Camminare lungo i sentieri dei Colli Euganei significa odorare i boschi profumati, far correre lo sguardo fino alla laguna di Venezia, entrare in contatto con animali selvatici e cambiare panorama nel giro di pochi passi… I Colli Euganei? Una realtà entusiasmante in continua evoluzione.
Ti svelo i più bei sentieri dei Colli Euganei dove fare trekking e qualche consiglio per affrontare le escursioni.
Ah, ovviamente le camminate più belle finiscono sempre in osteria per un cicchetto o una pappardella fatta in casa, sappilo!
Ciao! Siamo Silvia e Davide, nomadi digitali in versione montanara. Entrambi liberi professionisti, da 4 anni abbiamo scelto di vivere tra le montagne, spostandoci di valle in valle. Sul blog e sui social raccontiamo le terre che ci ospitano.
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I più spettacolari sentieri nei Colli Euganei
Potremo parlare all’infinito di trekking sui Colli Euganei: tra sentieri, tracce, passeggiate e concatenamenti, una vita probabilmente non basterebbe per scoprirli tutti. Ti racconto i nostri preferiti, ognuno con la sua personalità e il suo carattere.
1. Alta Via dei Colli Euganei – il masterpiece
Mi gioco subito l’asso: anche i Colli Euganei hanno un’Alta Via che li attraversa interamente. Ben 42 km con circa 2000 metri di dislivello complessivo che ti faranno assaporare tutto il meglio di queste formazioni vulcaniche. Un saliscendi continuo attraverso vigneti, boschi di maronari, uliveti e ciliegi tra stradine di montagna, erti sentieri e tranquille forestali.
Noi lo abbiamo percorso nella sua interezza in autunno. Siamo partiti da Villa di Teolo e ci abbiamo impiegato 10 ore, ma puoi sempre pensare di spezzare l’Alta Via accorciandone il tracciato in più punti. Puoi leggere l’articolo completo del nostro racconto dell’Alta Via dei Colli Euganei.
Partenza: Trattoria Vecchio Tram, Villa di Teolo (ma puoi iniziare in qualunque punto del percorso)
Tipo: giro ad anello
Dislivello: 2500 mt complessivi
Tempo: 12 ore
Difficoltà: media-difficile solo per la lunghezza. Se ha piovuto, alcuni sentieri possono risultare sdrucciolevoli.
2. Monte Ceva e sentiero delle creste – quello curioso
Lo ammetto, se dovessi decretare il mio colle preferito non avrei dubbi: il Monte Ceva. Ogni passo una sorpresa, ogni svolta una scoperta. Ho già scritto un articolo sul bellissimo giro ad anello del Monte Ceva. Lo puoi fare partendo da Battaglia Terme, ma preparati all’inaspettato.
Fioriture da profonda Sicilia, campi magnetici invertiti, piante antagoniste che vivono in simbiosi e un panorama a 360° da togliere il fiato.
Partenza: Battaglia Terme, area camper di Monte Croce
Tipo: giro ad anello
Tempo: 2 ore
Dislivello: 300 metri
Difficoltà: medio-difficile. Bisogna passare un punto un po’ esposto assicurato con una corda.
3. Monte Ricco e Monte Castello – quello cittadino
Avendo lavorato a Monselice per 3 anni, il Monte Ricco per me è essenzialmente casa (e palestra). Sono tantissime le escursioni che si possono fare attorno (e in cima) a questo colle le cui pendici iniziano proprio a ridosso della stazione ferroviaria di Monselice.
Nell’articolo sul trekking al Monte Ricco ti consiglio due escursioni:
- il sentiero classico di salita verso la Terrazza di Ercole e l’Eremo di Santa Domenica;
- il sentiero dell’ “anello basso” che fa un giro completo attorno al Monte Ricco arrivando anche sulla cima del Monte Castello.
Il bello è che si possono fare anche entrambi, concatenandoli in un unico trekking.
Se non la conosci, organizza la tua giornata di escursione in modo da avere un po’ di tempo per visitare Monselice. E, perché, magari per scoprirla con una guida turistica professionista.
Partenza: dietro alla stazione ferroviaria di Monselice
Arrivo: Eremo di Santa Domenica
Dislivello: circa 300 mt
Tempo: 3 ore
Difficoltà: medio-facile
4. Sentiero degli Olivetani – quello mistico
Il Monastero degli Olivetani ha visto luce nel XII secolo, quando Adamo e il suo servitore vi si ritirarono come eremiti. L’edificio divenne luogo di preghiera e raccoglimento dei benedettini, i quali costruirono tutto ciò che oggi possiamo vedere: o almeno, del quale possiamo vedere i resti. Nel 1771 infatti la Repubblica di Venezia vendette i beni del monastero e trasferì i monaci condannando così gli edifici alla rovina.
Il modo più veloce per raggiungere il Monastero degli Olivetani è di parcheggiare a Casa Marina, sopra Galzignano (ci arrivi prendendo la strada Cingolina). Il sentiero 4 inizia sulla destra: è quello che sale sul fianco del Monte Venda, pochi metri di strada asfaltata dopo. Oltre a salire al Monastero degli Olivetani ti consiglio di percorrere l’anello del Venda attraverso il Sentiero GG Lorenzoni.
Le rovine del Monastero ti colpiranno: il colpo d’occhio è notevole, quasi “gotico”. Prenditi del tempo per girare tra i crolli e per esplorare quello che è rimasto in piedi. Se capiti qui al tramonto potrai godere di un panorama delicatissimo.
Partenza: Casa Marina
Arrivo: Monastero degli Olivetani
Tempo: 3 ore l’anello completo
Dislivello: poco meno di 300 metri
Difficoltà: media.
5. Visita a Sant’Antonio Abate – quello spirituale
Non un vero e proprio sentiero, dato che arrivare a destinazione ti richiederà sì e no venti minuti. Eppure, questo breve percorso ti porterà attraverso una splendida vegetazione spontanea, su una terrazza panoramica notevole, e infine presso la chiesetta di Sant’Antonio Abate, un piccolo gioiello di spiritualità popolare. Che, almeno una volta, va visto.
Ti consigliamo questo articolo se vuoi sapere di più sulle leggende e le storie della chiesa di Sant’Antonio Abate.
Partenza: Le Fiorine
Arrivo: Sant’Antonio Abate
Tempo: 20 minuti
Dislivello: -20 metri
Difficoltà: facile
In zona ci sono anche altri due trekking molto interessanti: il curioso sentiero delle facce e il sentiero del Monte della Madonna.
6. Percorso di Cava Bomba e Monte Cinto – quello geologico
Li vedi spuntare da una pianura altrimenti piatta come una tavola, e ti chiedi cosa ci fanno lì. Una delle cose straordinarie dei Colli Euganei è la loro origine vulcanica: e dei vulcani hanno proprio le forme. Ogni colle ha la sua particolarità geologica, ma se c’è un sentiero che ti permette di fare un excursus di storia della Terra, è proprio il sentiero di Cava Bomba e del Monte Cinto.
Si parte da Cava Bomba, poco a sud di Cinto Euganeo lungo la Provinciale 21d, dove un museo racconta di paleontologia e storia mineraria (anche se l’area, tra i vecchi universitari di Padova, richiama più l’aroma delle grigliate clandestine). Da qui il sentiero 11 ti permette di fare il giro del monte Cinto, e poi di salire sulla cima.
Fondamentale la deviazione verso lo sperone trachitico del Buso dei Briganti. Questo toponimo è un riferimento storico reale – tra questi boschi si nascondevano davvero i briganti, dato che dall’Unità d’Italia fin quasi all’inizio del ‘900 i Colli furono terra di brigantaggio, e le cronache giudiziarie sono piene di storie criminali. Le rocce levigate che costituiscono lo sperone sembrano quasi fuori luogo, e il panorama è stupendo.
Sulla cima del colle si trovano i resti di un castello medievale, mentre una delle viste più notevoli lungo la discesa è quella della cava dismessa di riolite colonnare: un improvviso squarcio nel versante del monte, protetto dalla vegetazione, dove il minerale assume una forma caratteristica.
Partenza: Museo di Cava Bomba
Arrivo: giro ad anello
Tempo: 3 ore
Dislivello: circa 300 mt
Difficoltà: medio-facile, con un po’ di accortezza nella salita al Buso dei Briganti
7. Monte Fasolo – quello fiorito
Forse uno degli scorci più belli di tutti i Colli Euganei. Le linee morbide e dolci del Monte Fasolo si sposano perfettamente con i colori dei suoi alberi: le fioritura rosa dell’albero di Giuda in primavera, le foglie rosso acceso dello scotano (anche detto albero di nebbia). E poi la cornice di carpini, frassini, biancospini e cipressi… senza contare i bellissimi mandorli, che quando sono in fiore danno un tocco di gentilezza al panorama. Uno spettacolo naturale che prende l’aspetto di un bosco luminoso che sembra uscito dalle favole.
Per fare questa semplice camminata sui Colli Euganei puoi leggere la descrizione e seguire il sentiero numero 12 (nel suo tratto più meridionale si sovrappone al numero 3, il sentiero Atestino che proviene dal Monte Rusta).
Partenza: località San Antonio, lungo la strada che da Faedo porta ad Arquà Petrarca, in corrispondenza della deviazione per la fattoria del Monte Fasolo
Tipo: giro ad anello
Tempo: 2 ore
Difficoltà: molto facile
Dislivello: meno di 100 metri
8. Pianoro del Mottolone – quello panoramico
Partiamo da Arquà Petrarca, che già di per sé vale ben più di una visita. Siamo infatti in uno di quei borghi italiani che il mondo ci invidia e, come non bastasse, ci dirigiamo verso uno dei punti panoramici più spettacolari di tutto il territorio.
Per arrivare al pianoro del Mottolone ti basterà prendere il sentiero n. 3 che sale dal centro di Arquà Petrarca per addentrarti nel bosco di faggi, ulivi e impressionanti piantagioni di rosmarino. Se calcoli bene i tempi fai in modo di arrivare a destinazione per l’ora del tramonto. Nelle giornate limpide lo scenario che si apre è davvero commovente.
Qui puoi trovare tutte le indicazioni per raggiungere il pianoro del Mottolone. É bene che te lo dica: ci puoi arrivare anche in auto, ma non perdere l’occasione di compiere questo facile e bellissimo sentiero.
Partenza: Arquà Petrarca
Arrivo: Pianoro del Mottolone
Tempo: 40 minuti
Dislivello: 200 mt
Difficoltà: facile
9. Monte Cecilia – quello rilassante
Ci sono delle escursioni nelle quali si dimenticano le improvvise salite vulcaniche dei Colli Euganei. Come il giro del Monte Cecilia: perfetto per una lunga passeggiata rilassante, senza troppi pensieri. Morbide forestali e ampi sentieri percorrono prima gli aperti versanti del Monte Cecilia, poi si infilano in boschi dalla ricca vegetazione. I panorami cambiano spesso, e ti trovi prima a guardare Calaone tra il Monte Cero e il Monte Castello, poi il Monte Ricco e la Rocca di Monselice, e infine Arquà Petrarca.
Inizi a camminare poco più a nord di Baone. La strada forestale è segnata sulla come sentiero 8-24, e ti porta fin quasi alla cima del Monte Cecilia, facilmente raggiungibile. Da qui puoi allungare l’escursione camminando fino a Cà Chimelli e tornare a Baone per un’altra strada.
Partenza: Baone (via Lucerna)
Tipo: giro ad anello
Tempo: 2 ore
Dislivello: 170 mt
Difficoltà: facile
10. Il sentiero di Villa Draghi – quello aristocratico
Il colpo d’occhio è immediato, tanto che non stupisce come i nobili del XIX secolo abbiano deciso di vivere proprio qui. Villa Draghi infatti è posta proprio su di una sommità naturale che le permette di essere al contempo in mezzo al bosco e a dominio della pianura. Un eclettico edificio dell’800 con splendide finestre alla veneziana che oggi viene sfruttato per lo più per ricevimenti comunali.
Se Villa Draghi è comunque una meta molto gettonata dagli aponensi e dai numerosi ospiti delle strutture termali basta allontanarsi qualche metro e addentrarsi nel bosco per essere catapultati in una realtà decisamente solitaria e selvaggia. Boschetti di rovere e castagno circondano il percorso ad anello che si snoda dalla villa aprendo improvvise e suggestive vedute sulla pianura.
Un’unica avvertenza: procurati una mappa o almeno fotografa il percorso all’imbocco del sentiero. È infatti piuttosto facile perdersi tra i mille percorsi che si diramano, un ottimo esercizio per l’orientamento! Puoi seguire la traccia e la descrizione del nostro percorso ad anello di Villa Draghi con salita al Monte Alto.
Partenza: parcheggio di Villa Draghi
Tipo: percorso ad anello
Tempo: circa 2 ore
Dislivello: 350 mt
Difficoltà: medio
Prima volta sui sentieri dei Colli Euganei? Ecco qualche consiglio!
Fare trekking sui sentieri dei colli Euganei può non essere così semplice come credi. Non ci sono grandi dislivelli e nel complesso i percorsi non presentano particolari difficoltà tecniche, portandoti con facilità ad assaporare panorami di unica bellezza.
Eccoti alcuni consigli prima di partire per viverli al meglio:
1. Scegli la stagione giusta
Le stagioni migliori per esplorare queste zone sono sicuramente quelle intermedie. La ricca e varia vegetazione dei Colli fa sì che in autunno i colori cambino in modo inaspettato – a farla da padrone castagni e corbezzoli – mentre in primavera le fioriture esplodono, mettendo in bella mostra ciliegi e mandorli. Anche in inverno si possono fare numerose camminate sui Colli Euganei , dato che la neve è una rarità. Attenzione però che alcuni tratti potrebbero risultare ghiacciati.
Le estati in Veneto invece sono spesso umide e afose, e camminare sotto la calura estiva può risultare un’esperienza tutt’altro che piacevole.
2. La mappa dei Colli Euganei: attenzione all’orientamento
I Colli Euganei sono un dedalo intricatissimo di sentieri, tracce, vie e stradine. Pochissimi di questi sono segnalati e trovarsi a bivi o trivi in dubbio su dove andare è la prassi. Perdersi è facilissimo anche se, grazie alle loro forme quasi perfettamente coniche, ritrovare la direzione giusta è facile.
Cartografia e applicazioni per l’esplorazione dei Colli Euganei
Una delle ultime carte Tabacco pubblicate è proprio quella relativa ai Colli Euganei (è la n. 60, Colli Euganei – Abano e Montegrotto Terme. Se non ce l’hai puoi comprarla su Amazon). Esistono inoltre diverse pubblicazioni del Parco dei Colli Euganei, come opuscoli e cartine turistiche, sulle quali puoi trovare informazioni sui singoli sentieri. Le case editrici locali inoltre hanno pubblicato nel tempo una marea di volumi su singoli aspetti dei Colli.
Ti segnalo che nell’estate 2020 il CAI ha fatto un lavoro davvero encomiabile nella tracciatura dei sentieri, che ora (e finalmente) risultano un po’ meno intricati!
3. Porta con te dell’acqua
I Colli Euganei sono privi di acqua (tranne rare eccezioni), quindi assicurati di portarne con te a sufficienza per tutta la durata della camminata… sappi infatti che anche le osterie e le trattorie che troverai lungo le camminate sono tradizionalmente prive di acqua!
4. Guarda dove metti i piedi
Spesso, soprattutto a seguito di piogge, i sentieri dei Colli Euganei in alcuni tratti risultano essere davvero scivolosi. Se ha piovuto da poco evitali, e dedicati alle strade bianche: percorsi non ne mancano!
Attenzione inoltre alle buche scavate dai cinghiali e ai sentieri meno battuti, che spesso risultano essere poco agevoli. Alcuni dei più erti richiedono di superare pietre e rocce, mettendo a dura prova la salute delle caviglie.
5. Cosa fare se incontri animali selvatici nei Colli Euganei?
Sui Colli Euganei è frequente trovare animali selvatici: ricci, pavoni, daini, ma anche… cinghiali. Questi ultimi sono certamente i più temibili, ma c’è una buona notizia: sono animali che difficilmente attaccano l’uomo. Se dovesse capitarti di incontrarne uno ti basterà allontanarti lentamente nella direzione opposta. I cinghiali infatti attaccano solo quando si sentono in pericolo, e questo accade quando non hanno vie di fuga o stanno proteggendo i cuccioli.
Un ultimo appunto per i daini. Nei mesi di Giugno e Luglio i cuccioli di daino sono appena nati e trovandoli nel bosco potresti pensare di toccarli o avvicinarli. Non farlo! La madre è sicuramente nei paraggi e, impaurendosi per l’incontro e per l’odore che lasceresti addosso al cucciolo, lo abbandonerebbe.
6. Il predominio delle bici
Negli ultimi anni c’è stato un vero e proprio boom delle mountain bike (anche grazie all’avvento delle versioni elettriche). II sentieri dei Colli Euganei sembrano essere il terreno di gioco preferito dai ciclisti patavini. Molto spesso ti troverai ad incrociare ciclisti che sfrecciano a tutta velocità. Per evitare spiacevoli scontri ti basterà comunque prestare attenzione in corrispondenza di punti ciechi del percorso, improvvisi restringimenti dei sentieri, o quando senti vociare alle tue spalle.
7. Occhio alle zecche
Alcune zone sono spesso battute da animali selvatici, il che può implicare presenza di zecche. Un’accurata ispezione dopo le passeggiate nei Colli Euganei è di grande importanza, ma se ti consigliamo di attrezzarti anche con un repellente.
Tutto sui Colli Euganei
In cerca di altri spunti meno convenzionali sui Colli Euganei? Qui trovi tutto quello che ti serve.
complimenti!sei in grado,col tuo modo di scrivere,di fare apprezzare la natura e soprattutto la montagna a tutti…sai trasmettere emozioni. Grazie, i tuoi consigli e le tue spiegazioni so sono rivelate davvero utili
Ciao Elisa, le tue parole mi riempiono di gioia! Sono davvero felice di averti ispirata, cerco di trasmettere nella scrittura tutte le emozioni che sento e a volte sono così forti, che fatico ad esprimerle.
Grazie di cuore per essere passata e aver lasciato un commento.
Buona natura!