Se c’è una cosa che, più di tutte, mi ha colpita del Sentiero Atestino è la varietà dei paesaggi, dei profumi, degli ambienti e della vegetazione (oltre alle ripetute salita accompagnate da altrettanto ripetute discese).
Se pensi che i Colli Euganei siano solo semplici passeggiate, ti sbagli di grosso! Il Sentiero Atestino è lungo oltre 20 km e per un anello di circa 6 ore che tocca i più bei panorami dei Colli Euganei (se non ti bastasse puoi sempre optare per la sfidante Alta Via dei Colli oppure per l’anello dei Colli Euganei in bici).
Cosa troverai in questo percorso:
Sentiero Atestino: le tappe del percorso del sentiero n. 3 dei Colli Euganei
Data la lunghezza del Sentiero Atestino il percorso attraversa paesaggi sempre in evoluzione. Dai lecci ai castagni, dalle distese di rosa canina alle ginestre, ma anche orchidee selvatiche e corbezzoli. Si passa dalla fascia pianeggiante alla scarpata collinare, dai poggi dai profili smussati dei pianori alle ripide sommità vulcaniche, passando per borghi antichi e piccoli paesi collinari.
La segnaletica è piuttosto buona (ne sono rimasta decisamente stupita, specie in raffronto con altri sentieri dei Colli Euganei), ma presta comunque attenzione alle indicazioni dell’articolo perché in alcuni punti è facile perdersi.
Da Arquà Petrarca al Pianoro del Mottolone
Parcheggiamo l’auto nei pressi del Parcheggio di Arquà Petrarca e ci incamminiamo lungo le preziose vie di pietra del borgo fino a raggiungere la Casa del Petrarca. Da qui seguiamo la stradina in leggera discesa e imbocchiamo il sentiero n.3.
Ho già scritto un articolo con il percorso che da Arquà Petrarca porta al Pianoro del Mottolone: se hai dubbi puoi ripassare qui questo tratto del percorso. Fai comunque attenzione perché c’è un unico punto dubbio per l’orientamento: ricordati infatti che, quando hai imboccato la stradina in discesa dopo la casa del Poeta, appena raggiunto il bivio (lo riconosci per la casa di fronte, con gli ulivi in giardino), dovrai tenere la destra .
Il pianoro del Mottolone è uno dei posti più belli dei Colli Euganei. In qualsiasi stagione e a qualsiasi ora: la staccionata che ricorda le pinete marittime, la distesa di ginestre, il panorama a 360° dei colli e quei colori di terra e cielo che qui sanno fare magie. Con la luce giusta, ti sembrerà di stare sospeso sulla prua di una nave, con di fronte un arcipelago di isole vulcaniche degno dei tropici.
Dal Pianoro del Mottolone a Villa Beatrice d’Este
Seguiamo la staccionata del Pianoro in leggera discesa, incantati dal panorama che abbiamo davanti.
Presta attenzione quando incroci il pannello informativo del Sentiero Atestino perché a quel punto dovrai imboccare il sentiero sulla destra (c’è un segno poco visibile sulla discesa) e seguire la ripidissima discesa verso Valle San Giorgio.
Arrivati alla fontana detta Pissarotto del Tormene, imbocchiamo la Via Gemola sulla destra e riprendiamo la salita. Questo tratto del Sentiero Atestino è tutto su strada: mentre lo percorriamo, passano la bellezza di due sole auto!
Nei pressi dell’Agriturismo Le Volpi imbocchiamo la via lastricata in trachite che sale a sinistra verso la scenografica Villa Beatrice d’Este che però, purtroppo, è chiusa al pubblico.
Lungo il sentiero Atestino: da Vila Beatrice d’Este al Monte Rusta
Una sbirciatina oltre il monumentale portale in ferro di Villa Beatrice d’Este e torniamo sui nostri passi, per riprendere il Sentiero Atestino che in questo punto coincide con il sentiero n. 1, l’Alta via dei Colli Euganei.
Fai attenzione qui a non prendere la strada dell’Agriturismo Le Volpi (via Monte Fasolo), ma la strada che aggira il Monte Rusta (via Santa Lucia). Con la villa alle spalle, in pratica, devi tenere la sinistra.
Proseguiamo qualche metro fino ad incrociare sulla destra le indicazioni per la salita verso il Monte Rusta. Siamo ora nuovamente nel bosco di querce e castagni e la salita, piuttosto ripida, ci porta a forza di lunghe rampe – e con una breve deviazione di 10 minuti – fino alla cima del monte Rusta (396 mslm). La deviazione non è obbligatoria, dato che puoi proseguire sulla sinistra praticamente in piano, ma ti consigliamo di farla, perché in cima si trova una cosa interessante…
… e cioè un monumento dedicato ai Caduti in Russia mentre, nelle vicinanze, si intravedono quelli che sono i resti del castello medievale del monte Rusta (del quale rimangono in realtà ben poche tracce). Un’ultima deliziosa sorpresa: all’interno dei monumento, in un coccio rotto, si trova uno dei minuscoli presepi che costellano i Colli Euganei nel periodo invernale.
Dal Monte Rusta al Monte Fasolo
Iniziamo la discesa dal Monte Rusta verso il Monte Fasolo lungo… i temibili e infernali colatoi dei Colli Euganei! Ci sono infatti tratti di sentiero talmente scavati dall’azione dell’acqua che sembrano più piste da bob che percorsi da fare a piedi. Presta attenzione, soprattutto con terreno scivolo o nella stagione invernale.
Veniamo comunque ripagati dalla bellissima apertura di panorama sulle vigne che coprono i versanti in discesa verso il Monte Fasolo. Il Sentiero Atestino riprende quota con una morbida pendenza tra i caratteristici cipressi.
Il percorso qui coincide con la parte meridionale del sentiero 12 del Monte Fasolo (un altro bell’anello): non c’è dubbio che si tratti di uno dei percorsi più suggestivi dei Colli Euganei, e per questo l’abbiamo inserito tra i migliori sentieri dei Colli.
Ps: ti segnalo che nei pressi dell’Enoteca del Monte Fasolo c’è una fontanella.
Dal Monte Fasolo al Monte Orbieso (con ruderi del monastero)
Al termine dei filari di cipressi del Monte Fasolo prendiamo la salita che inizia sulla sinistra, sempre su strada asfaltata (via Roverello). Imbocchiamo poco dopo il sentiero nel bosco, sempre sulla destra, che ci conduce in leggera salita fino al Monte Orbieso.
In cima al Monte Orbieso si possono ammirare i ruderi dell’antico monastero di S. Maria Annunziata. Sorto nel 1233 per volere dei frati benedettini di Praglia, si trova adesso stretto in una morsa: da una parte, i segni dei rilievi archeologici denotano l’interesse storico di questo luogo, dall’altra l’incuria e lo stato di completa rovina ne stanno piano piano cancellando le tracce.
Un vero peccato, dato che, secondo le ricostruzioni, l’intero complesso era composto da una piccola chiesa con un sistema di edifici racchiusi da un doppio muro di cinta per proteggere la clausura.
Il sentiero Atestino attraverso Monte Vendolone e Monte Piccolo
Riprendiamo il Sentiero Atestino scendendo lungo lo stretto sentiero che si incontra alla fine della piazzola dove sorgono i ruderi del monastero, proseguendo in discesa. Anche qui il lavoro dell’acqua è evidente: siamo letteralmente dentro una trincea naturale, piena di foglie e terra. Arriviamo alla strada asfaltata che porta verso Valsanzibio (via Sant’Eusebio).
Qui perché il percorso piega bruscamente sulla destra in via Ventolone. Il segnavia non è molto visibile, ma dal lato opposto della strada un pannello del Sentiero Atestino attira l’attenzione quanto basta perché ci si fermi e ci si guardi attorno.
Ok, non mentirò: questa è la parte più noiosa del percorso. Un tratto asfaltato costeggia le ultime case che oggi (siamo in pieno inverno) non sono state baciate dal sole, e fa tremendamente freddo.
Iniziamo a riprendere quota salendo lungo il fianco del Monte Ventolone. Non arriveremo in cima, perché il Sentiero Atestino piega verso sinistra – sempre restando in quota – per un lunghissimo traverso di sali-scendi che costeggia anche il fianco del Monte Piccolo.
Ci ritroviamo infine sulla strada asfaltata (via Monte Piccolo) che sta iniziando il tramonto. Il tempismo è perfetto: la vista del sole che scende illuminando il bellissimo borgo di Arquà Petrarca si sposa alla perfezione con i nostri sorrisi soddisfatti per aver portato a termine un giro davvero strepitoso.
Sentiero Atestino (sentiero n. 3 Colli Euganei) dati tecnici in breve
Partenza: Parcheggio di Arquà Petrarca
Arrivo: è un giro ad anello.
Distanza: 21,3 km
Dislivello: circa 1000 metri complessivi
Tempo: 5 ore (più mezz’ora di pausa panino meritata!)
Difficoltà: il sentiero non presenta di per sé difficoltà tecniche se non la lunghezza stessa che richiede un buon allenamento. Gli unici tratti più impegnativi si trovano in corrispondenza della discesa dal Monte Rusta e dal Monte Orbieso, dove i sentieri sono stati scavati dall’acqua, sono ripidi, e possono risultare molto scivolosi.
Periodo consigliato: noi l’abbiamo fatto in inverno, calcolando bene i tempi affinché si fosse stemperato il freddo della mattina, e non ci trovassimo a dover camminare al buio. L’abbiamo terminato giusto un attimo dopo il tramonto.
Sconsigliamo sicuramente il periodo estivo, i Colli Euganei diventano un forno e la maggior parte del percorso è assolato. Primavera e autunno sono le stagioni ideali per percorrere il Sentiero Atestino, presta solo attenzione che non abbia piovuto il giorno prima, alcuni sentieri diventano veri e propri colatoi.
Cartografia: per un percorso di questo genere, la Carta Tabacco può non rivelarsi il supporto adatto. Fa comunque comodo averla: è la n. 60, Colli Euganei – Abano e Montegrotto.
Alleghiamo la traccia del sentiero registrata con l’app Komoot: in abbinata a questo articolo ti può facilitare l’orientamento.
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