Ti racconto un piccolo giro ad anello dal Rifugio Pussa, in Val Settimana, tramite il quale raggiungere Casera Col de Post e il relativo, verdissimo prato: una radura da fiaba alle pendici del gigante Pramaggiore, ben protetta dagli occhi indiscreti – e dal fondovalle – dalle pareti strapiombanti del monte omonimo.

Ciao! Siamo Silvia e Davide, nomadi digitali in versione montanara. Entrambi liberi professionisti, da 4 anni abbiamo scelto di vivere tra le montagne, spostandoci di valle in valle. Sul blog e sui social raccontiamo le terre che ci ospitano.
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Partire dal Rifugio Pussa

L’escursione ad anello del Col de Post è una facile escursione che puoi fare partendo proprio dal Rifugio Pussa  che si raggiunge in auto attraverso la splendida Val Settimana.

Anche se è possibile partire dal parcheggio che si trova lungo la Val Settimana, a quota 907 mslm, in corrispondenza del Ciol de Pess (lo riconosci per i tavoli da picnic e la targa che commemora Angelo Parutto Magnol), ti consiglio di fare il giro nel senso di questa relazione, raggiungendo prima il Rifugio Pussa.

Noi abbiamo fatto questa escursione durante un weekend nel quale abbiamo pernottato al Rifugio Pussa, per approfittare al massimo della quiete della lunga e tortuosa Val Settimana e te non possiamo che consigliartelo perché il rifugio è un gioiello e si sta benissimo.

Dal Rifugio Pussa a Casera Col de Post

Guardando il Rifugio Pussa (940 mslm) – e quindi imponendosi di resistere alla lavagnetta che declama la parte più interessante del menu – prendiamo il sentiero che, sulla destra dell’edificio, sale lungo il versante alle sue spalle (segnavia sentiero 364). Percorriamo così i primi venti, venticinque minuti di escursione, salendo piano di quota, fino al bivio di quota 1130 mslm:

  • a destra, il sentiero 364 prosegue la sua lunga salita verso Forcella Lareseit (meta splendida ma tosta, solo per escursionisti esperti).
  • A noi però interessa il sentiero che scende sulla sinistra (segnavia sentiero 366a).

In breve siamo in corrispondenza delle pozze formate dal Rio Biuna, e poi sul greto fortemente eroso del Torrente Stuèt. Tra pietroni e alberi abbattuti dalla forza dell’acqua, facciamo in modo di saltare da una roccia all’altra per non bagnarci i piedi, e approdiamo sulla riva opposta, dove il segnavia ci mostra l’attacco del sentiero.

Alla deviazione per il Fageron de Stuet, prendiamo a sinistra e iniziamo a salire di quota. Arriviamo alla profonda incisione del Ciol de Tome e, mentre ci apprestiamo ad attraversarla scendendo sulle rocce, guardiamo alla nostra destra per vedere una cascata stupenda seminascosta tra la vegetazione (non perdertela!).

Noi però proseguiamo, al di là del Ciol, per la parte più impegnativa dell’escursione: il sentiero sale infatti molto ripido nel bosco e, per circa un centinaio di metri di dislivello, non lascia respiro – tanto che i metri sembrano molti di più!

Superato il dislivello, la traccia si fa in quota, sospesa sul versante boscoso (attenzione che in alcuni punti è piuttosto stretta). Gradualmente, compaiono le prime chiazze di prato finché, improvvisamente, si apre la conca verdissima e allungata alla fine della quale sorge Casera Col de Post (1249 mslm).

Casera Col de Post

Soltanto un piccolo edificio, sovrastato da un pendio erboso che sale verso il Pramaggiore e la catena che da questo si sviluppa verso est (niente di tutto questo lo vediamo, ora): questa è Casera Col de Post. Al suo interno, il necessario per lavorare il latte, e una piccola stanzina a uso magazzino delle forme di formaggio.

La cosa affascinante di questo luogo però la si scopre già dalla carta topografica, dalla quale è evidente come uno strapiombo di roccia protegga questa isola verde brillante dal fondo della Val Settimana.

Discesa lungo il sentiero 366

Diamo le spalle alla casera: di fronte a noi corrono alcune paline di legno dipinte di bianco e rosso: in fondo, l’attacco del sentiero, che inforchiamo.

A questo punto, percorriamo pochi decine di metri nel bosco e, appena gli alberi alla nostra destra lasciamo la vista libera, voltiamoci: in alto si ergono il Pramaggiore e il Monte Rua, splendidi e massicci.

Noi proseguiamo sul sentiero, fino al bivio con il sentiero 366 diretto a Casera Pramaggiore, e che imbocchiamo in discesa.

Discesa che avviene su una spettacolare e ben tenuta mulattiera nel bosco, lunghi tornanti e pendenza sotto controllo fino al parcheggio di quota 907, che raggiungiamo seguendo gli ultimi metri del Ciol de Pess. Qui, una targa ricorda Magnol, custode di Casera Pramaggiore, e il suo essere schietto, generoso e ospitale malgaro.

Svoltiamo a sinistra, e percorriamo la strada della Val Settimana fino al Rifugio Pussa con pausa obbligatoria alla sua cascata nascosta.

Anello di Col de Post dal Rifugio Pussa: dati tecnici in breve

⛰️ Dove siamo Sulle Dolomiti Friulane, in Val Settimana
📍 Partenza da Rifugio Pussa (940 mslm)
🏅 Arrivo Casera Col de Post (1249 mslm)
📐 Dislivello 360 m complessivi
📏 Lunghezza 6,5 km
⏱️ Tempo 2 ore e mezza con calma
😅 Difficoltà Facile, ma con qualche punto erto
💧 Acqua Al Rifugio Pussa
🗺️ Cartografia Carta Tabacco n.21 – Dolomiti di Sinistra Piave (se non ce l’hai, puoi comprala su Amazon), oppure Carta Tabacco del Parco Naturale delle Dolomiti Friulane, che comprende tutto il territorio del parco (puoi comprarla qui)
🛰️ Traccia GPS In arrivo