Prendi il consiglio di un amico: sali a Stavoli, sopra Moggio, perché è una camminata facile e bella. Prendi la carta topografica, e cerca il modo di fare un anello, giusto per allungare di un paio d’ore il giro. Prendi per una volta la disponibilità di due auto: e l’anello Campiolo-Stavoli-Moggessa-Moggio è servito.
Un po’ di confusione toponomastica è inclusa nel prezzo! Partiamo?

Silvia a Moggessa

Nota su questa escursione e su come fare fare l’anello

Si tratta di un giro “fuori mano”, che ti porta ad esplorare alcune delle borgate abbandonate sopra Moggio: Stavoli e le due Moggesse. Luoghi una volta abitati di una vita dura e distante, rurale, e che hanno subito un progressivo abbandono – e il colpo di grazia del terremoto del 1976.

Per questa escursione ad anello ci siamo organizzati con due macchine:

  • la prima lasciata a Campiolo di Sopra (da dove si parte in ogni caso)
  • la seconda a Moggio di Sopra. Noi l’abbiamo parcheggiata in via Riù, ma se segui la strada fino alla fine dell’asfalto, trovi posto in abbondanza e ti risparmi circa un chilometro a fine gita.

Se hai una sola auto, puoi accorciare l’escursione ma sempre facendo un anello prendendo il sentierino che da Moggessa di Qua scende a Campiolo.

Infine, da Campiolo puoi fare anche soltanto l’escursione a Stavoli, scendendo per la via dell’andata: è una gita facile e bella, a portata di tutti.

Escursione da Campiolo a Stavoli

Da Moggio raggiungiamo Campiolo e, dove indicato, proseguiamo per Campiolo di Sopra. Il sentiero inizia in corrispondenza delle case del borgo (indicazioni evidenti sulla sinistra che scendono qualche gradino): per trovare parcheggio, prosegui oltre la curva, c’è uno spiazzo abbastanza ampio lungo la strada. parcheggiamo, e torniamo alle case.

Qui si inforca il sentiero 417 (340 mslm) che, superate case addossate tra loro, diventa in breve una traccia sospesa sopra l’alveo del Torrente Glagno. E di questo torrente, parliamone.

Per una mezz’ora, l’ambiente nel quale camminiamo è dominato dall’acqua turchese del torrente, che apre a pozze cristalline nella ghiaia. In estate qui deve essere uno spettacolo di refrigerio! Lungo l’alveo, ci sono i resti di diverse opere idrauliche: alcune relative ai tempi di guerra (credo), altre più recenti, ma trascinate via da un non troppo distante evento alluvionale. Superata la curiosa galleria coperta della ferrovia, sul percorso troviamo anche camminamenti e passerelle.

Quando finalmente attraversiamo il torrente per mezzo di un ponte, in località Stavoli Pecol dei Stai (314 mslm), prendiamo dritto davanti a noi il sentiero che sale. Entriamo nel bosco e seguiamo tornantini, tantissimi tornantini, e alcuni capitelli.

Attorno ai 500 metri di quota ci troviamo a superare una passerella e una crestina (facile) dalla quale si ha una bella vista verso ovest della stretta incisione del Torrente Variola, molto più in basso. Il nostro sentiero sale adesso più tranquillo, si fa più largo, e in dieci minuti siamo alla chiesetta di Stavoli (563 mslm).

giro delle borgate di Stavoli

L’ex abitato di Stavoli di Moggio

Stai di Muec (567 mslm), Stavoli, è anticipato da ampi prati e dalla mole tonda del Glubiton alle sue spalle. Lo percepisci subito che è un posto “dell’anima”. Siamo accolti – “Welcome to Stavoli” – da una serie di cartelli che indicano distanze e direzioni di luoghi lontani: Moggessa è a 3 chilometri, Katmandu a 6509.

Escursione a Stavoli di Moggio

Le vie del paese sono strette, ombrose, e sui muri sono appese foto storiche: le descrizioni ci parlano dell’ultimo vecchio del paese, di persone “umili e operose”, dei ragazzi che qui anni addietro andavano a scuola, del parlamento degli uomini, che si svolgeva all’aperto, su una staccionata. In fondo al paese, una fontana guizza, mentre su molte porte ci sono delle beffarde decorazioni di Halloween.

Beffarde perché Stavoli è disabitato.

Nella bacheca, sotto un portico, un avviso sull’antirabbica delle volpi, la mappa catastale del paese, qualcuno che cerca una casa qui.

Ce ne andiamo con passi silenziosi, per non disturbare: qui qualcuno verrà a riempire l’aria in estate, di sicuro.

Borgata Stavoli

Da Stavoli a Moggessa di Là

Il sentiero per Moggessa inizia sopra il paese, indicato da un cartello di legno. Tempo di un minuto, e si infila in discesa nel bosco, zigzagando e facendoci perdere duecento metri di quota. Il sentiero si segue bene, è un po’ ripido ma è ben segnato: in corrispondenza di uno stretto greto in secca, che superiamo, risaliamo sulla destra.

Anello delle Borgate di Moggio

I problemi arrivano alla fine di questi duecento metri perché, superati alcuni ruderi, ci troviamo sul letto di un torrente dalle acque cristalline. La scena è quasi tropicale, ancora con l’acqua trasparente e le pozze e la ghiaia sottile ad imitare una spiaggia… ma gli ometti sono chiari: questo torrente va guadato!

In realtà ci sono due passaggi abbastanza comodi, si salta su delle pietre a pelo d’acqua e si passa. Attenzione solo a non scivolare: il torrente non è fondo e al massimo si rischia di bagnarsi fino a metà polpaccio. Nessun problema, ma il giro è ancora lungo e farlo con i piedi bagnati non è il massimo!
Ovviamente il livello dell’acqua dipende dalla stagione.

Torrente Glagno

Un centinaio di metri di dislivello ci separano da Moggessa di Là. Ancora bosco e tornantini ripidi ma non difficili, e per l’orientamento basta seguire i segni sugli alberi, abbastanza numerosi. Una ventina di minuti, e siamo in paese (530 mslm).

Moggessa di Là

Abbandonata anch’essa, Muiesse di Là, ma diverse case sono in ristrutturazione. Forse quei lavori lenti, da portare avanti di stagione in stagione, un poco per volta. Ma ci sono fontane guizzanti, decorazioni di stoffa, piante in vaso. Un cartello indica un ristoro (“Alle quattro fontane”, è aperto solo in estate, se ne parla benissimo), una locandina ci dice che in agosto abbiamo perso la “festa di Moggessa: santa messa, grigliata e birra a fiumi”. Su una porta, l’insegna e il numero di telefono di un B&B.

Molte case sono comunque diroccate.

Moggessa di Là conta oggi un residente. Nel momento di massimo splendore, ne contava cento.

escursione a Moggessa

Da Moggessa di Là a Moggessa di Qua e discesa

Sopra Moggessa, in corrispondenza della chiesetta, troviamo le indicazioni che ci servono: quelle del sentiero 418. Dopo due minuti, ci rendiamo conto della geografia di questi luoghi: sotto di noi un’incisione profonda, vertiginosa, di calcari scavati. Sul fondo, le solite pozze cristalline. Una ventina di minuti di un largo sentiero, e siamo a Moggessa di Qua (510 mslm).

Qui qualcosa di abitato c’è, ma la superficie degli edifici arroccati tra di loro e mezzi schiantati dal terremoto del 1976 fa impressione: il paese non doveva essere per nulla piccolo. Lo attraversiamo, seguendo i cartelli biancorossi che indicano Campiolo e Moggio.

Alcune pietre dipinte – “i guardiani” – ci guardano mentre ci allontaniamo, seguendo il sentiero – largo e comodo.

A cinque minuti dal paese si incontra la deviazione in discesa per Campiolo. Permette di arrivare direttamente al ponte sul Glagno, da dove ripercorrere il primo chilometro e mezzo dell’andata.

Per fare il giro ad anello con una sola auto a disposizione, devi per forza scendere da qui.

Il sentiero attraversa alcuni ambienti diversi tra loro e molto belli, rocciosi, incisi, franosi – nessuna paura, è solo il feeling generale. Guadagniamo ancora quota, accompagnati da alcune lapidi ottocentesche con inquietanti teschi. Raggiungiamo i 665 mslm, e iniziamo la lunga discesa lungo il Rio di Palis, fin a raggiungere il posto dove avremmo potuto parcheggiare l’auto (ci sono un paio di pannelli informativi e inizia l’asfalto), e scendiamo a Moggio di Sopra.

Giro ad anello: Moggio, Stavoli e Moggessa

Anello di Stavoli di Moggio e Moggessa: l’escursione in breve

⛰️ Dove siamo Sopra Moggio Udinese, tra Val Aupa e Val Canale.
📍 Partenza da Campiolo di Sopra, parcheggio lungo la strada (340 mslm circa)
💍 Punti dell’anello Stavoli (567 mslm), Moggessa di Là (530 mslm), Moggessa di Qua (510 mslm)
📐 Dislivello 700 metri complessivi
📏 Lunghezza 9,80 km
⏱️ Tempo 4 ore
😅 Difficoltà Media. C’è un unico punto critico: il “guado” del Torrente Glagno tra Stavoli e Moggessa.
💧 Acqua Sì, in ciascuno dei tre borghi toccati dall’anello.
🗺️ Cartografia Tabacco 1:25.000 n. 18 – Alpi Carniche Orientali, Canal del Ferro, Nassfeld (se non ce l’hai puoi comprarla qui)
🛰️ Traccia GPS Sì, di tutto l’anello.