Ah, la meraviglia della tenda in montagna, la poesia del bivacco notturno e poi…

… Cos’era quel rumore?

È semplicemente la montagna che vive, Silvia.

… Ma è normale che senta come se mi stesse andando il sangue alla testa? 

Purtroppo c’è una leggera pendenza che non si vedeva.

… Ma siamo sicuri che la tenda reggerà a tutta questa pioggia? 

[respiro pesante da sonno]

Gioie e dolori del bivacco notturno in alta quota. Un amore nato dall’esigenza, fisica e mentale, di poter stare tra i monti il più a lungo possibile, in libertà. Entrare in armonia con la natura, portare con sé tutta la propria casetta per più giorni, svegliarsi ogni mattina in un posto diverso per ammirare l’alba, cercare ogni sera un rifugio dove potersi riposare mentre l’acqua bolle sul pentolino.

Questo, e molto altro è la libertà che regala la tenda da trekking in montagna. Emozioni uniche alle quali non saprei più rinunciare – nonostante il sangue alla testa.

come campeggiare in montagna

Tenda da trekking: una precisazione

Non stiamo parlando di piazzare la tenda in qualche piazzola dedicata in un camping di montagna. Questo articolo si rivolge a tutti coloro che vogliono portarsi la propria tenda dentro allo zaino su per i monti, dormire all’aperto senza troppe comodità, rispettando comunque le regole.

È scomodo? Difficile? Faticoso? Sì tantissimo. 
Ne vale la pena? Ancora di più. 

Campeggio libero in montagna: si può?

No, sì, ni, dipende… che confusione!

All’estero la pratica del campeggio è spesso piuttosto libera: hai già guardato i nostri trekking in tenda in Perù? Ecco, lì sei davvero libero.

Anche in molti stati europei il campeggio libero è sempre consentito, come in Islanda, Svezia, Finlandia e Scozia. In Norvegia esiste l’Allemannsretten, il diritto di vagabondare che sancisce il diritto di campeggiare in qualunque area (anche privata) purchè ad almeno 150mt dall’edificio.  In altri, come la Corsica, ad esempio, è severamente vietato e abbiamo dovuto adattarci alle regole per percorrere il GR 20.

Campeggio libero in Italia

La situazione invece è estremamente complessa (ma va?). Nel nostro Paese infatti non esiste una regolamentazione nazionale, ma la gestione del settore è stata trasferita alle Regioni con il d.lgs. 31/3/1998 n.112.

La risposta sembrerebbe quindi doversi ricercare nella norma specifica di ciascuna Regione o all’interno dell’autonomia dei Comuni, il che non semplifica certamente la situazione in termini di comprensione.

Solo in Veneto, Friuli Venezia Giulia, Emilia Romagna e Sardegna non possono nascere equivoci: la Legge Regionale n. 40 del 1984 all’art. 12 prevede il divieto assoluto di campeggio al di fuori delle aree attrezzate appositamente previste.

In Piemonte e nelle Marche si può campeggiare non oltre le 48 ore nella stessa località e dove non siano già presenti aree di campeggio autorizzato. Ricordatevi d’inviare una comunicazione al Sindaco del Comune interessato 24 ore prima della sosta, specificando il periodo, il numero di partecipanti, la zona, il tipo di allestimento.

E quindi fine dei giochi? Ancora una volta ni…

trekking corsica: gr20 in tenda

Il bivacco notturno tendato!

Nella realtà bisogna fare una profonda distinzione tra:

  • campeggio
  • bivacco notturno tendato

Per il campeggio vale quanto detto sopra, pertanto in Italia è piuttosto difficile poter campeggiare liberamente al di fuori delle aree appositamente adibite, o a meno a che qualche privato non ti conceda la possibilità di piazzare la tenda nella sua proprietà privata (in montagna e in certe aree rurali succede spesso).

In alta montagna il discorso è un po’ diverso. Non rientra nella categoria del campeggio il cosiddetto “bivacco notturno tendato“, ossia la possibilità di montare la tenda per solo il tempo necessario, cioè nelle ore notturne dalle 20.00 alle 8.00.

In queste circostanze il termine “campeggio” non è corretto.

Dormire in montagna, lasciando la tenda montata solo dal tramonto all’alba, è un’attività generalmente tollerata ovunque da quasi tutti i comuni e gli enti territoriali sul suolo italiano, salvo ove espressamente vietato (solitamente nelle Aree Parco, e salvo casi di emergenza).

La differenza di trattamento attiene alle difficoltà che spesso si trovano in montagna, specie lungo trekking impegnativi di più giorni. Il bivacco tendato è essenzialmente frugalità e fatica.

In questi casi le regole di comportamento da tenere attengono per lo più al buon senso – te ne parlerò a breve – ma ricordati che sei in mezzo alla natura e che questa va rispettata, sempre. I controlli della forestale non sono leggenda, ma le multe sono legate (di norma) ai comportamenti irrispettosi.

bivacco notturno tendato

Le 5 fondamentali regole da rispettare per piantare la tenda in montagna

Sono poche, semplici regole, ma fondamentali:

  1. Non lasciare la tenda montata per più del tempo necessario (massimo dalle 20.00 alle 8.00 del mattino, si chiama “bivacco notturno”, no?)
  2. Rispetta l’ambiente circostante (animali, vegetali e altri umani)
  3. Assolutamente vietata l’accensione di qualsiasi fuoco (se vedi dei cumuli già bruciati con pietre attorno non significa che lì sia consentito accendere un fuoco)
  4. Non lasciare tracce del tuo passaggio (alias, quando smonti la tenda nulla dev’essere cambiato rispetto a quando l’hai montata)
  5. Porta con te tutti i rifiuti (serviva ribadirlo? Purtroppo sì)

Se sei alle prime armi ti consiglio di leggere anche:

cosa portare in zaino per un trekking con la tenda,

come organizzare i pasti per più giorni di trekking in tenda

come fare manutenzione dell’attrezzatura prima di partire.

Traversata Carnica: cinque giorni in tenda da Sesto a Forni Avoltri

Dove piantare la tenda in montagna?

La domanda che riceviamo più di frequente è: dove posso piazzare la tenda in montagna per la notte? Il consiglio migliore che possiamo darti non è quello di indicarti un punto preciso, ma di darti gli strumenti per capire da te dove e come piazzarla. Di posti ne esistono infiniti, in fondo basta trovare poco più di un metro di spazio, l’importante è saper guardare bene.

Inoltre, durante i trekking di più giorni, una buona dormita può fare la differenza. Difficile anche solo pensare di camminare chilometri con uno zaino pesante sulle spalle senza aver dormito bene, e magari con la schiena dolorante, anche se la verità è che in tenda si dorme tendenzialmente malino (se non malissimo)!  Per questo motivo, sapere dove piantare la tenda è davvero essenziale.

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10 +1 step per la ricerca del posto dove piantare la tenda da trekking:

1. Inizia con un’esplorazione a largo raggio prima di piantare la tenda

È la fase più delicata e, solitamente, quella che richiede più tempo, nonché una certa esperienza nella lettura del territorio. Prenditi del tempo e prova a capire la realtà del territorio che ti circonda.

2. Allontanati dai letti dei fiumi

Dormire nei pressi di un fiume è decisamente allettante: acqua a portata di mano per cucinare e il dolce sciabordio per la notte, ma non è tutt’oro quel che luccica. In caso di forti piogge il letto del fiume potrebbe facilmente tracimare: da placido ruscello a fiume in piena, in montagna il passo spesso è breve.

Un altro appunto: l’acqua dei fiumi spesso va bene per cucinare perché viene bollita. Se invece vuoi berla “cruda”, tieni sempre presente che potrebbe essere contaminata, per cui è sempre meglio avere un potabilizzatore (noi ci troviamo benissimo con questo piccolo attrezzo: link Amazon alla cannuccia potabilizzatrice. Lo usiamo da 5 anni, è leggerissimo, funziona alla meraviglia e non lascia cattivi sapori all’acqua) o delle tabs per la depurazione chimica.

A proposito di acqua in montagna: abbiamo scritto una serie completa di guide su tutto quello che riguarda l’idratazione in montagna. Questi sono gli articoli che potrebbero interessarti:

Si può bere l’acqua in montagna?Quanta acqua bere in montagna.L’acqua durante le escursioni invernali.Sacca idrica o borraccia: quale scegliere?Come pulire la sacca idrica.  

preparare lo zaino per viaggi in tenda

3. Evita gli avvallamenti

In genere hanno un fondo pianeggiante, decisamente invogliante. Ma in caso di pioggia si possono trasformare in piscine naturali. In quel caso non c’è “buona tenda che regga”, l’acqua entrerà dal fondo (già testato).

4. Allontanati da pareti rocciose, zone con terreno particolarmente ripido, ghiaioni e pietraie

Non è mistero infatti che in montagna avvengano spesso smottamenti rocciosi o del terreno, quindi è bene non sostare più del necessario sotto pareti e versanti ripidi.

5. “Imboscàti” sì, ma con testa

Per quanto possa essere romantica una notte in bosco, poni attenzione ad evitare alberi isolati che, in caso di temporali, rappresentano il richiamo numero uno per i fulmini.

davide davanti alla tenda

6. Fai attenzione al vento

Promontori e cime sono i punti panoramici per eccellenza, ma il rischio che la tenda, soprattutto se non opportunamente fissata, voli via, è tutt’altro che remoto. in più, dormire con i teli della tenda che sbattono è un’impresa non da poco (così come uscire in piena notte per fare pipì).

7. Occhio alle tracce di animali

Se vedi che attorno a te ci sono tracce di animali (orme, escrementi, segni di scavo) sarebbe meglio cambiare posto . Anche se non ne vedi nel momento della perlustrazione, non significa che non possano arrivare: magari nel cuore della notte, o la mattina presto! Non vorrai trovarti a litigare con una mucca per la proprietà dei picchetti com’è successo a noi, vero?

Traversata Carnica mucche e primo giorno

8. La fatidica ricerca de terreno (il più possibile) pianeggiante

Lo so, questo in montagna è spesso un miraggio, ma è la vera, grande condizione necessaria per dormire bene. Un terreno perfettamente piatto è pressoché impossibile da trovare. Diciamoci la verità: in montagna nessun terreno è davvero pianeggiante!

Molti consigliano di cercare un terreno in leggera discesa per far sì che, in caso di pioggia, l’acqua scorra via, assicurati solo di mettere la testa in “salita” e i piedi in basso, per evitare che durante la notte ti vada il sangue al cervello (fa ridere, ma capita più spesso di quanto non immagini).

Nel dubbio, prima di picchettare la tenda da trekking, stenditi qualche minuto al suo interno per verificare che sia abbastanza in piano.

9. Il vento e la tenda da campeggio: nemici d’alta quota

Il vento è forse il vero e proprio nemico numero uno della tenda in montagna. Testato sulla nostra pelle: raffiche fortissime che smuovono la tenda nonostante picchetti e tiranti, e che ti obbligano a guardare i teli piegarsi, sbattere e rigonfiarsi.

Il vero pericolo è che i teli si straccino o che si spezzi la paleria. Certo se la tenda è di buona qualità questo problema dovrebbe essere attenuato, ma purtroppo non può essere mai escluso del tutto.

Anche qui la prima regola è la prevenzione, e sta ancora una volta nella scelta del luogo (lo dicevo che era la fase più delicata!). Evita sommità, canali e valli che sono generalmente investite dal vento, ma prediligi luoghi che possano essere un po’ più riparati.

Impara a leggere il territorio, guarda gli alberi: dove sono diretti i rami? Crescono uniformemente o puntano tutti evidentemente in una direzione? E cerca infine di avere almeno due lati della tenda protetti da una grossa roccia, un piccolo rilievo, o una costruzione.

10. Pianifica un piano b

Capisco che sia un’attitudine meno avventurosa, ma alle volte è bene essere prudenti. Se hai poca esperienza con questo tipo di campeggio, la prima cosa da pianificare è un piano b. Cosa fare nel caso qualcosa vada storto? Di situazioni possono essercene davvero mille – a breve te ne spiegherò alcune – ma è importante che in qualsiasi caso tu non sia mai in pericolo.

Se sono le prime volte che pratichi il bivacco notturno tendato in alta montagna potrebbe esserti davvero utile valutare la possibilità di avere un punto di appoggio nelle vicinanze: un rifugio, un bivacco, ma anche una stalla dove poter riparare in caso di emergenza.

11. Bonus tip: il muschio

Se hai la fortuna di trovare un posto che rispetti tutte le caratteristiche di cui sopra, la buona sorte ci può aggiungere il pezzo da novanta: un terreno muschiato sul quale poter dormire ti assicurerà un morbido materasso naturale per la notte.

tenda in montanga, si può?

Come piantare la tenda in montagna

Una volta scelto il posto dove mettere la tua tenda, non ti resta che montarla!

La difficoltà del montaggio dipende dal tipo di tenda che hai scelto: marca, modello, tipologia e vetustà sono fattori determinanti.

Per il montaggio dei pali e delle tende sappi due cose:

  • se usi la tenda solo in estate, da un anno all’altro ti sarai certamente scordato come si monta
  • all’interno della sacca di compressione di moltissimi modelli di tende ci sono le istruzioni (fortunatamente).

Le operazioni di montaggio dipendono moltissimo dal modello di tenda, ma vedrai che mano a mano sarà sempre più semplice e veloce. Noi ad esempio negli anni abbiamo scovato un metodo alternativo per montare la nostra amata tendina Svalbard 3.0 Ferrino: ci mettiamo meno di 10 minuti (il che è fondamentale, soprattutto se il cielo chiama pioggia). Discorso diverso quando usiamo la Salewa Litetrek II, che si monta in un minuto – anche se non è massiccia come la Ferrino, e la usiamo per la bella stagione.

È impossibile dare una descrizione univoca del montaggio della paleria, tanti sono i modelli in commercio, ma di particolare importanza è piantare correttamente i picchetti in modo che diano stabilità a tutta la struttura.

L’angolazione ideale per piantare i picchetti al suolo è di 45°, e puoi aiutarti con un martello da campeggio (ma ti sfido a portarlo in zaino!) oppure con un sasso. Nei terreni più morbidi potrebbe essere sufficiente, per infilarli bene, utilizzare le mani o lo scarpone.

Infine non sottovalutare i tiranti, possono davvero fare la differenza in caso di vento forte. Noi consigliamo sempre di metterli perché il tempo in alta montagna può cambiare davvero velocemente.

Davide cucina fuori dalla tenda lungo gr20

Animali selvatici e tenda in montagna

Croce e delizia di ogni persona che si addentra tra i monti, gli animali selvatici possono essere un colpo al cuore (in tutti i sensi). Senza scomodare i giganti delle nostre Dolomiti, tra i monti vive una fauna davvero numerosa.

Se ciò è vero di giorno, sappi che di notte questo vale ancora di più.

La montagna di notte è viva e respira: le foglie, il vento, i ruscelli, gli animali… tutti i suoni appaiono amplificati, e moltiplicati. Lungo la Traversata Carnica ad esempio siamo riusciti ad udire indistintamente il rumore di un ruscello che il giorno dopo abbiamo scoperto trovasi a più di un’ora di cammino da dove ci eravamo accampati.

Lupi, ungulati, cani da pastore, cinghiali, mucche, orsi, e chi più ne ha più ne metta. Sappi però che, nonostante le apparenze, raramente questi animali ti daranno fastidio. Solitamente infatti si tratta di animali che tendono a vedere l’uomo come un cacciatore e quindi prediligono starsene alla larga.

Prevenire in questi casi è la regola numero 1 pertanto: mai piantare la tenda vicino a tracce di animali. Hai idea di quanto pesi una mucca? Non ci sarebbe tanto da ridere se dovesse sedersi sopra alla tua tenda. Che dire poi dei formicai a pochi passi dal tuo zaino (e dai tuoi agognati panini)?

alta cucina in tenda

Consigli per dormire in tenda in montagna: come combattere il freddo

Ho già scritto un articolo dettagliato con l‘elenco completo di tutto ciò che serve portare in zaino per un trekking di più giorni.

Una precisazione è però d’obbligo: la tenda ha la funzione di ripararti dagli agenti atmosferici. Le tende da alpinismo sono estremamente resistenti alle intemperie (vento forte, peso della neve, pioggia – e dato che la nostra Ferrino è resistita alla traversata dell’Islanda, lo possiamo confermare).

La temperatura è invece (quasi) interamente delegata ad altri fattori. Ecco 4 accorgimenti da adottare:

1. Abbigliamento termico per la notte in tenda

Se stai affrontando il trekking in estate non servirà dormire bardato come un palombaro. Prima di infilarti dentro al sacco a pelo però indossa un abbigliamento termico che riesca a mantenere il calore del tuo corpo costante, sarà sufficiente per passare la notte al caldo della tua tenda.

In inverno il discorso è un po’ diverso (ne parliamo tra poco) perché, oltre all’abbigliamento termico, solitamente si entra nel sacco a pelo vestiti. E dio solo sa quanto si congela il naso che rimane fuori dal sacco a pelo!

Dire “questo è l’abbigliamento termico giusto” è piuttosto difficile, perché ognuno si trova bene con il suo brand d’elezione. Per noi, i prodotti Odlo sono il top (per una fascia medio-alta): oltre al fattore termico, sono ben fatti e duraturi. Oltre alla maglia, in inverno Silvia usa sempre una calzamaglia termica. Se prevedi di tendare a basse temperature, è bene che tu ne abbia una in zaino.

NOTA: i vestiti che indossi per la notte devono essere asciutti! Questo significa che non puoi averli usati per camminare e ti consiglio anche di riporli nello zaino all’interno di una busta di plastica in modo che, in caso di pioggia, non rischi di bagnarli.

relax dentro la tenda

2. Utilizza un materassino per isolarti dal terreno

Avere un materassino per campeggiare in montagna può non essere indispensabile ma, a mio avviso, è un vero e proprio salva vita. Anzitutto ti permette di dormire quasi su ogni superficie, ghiaino compreso (già – la piazzola piatta con il muschio sopra l’abbiamo trovata una volta sola), senza spaccarti le ossa.

È inoltre uno strumento fondamentale per l’isolamento termico. Non dimenticare infatti che in montagna durante la notte l’umidità del terreno è un fattore chiave per le (basse) temperature.

In genere, ti consigliano di portare con te un telo di plastica da frapporre tra il terreno e il fondo della tenda, per una aumentata capacità di isolamento e impermeabilizzazione.

Credo che questo consiglio, per quanto corretto, sia più valido per chi pianta la tenda nello stesso posto per più giorni (campeggio), o per chi si muove in auto, van o bici. Portarsi un telo di plastica sulla schiena, oltre all’attrezzatura standard, alla tenda e al cibo per noi… no, proprio no!

Davide Zambon coautore di Bagaglio LeggeroDavide

Noi usiamo da sempre i classici materassini autogonfiabili: sono comodi e resistenti ma nello stesso tempo un po’ ingombranti. Abbiamo testato anche soluzioni più leggere: le prime prove sono decisamente confortanti, non solo per il peso e il ridottissimo spazio nello zaino, ma anche tutto sommato per il fattore isolamento.

In ogni caso, la preferenza del materassino è un argomento piuttosto divisivo. Questi sono due spunti “tipologici” tra i quali scegliere.

tenda in montagna con pioggia

3. Il sacco a pelo per il trekking in tenda

Mille marche, modelli e misure tra cui è diventato difficilissimo scegliere. Di piuma d’oca, sintetico, misto, da trekking, da campeggio e chi più ne ha più ne metta.

L’aspetto fondamentale da tenere presente però è il grado di temperatura. Guarda la temperatura comfort riportata dalla casa madre e valuta quale potrebbe fare a caso tuo. La temperatura limite invece significa che entro quei gradi non rischi il congelamento. Ecco… per dormire bene dovrai essere ben al di sopra!

Se fai trekking con la tenda nelle quattro stagioni ti sarà indispensabile averne almeno due, con grado comfort differente:

  • per l’estate potrebbe bastarti uno con temperatura comfort 10° (dipende dalla quota),
  • per le altre stagioni dipende dal tipo di attività che vuoi svolgere, ma calcola almeno 0° comfort (noi ci troviamo benissimo con questo Ferrino Lightech 1100: link amazon).

4. Bonus tip: una coccola

(Sì questa cosa del bonus tip mi sta sfuggendo di mano.)

Se prevedi una notte particolarmente fredda ho un consiglio a prova di bomba: fai bollire dell’acqua nel fornelletto e mettila dentro alla tua borraccia, infilala dentro il sacco a pelo… et voilà, sarà come dormire con una borsa dell’acqua calda.

Ultimo trucchetto: se entri nella tenda infreddolito, rimarrai infreddolito tutta la notte. Quando mi succede – lo so che sembra strano – ma esco a fare qualche squat o qualche passo in salita per scaldarmi prima di mettermi dentro al sacco a pelo. Funziona.

The in tenda!

I nostri acquisti preferiti per il bivacco notturno

Negli anni abbiamo cambiato parecchia attrezzatura, testando, provando, sbagliando e tornando sui nostri passi. Questi sono gli oggetti che ad oggi ci danno più soddisfazione e che sentiamo di poter consigliare ad occhi chiusi:

  • tenda Ferrino Svalbard, una garanzia per qualsiasi tipo di meteo. Tenda 4 stagioni, autoportante, doppio telo, indistruttibile. Peso 4,5 kg.
  • tenda Salewa Litetrek II, new entry super apprezzata nell’ultimo anno anche sotto pioggia battente. Autoportante, doppio telo, zero umidità e soli 2,1 kg.
  • materassino Thermarest, autogonfiante, buon isolante, poco ingombrante e leggero. Io l’ho preso un po’ più corto della mia altezza e non tornerei più indietro.
  • sacco a pelo Ferrino Lightec, utilizzato in tutte le stagioni, ottimo rapporto qualità prezzo e soprattutto non ho MAI patito il freddo.

 

Tenda in montagna in inverno con la neve

Se hai assaporato la magia di dormire con la tua tenda in un posto isolato in montagna certamente starai fremendo per ripetere l’esperienza anche con la neve. Beh, ti aspettano un mix di fascino indescrivibile e durezza. Personalmente soffro tantissimo il freddo, ma non riesco a rinunciare a qualche escursione in tenda dormendo sulla neve.

tenda in montagna in inverno

I nostri consigli per affrontarla al meglio:

1. Scegli il posto giusto

Lontano da alberi carichi di neve, pendii con accumuli e forcelle, e valuta attentamente il rischio valanghe dell’ambiente che ti circonda. Ti avevo già messo in guardia, sul fatto che  la scelta del luogo è la parte più complessa?

2. Parti con attrezzatura invernale (tenda, sacco a pelo e materassino)

La tenda e il sacco a pelo devono essere ottimi: “buoni” non basta. Scegli una tenda che abbia doppio strato, ma ancor di più assicurati della robustezza della paleria, dato che il pericolo maggiore è lo stress che potrebbe subire da una tempesta di neve. Controlla infine che abbia una buona traspirabilità, perché l’umidità che si crea all’interno potrebbe congelare nella notte.

Per quanto riguarda il sacco a pelo, prediligi modelli in vera piuma di tipo “a mummia” per proteggere anche la testa ed evitare di disperdere calore. La temperatura comfort dovrebbe essere di almeno 5° inferiore alla temperatura prevista.

Infine per il materassino la regola è che sia il più possibile isolante. I materassini in schiuma (“a celle d’uovo”) sono solitamente i più isolanti in questo senso. Per noi sono troppo ingombranti per cui preferiamo piuttosto quelli autogonfianti, sacrificando un po’ di isolamento.

3. Costruisci un’igloo che ti protegga dal vento

C’è la neve, giusto? Sfruttala! Crea una barricata alta un metro a circa 3 metri dalla tenda. Non solo contribuirà a deviare le correnti gelide, ma impedirà che la neve alzandosi investa la tenda.

4. Vestiti in maniera adeguata

Te l’ho già detto sopra, ma a maggior ragione in pieno inverno! Se il peso te lo concede, porta con te un cambio in più, ti sarà utile se i vestiti che indossi si dovessero bagnare magari proprio mentre pianti la tenda.

5. Aggancia la tenda alla neve (picchetta?)

E veniamo al tasto dolente: picchetta! Picchetta? Picchettare nella neve fresca è impossibile, così come su quelle lastre di ghiaccio che si creano a seguito del rigelo. Tutto dipende dal tipo di neve che trovi, ma puoi utilizzare alcuni trucchi:

  • scava delle buche nella neve e seppellisci dei “corpi morti” (sassi o sacchi da riempire di neve) ai quali ancorare i tiranti della tenda;
  • utilizza picchetti affilati, inclinandoli di 45° per spaccare la superfice rigida.

6. Non dimenticare il fornelletto!

Ti servirà per sciogliere la neve e avere acqua, prepararti la cena e la colazione e… ricordi il trucchetto della borsa dell’acqua calda? Ti servirà.

La nostra tenda sulla Marmolada

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Le guide per la montagna di Bagaglio Leggero

Che sia la tua prima volta con la tenda in montagna, o che stia cercando qualche nuovo spunto… oppure che tu voglia ripassare qualche rudimento tecnico (tipo come si fa una ferrata), qui trovi un bel po’ di consigli utili.

Ovviamente, arriva tutto dalla nostra esperienza sul campo – cioè, sul sentiero!