Il sogno di una coppia d’amici diventa l’occasione per una escursione al Rifugio Nacamuli (con notte annessa), da dove fare la facile salita al Col Collon, e una breve ma decisamente soddisfacente esplorazione… panoramica. Ti raccontiamo tutto!

bagaglio leggero al Rifugio Nacamuli

Dalla diga di Place Moulin al Rifugio Parayer

Più che un tratto di escursione, questo è un lungo riscaldamento. Lasciamo l’auto al parcheggio della diga di Place Moulin, e iniziamo a camminare (1980 mslm).

Abbiamo dedicato un articolo alle due escursioni lungo il lago di Place Moulin. Ci trovi anche la traccia GPS.

Silvia a Place Moulin

Superati i primi duecento metri di carrareccia che costeggia il lago di Place Moulin, hai due possibilità:

  • proseguire lungo la stessa, (sentieri 9-10-11-12-13) fino al Rifugio Prarayer, che raggiungerai in un’ulteriore oretta di cammino praticamente senza pendenze, oppure
  • in corrispondenza di due grandi scritte a vernice gialla sulle rocce, prendere il sentiero 8, più diretto.

Noi abbiamo proseguito fino al Rifugio Prarayer (2005 mslm), per due motivi: è un posto splendido… ed è un posto splendido per fare una pausa!

Inoltre, come raccontiamo nell’articolo su Place Moulin, può essere interessante usare il sentiero 8 per scendere a valle, facendo così un mini anello finale.

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Dal Rifugio Prarayer al Rifugio Nacamuli

Fatta una breve sosta al Prarayer, torniamo di qualche passo verso la carrareccia d’accesso, e individuiamo il sentiero che, all’incirca in corrispondenza della fontana, sale il pendio boscoso. Un traverso, un zig zag breve ma erto, e siamo all’alpeggio Praz Mondzou dessous (2070 mslm), da dove proseguiamo, in salita, nel bosco, sempre seguendo il sentiero.

Bosco che dura poco, perché presto si apre il paesaggio della Comba d’Oren. Si tratta di una ampia valle glaciale, e di un luogo paradisiaco. L’Oren scorre al nostro fianco, i versanti della valle sono sì rocciosi, ma ampi, il prato è carico di fioriture. L’atmosfera è quella delle montagne alla fine del mondo. Di fronte a noi, il vallone farà ad un certo punto una stretta curva: per questo ora sembra che ogni cosa si interromperà lì…

vallone verso il Rifugio Nacamuli

Si cammina per un’ora salendo piano di quota, infilandosi progressivamente nel vallone. Superiamo gli alpeggi di Grand Oren (2165 mslm) e Garda (2216 mslm), dove superiamo un ponte di legno sul torrente, e raggiungiamo la strozzatura dovuta a una grande morena di color grigio-marrone. Qui camminiamo brevemente stretti contro la roccia, saltando sulle pietre, per sbucare in una splendida conca glaciale. Qualche minuto, e inizia “la scalata”.

Un ruscello che scende dalle rocce ci accompagna alle staffe piantate nei massi con un canapone che dobbiamo superare (niente di difficile, un corrimano e i canaponi aggiungono sicurezza). Da qui e per un centinaio di metri di dislivello, c’è da salire lo stretto sentiero: attenzione, potrebbe risultare sdrucciolevole se bagnato.

tratto attrezzato del Rifugio Nacamuli

Conclusa questa impegnativa salita, tra escursionisti sbuffanti e tornantini, si apre una nuova conca, allungata, dominata dal colore grigio. Sopra di noi, sulla sinistra, vero nido d’aquila, il Rifugio Nacamuli.

Non resta che seguire i segnavia per salire la massiccia banconata di roccia sul quale sorge, passando prima per il Bivacco Col Collon (2818 mslm), a uso degli alpinisti invernali e in parte crollato (anche se vi sono ancora diversi letti con moltissime coperte), e raggiungere la struttura spigolosa del Rifugio Nacamuli (2828 mslm).

Rifugio Nacamuli

Il Rifugio Nacamuli

Altri tempi, non c’è altro da dire. Il Rifugio Nacamuli ha quel sapore d’alpinismo retrò – le riviste di climbing e montagna che ho sfogliato nel pomeriggio hanno la stessa età – di pasti (davvero) abbondanti mangiati su tavoli comuni, di chiacchiere in lingue diverse, di genepy fatto in casa e tenuto in grossi bottiglioni, di tè servito in enormi teiere di latta. Le camerate sono belle e, nonostante la quota, calde (anche si materassi però sono un po’ duretti e i tappi per le orecchie quasi obbligatori!). L’ospitalità è accogliente e divertita, e il gestore sa quello che devi sapere:

L’Eveque? Ai quei tre ragazzi conviene partire alle quattro. La Punta Kurz? Servono i ramponi, c’è una cornice di neve. La Vierge – dove vogliamo andare noi? È sempre lì.

Perfetto.

A proposito di altri tempi: il rifugio è stato costruito nel 1928, quando si chiamava solamente Col Collon. Ricostruito quasi 70 anni dopo, ha preso il nome attuale in omaggio all’alpinista Alessandro Nacamuli. Oggi offre 70 posti letto.

Se è la tua prima notte in rifugio, ti consiglio di leggere questo articolo. 

Detto questo: si cena presto, si chiude con il già nominato genepy, e si va a letto dopo aver chiacchierato, riso, sognato sulle carte topografiche delle valli svizzere (si trovano giusto al di là) e fatto un cruciverba che chi sa come è rimasto incompiuto in una Settimana Enigmistica vecchia di anni.

camerata al Rifugio Nacamuli

La salita al Lago di Col Collon, al Col Collon (e 1 segreto)

La salita al Col Collon è la classica escursione “del giorno dopo” dal Rifugio Nacamuli per chi non ha intenzione di fare altre imprese alpinistiche (che qui non mancano).

L’itinerario è semplice, dato che dal rifugio è sufficiente seguire il segnavia numero 8 e i numerosi ometti che indicano la traccia: l’attacco è, guardando la facciata del rifugio, sulla destra.

verso il Col Collon

Un primo tratto in morbida salita ci permette di scaldare le gambe – ottimo, specie nella fredda mattinata che abbiamo incontrato. Sotto di noi, la Comba d’Oren si allontana. Ogni cosa, intorno, è testimonianza del passaggio dei ghiacciai ora ritirati.

La pendenza ad un certo punto aumenta, perché il sentiero, con una serie di tornanti, di fa scavallare un primo gradone roccioso. Sulla destra, lontano, un laghetto glaciale di un azzurro irreale. E a proposito di laghi alpini… in breve siamo su un dosso dal quale, proseguendo, accediamo ad un primo laghetto. Guardiamo alla nostra destra, e vediamo a poca distanza il lago di Col Collon (3060 mslm).

lago sul Col Collon

Ne percorriamo la riva occidentale, camminando sul versante detritico, e siamo a Col Collon (3080 mslm).

Col Collon è un valico storico, la via più veloce tra Aosta e Sion, in Svizzera. Una croce curiosa croce metallica con le mani congiunte, posta poco sopra al passo, testimonia la fratellanza antica tra i due popoli. Al di là, il ghiacciaio d’Arolla, già terra svizzera, è una piatta lingua sporca di detriti, esausta.

Ogni due anni, qui si celebra una festa in ricordo dei trascorsi del colle, e ogni due anni… si scavalla correndo il Collotrek (che prevede un tratto di corsa su ghiacciaio).

Silvia al Col Collon

Serve un’ora per salire al Col Collon dal Rifugio Nacamuli: sono poco più di 270 metri di dislivello. Questa è la traccia GPS:

Il colletto della Vierge

Il “segreto” del titolo è questo. Dal Col Collon si ritorna verso il lago omonimo, e si prende in direzione di Punta Kurz. Il percorso non è propriamente tracciato, ma una serie di ometti permettono di seguire la via più comoda. Si cammina piuttosto comodamente, dirigendosi verso la Vierge, una “punta” di roccia scusa che si erge sopra al lago di Col Collon. Prima della Vierge, c’è un morbido colletto senza nome (3174 mslm) che dà su uno strapiombo.

Ecco, da qui il panorama è INCREDIBILE! Verso est, tracce di ghiacciaio, 300 metri più in basso, fanno da base ea una cresta rocciosa, oltre la quale svettano la Tête de Valpelline e il Dent d’Herens, entrambi spettacoli bianchissimi anche in quest’estate (per fortuna). Ci voltiamo, e verso ovest spicca invece l’Eveque. Ci sediamo, e lo scrutiamo con il binocolo, alla ricerca delle tracce di quei ragazzi partiti alle 3 di mattina…

vista ghiacciaio

Questa è la traccia per questo luogo. L’orientamento non è difficile, ma serve comunque tenere gli occhi aperti! 

Itinerario per il ritorno

Per scendere a valle dal Rifugio Nacamuli, segui la via della salita. Se hai seguito il mio consiglio iniziale, e sei salito per il Rifugio Prarayer, una volta percorso la Comba d’Oren fino all’alpeggio Grand Oren:

  • tieni la destra, incontrerai un cartello con il segnavia 8 e l’indicazione Place Moulin,
  • ignora una seconda deviazione, posta nei pressi di un grosso masso,
  • segui il sentiero 8 fino che, con alcuni saliscendi e un notevole punto panoramico sul lago, scende alla diga di Place Moulin.

In ogni caso, lo trovi descritto nell’articolo su Place Moulin.

anello del lago di Place Moulin

Escursione al Rifugio Nacamuli in Valpelli: dati tecnici in breve

⛰️ Dove siamo Valpelline, Valle d’Aosta
📍 Partenza da Parcheggio della diga di Place Moulin (1980 mslm)
🏅 Arrivo Rifugio Nacamuli (2828 mslm)
📐 Dislivello 848 metri
📏 Lunghezza 10,5 km la salita
⏱️ Tempo 4 ore la salita
😅 Difficoltà Difficile: escursione dal lungo sviluppo, ma senza difficoltà tecniche
💧 Acqua Sì: chiosco alla partenza dalla diga nei weekend estivi; fontana prima del Rifugio Prarayer; fontana all’alpeggio Garda lungo il sentiero 8.
🗺️ Cartografia L’Escursionista 1:25.000 n. 6 – Valpelline, Saint-Barthélemy (se non ce l’hai puoi comprarla qui)
🛰️ Traccia GPS Sì, da Place Moulin al Rifugio Nacamuli. Nell’articolo trovi anche la salita al Col Collon dal rifugio e la traccia per il colletto della Vierge.

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