Quando hai voglia di un bivacco sfumacchiante e isolato, immerso nella natura e quel “non so che” di panoramico, in genere hai una alternativa sicura: tirare fuori una carta del Friuli, e scegliere una casera “da qualche parte”. Il Ricovero Casera Cornèt ha all’incirca risposto alla grande a tutti i parametri.

Cosa troverai salendo a Casera Cornèt:
Fatica
Difficoltà tecnica
Panorama
Solitudine

Da San Martino a Casera di Monte Cornetto

Provenendo da Ero, oltrepassiamo la frazione di San Martino in direzione Cimolais e, poco dopo, scendiamo per una stretta strada sulla destra. Lasciamo l’auto giusto dopo il ponte sul Tuera, in un piccolissimo spiazzo lungo la strada proprio all’imbocco dei sentieri 901-903 (733 mslm). Iniziato a salire lungo il versante e troviamo i gradini di una piccola scalinata che ci porta alla cappelletta di S. Antonio in Zerenton (762 mslm).

Lasciamo il sentiero 901 che si addentra lungo la Val Vajont (indicato come inagibile – vedi il paragrafo sul giro ad anello per ulteriori informazioni) e imbocchiamo il sentiero 903 sulla sinistra.

Siamo in terra di nessuno. L’autunno ha completamente spogliato gli alberi del bosco, tanto che in certi punti entriamo nelle foglie fino alle ginocchia! Ah… quando diciamo che le montagne del Friuli sono solitarie!

Il sentiero inizia a salire piuttosto ripido, con numerose svolte. Esce per un attimo allo scoperto per poi addentrarsi di nuovo in un bellissimo bosco di faggi e abeti. Un breve tratto quasi pianeggiante e siamo nuovamente in salita.

Uno di quei sentieri da fare lasciando la testa libera di pensare. Le foglie già secche che scrocchiano sotto i piedi, l’orientamento che non richiede concentrazione, la salita faticosa, ma mai difficile. 

Arriviamo in poco più di due ore ad una forcelletta. Scendiamo di qualche metro seguendo il versante boscoso, e dopo aver avversato un falsopiano ci troviamo di fronte agli ampi pascoli della Casera di Monte Cornetto (1629 mslm).

Casera Cornèt o Bivacco Zanette

Il Ricovero Casera Cornetto (o Casera Cornèt, ma adesso intitolata Bivacco Zanette)

La Casera è una bellissima costruzione in pietra posta su un colle dal quale si gode di una visuale privilegiata su Duranno, Cima dei Preti, Cima dei Frati, gruppo Caserine-Cornaget e Resettum.

Si trova al limitare di un grande pianoro prativo, un tempo usato come alpeggio. Ha due piani: al piano terra una tavola in legno con panche e una fornella, mentre al piano di sopra ci sono letti a castello, materassi e coperte. C’è però un problema: la stanza principale della casera è un enorme spazio vuoto che arriva al tetto, due piani più in alto. Le conseguenze sono subito chiare.

Casera Monte Cornetto

Nonostante il sole sia alto, l’interno della casera è gelido. Un termometro appeso alla scala di legno che porta al piano superiore indica -9°… non proprio allettante come temperatura per passarci la notte. Abbiamo però molte ore davanti per fare legna (è presente, di fianco alla casera, una bella legnaia dotata degli attrezzi necessari) e siamo ottimisti: riusciremo di sicuro ad alzare la temperatura interna.

La faccio breve: dopo 2 ore siamo a – 7°. Non abbiamo particolare voglia di prendere freddo, mentre quell’indicazione del sentiero 901 inagibile ci ha scombussolato i piani. Facciamo gli zaini e siamo pronti a partire, quando apre la porta un gruppo di ragazzi saliti alla casera con il dichiarato intento di fare festa. Tra veneti e friulani scorre buon sangue e… tanto vino. Alla fine decidiamo di rimanere a dormire per vedere l’alba dal Monte Cornetto.

Davide che fa legna a Casera Cornetto

Salita al Monte Cornèt (o Al Zimat)

Tornati sul sentiero 903 si aggira il boscoso versante orientale del Cornetto e si raggiungono in breve gli ampi pascoli del Pian Grant (1675 m circa), un morbido versante costellato di piccole doline presso il quale si trova una bella fontana. Qui si lascia il sentiero 903 e in libera, superando una fascia boscosa, si raggiunge la bella sommità erbosa e solcata da rocce calcaree del Monte Cornetto (1792 mslm).

Anche da qui il panorama non delude: lo sguardo è puntato sul Parco delle Dolomiti Friulane, su Duranno, Cima dei Preti, Val Cimoliana (con il Campanile di Val Montanaia bello evidente) e Monte Vacalizza.

Alba dal Monte Cornetto

Il giro ad anello per Cima di Tola, Casera Feron e sentiero 901

Tocca farla breve, per la delusione. Dalla conca del Plan Grant seguiamo il 903 in direzione Cima di Tola: è un bel camminare, in morbida salita e poi in discesa, per un sentiero piacevolissimo. Passiamodi fianco anche al Gialinut, dopodiché il carattere di queste montagne si fa vedere tutto. La discesa verso Casera Feron è un versante di 700 metri di dislivello completamente invaso dalle foglie di faggio, con segnavia rari e scoloriti, snervante da seguire.

A Casera Feron (992 mslm) ci vuole un sacco ad arrivare. Troviamo ualcune famiglie che festeggiano la domenica alla grande, proviamo a imboccare il sentiero 901, ignoriamo un paio di cartelli di inagibilità… e ci blocchiamo la Frugna ha talmente scavato il suo alveo che è impossibile salirne la riva scoscesa e ghaiosa. Se questo è l’inizio…

Tocca tornare indietro, scroccare un bicchiere di vino ai festaioli, e sorbirsi la bella ma eterna discesa per la Val Feròn: un sentiero (ancora il 901) che diventa poi forestale, e si immette sulla Statale 251. Nel nulla. Raggiungiamo l’innesto della strada per Claut e ricorriamo all’autostop. Di auto non ne passano molte, ma ci va comunque di lusso.

Ma che peccato. Questo è uno di quegli anelli che non poterli fare è un dispiacere. C’è selvaggio, qui in mezzo. C’è abbandonato. C’è dimenticato. Le foglie dei faggi sono accumulate in sacche così profonde che ci finiamo dentro fino alla cintola, con pietre e radici bene occultate e dispettose. Ci sono improvvise cengette e poi discese vertiginose nel bosco. Ci sono segnavia che non si trovano, tornantini che spariscono, ruderi che non ci si spiega come ci si arriva. Un giro così lo vuoi fare fino in fondo, lo vuoi respirare, ti ci vuoi stancare.

La promessa, dopo Casera Feron, era quella delle gole della Val Vajont, creste affilate, mani che afferrano roccia, passaggi sospesi. E invece, niente.

Sarà per la prossima volta, si dice in questi casi: ma chi mai lo rimetterà in sesto, questo incasinato sentiero 901?

Davide

 

Casera Cornetto nelle Dolomiti friulane

Trekking a Casera Cornèt: dati tecnici in breve

Dove siamo: tra Erto, Casso e Cimolais, Friuli, lungo la Val Vajont.

Partenza: piccolo spiazzo a circa un chilometro dall’abitato di San Martino in direzione Cimolais (162 mslm).

Arrivo: Casera Cornèt (1629 mslm) Monte Cornèt (1792 mslm)

Dislivello: 1000 metri – 1100 metri con l’ascesa alla cima

Tempo: 2 ore e mezza – 3 ore

Difficoltà: medio. La salita alla Casera non presenta alcuna difficoltà se non il dislivello. Per la cima è richiesto un po’ di orientamento in più. Il giro ad anello invece è fortemente sconsigliato.

Acqua: c’è una fontana a pochi minuti da Casera Cornetto verso Cima Cornetto.

Cartografia: Tabacco n. 21, Dolomiti di Sinistra Piave (se non ce l’hai puoi comprarla su Amazon)

Casera Cornet sulle Dolomiti Friulane Val Vajont - pin