Se hai una improvvisa voglia di “andare sulla Luna”, e ti trovi tra Veneto e Trentino, la direzione che devi prendere è una: le Pale di San Martino!

Oggi saliamo al Rifugio Rosetta, un classico, ma per una via poco frequentata: il Sentiero dei Finanzieri. E pensiamo anche ad un interessante anello in quota… tutto da scoprire.

Cosa trovi lungo il Sentiero dei Finanzieri fino al Rifugio Rosetta:
Fatica
Difficoltà tecnica
Panorama
Andare sulla Luna

Silvia e Davide al Rifugio Rosetta

Da Malga Fosse lungo il Sentiero dei Finanzieri

Saliamo da San Martino di Castrozza e, poco prima del Passo Rolle, lasciamo l’auto nell’ampio parcheggio di Malga Fosse di Sopra (1936 mslm). Il sentiero 712, detto appunto Sentiero dei Finanzieri, parte dietro la stalla.

Dopo una breve discesa, abbiamo subito chiaro il carattere di questo percorso: a mezza costa, vario, bellissimo. Abbandoniamo abbastanza presto il bosco in favore di mughi e ghiaia, mentre il sentiero sale gradualmente di quota. Mai difficile, e nemmeno troppo esposto, questo sentiero ha il pregio di tagliare almeno 300 metri di dislivello della classica salita al Rifugio Rosetta (quella da San Martino – almeno che tu non prenda la seggiovia, allora i discorsi cambiano). In cambio allunga la strada, e non di poco: il Sentiero dei Finanzieri sono 4 chilometri in tutto.

Man mano che saliamo, intanto, il panorama si fa più maestoso. Sopra di noi, il Cimon della Pala diventa sempre più arcigno mentre sulla destra, oltre la Val Cismon, si innalzano le scogliere degli ultimi tratti di Translagorai: il Coston degli Slavaci, il Bragagnolo e Cima di Ceremana.

Un altro po’ di bosco, una bella salita lungo il dosso delle Crode Rosse (2194 mslm), con i suoi squarci rossastri e stratificati. Incrociamo il bivio con il sentiero 706 (2280 mslm) e l’indicazione per la Ferrata Bolver Lugli e il Bivacco Fiamme Gialle, che si trova a ben 3005 mslm… impossibile non farci un pensierino! Oggi però proseguiamo (ora sul sentiero 712a) e in meno di mezz’ora siamo in vista del Bar Colverde sotto di noi. Significa che siamo all’incrocio con il 701, la via “classica” di salita al Rifugio Rosetta.

E qui cambia tutto.

Silvia sul Sentiero dei Finanzieri

Salita al Rifugio Rosetta

Cambia tutto perché se nell’ora e mezza di Sentiero dei Finanzieri non abbiamo incontrato anima viva, mentre ora si dimostra come tira di più un piatto di pasta al rifugio… Assistiamo infatti al consueto codazzo di strani figuri della montagna più addomesticata: famiglie in crisi per la fatica che si insultano, wannabe modelle in sneakers e borsetta di pelle, fit influencer che macinano strada ma che si fermano a ogni curva per scattarsi reciprocamente foto in posa.

Non ci resta che accelerare il passo per seminare quante più persone possibile. E ce ne vuole, di gamba, perché questo tratto dell’escursione è il più erto di oggi. Si svolge tutto su roccia, snocciolando curve e curvette, brevi tratti assicurati da corde (non necessarie, ma l’afflusso di non habitué della montagna le giustifica), più qualche parapetto e scaletta.

Mettici i due-tre piloni degli impianti sopra la nostra testa – è la cabinovia che arriva al Ristorante Rosetta – ed ecco che non siamo per nulla contenti.

Scavallato il “bordo” dell’altopiano delle Pale (2575 mslm), non ci resta che sgambare i dieci minuti che ci separano dal Rifugio, e… fuggire via, verso la Luna!

Rifugio Rosetta

Il Rifugio Rosetta Pedrotti (2581 mslm)

Frequentatissimo (complice anche il vicino impianto), il Rifugio Rosetta Pedrotti è un classico. E a ragion veduta: la posizione è strepitosa, e se La Rosetta fa la sua figura (2743 metri la vetta), è il mondo che si intuisce verso nord ad affascinare – è l’ambiente degli alpinismi, delle ferrate, dei Bivacchi “per pochi”, dei ghiacciai residui. È la montagna che giustifica la presenza di un rifugio, insomma.

Per il resto, la dotazione è standard. Ci sono le radler, i profumini della cucina, il gestore che lamenta l’inclemenza del clima che gli ha scrostato la facciata ridipinta giusto due giorni prima. E ci sono i cartelli segnavia che fomentano gli animi esploratori.

Gambe in spalla, quindi, che ti portiamo a fare il promesso giro sulla Luna!

Silvia sull'altopiano delle Pale di San Martino

Giro ad anello dell’Altopiano delle Pale di San Martino: Riviera di Manna – Ghiacciaio della Fradusta – Passo Pradidali Basso

L’anello che facciamo è semplice da descrivere: sono le emozioni che non si possono tradurre in parole. L’altopiano delle Pale di San Martino è un altro mondo. È roccia, 100% roccia: ondulata, sbriciolata, martoriata dalla pioggia, dalla neve, dal ghiaccio, e sicuramente anche dai nebbioni impenetrabili che avvolgono le Pale quasi tutti i pomeriggi.

Già che ci siamo: con le Pale non si scherza! Quando inizi ad allontanarti dai rifugi, ricordati che stai entrando in un ambiente massimamente inospitale. Bellissimo e affascinante quando c’è il sole, quanto incomprensibile e disorientante se c’è la nebbia. E pericoloso, perché perdersi in quel caso è davvero un attimo. Se progetti giri impegnativi da queste parti, studia il meteo, la carta topografica, e calcola bene i tempi dei vari tratti di sentiero.

Comunque. Man mano che camminiamo lungo il sentiero 707, la massa della Vezzana, con i suoi canaloni, i Bureloni e il Campanile di Val Grande cambiano prospettiva, dimensione, potenza. Percorriamo la Riviera di Manna, un saliscendi apparentemente infinito, che costeggia distese di pietra sbriciolata e muraglie di roccia. Ad un certo punto, lontano ma non troppo sulla nostra destra, un vecchio amico: il Ghiacciaio della Fradusta. Non è molto in forma, purtroppo, confermando un brutto trend ambientale.

Riviera di Manna

Proseguiamo: raggiungiamo i tre bluissimi laghetti di Manna e, a questo punto, un sentiero non segnato nella mia carta medievale e sbrindellata scende verso sud, direzione ghiacciaio, per innestarsi sul sentiero 708a. Qui il saliscendi roccioso si fa ancora più intenso, desolato, finale. La roccia è talmente “pallida”, come si dice delle Dolomiti, che abbacina. Il sole è alto, altissimo sopra di noi, e ci cucina le zucche – ma nello stesso tempo il vento è gelido, e tocca tenere le termiche. Le Pale sono anche esperienza sensoriale.

Superiamo dei dossi, ne aggiriamo altri, facciamo Passo della Fradusta (2610 mslm) e Passo Pradidali Basso (2720 mslm). Qui c’è la deviazione per il Rifugio Pradidali, e la vista sulla valle omonima, che è una delle più belle – per me – dell’intero complesso, con le sue pareti strapiombanti altissime, il fondo ghiaioso, torri e cime a fare da baluardo.

Ci aspetta l’ultimo tratto di anello: il sentiero 709 corre su rocce lisce – super attenzione con la pioggia o il bagnato – ci rimette davanti Vezzana e Bureloni, riprende un po’ di saliscendi, e raggiunge il Rifugio Rosetta.

Torniamo a valle per il sentiero dell’andata, con una differenza: l’ultima corsa della funivia è scesa a valle, il sentiero del Rosetta è deserto, la luce perfetta, il silenzio, ancora di più.

anello sull'Altopiano delle Pale di San Martino

Una variante per il ritorno: il Sentiero dei Cacciatori

Che tu abbia fatto solo il Sentiero dei Finanzieri, o che sia salito fino al Rosetta e abbia fatto l’anello, puoi scegliere ti fare il ritorno per il Sentiero dei Cacciatori. Il suo imbocco si trova poco prima del Colverde, dove c’è il bivio tra 701 e 712a. Prendi in direzione del Bar Colverde (1965 mslm) e poi del Rifugio Malga Pala (1897 mslm). Da qui, segui il segnavia 725-21. L’unico difetto del Sentiero dei Cacciatori è che ti obbliga a fare un paio di tornanti della strada per il Passo Rolle: in estate, frequentatissima.

Inoltre, mentre i Finanzieri ti riportano gradualmente al punto di partenza (è tutta discesa), i Cacciatori arrivano 150 metri più in basso di Malga Fosse di Sopra.

papavero alpino

Trekking lungo il Sentiero dei Finanzieri al Rifugio Rosetta: dati tecnici in breve

Dove siamo: sulle Pale di San Martino, versante trentino, dalle parti di San Martino di Castrozza e Passo Rolle

Partenza: Malga Fosse di Sopra (1936 mslm)

Arrivo: Rifugio Rosetta (circa 2581 mslm) oppure Lago di Manna (2650 mslm circa)

Dislivello: 600 metri fino al Rifugio. L’escursione con l’anello accumula 1000 metri complessivi.

Tempo: 2 ore e mezza per salire al Rifugio. Per l’anello ci vogliono 3 ore e mezza. Tutta l’escursione sono 8 ore e mezza (con una radler).

Difficoltà: difficile. Principalmente è la lunghezza, a farla da padrona. La durata lo rende un giro tipicamente estivo. Per il resto non ci sono grandi difficoltà, ma fare sempre attenzione all’orientamento una volta lasciatosi alle spalle il Rifugio.

Acqua: ci sono un paio di ruscelli lungo la prima parte del Sentiero dei Finanzieri e poi presso i Rifugi. Nell’altopiano non c’è acqua (e fa caldo, assicurati di averne in abbondanza).

Cartografia: Carta Tabacco n. 22, Pale di San Martino (se non ce l’hai puoi comprarla su Amazon)

Rifugio Rosetta per il sentiero dei Finanzieri e anello sulle Pale - pin