Attenzione: una volta che provi lo scialpinismo ti sarà impossibile tornare indietro!

… o almeno, per me è stato così.

Lo scialpinismo nel 2021: una premessa

Ad oggi (fine gennaio), le piste da sci ancora non sembrano poter aprire. In compenso, come per beffa, le nevicate strepitose di quest’anno hanno portato panorami e condizioni che non si verificavano da decenni.

Siamo intimamente convinti che esista un altro modo per vivere la montagna d’inverno: senza dover disboscare, edificare e stravolgere il territorio, ma valorizzandolo nella sua unicità. Il boom di acquisto di materiali da scialpinismo e da ciaspolate di quest’anno sembra indirizzare nella stessa direzione.

Ma c’è un grande ma: la montagna in inverno non perdona l’avventatezza, e infatti gli incidenti sono sotto gli occhi di tutti.

Con questo articolo puntiamo a fare un po’ di chiarezza sull’attrezzatura, ma soprattutto sulle norme di sicurezza, per consentire a chi vuole avvicinarsi a questo sport di valutare ogni elemento della gita.

la sicurezza durante lo scialpinismo

Perché fare scialpinismo? Scegliere la natura

Pratico lo sci da quando sono bambina, ma ad un certo punto mi sono sentita in gabbia. Salire con gli impianti da sci stando seduta su sedili riscaldati con un plexiglass a parare il vento per poi scendere in velocità verso valle e… risalire e riscendere. I piatti fumanti in cima alle piste in rifugi sempre più simili a ristoranti stellati che a baite.

Sentivo che c’era qualcosa che non andava, ma non lo comprendevo fino a fondo. Fino a quando non sono passata attraverso una pista da sci in estate. La desolazione di vedere quel pendio irreale deforestato e cementificato è stato un colpo al cuore.

L’industria dello sci è da tempo che ha superato i limiti della sostenibilità. Le piste da sci vengono costruite sempre più in basso per essere abbandonate dopo un paio d’anni quando ci si accorge che non c’è neve, cannoni che sparano all’impazzata, migliaia di alberi abbattuti e tonnellate di infrastrutture.

Tutto questo non ha nulla a che vedere con la bellezza dello stare nella natura. Ho smesso di sciare per non essere più parte di questo meccanismo.

Poi ho scoperto lo scialpinismo… ed è stato amore a prima curva!

come iniziare a fare scialpinismo

Da dove partire: i corsi di scialpinismo

Sei un leone sulle piste da sci? Benissimo, ma sappi che questo non è sufficiente per lo scialpinismo. 

Tecniche di salita, tecniche di discesa, valutazione del pendio e dei rischi, nivologia, meteorologia e autosoccorso sono solo alcune delle basi fondamentali che dovrai avere per praticare lo scialpinismo con un po’ di consapevolezza.

Il primo consiglio che posso dare a chi si avvicina a questo sport è quello di fare un corso di scialpinismo.

I corsi del CAI (SA1) sono molto completi e strutturati con maestri appassionati e preparati. A seconda della sezione (e della stagione) possono durare 2-3 mesi e si dividono in uscite pratiche e lezioni teoriche. Un’ottima occasione anche per conoscere persone con cui praticare lo scialpinismo (dato che non è uno sport che si fa in solitaria). In questo periodo, per direttive nazionali, sono sospesi.

Spesso anche le guide alpine tengono corsi di scialpinismo. Non ho partecipato direttamente, ma ti sconsiglio i full immersion di uno-due giorni (in cui avranno modo di spiegarti solo le basi) per puntare piuttosto su corsi un po’ più strutturati. La professionalità e la serietà delle guide alpine è fuori discussione per cui un corso con una guida alpina one-to-one o con più persone è un investimento di qualità garantito.

Silvia durante scialpinismo

La sicurezza nello scialpinismo

La montagna non è mai senza rischi, soprattutto in inverno. Questo è bene che tu l’abbia sempre a mente per affrontare la neve senza superficialità cercando di minimizzare il rischio.

Si tratta della fase di studio più importante e delicata. Non ho l’autorità, né le capacità per spiegarti nel dettaglio tutte le procedure, ma posso darti alcune indicazioni. Nei corsi che ti ho nominato una buona parte delle lezioni viene dedicata alla sicurezza in ambiente innevato, ma ti consiglio comunque di integrare queste informazioni con letture aggiuntive ed esercitazioni sul campo.

Sicurezza preventiva

Nello scialpinismo è fondamentale la prevenzione che si basa essenzialmente su tre fattori:

  • studio – imparare a leggere i bollettini nivometeorologici e le condizioni del manto nevoso;
  • informazione – leggere i bollettini (con frequenza, non solo il giorno prima della gita così da capire l’andamento della stagione), chiedere consigli alle persone del posto o a persone più esperte e pianificare il percorso della gita nel dettaglio tenendo conto delle difficoltà del gruppo e di quelle esterne;
  • esperienza – per questa l’unica arma è la formazione sul campo. Un consiglio: chiedi sempre. Quando fai una gita con qualcuno di più esperto domanda sempre il motivo delle scelte che adotta sul campo, ti aiuteranno a capire cosa guardare e da cosa stare attento.

Le scale di pericolo, la lettura della neve, la presenza di cornici, accumuli da vento, placche e valanghe spontanee, la presenza di segnale telefonico, ma anche la tua condizione psico-fisica sono solo alcune delle cose che dovrai tenere in considerazione.

Un aspetto per me molto difficile è l’orientamento su neve. Se non ci sono tracce, in alcune situazioni può essere davvero complesso orientarsi: finire tra i mughi o sbagliare cima è un classico, ma può essere ben più rischioso.

Ultimo consiglio: impara a saper rinunciare. Una cima mancata può significare portare a casa la pelle, non dimenticarlo.

Sicurezza con l’autosoccorso

L’attrezzatura di sicurezza (la vedremo a breve) è composta da kit di autosoccorso (artva, pala e sonda) e dal kit di pronto soccorso. Questi utilissimi strumenti hanno un solo difetto: non funzionano senza l’aiuto dell’uomo, il che significa che, in caso di necessità, dovrai saperli far funzionare.

La probabilità di sopravvivenza di un travolto da valanga nei primi 15-18 minuti è del 90%, ma decresce in maniera vertiginosa subito dopo.

Le procedure di autosoccorso messe in moto dai compagni di gita sono essenziali per la sopravvivenza del travolto. La situazione di panico, le condizioni avverse e il carico emotivo sono capaci di incidere notevolmente sulle nostre capacità di autosoccorso quindi: esercitati, esercitati, esercitati ad ogni gita. Anzi: esercitatevi, dato che sarebbe fondamentale che tutti i compagni di gita sapessero muoversi allo stesso modo. Non ti preoccupare, ci sarà tempo per la birra di fine gita dopo!

Oltre ai corsi che ti ho nominato, anche AINEVA, l’associazione che documenta le valanghe, proponi corsi di sicurezza molto completi. Se vuoi approfondire (e lo vuoi, vero?) ti consiglio una delle due guide qui sotto, davvero utili per comprendere i passaggi dell’autosoccorso e tentare di mantenere il rischio entro un livello accettabile.

Scegliere l’attrezzatura da scialpinismo

Una premessa, anzi due. L’attrezzatura da scialpinismo costa (parecchio) e ce ne sono di mille modelli e tipi. Personalmente non seguo le mode e non sono un’amante dell’attrezzatura al top a tutti i costi, quindi ti darò delle indicazioni di massima entro le quali orientarti.

Per l’acquisto dell’attrezzatura puoi andare in negozi specializzati (non ce ne sono molti purtroppo, se cerchi in Veneto posso darti dei consigli) o comprare online per risparmiare qualcosina.

Se sei alle prime armi l’attrezzatura usata potrebbe fare al caso tuo, anche per capire se lo sport ti piaccia prima di procedere con l’acquisto. Puoi provare in qualche negozio specializzato o nei mercatini di Facebook. Se sei donna però sappi che sarà più difficile trovare qualcosa. Io ho avuto fortuna di trovarla usata e ho risparmiato un bel po’, tranne che per il kit di autosoccorso sul quale non ho badato a spese.

Puoi anche scegliere di noleggiare l’attrezzatura da scialpinismo. Alcuni negozi lo fanno per l’intera stagione, ma preparati perché i costi non sono alla portata di tutti. Rarissimi invece sono i negozi che noleggiano materiale da scialpinismo in giornata (e spesso sono attrezzature davvero pessime). Se invece ti rivolgi alle guide alpine per una gita sappi che ti forniranno loro anche tutto il materiale necessario.

Artva, pala e sonda: gli strumenti di autosoccorso

Prima di pensare a quale aerografia si addica di più sui tuoi sci o quale colore di giacca si intoni meglio ai tuoi scarponi, parliamo strumenti di sicurezza. Ci sono attrezzature che sono essenzialmente indispensabili nello scialpinismo.

Il kit di sicurezza è composto da:

  • A.R.T.V.A. è un apparecchio digitale a tre antenne con una funzione che permette di rintracciare un travolto da valanga. Ce ne sono tantissimi in commercio, ma l’essenziale è che abbia: la funzione di test di gruppo, il marcaggio in caso di seppellimento multiplo, un sistema send-search facile da usare e un’imbragatura adeguata per allacciarlo al torace (no, l’artva non si mette in zaino o in tasca!). Prediligi modelli moderni perché i più vecchi spesso non vengono letti dagli strumenti di ultima generazione.
  • PALA in alluminio con manico estensibile e presa a T all’estremità. Il peso ha la sua importanza, ma ancor più importante è che la pala sia solida per permetterti di spalare la neve senza che venga piegata.
  • SONDA robusta con montaggio rapido e semplice di lunghezza di circa 2,40-2,60 metri.

Si tratta di strumenti di autosoccorso che servono nel momento in cui una persona è già stata travolta. L’ARTVA ti aiuterà ad individuarlo, mentre sonda e pala serviranno nel momento successivo per l’estrazione del travolto dalla valanga.

Si dice spesso “spero di non doverli mai usare”, ma sarebbe molto più giusto invece sperare che il nostro compagno di gita li sappia usare (e anche bene). Le tecniche di autosoccorso sono una parte fondamentale dello scialpinismo.

In commercio sono spesso venduti a kit ed è anche l’opzione più conveniente; ti consiglio quello della Mammut.

Gli sci da scialpinismo: quali comprare?

Sul mercato degli sci d’alpinismo puoi trovare almeno milioni di tipologie e spesso è molto difficile orientarsi.

In linea di massima si possono dividere in 3 grandi categorie:

  1. sci d’alpinismo orientati alla salita, peso contenuto e maneggevolezza sono le caratteristiche principali
  2. sci d’alpinismo orientati alla discesa, un po’ più pesanti e larghi, galleggiano meglio sulla neve dando più stabilità,
  3. sci all mountain, una sorta di via di mezzo: peso moderato con larghezza centrale compresa tra 80 e 95 mm. Per la lunghezza di questi sci la regola è quella di togliere 10 cm dalla propria altezza.

Gli scarponi da scialpinismo

Se vieni dallo sci da discesa gli scarponi da scialpinismo ti sembreranno morbidissimi! Tutti sono dotati di un meccanismo ski-walk che ti permette di muoverti liberamente in salita e di bloccare lo scarpone subito prima di affrontare la discesa in modo da tenere più saldo il piede all’interno.

Gli scarponi da scialpinismo devono calzare alla perfezione: non devono avere strani punti di pressione né permettere al piede di muoversi. Questo almeno in linea generale… almeno per le prime volte ti consiglio di attrezzarti con compeed, scotch da arrampicata o vasellina per evitare lo sfregamento.

Le distinzioni dei tipi, anche in questo caso dipendono dall’obiettivo della tua gita: uno scarpone più leggero ti farà fare meno fatica in salita, ma potrebbe compromettere la stabilità in discesa e viceversa. Stesso discorso vale per i ganci: due leve di chiusura comportano meno peso, quattro leve maggior stabilità.

Silvia e la felicità durante gita di scialpinismo

Gli attacchi da scialpinismo

Quasi tutti gli attacchi moderni sono a pin (brevetto Dynafit). Lo scarpone viene fissato direttamente allo sci mediante due inserti, ossia due forellini che si trovano sulla punta dello scarpone che si agganciano a due piccoli perni di metallo.

Vorrei dirti che è più difficile da spiegarsi che a vedersi, ma in realtà le prime volte sarà abbastanza drammatico centrare i pin! Con la pratica poi ti verrà automatico senza problemi e per la discesa non dovrai far altro che girare la talloniera e agganciare lo scarpone al supporto.

Oltre agli attacchi a pin esistono anche attacchi a telaio con i quali lo scarpone viene fissato ad una base che collega punta e tallone sollevandosi ad ogni passo in salita e che verrà poi bloccata prima della fase di discesa. Sono attacchi decisamente più pesanti di una tecnologia ormai superata.

Le pelli di foca

E sfatiamo subito un mito: le pelli di foca non sono di foca! Il materiale più in uso sono è il mohair, alle volte mescolato a materiale sintetico.

Per la salita dovrai incollare le pelli sotto gli sci per impedire che scivolino all’indietro permettendoti di scivolare in avanti con facilità. Sappi che il movimento di salita infatti è più simile ad una pattinata che ad una camminata perché non dovresti mai sollevare lo sci dalla neve.

Un adesivo permette di incollare facilmente le pelli allo sci e che andranno fissate con degli appositi ganci alle due estremità dello sci, per essere tolte solo prima della discesa.

Fai attenzione alla misura delle pelli di foca: devono coprire interamente la soletta dello sci lasciando scoperte solo le lamine. Esistono pelli pretagliate o da tagliare su misura. Il taglio puoi farlo in autonomia (mettendo in preventivo qualche parolaccia e qualche pelucco per casa) oppure farlo fare ad un negozio specializzato.

Bacchette da scialpinismo

Ti abbiamo già parlato dell’importanza delle bacchette per il trekking, ma per lo scialpinismo diventano proprio indispensabili. In salita ti aiuteranno a bilanciare il peso del corpo, mantenere l’equilibrio sui traversi, mentre in discesa sono parte integrante della tecnica di sciata.

Scegli bastoncini che siano regolabili in altezza in modo da allungarli in salita e accorciarli in discesa, e che abbiano un’impugnatura ergonomica con un buon grip. 

Fondamentale: le rotelle da neve. Acquistane già un paio di riserva, fidati… ti serviranno!

Personalmente ti consiglio i bastoncini allungabili della Black Diamond, costo contenuto e super resistenti.

Silvia in discesa durante gita skialp

Zaino da scialpinismo

A seconda del budget e dalle tue necessità puoi orientarti su tre tipi:

  • zaino studiati appositamente per lo scialpinismo che presentano tasche interne in cui disporre con ordine tutta l’attrezzatura necessaria, compresi scompartimenti appositi per pala e sonda;
  • zaino da trekking abbastanza capiente, calcola che ti servirà almeno da 35 litri per farci entrare tutto il necessario;
  • zaino da scialpinismo con airbag che presenta una tecnologia che ti permette di attivare un airbag in caso di valanga che ti aiuterà a stare a galla. Non si tratta di un sistema infallibile (molti sono scettici sulla sua reale utilità), ma se attivato in tempo può essere un ottimo aiuto.

Casco

A mio parere un componente essenziale nella fase di discesa. Diventato obbligatorio ormai da tempo sulle piste da sci per gli under 14, nello scialpinismo è ancor più fondamentale.

Prediligi un casco con doppia certificazione che proteggano da cadute di sassi e violenti impatti. Può essere comodamente riposto nello zaino in salita (gli zaini da scialpinismo hanno una sacca apposita dove metterlo) per essere indossato nella discesa.

Rampanti, ramponi e picozza

Se sei alle prime armi potrebbero non essere essenziali in tutte le gite, ma si tratta comunque di attrezzatura fondamentale per lo scialpinismo. Con la neve ghiacciata infatti le pelli di foca potrebbero non bastare per permetterti di salire.

I rampanti (crampon o ramponcini) vengono fissati sotto gli sci e si ancorano alla neve impedendo allo sci di scivolare su neve dura ghiacciata.

Ramponi e picozza invece ti serviranno su terreni decisamente più impegnativi con pendenze e condizioni di neve che richiedano una certa abilità di movimento.

Alessandro e le svolte di scialpinismo

Come vestirsi per lo scialpinismo?

Bandite le tute da sci, i pantaloni enormi e le giacche pesanti sotto le quali indossare tutto l’armadio invernale. Sappi che la maggior parte delle volte che farai scialpinismo avrai caldo.

Il motivo è semplice: si tratta di uno sport faticoso! Parola d’ordine: vestiti a cipolla in modo da poter mettere e togliere qualche strato in base alle condizioni atmosferiche e alla fatica.

Ecco la mio abbigliamento da scialpinismo per quanto riguarda la parte alta del corpo:

  • strato intimo termico
  • secondo strato in pile
  • terzo strato di piumino leggero
  • quarto strato in goretex antivento.

Solitamente terzo e quarto strato rimangono sempre nello zaino durante la salita (tranne nelle gite con le condizioni climatiche più avverse) e li indosso solo per la discesa. Gli altri indumenti essenziali sono:

  • guanti leggeri in goretex
  • guanti pesanti (tipo da sci) che uso solo per la discesa
  • occhiali da sole (fondamentali con protezione UV di categoria 4
  • maschera (solitamente la uso solo per la discesa, salvo qualche raro caso)
  • cappello e scaldacollo

Per quanto riguarda la parte bassa del corpo:

  • calzini tecnici non troppo spessi
  • calzamaglia (leggera o pesante a seconda delle condizioni)
  • pantalone in softshell aderente ed elasticizzato
  • esistono anche copripantaloni in goretex per proteggere dal vento e dalla neve da indossare come terzo strato, ma personalmente non ne ho mai sentito l’esigenza.
Se vuoi approfondire il discorso ti lascio il link all’articolo delle ciaspole dove abbiamo parlato dell’abbigliamento. Le regole sono le stesse!

Cosa portare in una gita di scialpinismo?

Oltre agli indumenti e alle cose già dette divido gli altri indispensabili per categoria.

Cibo e bevande:

  • borraccia con acqua (io porto sempre almeno 1 litro) o con tè caldo,
  • snack tipo grana, frutta secca, frutto o barretta energetica (fidati ti servirà!)
  • panino di cima o secondo spuntino (ma evita le abbuffate)
  • sali minerali

Orientamento:

  • gps
  • cartina topografica
  • telefono cellulare carico
  • bussola

Vari ed eventuali:

  • crema solare (le ustioni sono dietro l’angolo)
  • fazzoletti e carta igienica (e guai a lasciarli in giro!)
  • rotella di scorta per le bacchette
  • sciolina anti-zoccolo
  • coltellino svizzero
  • kit di pronto soccorso
  • nastro adesivo da elettricisti (non si sa mai)

cosa serve per lo scialpinismo

Dove fare scialpinismo? I percorsi

Se sei alle prime armi la gita migliore che tu possa scegliere è scegliere percorsi nelle vicinanze delle piste da sci. Moltissimi comprensori oggi sono attrezzati anche per lo scialpinismo. Ad esempio sulle Dolomiti c’è una pista bellissima accanto alle Cinque Torri; In Altopiano di Asiago ti consiglio una pista che si trova alle Melette oppure la bellissima salita al Forte Verena, mentre in Friuli è molto carina quella di Piancavallo (organizzano anche un evento notturno super divertente), ma ce ne sono tante altre!

Un modo semplice e sicuro per approcciarti allo scialpinismo: non avrai problemi di orientamento e potrai scendere per le piste. Un ottimo modo anche per prendere confidenza con la tecnica di salita, fare fiato e godersi la gita senza troppe preoccupazioni.

Di contro è severamente proibito risalire le piste da sci non adibite allo scialpinismo.

La valutazione della difficoltà della gita di scialpinismo

Mano a mano che prendi confidenza puoi approcciare a gite più isolate e difficili. In Italia, la quasi totalità delle guide utilizza la Scala “Blachère” che divide le gite in:

  • MS: Medio Sciatore, ossia lo scialpinista capace di curvare su pendenze medie inferiori ai 25°
  • BS: Buon Sciatore, ossia lo scialpinista capace di curvare su terreno ripido fino a 40° e nei canali stretti
  • OS: Ottimo Sciatore, per esclusione colui capace di sciare nelle condizioni più impegnative

A questa classificazione si può aggiungere la lettera A: alpinista, che indica difficoltà di carattere alpinistico per le quali dovrai saper usare corda, piccozza o ramponi.

Attenzione alle relazioni che trovi in internet, si tratta di valutazioni che vengono fatte da normali scialpinisti e, giustamente, rispecchiano un certo grado di soggettività, meglio prenderle con le pinze. Se ti servono idee sulle gite ti consiglio alcuni libri con interessanti relazioni per tutte le difficoltà.

Un consiglio finale? Vai per gradi, anche le gite più semplici possono presentare insidie se non sei ancora esperto nella lettura del territorio e delle condizioni.

dove fare scialpinismo

La teorica della fatica e la poesia della polvere

E infine c’è quel qualcosa di magico. C’è il salire con le proprie forze pendii che, alle volte, sembrano essere sbucati dal nulla del biancore invernale. È disegnare una linea di salita solitaria, lasciando dietro di sé solo la traccia dei propri sci, come fa un pittore con un pennello. È la fatica delle gambe, sono le spalle indolenzite, la pelle sfogonata dal troppo vento, dal troppo sole o dal troppo freddo (sì, le condizioni ottimali non esistono).

E ancora, è la bellezza dell’essere tutt’uno con la natura, senza imposizioni, senza supremazie, ognuno con la propria storia, due anime che si incontrano e condividono il percorso. Sono le lacrime della cima, perché ce ne saranno, quando proprio non credevi che ce l’avresti fatta.

Ed è la poesia della polvere, quella che fa scivolare gli sci lungo il pendio osservando come questi rispondono ai tuoi desideri, ai tuoi istinti… o almeno quest’ultima parte la intuisco guardando quelli bravi scendere prima di me!

E a te cosa attrae dello scialpinismo?

Scialpinismo: tutto quello che devi sapere per iniziare pin

Le guide per la montagna di Bagaglio Leggero

Che sia la tua prima volta con la tenda in montagna, o che stia cercando qualche nuovo spunto… oppure che tu voglia ripassare qualche rudimento tecnico (tipo come si fa una ferrata), qui trovi un bel po’ di consigli utili.

Ovviamente, arriva tutto dalla nostra esperienza sul campo – cioè, sul sentiero!