Ah, la meraviglia della tenda in montagna, la poesia del bivacco notturno e poi…
… Cos’era quel rumore?
È semplicemente la montagna che vive, Silvia.
… Ma è normale che senta come se mi stesse andando il sangue alla testa?
Purtroppo c’è una leggera pendenza che non si vedeva.
… Ma siamo sicuri che la tenda reggerà a tutta questa pioggia?
[respiro pesante da sonno]
Gioie e dolori del bivacco notturno in alta quota. Un amore nato dall’esigenza, fisica e mentale, di poter stare tra i monti il più a lungo possibile, in libertà. Entrare in armonia con la natura, portare con sé tutta la propria casetta per più giorni, svegliarsi ogni mattina in un posto diverso per ammirare l’alba, cercare ogni sera un rifugio dove potersi riposare mentre l’acqua bolle sul pentolino.
Questo, e molto altro è la libertà che regala la tenda da trekking in montagna. Emozioni uniche alle quali non saprei più rinunciare – nonostante il sangue alla testa.
Tenda da trekking: una precisazione
Non stiamo parlando di piazzare la tenda in qualche piazzola dedicata in un camping di montagna. Questo articolo si rivolge a tutti coloro che vogliono portarsi la propria tenda dentro allo zaino su per i monti, dormire all’aperto senza troppe comodità, rispettando comunque le regole.
È scomodo? Difficile? Faticoso? Sì tantissimo.
Ne vale la pena? Ancora di più.
Campeggio libero in montagna: si può?
No, sì, ni, dipende… che confusione!
All’estero la pratica del campeggio è spesso piuttosto libera: hai già guardato i nostri trekking in tenda in Perù? Ecco, lì sei davvero libero.
Anche in molti stati europei il campeggio libero è sempre consentito, come in Islanda, Svezia, Finlandia e Scozia. In Norvegia esiste l’Allemannsretten, il diritto di vagabondare che sancisce il diritto di campeggiare in qualunque area (anche privata) purchè ad almeno 150mt dall’edificio. In altri, come la Corsica, ad esempio, è severamente vietato e abbiamo dovuto adattarci alle regole per percorrere il GR 20.
Campeggio libero in Italia
La situazione invece è estremamente complessa (ma va?). Nel nostro Paese infatti non esiste una regolamentazione nazionale, ma la gestione del settore è stata trasferita alle Regioni con il d.lgs. 31/3/1998 n.112.
La risposta sembrerebbe quindi doversi ricercare nella norma specifica di ciascuna Regione o all’interno dell’autonomia dei Comuni, il che non semplifica certamente la situazione in termini di comprensione.
Solo in Veneto, Friuli Venezia Giulia, Emilia Romagna e Sardegna non possono nascere equivoci: la Legge Regionale n. 40 del 1984 all’art. 12 prevede il divieto assoluto di campeggio al di fuori delle aree attrezzate appositamente previste.
In Piemonte e nelle Marche si può campeggiare non oltre le 48 ore nella stessa località e dove non siano già presenti aree di campeggio autorizzato. Ricordatevi d’inviare una comunicazione al Sindaco del Comune interessato 24 ore prima della sosta, specificando il periodo, il numero di partecipanti, la zona, il tipo di allestimento.
E quindi fine dei giochi? Ancora una volta ni…
Il bivacco notturno tendato!
Nella realtà bisogna fare una profonda distinzione tra:
- campeggio
- bivacco notturno tendato
Per il campeggio vale quanto detto sopra, pertanto in Italia è piuttosto difficile poter campeggiare liberamente al di fuori delle aree appositamente adibite, o a meno a che qualche privato non ti conceda la possibilità di piazzare la tenda nella sua proprietà privata (in montagna e in certe aree rurali succede spesso).
In alta montagna il discorso è un po’ diverso. Non rientra nella categoria del campeggio il cosiddetto “bivacco notturno tendato“, ossia la possibilità di montare la tenda per solo il tempo necessario, cioè nelle ore notturne dalle 20.00 alle 8.00.
In queste circostanze il termine “campeggio” non è corretto.
Dormire in montagna, lasciando la tenda montata solo dal tramonto all’alba, è un’attività generalmente tollerata ovunque da quasi tutti i comuni e gli enti territoriali sul suolo italiano, salvo ove espressamente vietato (solitamente nelle Aree Parco, e salvo casi di emergenza).
La differenza di trattamento attiene alle difficoltà che spesso si trovano in montagna, specie lungo trekking impegnativi di più giorni. Il bivacco tendato è essenzialmente frugalità e fatica.
In questi casi le regole di comportamento da tenere attengono per lo più al buon senso – te ne parlerò a breve – ma ricordati che sei in mezzo alla natura e che questa va rispettata, sempre. I controlli della forestale non sono leggenda, ma le multe sono legate (di norma) ai comportamenti irrispettosi.
Le 5 fondamentali regole da rispettare per piantare la tenda in montagna
Sono poche, semplici regole, ma fondamentali:
- Non lasciare la tenda montata per più del tempo necessario (massimo dalle 20.00 alle 8.00 del mattino, si chiama “bivacco notturno”, no?)
- Rispetta l’ambiente circostante (animali, vegetali e altri umani)
- Assolutamente vietata l’accensione di qualsiasi fuoco (se vedi dei cumuli già bruciati con pietre attorno non significa che lì sia consentito accendere un fuoco)
- Non lasciare tracce del tuo passaggio (alias, quando smonti la tenda nulla dev’essere cambiato rispetto a quando l’hai montata)
- Porta con te tutti i rifiuti (serviva ribadirlo? Purtroppo sì)
Se sei alle prime armi ti consiglio di leggere anche:
cosa portare in zaino per un trekking con la tenda,
come organizzare i pasti per più giorni di trekking in tenda
come fare manutenzione dell’attrezzatura prima di partire.
Dove piantare la tenda in montagna?
La domanda che riceviamo più di frequente è: dove posso piazzare la tenda in montagna per la notte? Il consiglio migliore che possiamo darti non è quello di indicarti un punto preciso, ma di darti gli strumenti per capire da te dove e come piazzarla. Di posti ne esistono infiniti, in fondo basta trovare poco più di un metro di spazio, l’importante è saper guardare bene.
Inoltre, durante i trekking di più giorni, una buona dormita può fare la differenza. Difficile anche solo pensare di camminare chilometri con uno zaino pesante sulle spalle senza aver dormito bene, e magari con la schiena dolorante, anche se la verità è che in tenda si dorme tendenzialmente malino (se non malissimo)! Per questo motivo, sapere dove piantare la tenda è davvero essenziale.
10 +1 step per la ricerca del posto dove piantare la tenda da trekking:
1. Inizia con un’esplorazione a largo raggio prima di piantare la tenda
È la fase più delicata e, solitamente, quella che richiede più tempo, nonché una certa esperienza nella lettura del territorio. Prenditi del tempo e prova a capire la realtà del territorio che ti circonda.
2. Allontanati dai letti dei fiumi
Dormire nei pressi di un fiume è decisamente allettante: acqua a portata di mano per cucinare e il dolce sciabordio per la notte, ma non è tutt’oro quel che luccica. In caso di forti piogge il letto del fiume potrebbe facilmente tracimare: da placido ruscello a fiume in piena, in montagna il passo spesso è breve.
Un altro appunto: l’acqua dei fiumi spesso va bene per cucinare perché viene bollita. Se invece vuoi berla “cruda”, tieni sempre presente che potrebbe essere contaminata, per cui è sempre meglio avere un potabilizzatore (noi ci troviamo benissimo con questo piccolo attrezzo: link Amazon alla cannuccia potabilizzatrice. Lo usiamo da 5 anni, è leggerissimo, funziona alla meraviglia e non lascia cattivi sapori all’acqua) o delle tabs per la depurazione chimica.
A proposito di acqua in montagna: abbiamo scritto una serie completa di guide su tutto quello che riguarda l’idratazione in montagna. Questi sono gli articoli che potrebbero interessarti:
Si può bere l’acqua in montagna? – Quanta acqua bere in montagna. – L’acqua durante le escursioni invernali. – Sacca idrica o borraccia: quale scegliere? – Come pulire la sacca idrica.
3. Evita gli avvallamenti
In genere hanno un fondo pianeggiante, decisamente invogliante. Ma in caso di pioggia si possono trasformare in piscine naturali. In quel caso non c’è “buona tenda che regga”, l’acqua entrerà dal fondo (già testato).
4. Allontanati da pareti rocciose, zone con terreno particolarmente ripido, ghiaioni e pietraie
Non è mistero infatti che in montagna avvengano spesso smottamenti rocciosi o del terreno, quindi è bene non sostare più del necessario sotto pareti e versanti ripidi.
5. “Imboscàti” sì, ma con testa
Per quanto possa essere romantica una notte in bosco, poni attenzione ad evitare alberi isolati che, in caso di temporali, rappresentano il richiamo numero uno per i fulmini.
6. Fai attenzione al vento
Promontori e cime sono i punti panoramici per eccellenza, ma il rischio che la tenda, soprattutto se non opportunamente fissata, voli via, è tutt’altro che remoto. in più, dormire con i teli della tenda che sbattono è un’impresa non da poco (così come uscire in piena notte per fare pipì).
7. Occhio alle tracce di animali
Se vedi che attorno a te ci sono tracce di animali (orme, escrementi, segni di scavo) sarebbe meglio cambiare posto . Anche se non ne vedi nel momento della perlustrazione, non significa che non possano arrivare: magari nel cuore della notte, o la mattina presto! Non vorrai trovarti a litigare con una mucca per la proprietà dei picchetti com’è successo a noi, vero?
8. La fatidica ricerca de terreno (il più possibile) pianeggiante
Lo so, questo in montagna è spesso un miraggio, ma è la vera, grande condizione necessaria per dormire bene. Un terreno perfettamente piatto è pressoché impossibile da trovare. Diciamoci la verità: in montagna nessun terreno è davvero pianeggiante!
Molti consigliano di cercare un terreno in leggera discesa per far sì che, in caso di pioggia, l’acqua scorra via, assicurati solo di mettere la testa in “salita” e i piedi in basso, per evitare che durante la notte ti vada il sangue al cervello (fa ridere, ma capita più spesso di quanto non immagini).
Nel dubbio, prima di picchettare la tenda da trekking, stenditi qualche minuto al suo interno per verificare che sia abbastanza in piano.
9. Il vento e la tenda da campeggio: nemici d’alta quota
Il vento è forse il vero e proprio nemico numero uno della tenda in montagna. Testato sulla nostra pelle: raffiche fortissime che smuovono la tenda nonostante picchetti e tiranti, e che ti obbligano a guardare i teli piegarsi, sbattere e rigonfiarsi.
Il vero pericolo è che i teli si straccino o che si spezzi la paleria. Certo se la tenda è di buona qualità questo problema dovrebbe essere attenuato, ma purtroppo non può essere mai escluso del tutto.
Anche qui la prima regola è la prevenzione, e sta ancora una volta nella scelta del luogo (lo dicevo che era la fase più delicata!). Evita sommità, canali e valli che sono generalmente investite dal vento, ma prediligi luoghi che possano essere un po’ più riparati.
Impara a leggere il territorio, guarda gli alberi: dove sono diretti i rami? Crescono uniformemente o puntano tutti evidentemente in una direzione? E cerca infine di avere almeno due lati della tenda protetti da una grossa roccia, un piccolo rilievo, o una costruzione.
10. Pianifica un piano b
Capisco che sia un’attitudine meno avventurosa, ma alle volte è bene essere prudenti. Se hai poca esperienza con questo tipo di campeggio, la prima cosa da pianificare è un piano b. Cosa fare nel caso qualcosa vada storto? Di situazioni possono essercene davvero mille – a breve te ne spiegherò alcune – ma è importante che in qualsiasi caso tu non sia mai in pericolo.
Se sono le prime volte che pratichi il bivacco notturno tendato in alta montagna potrebbe esserti davvero utile valutare la possibilità di avere un punto di appoggio nelle vicinanze: un rifugio, un bivacco, ma anche una stalla dove poter riparare in caso di emergenza.
11. Bonus tip: il muschio
Se hai la fortuna di trovare un posto che rispetti tutte le caratteristiche di cui sopra, la buona sorte ci può aggiungere il pezzo da novanta: un terreno muschiato sul quale poter dormire ti assicurerà un morbido materasso naturale per la notte.
Come piantare la tenda in montagna
Una volta scelto il posto dove mettere la tua tenda, non ti resta che montarla!
La difficoltà del montaggio dipende dal tipo di tenda che hai scelto: marca, modello, tipologia e vetustà sono fattori determinanti.
Per il montaggio dei pali e delle tende sappi due cose:
- se usi la tenda solo in estate, da un anno all’altro ti sarai certamente scordato come si monta
- all’interno della sacca di compressione di moltissimi modelli di tende ci sono le istruzioni (fortunatamente).
Le operazioni di montaggio dipendono moltissimo dal modello di tenda, ma vedrai che mano a mano sarà sempre più semplice e veloce. Noi ad esempio negli anni abbiamo scovato un metodo alternativo per montare la nostra amata tendina Svalbard 3.0 Ferrino: ci mettiamo meno di 10 minuti (il che è fondamentale, soprattutto se il cielo chiama pioggia). Discorso diverso quando usiamo la Salewa Litetrek II, che si monta in un minuto – anche se non è massiccia come la Ferrino, e la usiamo per la bella stagione.
È impossibile dare una descrizione univoca del montaggio della paleria, tanti sono i modelli in commercio, ma di particolare importanza è piantare correttamente i picchetti in modo che diano stabilità a tutta la struttura.
L’angolazione ideale per piantare i picchetti al suolo è di 45°, e puoi aiutarti con un martello da campeggio (ma ti sfido a portarlo in zaino!) oppure con un sasso. Nei terreni più morbidi potrebbe essere sufficiente, per infilarli bene, utilizzare le mani o lo scarpone.
Infine non sottovalutare i tiranti, possono davvero fare la differenza in caso di vento forte. Noi consigliamo sempre di metterli perché il tempo in alta montagna può cambiare davvero velocemente.
Animali selvatici e tenda in montagna
Croce e delizia di ogni persona che si addentra tra i monti, gli animali selvatici possono essere un colpo al cuore (in tutti i sensi). Senza scomodare i giganti delle nostre Dolomiti, tra i monti vive una fauna davvero numerosa.
Se ciò è vero di giorno, sappi che di notte questo vale ancora di più.
La montagna di notte è viva e respira: le foglie, il vento, i ruscelli, gli animali… tutti i suoni appaiono amplificati, e moltiplicati. Lungo la Traversata Carnica ad esempio siamo riusciti ad udire indistintamente il rumore di un ruscello che il giorno dopo abbiamo scoperto trovasi a più di un’ora di cammino da dove ci eravamo accampati.
Lupi, ungulati, cani da pastore, cinghiali, mucche, orsi, e chi più ne ha più ne metta. Sappi però che, nonostante le apparenze, raramente questi animali ti daranno fastidio. Solitamente infatti si tratta di animali che tendono a vedere l’uomo come un cacciatore e quindi prediligono starsene alla larga.
Prevenire in questi casi è la regola numero 1 pertanto: mai piantare la tenda vicino a tracce di animali. Hai idea di quanto pesi una mucca? Non ci sarebbe tanto da ridere se dovesse sedersi sopra alla tua tenda. Che dire poi dei formicai a pochi passi dal tuo zaino (e dai tuoi agognati panini)?
Consigli per dormire in tenda in montagna: come combattere il freddo
Ho già scritto un articolo dettagliato con l‘elenco completo di tutto ciò che serve portare in zaino per un trekking di più giorni.
Una precisazione è però d’obbligo: la tenda ha la funzione di ripararti dagli agenti atmosferici. Le tende da alpinismo sono estremamente resistenti alle intemperie (vento forte, peso della neve, pioggia – e dato che la nostra Ferrino è resistita alla traversata dell’Islanda, lo possiamo confermare).
La temperatura è invece (quasi) interamente delegata ad altri fattori. Ecco 4 accorgimenti da adottare:
1. Abbigliamento termico per la notte in tenda
Se stai affrontando il trekking in estate non servirà dormire bardato come un palombaro. Prima di infilarti dentro al sacco a pelo però indossa un abbigliamento termico che riesca a mantenere il calore del tuo corpo costante, sarà sufficiente per passare la notte al caldo della tua tenda.
In inverno il discorso è un po’ diverso (ne parliamo tra poco) perché, oltre all’abbigliamento termico, solitamente si entra nel sacco a pelo vestiti. E dio solo sa quanto si congela il naso che rimane fuori dal sacco a pelo!
Dire “questo è l’abbigliamento termico giusto” è piuttosto difficile, perché ognuno si trova bene con il suo brand d’elezione. Per noi, i prodotti Odlo sono il top (per una fascia medio-alta): oltre al fattore termico, sono ben fatti e duraturi. Oltre alla maglia, in inverno Silvia usa sempre una calzamaglia termica. Se prevedi di tendare a basse temperature, è bene che tu ne abbia una in zaino.
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NOTA: i vestiti che indossi per la notte devono essere asciutti! Questo significa che non puoi averli usati per camminare e ti consiglio anche di riporli nello zaino all’interno di una busta di plastica in modo che, in caso di pioggia, non rischi di bagnarli.
2. Utilizza un materassino per isolarti dal terreno
Avere un materassino per campeggiare in montagna può non essere indispensabile ma, a mio avviso, è un vero e proprio salva vita. Anzitutto ti permette di dormire quasi su ogni superficie, ghiaino compreso (già – la piazzola piatta con il muschio sopra l’abbiamo trovata una volta sola), senza spaccarti le ossa.
È inoltre uno strumento fondamentale per l’isolamento termico. Non dimenticare infatti che in montagna durante la notte l’umidità del terreno è un fattore chiave per le (basse) temperature.
In genere, ti consigliano di portare con te un telo di plastica da frapporre tra il terreno e il fondo della tenda, per una aumentata capacità di isolamento e impermeabilizzazione.
Credo che questo consiglio, per quanto corretto, sia più valido per chi pianta la tenda nello stesso posto per più giorni (campeggio), o per chi si muove in auto, van o bici. Portarsi un telo di plastica sulla schiena, oltre all’attrezzatura standard, alla tenda e al cibo per noi… no, proprio no!
Noi usiamo da sempre i classici materassini autogonfiabili: sono comodi e resistenti ma nello stesso tempo un po’ ingombranti. Abbiamo testato anche soluzioni più leggere: le prime prove sono decisamente confortanti, non solo per il peso e il ridottissimo spazio nello zaino, ma anche tutto sommato per il fattore isolamento.
In ogni caso, la preferenza del materassino è un argomento piuttosto divisivo. Questi sono due spunti “tipologici” tra i quali scegliere.
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3. Il sacco a pelo per il trekking in tenda
Mille marche, modelli e misure tra cui è diventato difficilissimo scegliere. Di piuma d’oca, sintetico, misto, da trekking, da campeggio e chi più ne ha più ne metta.
L’aspetto fondamentale da tenere presente però è il grado di temperatura. Guarda la temperatura comfort riportata dalla casa madre e valuta quale potrebbe fare a caso tuo. La temperatura limite invece significa che entro quei gradi non rischi il congelamento. Ecco… per dormire bene dovrai essere ben al di sopra!
Se fai trekking con la tenda nelle quattro stagioni ti sarà indispensabile averne almeno due, con grado comfort differente:
- per l’estate potrebbe bastarti uno con temperatura comfort 10° (dipende dalla quota),
- per le altre stagioni dipende dal tipo di attività che vuoi svolgere, ma calcola almeno 0° comfort (noi ci troviamo benissimo con questo Ferrino Lightech 1100: link amazon).
4. Bonus tip: una coccola
(Sì questa cosa del bonus tip mi sta sfuggendo di mano.)
Se prevedi una notte particolarmente fredda ho un consiglio a prova di bomba: fai bollire dell’acqua nel fornelletto e mettila dentro alla tua borraccia, infilala dentro il sacco a pelo… et voilà, sarà come dormire con una borsa dell’acqua calda.
Ultimo trucchetto: se entri nella tenda infreddolito, rimarrai infreddolito tutta la notte. Quando mi succede – lo so che sembra strano – ma esco a fare qualche squat o qualche passo in salita per scaldarmi prima di mettermi dentro al sacco a pelo. Funziona.
I nostri acquisti preferiti per il bivacco notturno
Negli anni abbiamo cambiato parecchia attrezzatura, testando, provando, sbagliando e tornando sui nostri passi. Questi sono gli oggetti che ad oggi ci danno più soddisfazione e che sentiamo di poter consigliare ad occhi chiusi:
- tenda Ferrino Svalbard, una garanzia per qualsiasi tipo di meteo. Tenda 4 stagioni, autoportante, doppio telo, indistruttibile. Peso 4,5 kg.
- tenda Salewa Litetrek II, new entry super apprezzata nell’ultimo anno anche sotto pioggia battente. Autoportante, doppio telo, zero umidità e soli 2,1 kg.
- materassino Thermarest, autogonfiante, buon isolante, poco ingombrante e leggero. Io l’ho preso un po’ più corto della mia altezza e non tornerei più indietro.
- sacco a pelo Ferrino Lightec, utilizzato in tutte le stagioni, ottimo rapporto qualità prezzo e soprattutto non ho MAI patito il freddo.
Tenda in montagna in inverno con la neve
Se hai assaporato la magia di dormire con la tua tenda in un posto isolato in montagna certamente starai fremendo per ripetere l’esperienza anche con la neve. Beh, ti aspettano un mix di fascino indescrivibile e durezza. Personalmente soffro tantissimo il freddo, ma non riesco a rinunciare a qualche escursione in tenda dormendo sulla neve.
I nostri consigli per affrontarla al meglio:
1. Scegli il posto giusto
Lontano da alberi carichi di neve, pendii con accumuli e forcelle, e valuta attentamente il rischio valanghe dell’ambiente che ti circonda. Ti avevo già messo in guardia, sul fatto che la scelta del luogo è la parte più complessa?
2. Parti con attrezzatura invernale (tenda, sacco a pelo e materassino)
La tenda e il sacco a pelo devono essere ottimi: “buoni” non basta. Scegli una tenda che abbia doppio strato, ma ancor di più assicurati della robustezza della paleria, dato che il pericolo maggiore è lo stress che potrebbe subire da una tempesta di neve. Controlla infine che abbia una buona traspirabilità, perché l’umidità che si crea all’interno potrebbe congelare nella notte.
Per quanto riguarda il sacco a pelo, prediligi modelli in vera piuma di tipo “a mummia” per proteggere anche la testa ed evitare di disperdere calore. La temperatura comfort dovrebbe essere di almeno 5° inferiore alla temperatura prevista.
Infine per il materassino la regola è che sia il più possibile isolante. I materassini in schiuma (“a celle d’uovo”) sono solitamente i più isolanti in questo senso. Per noi sono troppo ingombranti per cui preferiamo piuttosto quelli autogonfianti, sacrificando un po’ di isolamento.
3. Costruisci un’igloo che ti protegga dal vento
C’è la neve, giusto? Sfruttala! Crea una barricata alta un metro a circa 3 metri dalla tenda. Non solo contribuirà a deviare le correnti gelide, ma impedirà che la neve alzandosi investa la tenda.
4. Vestiti in maniera adeguata
Te l’ho già detto sopra, ma a maggior ragione in pieno inverno! Se il peso te lo concede, porta con te un cambio in più, ti sarà utile se i vestiti che indossi si dovessero bagnare magari proprio mentre pianti la tenda.
5. Aggancia la tenda alla neve (picchetta?)
E veniamo al tasto dolente: picchetta! Picchetta? Picchettare nella neve fresca è impossibile, così come su quelle lastre di ghiaccio che si creano a seguito del rigelo. Tutto dipende dal tipo di neve che trovi, ma puoi utilizzare alcuni trucchi:
- scava delle buche nella neve e seppellisci dei “corpi morti” (sassi o sacchi da riempire di neve) ai quali ancorare i tiranti della tenda;
- utilizza picchetti affilati, inclinandoli di 45° per spaccare la superfice rigida.
6. Non dimenticare il fornelletto!
Ti servirà per sciogliere la neve e avere acqua, prepararti la cena e la colazione e… ricordi il trucchetto della borsa dell’acqua calda? Ti servirà.
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Le guide per la montagna di Bagaglio Leggero
Che sia la tua prima volta con la tenda in montagna, o che stia cercando qualche nuovo spunto… oppure che tu voglia ripassare qualche rudimento tecnico (tipo come si fa una ferrata), qui trovi un bel po’ di consigli utili.
Ovviamente, arriva tutto dalla nostra esperienza sul campo – cioè, sul sentiero!
Vivere la montagna e i trekking
Regole e consigli per andare in tenda in montagna – 10 consigli per dormire in bivacco
Andare in montagna da soli – Fare trekking con la pioggia
Organizzare il cibo per un trekking
NUOVA! Come riconoscere i fiori di montagna (guida for dummies)
Tecnica (anche in inverno!)
Come prepararsi per un trekking lungo
Come fare una via ferrata – Ciaspole e ciaspolate: la guida completa
NUOVA! Scialpinismo: tutto quello che devi sapere prima di iniziare
Attrezzatura
Il kit di pronto soccorso per la montagna – La manutenzione dell’attrezzatura da montagna
Tutto sui bastoncini da trekking – Preparare lo zaino per un trekking di più giorni
Può sempre servire
Nella sezione 7 occhio alle tracce di animali, potrei sapere come si chiama il luogo, e se é facilmente accessibile?
Ciao Gabriele, quello è stato il nostro primo campo base durante la Traversata Carnica: https://www.bagaglioleggero.it/traversata-carnica-cinque-giorni-di-avventura-in-tenda/
Ovviamente, il luogo risponde alla regola del bivacco notturno “di emergenza”: tenda al tramonto, via all’alba!
io quest’anno ho deciso di passare le mie vacanze estive 2 settimane in alta montagna in un posto segreto che non dico
ho tutto l’occorrente per vivere per 2 settimane per quanto riguarda il cibo ho preferito comprare il cibo liofilizzato tipo sai ke bon e tutti gli altri cibi come pasta con i fagioli e tutte le confezioni di cibo che non necessitano di un frigorifero
per quanto riguarda il fuoco ho comprato un fornello da campeggio che funziona benissimo per la corrente elettrica ho un battery pack che ha un pannello solare integrato così posso caricare il cellulare
sono stati 2 settimane di pura rinascita per me la tenda l’ho messo in un posto sicuro lontano da alberi avevo una vista spettacolare ero completamente isolato dal mondo ed è quello che amo di più
ho deciso che ogni fine settimana andrò in quel posto per rigenerarmi dalla settimana lavorativa
Fan-tas-ti-co! Ognuno di noi dovrebbe avere un suo posto nel mondo nel quale rifugiarsi e ritrovare se stesso.
Sono davvero felice per te che tu lo abbia trovato. Spesso ci capita di trovare persone che lo trovano in qualche bivacco solitario (le storie sono sempre emozionanti). Vivere a contatto con la natura in autonomia per due settimane dev’essere stata un’esperienza bellissima. Noi l’abbiamo provato solo durante trekking lunghi, ma mai stando stanziali e devo dire che mi piacerebbe molto.
Grazie per essere passato di qui, magari ci si incontrerà con le nostre tendine lungo i sentieri.
Grazie Silvia
È sempre una meraviglia leggerti
Un abbraccio Sergio
Grazie di cuore Sergio.
È un piacere averti qui…
Silvia
Ciao Silvia ho trovato il tuo bellissimo sito e questo articolo è davvero esaustivo ma ho comunque una domanda da fare.
questa estate andiamo al mare e siamo in una zona toscana dove ci sono spiagge abbastanza libere, siamo in appartamento. Vorremmo comprare una tenda tipo campeggio piccolina per la sosta diurna da usare al posto dell’ombrellone, essendoci capitato in passato di aver visto molti turisti usarle.
Sono tipo quelle quencha non so come si scrive bene, si aprono e chiudono in modo facile e veloce. Si cambia spesso spiaggia. Stesso discorso è per la montagna. Questa estate cambiamo leggermente zona dalla val di Fassa, siamo a Pozza, in appartamento e non in albergo, faremo molte discussioni e passeggiate e anche qui in passato ci è capitato di vedere turisti “accampati” in pausa pranzo. L’unica cosa ovviamente non c’è una normativa univoca a parte le regioni che hai scritto anche tu. Per la sosta diurna temporanea in prati, avvallamenti e spiagge, uno come si deve comportare?
Forse sarà una domanda stupida ma vedo che in Italia giusto per essere originali non abbiamo una normativa chiara manco qui. Grazie in anticipo 🤗
Ciao Chiara,
in realtà non è per niente una domanda stupida, anzi! A ragion di logica ti direi che se apri una tenda per qualche ora al solo scopo di ripararti dal sole non incorri in nessun problema perché non si tratta di campeggio, né di bivacco (a patto che la tenda non sia ancorata al suolo).
Come hai già intuito non esiste normativa in merito, ma mentre per il mare nelle spiagge libere la pratica è largamente diffusa e non dà dubbi, in montagna ci sono almeno due cose da tenere presente:
– ci sono alcune aree protette nelle quali sarebbe meglio evitare (se non altro per buon costume, specie in quelle più affollate, penso a cosa succederebbe al Lago di Braies per fare un esempio).
– attenzione alle aree private. In montagna moltissimi prati non recintati sono in realtà privati. Si tratta di terreno nel quale i proprietari fanno pascolare il bestiame o usano per fare fieno.
Il resto credo stia semplicemente al buon senso.
Spero di esserti stata d’aiuto e grazie per essere passata di qui!
Non ho mai dormito in tenda. Vogliamo proprio provare questo fine settimana io il mio fidanzato con la nostra cagnolina. Saremmo andati in un rifugio ma con il cane non si può.
Mi fa un po’ paura il freddo perché sarò a 2500 m. in Trentino.
Però credo che questa esperienza la devo fare!
Ciao e grazie per le vostre informazioni.
Ciao Katj, ti leggo in ritardo, spero di cuore che sia stata l’esperienza emozionante che ti aspettavi…
Certo che, a 2500 mt come prima notte in tenda non siete andati proprio sul facile… Per il freddo ti capisco benissimo perché anche io sono freddolosa: domani partiamo per un’alta via di 5 giorni e il piumino non me lo toglie nessuno!
Facci sapere com’è andata e come vi siete organizzati con la cagnolina che può essere utile anche per altri!
PS: alcuni rifugi accettano anche i cani, dipende dalle convenzioni con la sezione di appartenenza. Ne abbiamo parlato nell’articolo dedicato ai rifugi.
Grazie a te per essere passata
Silvia
Ciao Silvia
ho letto con molto interesse l’articolo. Ma ho una curiosità: è possibile piantare una tenda nei pressi di un rifugio? Ovviamente non attaccata alla struttura, ma nell’area circostante?
Grazie
Alberto
Ciao Alberto,
domanda non banale… diciamo che dipende dai rifugisti! Buona pratica è che se vuoi bivaccare nei pressi di un Rifugio tu lo chieda espressamente al rifugista.
Tutte le volte che lo abbiamo chiesto siamo sempre stati accolti con affetto ed anzi sono stati loro ad indicarci il punto migliore nel quale piantare la tenda.
Non abbiamo mai sentito pareri discordanti e questo dovrebbe essere il vero spirito della montagna, però sai, il mondo è bello perché vario!
Buon bivacco!
Ciao Silvia!
Dopo anni che ho questa idea che mi ronza per la testa, quest’anno ho finalmente deciso di attrezzarmi per dormire in tenda in montagna.
La mia prima volta sarà esattamente domani, dormirò in tenda in zona Bondone (purtroppo da solo, dato che non conosco nessuno che sia disposto a venire con me) facendo un percorso che conosco già bene e che ho fatto altre volte essendo pur sempre un giro di prova.
Volevo condividere questa mia piccola esperienza e dirti che sia questo che altri post mi hanno aiutato moltissimo!
Buona giornata
Kirk
Ciao Kirk,
che piacere leggerti! Anzitutto bravissimo a lanciarti, da soli è spesso più difficile, ma anche più soddisfacente.
Ci credi che sono emozionata per te? La prima volta non si scorda mai!
Se hai piacere di ripassare per raccontarci sarò felicissima di leggerti, nel frattempo ti auguro un’alba che ti tolga il fiato (è il mio momento preferito).
Buona avventura!
Buon pomeriggio Silvia!
Innanzitutto complimenti per il tuo articolo, super utile!
ho idea per uno dei prossimi week end di passarlo in tenda una notte in compagnia del mio cane. Sto facendo un pò di fatica nel recuperare informazioni su un posto più adatto ad una “prima volta”.
Io abito a Milano, per cui mi piacerebbe rimanere nella zona di Lecco/Como, hai qualche consiglio su qualche percorso da fare/posto per sostare la notte?
grazie!!
Andrea
Ciao Andrea,
solitamente tra “bivaccatori notturni” non si consigliano mai i posti perché l’importante è capire proprio come poterla piazzare al meglio, il dove è secondario perché in quasi ogni posto di montagna è possibile trovare 2mq buoni per mettere la tenda per la notte.
Detto questo, ti rispondo in privato ;)
Ciao, complimenti per il vostro sito. Le esperienze che raccontate sono molto interessanti e i consigli stimolanti. Purtroppo sono un animale cittadino ma con una gran voglia di evadere in montagna, Mi attira particolarmente l’idea del bivacco in tenda, magari da condividere con i miei due figli, ma non so letteralmente da dove cominciare. Nonostante mi piaccia tantissimo, ho frequentato poco la montagna e le mie nozioni sono scarse. Potete darmi qualche consiglio? Sono di Roma.
Ciao Armando! Diciamo che la prima cosa è proprio avere la voglia di fare qualcosa fuori dall’ordinario.
Come prima esperienza ti consiglierei di fare un bivacco notturno nei pressi di un bivacco o un rifugio così che, qualsiasi cosa succeda potrai sempre contare sull’aiuto di una struttura.
Aggiungo però che, prima di dormire in tenda, sarebbe bene prendere un po’ di dimestichezza con l’ambiente montano e con il dislivello. Fare 500 metri di dislivello con uno zaino piccolo è tutt’altra cosa rispetto a farli con tenda, materassini, sacco a pelo e tutto il necessario sulle spalle.
Per il resto nella guida trovi tutte le altre informazioni per capire come approcciarti al meglio.
Niente ansia, troverai il momento e il modo migliore per iniziare!
Buoni bivacchi e, se ti va, raccontaci com’è andata poi che può essere un suggerimento anche per gli altri.
Ciao e grazie per il bell’articolo !
Sono appassionata di montagna da sempre e abito tra milano e bergamo. Faccio e ho sempre fatto trekking sia in giornata che di più giorni con la base nei rifugi o bivacchi, ma con due cani è sempre più difficile trovare posti che li accolgano (specialmente in agosto).
Vorrei fare via in tenda qualche giorno ad agosto io con i due cani, ma non ho idea di dove poter mettere le tenda (ho sempre dormito in tenda o in campeggi o in proprietà private).
Avete qualche luogo da suggerirmi nel nord italia ?
Grazie
Dani
Ciao Dani, eh purtroppo so che con i cani è complicato dormire in tanti rifugi purtroppo e anche nei bivacchi.
I posti dove mettere la tenda sono praticamente infiniti: se vuoi pianificare prima dove dormire, quello che devi fare è prendere una carta topografica della zona, guardare le zone verdi in quota e le curve di livello per controllare la pendenza e poi seguire i consigli che ho scritto in questo articolo. Controlla anche nei pressi dei laghi, dei bivacchi o nelle vicinanze di piccoli altopiani, ma ti direi che è quasi impossibile non trovare un posto per piazzare una tendina in qualsiasi sentiero deciderai di intraprendere, basta un po’ di occhio!
E ricordati di tenerla montata solo dal tramonto all’alba!
Buona avventura