I bastoncini da trekking hanno ormai invaso le nostre montagne, ma a cosa servono e perché sembrano essere diventati così essenziali?

Diciamoci la verità: hai mai visto un montanaro senza bastone? Nell’epoca in cui in montagna si camminava e basta, testa tra le spalle, zaino Invicta e scarpone dismesso del fratello maggiore, il bastone da montagna era quanto più vicino al concetto di “attrezzatura tecnica” si potesse immaginare allora.

Quando ero bambina mio padre mi costringeva a camminare lungo altrettanto interminabili sentieri in vista in vista della medaglietta da attaccare al fantomatico “bastone da montagna”. Sì, mi rendo conto che ad oggi la faccenda possa fare sorridere, ma per me era un sogno! Smodatamente grande per la mia età e incredibilmente pesante. Uno strazio.

Neanche da dire che con l’avvento dei bastoncini da trekking, anche detti trekking poles, non ne ho voluto sapere di avvicinarmici fino a che…

silvia e lo zaino con bastoncini da trekking

Cosa sono i bastoncini da trekking?

Si tratta sostanzialmente di due bastoni in alluminio o carbonio con impugnatura ergonomica e puntale in ferro o gomma.

Insomma… più o meno come il vecchio bastone carico di medagliette, ma: più ergonomico, leggero, pratico, tecnico.

Personalmente ero molto scettica circa la loro utilità “sono anni che vado in montagna senza” era la scusa, “è da sfigati” la (stupida) accusa lapidaria.

Fino a che non è stato indispensabile prenderli in considerazione. Dopo aver preparato lo zaino con tutto il necessario per affrontare la Translagorai in tenda ed essermelo caricata in spalla non ho avuto dubbi e sono corsa a comprare i fatidici bastoncini da trekking!

Translagorai finita!

Perchè usare i bastoncini da trekking? I 5 benefici innegabili

Quali sono gli esseri viventi che meglio si muovono in montagna? I grandi alpinisti o gli stambecchi? Personalmente ci sentiamo molto meno “alpinisti” e molto più selvatici quindi via libera alle 4 zampe!

1. Migliorano l’equilibrio

Partiamo infatti dal presupposto che avere 4 punti d’appoggio (quattro zampe) anziché 2 rappresenta un indiscusso vantaggio, prima di tutto in termini di equilibrio. Sono state tantissime le volte in cui ho pensato che quel passaggio non sarei riuscita ad affrontarlo altrettanto facilmente senza i bastoncini da trekking. Ma soprattutto, sono state innumerevoli le volte che i bastoncini mi hanno risparmiato un banale quanto rovinoso scivolone!

Le situazioni possono essere le più disparate: un terreno scivoloso coperto di foglie, un guado da superare, un tratto che presenta ancora neve residua dell’inverno, una discesa un po’ più impegnativa e così via.

2. Aiutano la distribuzione del peso

Il secondo vantaggio evidente è la distribuzione del peso. In questo caso infatti il peso del corpo e dello zaino che, normalmente, viene scaricato su ginocchia e articolazioni, viene in parte assorbito dalle braccia. In questo modo si “scarica” il carico da schiena, spalle, collo e gambe.

Soprattutto se programmi un trekking con la tenda non puoi davvero pensare di uscirne indenne senza l’aiuto dei bastoncini da trekking.

3. Rafforzano la muscolatura

Agli amanti del fitness è già saltato all’occhio come la distribuzione del carico si rifletta inevitabilmente nel rafforzamento dei muscoli dell’upper body. Braccia (soprattutto i tricipiti), spalle e pettorali non sono più meri spettatori, ma vengono coinvolti direttamente nell’attività.

Gli squadroni che praticano nordic walking in argine questa cosa la sanno bene!

4. Aiutano la corretta respirazione

Obbligando a tenere le braccia aperte di fronte al corpo, i bastoncini da trekking impongono a chi li usa una postura decisamente più eretta che a sua volta permette un’apertura maggiore della cassa toracica. Di conseguenza migliora anche la respirazione.

5. Effetto bacchetta magica

Ultimo ma non ultimo, il bastoncino da trekking può essere utile anche in situazioni di emergenza. Stai pensando ad usarlo come stecca nel caso qualcuno si fratturi un arto? Giustissimo, ma io pensavo più al districarmi tra i mughi per arrivare al bivacco o a dover scacciare una mucca che ti importuna durante la Traversata Carnica? E che dire di usarli come treppiede per scattarti una foto con autoscatto?

Insomma… ad ognuno i suoi crucci!

Traversata Carnica mucche e primo giorno

Come regolare l’altezza dei bastoncini da trekking

Regolare l’altezza (o la lunghezza, come dir si voglia) dei bastoncini è semplicissimo: impugnando il bastoncino in posizione eretta l’angolo tra il braccio e l’avambraccio dev’essere di 90°.

Come regola generale, questa va benissimo, soprattutto se cammini in piano. Generalmente io tendo a modificarla durante il trekking: aumentando leggermente l’altezza quando sono in discesa e diminuendola in salita, fino a chiudere i bastoncini a ridosso di pareti verticali.

Tutto ciò, ovviamente, a patto che tu abbia acquistato un paio di bastoncini telescopici – dei quali ti parlerò a breve.

Preparare lo zaino per un trekking di più giorni in tenda

Quali bastoncini da trekking scegliere?

Per scegliere i bastoncini da trekking è importante capire per che tipo di attività ti serviranno.

Trekking, nordic walking, alpinismo, vertical, backpacking, tenere distanti le mucche: sono tutte pratiche diverse e come tali vanno trattate.

Le principali caratteristiche da tenere presente sono:

Bastoncini da trekking fissi o telescopici?

I modelli fissi:

  • offrono una maggior resistenza e stabilità in qualsiasi occasione
  • sono praticamente indistruttibili
  • sono vincolanti

I bastoncini telescopici:

  • sono meno resistenti
  • ma decisamente più comodi, potendoli regolare e piegare.

Personalmente sono una sostenitrice dei bastoncini pieghevoli per i trekking in montagna. Come ti dicevo preferisco che siano regolabili in altezza a seconda del percorso da affrontare, e a volte li ripongo direttamente nello zaino (si possono anche legare all’esterno) per affrontare sentieri attrezzati, ferrate o semplici arrampicate.

Il vero problema dei bastoncini infatti è che tengono occupate le mani, mentre in montagna ci sono occasioni nelle quali serve avere le mani libere.

Bastoncini con anti-shock: sì o no?

Alcuni bastoncini da trekking sono dotati di un sistema anti-shock per attutire le vibrazioni e i contraccolpi durante la camminata. Secondo alcuni tale sistema influisce però negativamente sul peso e da una sensazione di scarsa stabilità in salita.

I modelli più avanzati (e costosi) sono dotati di una tecnologia che permette di attivare o disattivare il dispositivo anti-shock.

Personalmente non li amo, ma questa è probabilmente una questione di abitudine.

Bastoncini da trekking in alluminio o carbonio?

Il peso dei bastoncini da trekking è un criterio essenziale per la scelta ed è strettamente correlato al materiale di cui sono fatti e all’uso che ne dovrai fare. Garantiscono non solo un peso minore, ma anche una maggiore maneggevolezza.

Due sono i materiali in cui sono costruiti: alluminio o carbonio (no, sfortunatamente per il mio amato bastone, il legno non va più di moda).

I bastoncini in alluminio sono

  • leggeri,
  • economici
  • molto resistenti
  • rompendosi si piegano

I bastoncini in carbonio sono:

  • leggerissimi
  • più costosi
  • resistenti
  • abbastanza resistenti (rompendosi si spezzano)

Se hai in previsione di fare trekking molto impegnativi i bastoncini in alluminio sono più indicai proprio perché più resistenti. Se però nei tuoi percorsi la leggerezza è un fattore dominante con i bastoncini in carbonio riduci di molto il peso e sono più maneggevoli.

Silvia nel bosco

L’impugnatura e il lacciolo

L’impugnatura deve consentire il massimo grip in tutte le situazioni. Per la presa i materiali che vengono utilizzati sono tre:

  • gomma: sono i più diffusi e versatili, indicati anche per gli sport invernali, ma può provocare qualche irritazione;
  • schiuma/spugna sintetica: più morbida al tatto, soffre il fatto di assorbire l’acqua quindi non è consigliabile per un uso invernale;
  • sughero: consente un ottimo assorbimento del sudore e si possono usare tutto l’anno.

Importante inoltre il lacciolo al termine dell’impugnatura. Si utilizza soprattutto in salita per “scaricare” la presa della mano, ma è essenziale se prevedi di usare i bastoncini anche nella stagione invernale con le ciaspole o per lo scialpinismo.

Il sistema di bloccaggio

Croce e delizia degli escursionisti: il sistema di bloccaggio. Se hai scelto un bastoncino pieghevole sappi che le aziende sportive si sono davvero sbizzarrite e ognuna ha creato il proprio sistema di bloccaggio. I principali sono:

  • con leva esterna, semplice ed efficace, comodo anche con se stai indossando i guanti
  • a twist, meno immediato: il bloccaggio avviene con la pressione effettuata ruotando i due pezzi tra loro incastrati.
  • a scatto con pulsante, una volta capito il meccanismo è molto semplice e il bastoncino può essere montato e smontato facilmente semplicemente tirando fino al “click”.

Praticità e resistenza sono i due concetti fondamentali per la scelta del meccanismo, ma, in qualsiasi caso, sarà necessario prenderci la mano. Tra i tre il meno comodo è quello a twist.

Il puntale

Il puntale è un’elemento essenziale del bastoncino da trekking. Se la punta è stretta si adatta maggiormente a terreni duri, mentre la punta larga viene utilizzata su terreni morbidi. Se fai trekking in montagna ti consiglio un puntale in acciaio.

Esistono inoltre dei gommini da infilare nel puntale, nel caso in cui si desideri utilizzarli in città e su percorsi asfaltati.

Moltissimi modelli di bastoncini da trekking permettono comunque di sostituire il puntale e modificarlo a seconda delle esigenze. Controlla che i pezzi di ricambio siano compatibili con il tuo modello prima di procedere all’acquisto.

Le rondelle

E siamo arrivati infine alle rondelle che si trovano all’estremità del bastoncino. Queste si mettono appena sopra il puntale per evitare che il bastoncino

  • si incastri in terreni fangosi o sui ghiaioni
  • affondi in presenza di neve.

Ce ne sono di varie dimensioni, che si adattano ai diversi tipi di terreno. Le rondelle più grandi sono indispensabili nello scialpinismo o per trekking sulla neve, ma diventano ingombranti in estate dove si impigliano tra i mughi o in terreni pietrosi e secchi. Le rondelle più piccole invece sono utilissime in estate, ma assolutamente insufficienti in inverno – il bastoncino tenderebbe a sprofondare troppo.

Le rondelle non sono sempre incluse nei bastoncini: a volte devono essere acquistate separatamente, in questo caso fai attenzione alla compatibilità perché non hanno misure universali.

Anche se fossero incluse nella dotazione dei bastoncini da trekking ti consiglio comunque di acquistarne un paio di ricambio nel caso si rompessero durante un’escursione (soprattutto quelle invernali), o le perdessi.

Silvia durante scialpinismo

I migliori bastoncini da trekking secondo noi

Come rapporto qualità-prezzo-affidabilità ti consigliamo i  bastoncini della Black Diamond utilizzati in mille occasioni: dalle traversate di 15 giorni con zaino pesante sulle spalle, alpinismo invernale, scialpinismo, trekking, neve, ghiaccio, fango e non ci hanno mai abbandonati (scivoloni compresi). Sono in alluminio, con chiusura a clip e mi sento di consigliarteli ad occhi chiusi per affidabilità.

 

Vale la pena spendere tanto per dei bastoncini da trekking? Sappiamo benissimo che da Decathlon partono da 5€ l’uno, ma si tratta di prodotti completamente diversi. Li abbiamo provati, ne abbiamo rotti 4 in poche uscite. Per noi non è sostenibile come scelta né come sicurezza.

Come usare i bastoncini da trekking in montagna?

Non parliamo del Nordic Walking, che è una pratica a sé. Nel trekking l’utilizzo è semplice: gamba destra e bastone sinistro, gamba sinistra e bastone destro in movimenti alternati di braccia e gambe.

In salita il bastoncino andrebbe posizionato vicino ai piedi per dare forza alla spinta, mentre in discesa davanti per frenare la discesa.

Detta così sembra complicato, ma in una sola uscita vedrai che il movimento diventerà fluido e naturale.

Manutenzione dei bastoncini

Croce e delizia di ogni appassionato di montagna: la manutenzione dell’attrezzatura!

Personalmente dopo ogni uscita dedico qualche minuto di tempo a sistemare, pulire e ordinare l’attrezzatura tecnica. So che è una scocciatura, ma il costo di certi oggetti è davvero elevato, e con pochi accorgimenti è possibile farli durare più a lungo. Tenerli con cura evita di dover spendere soldi per ricomprarli al termine di ogni stagione.

Per quanto riguarda i bastoncini da trekking la manutenzione è detta-fatta: smonta i pezzi, puliscili con un panno e lasciali asciugare prima di rimontarli. In questo modo fango, sporco e umidità non si annideranno all’interno dei meccanismi, evitando che questi si arrugginiscano o rovinino.

Come si mettono i bastoncini da trekking sullo zaino?

Ci sono occasioni in cui i bastoncini da trekking non servono o, peggio ancora, possono complicare la camminata. Un esempio classico è durante le vie ferrate in cui è sempre meglio avere le mani libere.

In tali casi consigliamo di attaccare i bastoncini allo zaino. Se sono telescopici basterà chiuderli e legarli fuori dallo zaino con il puntale rivolto verso il basso. I modelli di zaino migliori presentano all’esterno dei laccioli ai quali è possibile appenderli piuttosto comodamente per fissarli.

Si possono portare i bastoncini da trekking in aereo?

Ultimo appunto per i backpacker o per chi, come noi, ama fare trekking anche all’estero.

Buone e cattive notizie: sì, si possono portare in aereo, ma solo nel bagaglio da stiva. Non è possibile infatti portare i bastoncini da trekking nel bagaglio a mano in quanto, a causa del puntale, sono considerati pericolosi.

Davide sulle ciaspole chissà dove

[La foto di Davide in copertina è stata scattata da Marco del blog Montagne Basse, durante la loro traversata a piedi dell’Islanda]

Le guide per la montagna di Bagaglio Leggero

Che sia la tua prima volta con la tenda in montagna, o che stia cercando qualche nuovo spunto… oppure che tu voglia ripassare qualche rudimento tecnico (tipo come si fa una ferrata), qui trovi un bel po’ di consigli utili.

Ovviamente, arriva tutto dalla nostra esperienza sul campo – cioè, sul sentiero!