La Strada delle 52 Gallerie è probabilmente uno dei percorsi ad anello più incredibili di tutto l’arco alpino. Non parlo solo del panorama – grandioso – o delle gallerie – testimonianza storica incredibile – o ancora del Rifugio Papa – accogliente rifugio a fine salita… ti basterà immergerti nel sentiero per capire di cosa sto parlando.

Siamo sul Pasubio, storico baluardo di vedetta tra le province di Trento e Vicenza: una postazione strategica di fondamentale importante durante la Prima Guerra Mondiale e, ancora oggi, luogo di indiscutibile fascino. Partiamo!

Ingresso 52 gallerie

Cos’è la Strada delle 52 Gallerie del Pasubio?

Si tratta di una mulattiera militare costruita durante la Prima Guerra Mondiale per permettere il transito di soldati, armamenti e rifornimenti. Che rispondono a questa descrizione ci sono però almeno un milione di sentieri lungo le nostre montagne, dove sta la particolarità?

Il fatto è che questo strada è un vero e proprio capolavoro di ingegneria militare: 52 gallerie di grandezza variabile si susseguono per una lunghezza di circa 6 km tra roccia scavata e tratti a mezza costa. Un’impresa resa ancora più epica dai tempi di costruzione: solamente 10 mesi.

I fasti dell’ingegneria militare unita al cuore tutto italiano.

Conosciuta anche come la “Strada della Prima Armata”, fu costruita nel 1917 dal Capitano Motti e progettata dal Tenente Ing. Zappa. Da subito venne definita come “un risultato di tenace volontà, lavoro esemplare, sacrificio, abnegazione”. Se queste parole non ti suonano esagerate sai bene di che spirito stiamo parlando.

Nessun’altra opera su europea è riuscita ad eguagliare questo lavoro di incommensurabile grandiosità.

mulattiera sentiero delle 52 gallerie

Dove parcheggiare?

Nei pressi di Bocchetta Campiglia hai due possibilità di parcheggio:

  • nel comodo parcheggio a pagamento adiacente all’ingresso;
  • lungo i tornanti poco prima dell’ingresso (avendo cura di non intralciare il transito).

Ti avviso che la Strada delle 52 gallerie è molto frequentata tutto l’anno. Motivo per il quale già alle 8 del mattino di un giorno qualunque di fine estate (come nel nostro caso), i tornanti sono già ingombri di auto parcheggiate.

Un’ultima avvertenza: il parcheggio si paga con le monete quindi assicurati di averne con te.

Qual è il periodo migliore per visitare le 52 gallerie?

Non c’è una risposta sempre valida perché molto dipende dalla stagione. Il periodo migliore per il trekking delle 52 gallerie va da giugno a settembre.

Il periodo migliore coincide solitamente con quello di apertura del Rifugio Papa che si trova alla fine delle gallerie.

Ti consiglio inoltre di consultare bene il meteo prima di intraprendere il percorso ed evitare le giornate di pioggia perché le gallerie possono diventare estremamente scivolose.

Ed infine sì, il percorso è sempre molto frequentato. Se puoi evita la domenica. ll Sentiero delle 52 Gallerie è davvero gettonato e il rischio è quello di salire in colonna, perdendo un po’ dell’atmosfera riflessiva e silenziosa del luogo

Assolutamente sconsigliato invece il sentiero con neve. In inverno le gallerie possono essere occluse da neve e ghiaccio e il rischio valanghe è spesso molto alto.

esposizione del sentiero

Il percorso della Strada delle 52 Gallerie: sentiero 366

Iniziamo la salita lungo la strada asfaltata, ma in poco arriviamo all’imbocco del sentiero: un moderno portale d’ingresso annuncia l’inizio della Strada delle 52 Gallerie . Personalmente non amo troppo l’inserimento di questo tipo di strutture in montagna ma, data la risonanza internazionale di questo percorso, per una volta chiudo un occhio.

Bastano pochi tornanti per imboccare la mulattiera vera e propria e la prima emozionante galleria scavata nella roccia. Il buio si fa denso e il freddo ci coglie di sorpresa mentre avanziamo a tentoni cercando di immedesimarci nell’atmosfera vissuta da chi, nel 1917, qui ha rischiato la vita.

sentiero delle 52 gallerie con bambini

Già dalla prima galleria sappiamo che sarà impossibile non contarle… saranno davvero 52?

Fortunatamente ci siamo dotati di pila frontale e felpa e, da questo momento in poi, sarà tutto un: accendi la pila e metti la felpa, spegni la pila e togli la felpa. Ma soprattutto un “occhio a dove metti i piedi”, “attenta a non scivolare”, “fai attenzione alla testa qui” e “guarda che panorama”.

Scorci sentiero 52 gallerie con cane

In tutto ciò continuiamo a salire contando le gallerie anche se, nel 1991, sulla sommità di ciascun ingresso l’ANCR di Vicenza ha apposto una targa di marmo con il numero in progressione. Noi però abbiamo una missione: siamo in esplorazione e dobbiamo verificare non ci siano stati errori.

Ogni volta che sbuchiamo fuori da una galleria, ci troviamo a percorrere un sentiero a mezza costa che alterna le verdi aperture dei monti circostanti ai vertiginosi picchi su roccia. Uno scenario mozzafiato visto da un ballatoio naturale.

La salita, come si dice, “non molla mai” anche se è piuttosto costante, ma la vera fatica si fa all’interno delle gallerie, a causa dei numerosi tratti scivolosi e dell’insistente oscurità che richiedono di prestare attenzione.

Alcune delle gallerie infatti sono particolarmente lunghe – una misura addirittura 320 metri di lunghezza – ed è possibile vedere gli avamposti dove i militari osservavano l’avanzare della linea nemica.

A quota 1842 mslm il sentiero procede quasi in piano sopra la zona dei Vaj che sboccano sulla strada fino alla quota massima di 2000 mslm. Siamo ora fuori dalla galleria 48 (e sì, stiamo continuando a contare).

strada delle 52 gallerie

Il Rifugio Achille Papa sul Pasubio

Intravediamo quindi il coloratissimo Rifugio Papa (1928 mslm). Scherziamo sul fatto che in queste zone – tradizionalmente avvolte da nebbia e nuvole a bassa quota – la scelta di colorare di giallo il rifugio sia quanto meno azzeccata!

(Memorabile a tal proposito la ferrata che si svolge proprio sopra al Sentiero delle 52 Gallerie: il sentiero attrezzato Falcipieri. L’abbiamo fatta qualche anno fa, un weekend d’autunno che proprio non volevamo passare in casa. Bellissimo e suggestivo poter osservare dall’alto le gallerie comparire e scomparire nella roccia, ma una nebbia così in montagna non ci era mai successa! Per dare l’idea: riuscivamo a mala pena a distinguere i nostri moschettoni giallo fluo!)

49, 50, 51 e… 52 gallerie! All’appello ci sono tutte!

galleria numero 52

Ci fermiamo nel prato poco sopra al Rifugio Papa per ammirare il panorama, far riposare le gambe. È l’ultimo giorno di apertura del Rifugio e i locali sono gremiti di persone, ma dopo la fatica della salita ci concediamo uno sfizio: un piatto di patatine fritte, una birra e una fetta di torta… a ciascuno il suo!

Sulla facciata del Rifugio Achille Papa sono incastonate alcune lapidi e il comunicato della battaglia del 2 luglio 1916, giorno in cui l’Esercito Italiano respinse a fatica la vigorosa avanzata austro-ungarica.

Così come lungo tutto il Sentiero delle 52 Gallerie, anche qui il pensiero va al ricordo di coloro che su questi monti hanno perso la vita per la nostra libertà.

Molto più di un suggestivo panorama, qui la storia si racconta e si vive… basta stare un po’ in ascolto. 

Rifugio Papa

Percorso ad anello: il sentiero 370 “degli scarubbi”

La parte difficile è andata, così tra una chiacchiera e l’altra imbocchiamo il sentiero 370 degli scarubbi, che dal Rifugio Papa ci porterà direttamente al parcheggio, completando un bellissimo percorso ad anello.

Il sentiero è decisamente spettacolare per l’ampia visuale sulla valle di Posina, che offre alcuni incantevoli scorci. La camminata inoltre risulta piuttosto semplice, dato che il percorso si fa largo e agevole: finalmente niente più attenzione a dove metti i piedi o a dove sbatti la testa!

Ma forse ho parlato troppo in fretta perché iniziano i vertiginosi tornanti che Davide inizia a tagliare praticamente in verticale per accorciare il percorso. Quindi? Bisogna rialzare subito l’attenzione. Tieni gli occhi aperti, alcuni ti faranno risparmiare un bel po’ di chilometri!

In circa due ore arriviamo davanti a Malga Campiglia, dove un profumo irresistibile di burro ci attrae all’interno (sembra il racconto di Ulisse con le sirene) e ne usciamo con una bella scorta di ottimi formaggi di malga (davvero consigliati!).

sentiero degli scarrubi

Difficoltà del Sentiero delle Gallerie del Pasubio

Non si tratta di una semplice passeggiata, né di un percorso adatto a tutti.

È un sentiero non difficile, ma neanche banale, da affrontare con un po’ di esperienza e tanta attenzione lungo tutto il percorso. L’unica cosa semplice è l’orientamento: uno dei pochi casi in cui non puoi proprio sbagliare.

  • 8 km e 1000 mt di dislivello, è già di per sé una bella sfida per le persone poco allenate.
  • Attraversare le gallerie è freddo, buio e molto scivoloso a causa dello stillicidio dell’acqua. Un buon scarpone in questo caso è essenziale per evitare di scivolare rovinosamente. Assolutamente consigliato fare il percorso in senso orario e di scendere poi per il sentiero degli Scarrubi (come indicato in questo articolo). Se l’interno delle gallerie è scivoloso in salita, figurati in discesa!
  • Bisogna fare molta attenzione nel tenere la testa sempre bassa: le rocce delle pareti sono estremamente appuntite e possono creare escoriazioni.
  • Non è un sentiero adatto a chi soffre di vertigini. Cenge e tratti esposti sono davvero tanti. Suggestivi e ricchi di fascino, possono spaventare chi ha problemi con altezza ed esposizione.

I pericoli del Sentiero delle 52 Gallerie non vanno sottovalutati e gli incidenti sono molto frequenti, ma con un po’ di allenamento e di attenzione è un percorso strepitoso!

panorama del Pasubio

La Strada delle 52 Gallerie con bambini

Noi l’abbiamo percorsa con mia sorella: ha 10 anni, ma ha comunque un buon allenamento ed era dotata dell’attrezzatura giusta (soprattutto per quanto riguarda gli scarponi). Nonostante queste accortezze il sentiero risulta comunque faticoso: 1000 mt di dislivello e 3 ore di camminata in salita non fanno per tutti.

Tu sai quanto tuo figlio sia abituato a camminare e soprattutto quanto sia in grado di prestare attenzione durante un percorso così lungo. Personalmente infatti, proprio per le difficoltà di cui ti ho parlato, non lo riterrei un percorso adatto a tutti i bambini.

Assolutamente impensabile portare i bambini in spalla o nello zaino da trekking: alcune gallerie sono davvero troppo basse.

Un ultimo appunto che potrebbe essere scontato, ma non si sa mai: da evitare assolutamente i passeggini – anche quelli da trekking: non passerebbero neanche il primo tornante.

Silvia nel sentiero del Pasubio

10 consigli pratici per affrontare il Sentiero delle 52 Gallerie

Per finire ecco una lista di consigli pratici per affrontare il sentiero e godere di questo bellissimo scenario.

  1. Porta con te una torcia o una pila frontale per illuminare le gallerie;
  2. Fondamentale avere una calzatura con un buon grip;
  3. Non inoltrarti nelle gallerie secondarie, perché spesso non sono mantenute;
  4. Se puoi segui il sentiero in senso orario, così come l’ho descritto;
  5. Il sentiero è vietato alle bici;
  6. Non portare bambini in spalla, nello zaino da trekking o nel passeggino;
  7. Evita le giornate di pioggia, il sentiero sarebbe ancora più scivoloso;
  8. Assicurati di avere una felpa e uno scaldacollo per coprirti;
  9. Se sei molto alto (o se ti riconosci come goffo) puoi pensare di munirti di caschetto;
  10. Il parcheggio si paga con le monete quindi assicurati di averne con te.

Percorso ad anello delle 52 gallerie: dati tecnici in breve

Partenza: passo Xomo o Bocchetta Campiglia (1058 mslm); la prima opzione è più lunga, ci vuole una mezz’ora per arrivare a piedi all’ingresso della Strada.

Tipo di giro: ad anello

Massima elevazione: Rifugio Papa (1928 mslm)

Dislivello: circa 1000 mt

Tempo: circa 3 ore per la salita, 2 ore per la discesa

Acqua: no, solo nel Rifugio.

Un ringraziamento a Marco Lazzaro per alcune delle bellissime foto dell’articolo. 

La strada delle cinquantadue gallerie pin

Qualche altra idea sulle Piccole Dolomiti vicentine?

Ti trovi in Veneto, e vuoi fare una escursione più vicina alla pianura? Le Piccole Dolomiti vicentine fanno per te. Ci trovi percorsi superfrequentati (il Pasubio ti dice niente?) e angoli sconosciuti ai più; salite vertiginose e tranquille malghe tra i pascoli; tracce della storia, bivacchi (e perché no? Una cucina semplice ma rinfrancante).