Probabilmente stai cercando la frase Cosa fare a Punta Arenas perché probabilmente, nell’organizzare il tuo viaggio in Patagonia, hai inserito l’escursione ai “pinguini di Isla Magdalena”, e vuoi sapere se c’è dell’altro da fare per ingannare l’altra mezza giornata (o magari un ristorantino carino dove mangiare). La risposta è sì: da fare c’è tantissimo… te lo dicono due che ci sono stati due settimane, e non si sono annoiati!

Queste sono le cose che abbiamo scoperto su Punta Arenas e dintorni!

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Dove si trova Punta Arenas

Punta Arenas è il capoluogo della Provincia cilena di Magallanes. Quasi 150.000 abitanti, un nucleo spagnolo attorno al quale si è distesa una coperta di casette a un piano, lo Stretto di Magellano di fronte – e oltre a questo la Terra del Fuoco – e delle basse colline alle spalle. Punta Arenas è tutta qua.

In molti passano per la città perché da qui si accede a Isla Magdalena, celebre per la colonia di pinguini di Magellano. Fatta quella (leggi più avanti), e magari una cena in uno dei ristorantini turistici, non c’è altro da fare…. o così pensano.

In realtà Punta Arenas merita qualche giorno di visita in più, e dovrebbe essere tappa di ogni viaggio in Patagonia. Ma dato che probabilmente non potrai passarci due settimane come abbiamo fatto noi, ti raccontiamo tutto quello che c’è: a te la scelta, poi!

Plaza de Armas in Punta Arenas

Cosa vedere a Punta Arenas

Il lungomare Costanera

È lo Stretto di Magellano, baby… il fascino è tutto qui.

Nel tratto saliente del lungomare – quello corrispondente al centro città – sono snocciolati una serie di monumenti che ricordano navigazione ed esploratori, vita dei pescatori e arditi salvataggi in mare e, in genere, lo strettissimo legame tra questa città e le acque gelide sulle quale è affacciata. Una piccola piazza ricorda le famiglie dei primi coloni, relitti rugginosi la storia nautica. Diversi murales parlano di vita dedicata alla pesca, vie ghiacciate in inverno, e le consuete lotte per i diritti.

Punta Arenas lungomare Costanera

Plaza de Armas Muñoz Gamero

Il cuore della Punta Arena storica è la classica Plaza de Armas, geometrica e verde. Al centro troneggia il monumento a Magellano, sul cui piedistallo è seduto l’indio, a tributo delle popolazioni indigene di Patagonia e Tierra del Fuego. Osserva il piede lucido dell’indio: leggenda vuole che chi lo bacia tornerà nella sua vita in Patagonia.

C’è un altro modo per assicurarsi il ritorno in queste terre fantastiche… te lo raccontiamo nell’articolo sul cibo cileno!

Sulla piazza si affacciano anche la cattedrale della città e palazzo Braun, considerato un gioiello di architettura. I Braun erano ricchi proprietari terrieri, e pur avendo fatto molto per la città, sono responsabili anche di una sfilza notevole di soprusi ai danni delle popolazioni locali.

Magellano e l'indio al quale baciare il piede

Il cimitero e il monumento al pastore di pecore

Una curiosità: il cimitero di Punta Arenas è considerato il più bello del Cile. Grandi mausolei bianchissimi si mischiano a tombe popolari, la devozione familiare popola ogni angolo di statuine, giocattoli, fiori e coccarde, ricordi dei defunti, e su tutti quei grandi cipressi tagliati in quella peculiare forma (li vedi anche in giro per la città)… vale la pena di dedicare un po’ di tempo a passeggiare qui.

Cimitero di Punta Arenas

Giusto di fronte, al centro del lungo viale, si trova il Monumento al Ovejero. Nell’Ottocento, i pastori di pecore sono stati responsabili della crescita smisurata dell’economia di Punta Arenas. Nel monumento c’è tutto: il pastore curvo per il vento, le pecore, il cane fedele e arruffato. Tutto attorno, stralci di poemi sulla città.

Monumento al pastore di Punta Arenas

Museo Maggiorino Bagatello

Il museo dei salesiani – missionari, ma anche esploratori della zona – è un racconto della storia, dell’etnografia e della natura patagonica. Da vedere, eppure l’abbiamo trovato un po’ troppo vecchia scuola: tanti, troppi animali impagliati, curiosità “strane” in stile wunderkammern, e su tutto questa pesante eredità indottrinante dei missionari nei confronti delle popolazioni locali… almeno questo è il sentire di chi scrive.

Il museo si trova a poca distanza dal Cimitero.

Mirador Cerro De La Cruz

Il punto più alto della città è un belvedere – modesto, se vuoi – sulla città e sullo stretto. Una semplice croce bianca marca il luogo, alcuni mosaici colorano la piazzetta: il vero mirador si trova poco più in basso, seguendo la strada che, croce alle spalle, scende sulla destra. Qui ci sono anche i classicissimi “cartelli che indicano tutte le località del mondo” e, ovviamente, l’o Stretto di Magellano, giù in basso.

Cartelli a Punta Arenas

Monumento Natural Los Pingüinos

La piccola Isla Magdalena, situata a 35 km di distanza da Punta Arenas verso nord, nello Stretto di Magellano. Nella stagione della riproduzione, l’isola ospita una colonia di 5-8000 pinguini di Magellano (Spheniscus magellanicus).

Pinguini a Isla magdalena

Alla riserva si esclusivamente tramite gita organizzata. Un’ora e mezza di navigazione su uno stabile aliscafo, e un’ora circa di escursione: la visita è tutta qui.

Poco? Non proprio: solo due cordicelle ti separano dai pinguini, e osservarli intenti nelle loro faccende – sì, i pinguini sono indaffarratissimi! – è qualcosa che non può non emozionare. La sensazione è quella di essere dentro ad un documentario sulla natura, anche grazie agli stormi di gabbiani e di skua (i temibnili predatori alati) che riempiono l’aria di versi striduli.

La visita a Isla Magdalena è una di quelle cose sulle quali non hai controllo: devi acquistare per forza un tour guidato. Noi abbiamo prenotato direttamente online e ci siamo trovati benissimo.

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Per il resto, che altro dire? Cammina verso il romantico faro di fronte al quale sventolano la bandiera cilena e quella della regione magellanica, e preparati a riempire nel frattempo la memory card della macchina fotografica.

Escursioni nella Riserva Naturale Magallanes

Con lo stretto di Magellano di fronte e le sue colline alle spalle, verrebbe da pensare che l’ambiente naturale di Punta Arenas offra mille opportunità per fare trekking. Ohimé non è così: vuoi per le distanze – che rendono pressoché obbligatorio prendere un’auto a noleggio per avere un po’ di libertà – vuoi per la consueta “inaccessibilità” cilena, per cui tutto quello che non è parco o riserva naturale non è camminabile.

Fondamentalmente, hai due possibilità (entrambe consigliate).

Camminare nella Riserva naturale Magallanes

Alle spalle della città si apre la Reserva natural Magallanes, un’area protetta che offre una serie di itinerari facilmente percorribili.

Noi abbiamo percorso il più lungo, il sentiero Las Lengas: 12 km tra boschi spettrali (colpa dei licheni, non altro!) e diversi mirador, cioè punti panoramici, che si spingono sopra le cime degli alberi e offrono interessanti panorami.

Escursione alla Reserva nacional Magallanes

Altri sentieri sono più brevi: ce n’è uno pensato per le persone con ridotta mobilità, ci sono un breve sentiero botanico e anche un paio di piccoli percorsi invernali per le ciaspole. Noi ti consigliamo comunque il più lungo e completo.

Per arrivare all’ingresso del parco devi prendere un Uber o un taxi (per il ritorno attenzione: il telefono prende pochissimo in zona parco). L’ingresso costa 3500 pesos cileni (meno di 4 euro a persona); all’ingresso i guardiaparco ti spiegano tutto quello che devi sapere, e i sentieri sono perfettamente segnati. Quando finisci il giro, se sei curioso chiedi di vedere il piccolo museo: più che altro è un’aula didattica, ma i cartelloni spiegano moltissime cose su fauna, flora e storia mineraria dell’area.

Parco etnico Keu Ken

Un parco che mescola escursionismo ed etnografia: lungo il sentiero diverse installazioni permettono di conoscere i popoli indigeni che vivevano in queste terre prima dell’arrivo degli spagnoli.

Il parco si trova 40 chilometri a sud di Punta Arenas: puoi accederci tramite gita organizzata dalla città, oppure se hai un’auto a noleggio. Per visitare tutta l’area servono circa 2 ore.

Andare verso il Faro di San Isidro

Per questa possibilità ti rimando al paragrafo successivo, perché il tutto si svolge verso sud, proseguendo sulla Ruta 9 verso Forte Bulnes.

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Forte Bulnes e la penisola di Brunswick

Forte Bulnes… verso la punta più a sud del continente americano continentale, cioè isole escluse.

Queste sono terre e mari mitici, oggetto di esplorazioni coraggiose e spedizioni scientifiche – su tutti sono i nomi di Magellano e di Darwin ad aver segnato queste zone.

Per arrivare da queste parti, hai due possibilità:

  • fare un tour organizzato che da Punta Arenas ti porta a Forte Bulnes, per poi riportarti in città.
  • noleggiare un’auto e prenderti una giornata (o due, come abbiamo fatto noi) per goderti questo sud di mare, vento e boschi. Consigliatissimo.

Noi abbiamo noleggiato un’auto ad un ottimo costo direttamente da qui.

Organizzarsi da soli in altri modi è impossibile: l’autobus “di linea” fa una sola corsa al giorno e in orario antelucano, il ritorno è a fine pomeriggio, le distanze da fare a piedi sono eccessive.

La vista dal sentiero costiero di Forte Bulnes

Visitare Forte Bulnes

Forte Bulnes si trova ora all’interno del Parque del Estrecho, che oltre al forte comprende una serie di camminamenti tra bosco e costa con relativi mirador panoramici. Un centro visitatori che racconta la storia della scoperta dello Stretto di Magellano e un museo navale completano l’offerta (noi non siamo riusciti a vedere il secondo)

Si tratta del primo insediamento coloniale sulla penisola di Brunswick, antecedente anche alla fondazione di Punta Arenas. Il forte è costituito da una serie di edifici in legno e mattoni di torba, con una chiesetta e alcuni scenografici cannoni puntati verso le coste.

La visita è molto piacevole, e vale la pena di farla con la guida (compresa nel costo dell’ingresso al Parco dello Stretto, 12500 pesos cileni: quando fai il biglietto ti verranno detti gli orari di inizio della visita guidata).

Forte Bulnes

Molto bello, inoltre, percorrere uno dei sentieri che dal forte percorrono il lungo mare: sospeso su questo braccio di oceano tra il blu intenso dell’acqua e il rosso dei fiori di Embothrium, con isole montuose a chiudere l’orizzonte, è affascinante. Il giro più lungo – il più bello e completo – richiede tra mezz’ora e quaranta minuti.

Silvia a Forte Bulnes

Noleggiare un’auto per esplorare la penisola di Brunswick

Diciamolo subito: secondo noi, la vera esperienza da fare a Punta Arenas è questa. Noleggia un’auto (i costi partono dai 50 euro al giorno per arrivare ai 150, dipende da che agenzia scegli; noi l’abbiamo noleggiata online ad un ottimo costo), parti presto la mattina, imbocca la Ruta 9 e scendi verso sud – non ti puoi sbagliare!

Lungo la strada scoprirai:

  • Forte Bulnes (come già detto, non mancare di fare il sentiero lungo la costa).
  • Una serie di aree umide fluviali e costiere protette, che ospitano diverse specie di uccelli (alcune a rischio di estinzione).
  • Diverse tracce del passaggio degli esploratori: targhe, lapidi, ancore, minuscoli cimiteri dalle croci di legno bianco…
  • la fin della ruta, dove un autobus stile Into the wild riporta una grande mappa di questo angolo di mondo.

Autobus fin del la ruta 9

Dall’autobus – dove puoi lasciare l’auto – puoi intraprendere due escursioni:

  • seguire la costa fino al Faro di San Isidro, anch’esso dotato del titolo di “più a sud del continente”. Il sentiero è tosto perché si svolge su sabbia, ghiaia e rocce, ha un che di sudest asiatico, e termina in un luogo magico. L’escursione è un po’ lunga (12 km in tutto) e un po’ monotona, ma avendo tempo è molto bella.
  • salire al Monte Tarn. Escursione non per tutti, che richiede scarpe ben impermeabili, voglia di infangarsi e concentrazione sull’orientamento. noi ci abbiamo provato, siamo arrivati a 200 metri dalla vetta, ma è stata tosta!

Inoltre il nastro d’asfalto prima e sterrato poi corre tra il mare e la steppa patagonica, e certe improvvise aperture panoramiche sono spettacolari. Grande sorpresa, infine, quando la strada sterrata si fa così vicina alle onde oceaniche che… beh, guiderai con il fiato sospeso!

Faro di San Isidro

Il Parco naturale Pali Aike

Non strettamente “Punta Arenas” – questo parco si trova a 180 chilometri dalla città – Pali Aike è stata una sorpresa che ha riempito i nostri occhi e ci ha emozionati.

L’origine di questa area è vulcanica, e nel corso di una mezza giornata abbondante ci siamo trovati a entrare dentro e percorrere coni vulcanici spenti, ad attraversare neri campi di lava, ad ammirare lagune frequentate dai fenicotteri (tranne che nelle giornate di vento, come abbiamo trovato noi). Il tutto con un ricco contorno di guanachi – tantissimi – e di altri animali selvatici come volpi, nandu (gli “struzzi” sudamericani) e armadilli.

Come sempre il guardiaparco ti spiega ogni cosa. Per visitare il parco e percorrere i tre sentieri più interessanti servono 6 ore.

Pali Aike, campi di lava

Anche in questo caso, per arrivare al parco serve l’auto: sono poche le agenzie che propongono questo parco nel loro programma (e spesso non è neanche disponibile). L’ingresso al parco ha un costo irrisorio (3500 pesos cileni a persona). L’auto è necessaria anche per muoversi all’interno, dato che i vari sentieri e la laguna sono piuttosto distanti tra loro.

Sulla via del ritorno, fermati nel piccolo pueblo di San Gregorio: la piazzetta principale è ispirata ai vulcani (leggi la bellissima poesia dedicata agli indigeni nomadi), e c’è un bell’ostello-ristorante presso il quale mangiare un boccone – si chiama come il parco.

Cosa fare a Punta Arenas: 3 segreti da veri local

Se hai letto fino a qui, ti meriti tre segreti di Punta Arenas che, secondo noi, sono decisamente imperdibili!

Tra Plaza de Armas e lungomare cerca il Kiosko Roca. Si tratta del più celebre “ristorante” di Punta Arenas, storico e premiato. Non ti spoileriamo nulla sul piatto principale, ma sappi che si mangia al bancone, si spende pochissimo, e per accompagnare i piatti si beve davvero latte alla banana!

Al kiosko Roca

Poco fuori dalla città, in direzione dell’aeroporto – e lungo la strada che porta lì – si trova l’Humedal Tres Puentes, un’area umida dal cui mirador si possono osservare diverse specie di uccelli – principalmente vari tipi di anatre… e i fenicotteri rosa! Portati un binocolo e usa i ricchi pannelli informativi per fare un po’ di birdwatching.

Infine, poco prima della deviazione della Ruta 9 per Forte Bulnes, si incrocia il centro geografico del territorio cileno. Si tratta di un ampio spiazzo che ospita la stele che mostra il lunghissimo Cile… e l’altrettanto lunga fetta di Antartide che la nazione considera proprio territorio. Un luogo interessantissimo, almeno per un geografo come me. Non manca al complesso statuario una grande Madonna che pare portare bene.

La metà del Cile!

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