio Capanna Cima Comelle (1383 mslm), seguire la forestale prima e il sentiero poi fino alla base delle cascate di Gares (trovi la descrizione qui). Gradoni naturali, gradini di legno e corrimano di metallo ci portano direttamente alla Cascata Alta di Gares, in corrispondenza della quale troviamo le indicazioni nientemeno che per il Rifugio Rosetta (Sentiero 704).

Silvia alle Cascate di Gares

L’obiettivo è raggiungere il balzo delle cascate, a quota 1509 mslm, ed entrare così nell’Orrido delle Comelle.

Fatti alcuni tornantini in salita il sentiero, controintuitivamente, sembra allontanarci dalle cascate. Uno stretto tornate, però, e…

Il sentiero attrezzato dell’Orrido delle Comelle

Una bella cengia panoramica sulla Val Gares – si chiama banca piccola, e non è niente di complicato – e un’improvvisa curva sulla sinistra: eccoci all’imbocco – o dovrei dire all’uscita? – dell’Orrido?

Orrido delle Comelle

Ci apprestiamo a entrare in un vero e proprio canyon, via d’accesso per il settore settentrionale delle Pale di San Martino.

Il percorso è talmente bello che risulta difficile da descrivere. Sul fragore del Liera passano ponticelli di metallo e camminamenti di legno, passerelle, gradini e gradoni, tratti attrezzati, e una pletora di scalette. Si passa alti sull’acqua e sotto grosse rocce, dentro cunicoli e sospesi sul nulla. Il tracciato è avventuroso e divertente, e pure spettacolare: non si può volere di meglio!

Per quanto spettacolare, il percorso non va sottovalutato. Si tratta di un sentiero attrezzato con numerosi strapiombi, cavi metallici e scale da attraversare. Da affrontare con cautela e buon conoscenza dell’ambiente montano.

Silvia Bagaglio Leggero AvatarSilvia

 

Silvia nell'orrido delle Comelle

Davide all'Orrido delle Comelle

L’orrido alterna tratti pianeggianti (ma rocamboleschi) a brevi salite. Ad un certo punto la pendenza si rompe, scavalliamo una spalla e, di fronte a noi, si apre la Luna.

È il Pian delle Comelle (1798 mslm l’inizio), e il panorama è completamente cambiato.

Il Pian delle Comelle

Ci accorgiamo che il Liera è sparito. Si è infilato tra le ghiaie che costituiscono il fondo del Pian delle Comelle, una piana lunga un chilometro e mezzo che si insinua nelle Pale di San Martino. La valle è protetta da alte montagne (Cima delle Comelle è un 2951, ma tutto attorno si superano tranquillamente i 2600) ed è completamente assorbente: qui tutto è asciutto. Il Sentiero 704 prosegue dritto in direzione Rifugio Rosetta. Per arrivarci, però, serve una lunga giornata estiva (che non abbiamo). Ci limitiamo così a camminare per una buona mezz’ora sul greto in secca, prima di scendere.

Silvia a Pian delle Comelle

Segnalo però una curiosità, scoperta per caso su chissà quale carta topografica: non la Tabacco, credo più qualcosa da scalatori. Appena entrati sul Pian delle Comelle, sulla destra, a mezzo pendio c’è nascosto un bivacco. È piuttosto difficile da individuare e pure da raggiungere: si deve superare una zona impaludata, delle erbacce probabilmente ricettacolo di zecche, attraversare una forte pendenza coperta di mughi incasinati come solo i mughi sanno essere, non manca qualche arbusto spinoso, e poi lo si vede.

Il Bivacco Stecho è un bivacco in grotta, poco più di un’apertura orizzontale nella roccia. Alcune assi, tracce di fuoco, e nulla più. Non si trovano foto in rete, se non quella qui sotto.

Bivacco Stecho da dentro

Poi scendo, e mi rendo conto che dal Pian delle Comelle un occhio attento può individuare il bivacco: c’è (dovrebbe esserci) un’asse di legno messa in piedi di fronte all’entrata. Nota bene: il bivacco è segnato su Komoot (vedi in basso il tracciato).

Il giro ad anello per il “viaz del bus”

Ci sarebbe modo, una volta percorso l’orrido e sbucato sul Pian delle Comelle, di fare un giro ad anello e rientrare in Val Gares. In breve: raggiunto il Pian si cerca un canalone piuttosto ripido sulla sinistra (indicato in carta come Sentiero 756a Viaz del Bus), si superano alcuni tratti attrezzati, il “bus” (un arco di roccia) e una lunga e stretta cengia. Il viaz si congiunge al Sentiero 756 (1875 mslm circa) che proviene dal Rifugio Rosetta, raggiunge Malga Valbona (1783 mslm) e permette di scendere direttamente a Capanna Cima Comelle.

Noi ci abbiamo provato, ma non è andata bene: i residui di innevamento ci hanno impedito di salire il canalone, soggetto a scarichi di roccette. Abbiamo preferito rinunciare. Alla prossima (magari in piena estate).

Intanto, scendiamo per dove siamo venuti. In alternativa, alla Cascata Alta si può proseguire sul Sentiero 704 fino a Gares, e fare un ulteriore anello.

Infine, se hai tempo e non l’hai mai fatto, approfittane per visitare il resto della Val Gares.

Orrido delle Comelle: l’escursione in breve

⛰️ Dove siamo In Val Gares, laterale della Val Biois (BL)
🗓️ Quando l’abbiamo fatta In tarda primavera. Un residuo di innevamento ha rotto i nostri progetti di giro ad anello
📍 Partenza da Parcheggio del Rifugio Capanna Cima Comelle (1383 mslm)
🏔️ Arrivo Pian delle Comelle (1800 mslm circa)
📐 Dislivello circa 450 metri
📏 Lunghezza 3 km fino all’imbocco del Pian delle Comelle
⏱️ Tempo Due ore fino al Pian delle Comelle
😅 Difficoltà Medio-difficile. L’orrido è a tutti gli effetti un sentiero attrezzato: non serve imbrago, ma attenzione sì.
🗺️ Cartografia Carta Tabacco n. 15 – Marmolada, Pelmo, Civetta, Moiazza (se non ce l’hai puoi comprala su Amazon) oppure Carta Tabacco n. 22 – Pale di San Martino (se non ce l’hai puoi comprarla su Amazon)
🛰️ Traccia GPS Sì, la trovi in fondo all’articolo (leggi l’articolo prima però!)

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