Ho sempre avuto una certa passione per i sentieri geologici. Mi aspetto mirabolanti stranezze della terra, la natura che lascia il posto a roccia piegata, compressa, incasinata, e poi fossili, colori strambi, pietre curiose, mega cristalli. Fantasie da geografo, insomma. Non sempre esco soddisfatto da queste esperienze, ma i quindici stop del Sentiero geologico del Torrente Gavon, a Falcade, danno davvero quello che promettono: e il percorso merita davvero.

Cosa troverai salendo lungo il Sentiero Geologico del Torrente Gavon:
Fatica
Difficoltà tecnica
Panorama
Stratificazioni

Torrente Gavon

Da Marmolada alle cascate delle Barezze

Il primo del pannelli didattici, piazzato sul primo tornante che da Marmolada (1234 mslm) porta verso Tabiàdon di Val e Sappade, segna l’inizio del percorso, e di quello che sarà il sentiero 631. Da qui, corti picchetti di legno piantati a terra, gialli e rossi e con la scritta “Sentiero Geologico”, ci accompagneranno in questo viaggio stratigrafico (perdersi è davvero impossibile).

Il sentiero parte nel bosco, ma subito diventa un percorso sospeso sulla scarpata scavata dal Torrente Gavon. Sulla destra, mentre camminiamo, le prime formazioni geologiche, ben spiegate da pannelli ricchi di diagramma e foto. Alcuni prati, la deviazione per Valt (la prenderemo un’altra volta, quando saliremo a Malga ai Lach), e siamo di nuovo su uno stretto sentiero.

Sentiamo un rombo di fronte a noi: sono le cascate delle Barezze (1400 mslm circa). Un salto di circa dieci metri, scavato negli inclinati porfidi quarziferi di questo tratto della valle, con l’acqua che scorre tra lisce lastre di color rossastro. Si tratta di uno dei punti più belli del percorso.

Poco sopra le cascate, il ponte delle Barezze ci permetterebbe di deviare verso le località di Meneghina e Sappade, ma noi proseguiamo la salita.

Dal ponte delle Barezze a Malga Bosch Brusà

Dalle Barezze, il sentiero diventa una mulattiera abbastanza erta, corredata dai successivi pannelli, che sale su un lungo dosso stretto tra le incisioni del Gavon e del Marmoladella. E a questo punto, cambia tutto: le improvvise finestre panoramiche si aprono su Dolomiti… meno Dolomiti. La roccia infatti non è grigio-pallida e stratificata “in orizzontale” (mi perdoneranno i geologi). Gli strati sono da una parte contorti, ripiegati su sé stessi. Volti lo sguardo, e i colori si fanno terrosi, intensi, il giallo e il grigio scuro si infilano tra gli strati… Quando il verde dell’erba e degli ultimi abeti si incastra tra gli strati, lo spettro dei colori è completo.

Da godersi I Marmoi, il Sass de la Palaza, le coloratissime Marmolade e l’eroso versante occidentale del Col Becher.

E a proposito di erosione. Come i geologi – sempre loro! – possono confermare, a rocce diverse corrispondono in genere erosioni diverse. E così, lungo il sentiero geologico, le forme della montagna sono diverse. Non che la gola del Gavon non fosse scenografica, ma qui sono proprio le dimensioni a colpire.

Non ti spoilero le scoperte che puoi fare, ma ti consiglio di tenere d’occhio lo stop 10, con la vista sugli ondulati Marmoi, e il panorama – finalmente aperto – su Pale, Mulaz, Focobon, Agner e Cima Pape dallo stop 12.

A questo punto, ultimi metri e sei sul sentiero che porta ai prati di Malga Bosch Brusà (1867 mslm).

Sentiero geologico Malga Bosch Brusà

Malga Bosch Brusà

Quest’anno chiusa, la Malga – e il suo bislacco “ricovero inFernale” – si trova in una posizione invidiabile. Ci pensano gli ultimi tre pannelli a spiegarti quello che vedi: il mio scorcio preferito è stato senza dubbio quello che dal Monte Vallesella prosegue lungo il Col Becher e si “apre” sulle colorate Marmolade.

Scendere o allungare il giro?

Per scendere, hai due possibilità:

Se invece vuoi scoprire altri interessanti ambienti geologici, con un po’ di gamba in più e del tempo a disposizione, il nostro consiglio è quello di fare il giro ad anello di Malga Bosch Brusà e Malga ai Lach. Il primo tratto corrisponde al Sentiero Geologico, ma anche dopo la malga se ne vedono davvero delle belle, in quanto il percorso diventa più panoramico, e attraversa un ambiente alpino davvero bello.

sentiero geologico a Falcade

Il sentiero geologico del Torrente Gavon: dati tecnici in breve

Dove siamo: in Val del Biois, sopra Marmolada (località di Caviola, a due passi da Falcade, BL)

Partenza: località Marmolada (1234 mslm)

Arrivo: Malga Bosch Brusà (1867 mslm)

Dislivello: 630 metri

Lunghezza: 4 km fino alla malga

Difficoltà: medio. Non sono presenti difficoltà tecniche, ma la mulattiera che dalle cascate delle Barezze sale alla malga ha una pendenza costante e piuttosto accentuata.

Avvertenze: non intraprendere il sentiero quando sono previste forti piogge, in quanto il torrente può prodursi in piene improvvise

Tempo: 1 ora e 40 minuti la salita (se non leggi i pannelli!)

Acqua: assente

Cartografia: Carta Tabacco n. 15 – Marmolada, Pelmo, Civetta, Moiazza (se non ce l’hai puoi comprala su Amazon)

Sentiero geologico del Torrente Gavon pin