È che sulle prime ci aveva fregato (dopo Davide vi racconta com’è andata). Eppure, il nome di Malga Tuglia ha continuato ad attirarci finché, una mattina di metà settimana e una finestra soltanto apparentemente senza neve ci hanno spinti a inforcare le ciaspole e a dirigerci in direzione Biathlon.
Cosa troverai nella ciaspolata a Malga Tuglia:
Dal centro Biathlon a Malga Tuglia
Al centro Biathlon (1117 mslm) è in corso una gara. Sentiamo lo scivolare degli sci, il silenzio, qualche sparo: come ci giriamo gli atleti sono già spariti velocissimi dietro ad un’altra curva.
Lasciamo l’auto nel comodo parcheggio del centro e ci avviciniamo alla pista. Per imboccare il sentiero è necessario attraversare la pista da fondo su uno stretto passaggio, per cui preferiamo indossare le ciaspole solo dopo averla passata per non rovinare le piste (gli atleti hanno pur sempre dei fucili in mano, eh!).
Il sentiero inizia verso ovest (sulla destra della baita), proprio dove la pista fa una curva a gomito.
Indossiamo le ciaspole sprofondando non poco nella neve fresca. Negli ultimi giorni ne è scesa tantissimo, saranno almeno 50 cm.
Imbocchiamo una traccia piuttosto larga che fortunatamente è già stata battuta da qualche scialpinista prima di noi e in circa 10 minuti ci immettiamo sul sentiero 230.
Da qui la ciaspolata si fa molto più comoda, perché il sentiero coincide con una larga carrareccia che è stata battuta per un bel pezzo. Saliamo seguendo i tornanti regolari del percorso, mai ripidi, ammirando lo spettacolo degli alberi carichi di neve. Il bosco è silenzioso, immobile.
Ad un certo punto, e apparentemente senza motivo, la carrareccia non è più battuta (il gatto delle nevi si sarà stufato o era pronto il pranzo? Non è dato sapere) e ci troviamo sulla neve fresca. Certo, la fatica aumenta per lo sprofondare delle ciaspole, ma è un gusto tracciare quando la neve è così soffice.
La salita più impegnativa termina quando la strada forestale interseca il sentiero 320 che arriva da Cima Sappada (1516 mslm).
Qualche giorno prima, il tentativo: salire da Cima Sappada direttamente a Malga Tuglia. In fondo, giusto dopo la grande curva a due passi da casa, il percorso inizia come una comoda carrareccia: che problemi vuoi che ci siano?
Che c’è un cartello che dà la salita inagibile, ecco quali sono i problemi.
Lo ignoriamo. Seguiamo il sentiero/forestale 320 per quasi un’ora – tutto scorre tranquillo. A quota 1375 mslm la carta segna una deviazione, che non vediamo. Controlliamo sulla App: ci siamo sopra, alla deviazione. Guardiamo verso est: bosco, soltanto bosco. Proviamo a seguire il nostro senso dell’orientamento: in fondo, si tratta solo di seguire il versante… Niente, nel senso che non riusciamo a procedere che di poche decine di metri, perché si sprofonda, si scivola, è pieno di alberi schiantati che nascondono – a causa del manto ancora poco spesso e non consolidato – ingannevoli buchi nei quali le ciaspole si incastrano.
Torniamo indietro, scornati, e con i piedi gelidi.
(ATTENZIONE! Qualche giorno prima abbiamo provato a percorrerlo partendo proprio da Borgata Cima, ma senza successo. Dei cartelli indicavano il sentiero come inagibile ed infatti, arrivati ad un certo punto, abbiamo dovuto fare dietro front).
Il sentiero ora prosegue su un panoramico traverso lungo le pendici del Monte Geu con visuale sulle colorate case dei Piani di Luzza.
Il bosco inizia a farsi sempre più rado, finché usciamo su una morbida piana proprio al di sotto di Malga Tuglia. Il percorso segue il profilo del dosso sul quale si trova la malga.
Malga Tuglia (1597 mslm)
Lo scenario è strepitoso: la neve soffice, candida, ha ricoperto tutto con il suo manto creando un’atmosfera davvero fiabesca, mentre l’aguzza cima del monte Geu fa bella mostra di sé.
Malga Tuglia è chiusa, ma il proprietario è salito con gli sci d’alpinismo (ecco chi ci aveva fatto le tracce) per liberare dalla neve i pannelli solari del tetto.
Un ultimo sforzo e raggiungiamo la croce rossa dalla quale possiamo ammirare il Geu, il Monte Cimon, il Siera e la conca di Sappada… probabilmente si riuscirebbe a vedere anche dell’altro, ma sta iniziando a fioccare di nuovo ed è meglio sbrigarsi!
La discesa
Per la discesa ci sono 3 alternative:
- rientro per la via di salita (la nostra scelta)
- sentiero 227, la direttissima verso il Biathlon. Ci dicono che il bosco è piuttosto avaro di segnavia già in estate, e che in inverno solo chi conosce davvero bene la zona dovrebbe avventurarcisi.
- sentiero 229 in direzione Malpasso e Col Mezzodì, per poi scendere a Forni Avoltri e trasformare l’escursione in un giro ad anello. Sicuramente bello, ma decisamente lungo: sulla carta abbiamo calcolato a spanne almeno altre 3 ore per tornare al Biathlon.
Ciaspolata a Malga Tuglia: dati tecnici in breve
Dove siamo: in Carnia, a metà strada tra Cima Sappada e Forni Avoltri
Partenza: Centro Biathlon di Piani di Luzza (1040 mslm)
Arrivo: Malga Tuglia (1597 mslm)
Dislivello: 560 m
Lunghezza: 9,5 km
Tempo: poco più di tre ore e mezza salita e discesa
Difficoltà: media. Non sono presenti difficoltà tecniche, ma se il percorso non è battuto può risultare piuttosto faticoso.
Cartografia: Carta Tabacco n. 1 – Sappada, Santo Stefano, Forni Avoltri (se non ce l’hai puoi comprala su Amazon)
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