Percorsi ad anello in Veneto. 15 itinerari circolari

Quella del giro a anello è un’attitudine e, nello stesso tempo, una filosofia. La contrapposizione è chiara: c’è chi sale alla meta per poi scendere dalla stessa via della salita, e c’è chi, se non si può fare l’anello, esce di casa sbuffando.

Recentemente, tra le ragazze appassionate di montagna e presenti sui social, gira un meme. È un confronto tra due immagini. La prima mostra le mani del partner, la classica scatolina vellutata aperta di fronte alla donna: la didascalia dice Questo è l’anello che vogliono le mie amiche. Sulla seconda immagine, uno stralcio di carta topografica con tracciato un itinerario ad anello: questo è l’anello che voglio io. Rende bene l’idea.

Così, eccola qui: una piccola guida con 15 itinerari ad anello in Veneto.

I luoghi: Colli Euganei, Colli Berici, Colline del Prosecco, Prealpi Vicentine, Agordino, Vette Feltrine, Prealpi Bellunesi.

La guida ha 128 pagine, è stata edita da Editoriale Programma a luglio 2022, e la trovi in tutte le librerie. E su Amazon, ovviamente.

Le quindici escursioni sono descritte con dovizia di particolari, ci sono mappe schematiche per aiutarti a prepararle (mi raccomando la carta topografica) e un bel po’ di foto – sono di bagaglio Leggero anche quelle.

Puoi leggere qui sotto l’indice, e l’introduzione.

Leggi gli estratti

Introduzione
Prima di partire

Gli itinerari
1. Giro ad anello del Monte Venda
2. Sentiero Atestino sui Colli Euganei
3. Sulle colline del Prosecco alle spalle di Farra di Soligo
4. Valle dei Mulini e Sentiero 81 sui Berici
5. Covoli ed Eremo di San Donato
6. Anello sul Monte Novegno
7. Sentiero del Vù e Col d’Asiago
8. Forte Campolongo
9. Anello del Monte Fior
10. Rifugio Carestiato e Malga Framont
11. Anello al Rifugio Boz
12. Bivacco Menegazzi – Casera da Camp
13. Dolomiti in miniatura
14. Anello di Cima de l’Albero
15. Sopra Caviola: Sentiero Geologico del Torrente Gavon e Sappade

L’autore

Quella del giro a anello è un’attitudine e, nello stesso tempo, una filosofia. La contrapposizione è chiara: c’è chi sale alla meta per poi scendere dalla stessa via della salita, e c’è chi, se non si può fare l’anello, esce di casa sbuffando.

A rendere speciali le escursioni ad anello sono principalmente un paio di fattori. Prima di tutto, l’effetto psicologico: per alcuni, la sola idea di ripercorrere al contrario uno stesso sentiero sortisce gli effetti di una tortura psicologica. C’è poi il rapporto con il territorio. L’anello ti spinge a chiederti come tornare al punto di partenza per una via diversa, obbligandoti a studiare la carta per concatenare tratti di sentiero, cercare scorciatoie e vie non convenzionali – in pratica, per esplorare. Il che si traduce sulla realtà del terreno: a più chilometri macinati corrispondono più cose viste, più dettagli assorbiti, più scoperte fatte. Più conoscenza, insomma. Tuttavia, questo secondo vantaggio rappresenta alle volte il cosiddetto rovescio della medaglia dei giri ad anello. Ci sono infatti anelli che nascono come tali certo, ma, più spesso, i percorsi circolari si appoggiano ai sentieri tracciati per raggiungere una determinata meta (un rifugio, una malga, un eremo, una cima) e poi, in un modo o nell’altro, connettono percorsi mezzo dimenticati, sentieri più difficili del necessario, deviazioni e improvvisazioni non sempre agevoli. Lo si vedrà anche tra gli itinerari proposti in questo volume: se in genere la prima metà degli itinerari è sempre chiara e definita, altri tratti sono complicati dalla necessità di un senso dell’orientamento sperimentato e abituato a cimentarsi in sfide di questo tipo. Questo è tanto più valido per gli anelli che si svolgono in ambiente collinare – sui Colli Euganei, sui Colli Berici e sulle Colline del Prosecco: ambienti che sono letteralmente dedali di carrarecce, strade di servizio, sentieri più o meno articolati e più o meno manutenzionati, tracce utilizzate esclusivamente dai locali. Sugli Euganei, gli effetti erosivi dell’acqua piovana contribuiscono ad un grado di confusione ancora maggiore. Per questi territori, anche la cartografia ufficiale è titubante. Diverso il discorso per i sentieri sull’Altopiano di Asiago e per quelli che si svolgono su Vette Feltrine e Dolomiti.

In ogni caso, ogni anello di questa raccolta è stato proposto nella speranza di offrire il giusto mix di certezza ed esplorazione. Non solo. Gli itinerari sono stati concepiti per combinare all’interno della stessa escursione quanti più elementi possibile. Sentieri tematici, elementi naturali peculiari, chiese e chiesette, tracce della guerra, rifugi e bivacchi, curiosità: la ricetta di ogni escursione comprende un pizzico di ciascun ingrediente (o quasi). Non ci si dovrebbe annoiare, insomma.

Infine (e poi basta, ché siamo qui per camminare ed esplorare), queste escursioni vorrebbero essere un invito a prendere in mano le carte (possibilmente stampate) e a studiare il territorio, imparando letteralmente ad unire i puntini di giri ad anello sempre diversi, pensati sulle proprie curiosità.