Non una vera ciaspolata, non una vera escursione. Siamo saliti in inverno al Bivacco Molline, nel cuore dell’isolato e placido Vallone di Menouve, ma il fondo nevoso non era dei migliori. Con le ciaspole quasi sempre appese allo zaino, abbiamo camminato per la maggior parte del tempo. Ti raccontiamo come si arriva in questo angolo “lontano” della Valle del Gran San Bernardo.

⚠️ Avvertenza. La meta consigliata, con le ciaspole, è l’alpeggio Arvus. Come puoi leggere nella relazione, proseguire oltre questo punto implica saper leggere la condizione del manto nevoso. ⚠️

Silvia al Bivacco Molline

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Da Prailles-Dessous all’alpeggio Arvus

A Prailles-Dessous (1560 mslm), qualche tornante sopra Étroubles, ci aspettano un ampio parcheggio, un bel sole, e una carrareccia da inforcare verso nord – direzione che non molleremo un attimo fino a fine gita. Il segnavia del sentiero 20 indica chiaramente la nostra meta. La carrareccia inizia in piano, è rilassante e ci permette di chiacchierare per avviare la giornata (e le gambe).

Il Vallone di Menouve

Ci addentriamo gradualmente nel Vallone di Menouve, seguendo questa strada interpoderale che sale piano, pianissimo. Ci chiediamo quando inizieremo a macinare dislivello. Sulla nostra destra, poco più in basso, scorre il torrente che dà il nome alla valle.

Dopo circa un’ora, che comprende anche un paio di serie di tornanti, sopra di noi, sulla sinistra, appare sul versante l’Alpe Comba German. Proseguiamo dritto, ancora sulla carrareccia.

Mentre camminiamo, ci rendiamo conto di essere in un paradiso per le ciaspole… nel caso sia scesa abbastanza neve. Oggi invece quella poca che c’è al suolo è crostosa, e le ciaspole restano attaccate allo zaino. Arriviamo ad un incrocio: ignoriamo la strada in salita e proseguiamo dritto sul sentiero 20B (indicazioni per il bivacco tra mille cartelli e segni a vernice sui muretti imbrigliati dalle reti di metallo). Gradualmente scendiamo verso il letto del torrente.

Mille segnavia nel Vallone di Menouve

Qui la situazione si ingarbuglia, perché la neve è ineguale per consistenza, con superfici ghiacciate sui fianchi in ombra, e versanti con grandi accumuli nei quali si sprofonda. Ci facciamo strada con le ciaspole, passiamo il torrente (ci sono dei ponticelli) e inforchiamo la strada in salita per l’alpeggio Arvus, dove arriviamo pochi minuti dopo (1983 mslm).

A questo punto, dopo che abbiamo mangiato una barretta, attacca il dislivello del quale sentivamo la mancanza.

L'alpeggio Arvus

Vista dal tetto dell'alpeggio Arvus

Dall’alpeggio Arvus al Bivacco Molline

Alle spalle dell’alpeggio si stacca il sentiero che fa un bel po’ di erti tornantini per raggiungere, più di 200 metri di dislivello dopo, i ruderi di Moline-Vielle (2200 mslm).

⚠️ Avvertenza. Non è detto che l’innevamento permetta di risalire superare l’alpeggio Arvus, in quanto la pendenza è notevole. Se c’è abbastanza neve da richiedere le ciaspole, probabilmente non è sicuro: noi siamo saliti a piedi, fondamentalmente su terreno libero. Valuta con attenzione ed eventualmente fermati all’alpeggio: la gita fin qui è stata comunque lunga e soddisfacente! ⚠️

Superati i ruderi del vecchio alpeggio, incontriamo un bivio: noi proseguiamo sul sentiero 20B (dritto, facendo una leggera curva verso destra). Arriviamo così alla base di un lungo e morbido colle posizionato al centro di una conca meravigliosa racchiusa tra i rilievi da 3000 e passa metri che portano al Vélan. Saliamo sulla dorsale e la percorriamo a morbidi saliscendi finché non compare di fronte a noi la croce che anticipa il bivacco.

La dorsale del Bivacco Molline

Il Bivacco Molline (2415 mslm) sulle prime non si vede, in quanto si trova in una piccola depressione ed è mezzo nascosto dalla neve.

Il Bivacco Molline

La bella casetta del Bivacco Molline si trova ai piedi del Mont Vélan, uno dei giganti della zona. Per qualche motivo l’abbiamo trovato chiuso – e ci dispiace, perché dopo tutta questa strada eravamo più che curiosi. In ogni caso: 16 posti letto, bagno, stufa, cucina, sala da pranzo. Il bivacco dovrebbe essere aperto tutto l’anno: probabilmente avremmo dovuto contattare il Comune di Étroubles, o qualcosa del genere.

Poco male: c’è il sole, per cui ci sediamo su una roccia che sovrasta il bivacco, e mangiamo i nostri paninetti.

Il bivacco Molline

Scendiamo per la stessa via della salita, facendo giusto una piccola variante dopo l’alpeggio Arvus per evitare uno dei versanti ingombri di neve dell’andata: sbucheremo su un sentiero a mezza costa parallelo sia al torrente Menouve che alla carrareccia fatta in precedenza.

Spoiler: sarà una discesa lun-ghis-si-ma.

Silvia in zona Bivacco Molline

Salita estiva al Bivacco Molline

Se d’inverno l’escursione al Bivacco Molline richiede una oggettiva valutazione dello stato di neve o ghiaccio, in estate è un trekking lungo ma facile, in ambiente isolato ma senza pericoli. In breve:

  • parcheggio a Prailles-Dessous,
  • lunga carrareccia fino all’alpeggio Arvus,
  • “rampa” a zigzag alle spalle dell’alpeggio,
  • dopo i ruderi di Moline-Vielle, all’incrocio prendi il sentiero 20B,
  • sali la morbida dorsale e raggiungi il bivacco.

Ciaspolata al Bivacco Molline: dati tecnici in breve

⛰️ Dove siamo All’imbocco della Valle del Gran San Bernardo, a nord di Étroubles (Valle d’Aosta)
📍 Partenza da Prailles-Dessous, parcheggio (1560 mslm)
🏅 Arrivo Bivacco Molline (2415 mslm)
📐 Dislivello 860 metri
📏 Lunghezza 14,5 km tutta l’escursione
⏱️ Tempo 7 ore
😅 Difficoltà Difficile: con le ciaspole è un’escursione lunga
💧 Acqua /
🗺️ Cartografia L’Escursionista 1:25.000 n. 5- Valle del Gran San Bernardo, Ollomont (se non ce l’hai puoi comprarla qui)
🛰️ Traccia GPS