In questo articolo ti raccontiamo la via normale al Corno Bianco di Pennes (Sarner Weisshorn), una delle cime più riconoscibili della Val Sarentino – così riconoscibile da essersi meritata l’appellativo di Cervino della Val Sarentino, in virtù della forma triangolare e dell’apparente “strapiombosità” di ogni suo lato. In realtà la salita è, pur se destinata agli escursionisti esperti, fattibile e molto, molto soddisfacente.
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Da Passo di Pennes al Groelljoch
Raggiungiamo prima di tutto Passo di Pennes (2211 mslm), da dove inizia l’escursione. È autunno inoltrato, quando progettiamo di salire il Corno Bianco: le previsioni minacciano le prime nevicate, le temperature si sono già di molto abbassate – al passo fa sempre freddissimo e tira sempre vento, anche quando veniamo qui a camminare in pausa pranzo – ma è il momento giusto per approfittare di una giornata di ottimo meteo per salire.
Dal Passo di Pennes partono diverse escursioni: ne abbiamo raccolte 4+1 in questo articolo.
Sul passo, diamo le spalle al dosso sul quale sorge l’Alpenrose: il sentiero 12A – direzione Sarner Weisshorn – parte di fronte a noi, al di là della strada (cartelli). Lo inforchiamo, camminiamo qualche minuto e superiamo le due panchine super panoramiche puntate verso il Montaccio; noi però abbiamo una bellissima visuale sulla nostra meta, di fronte a noi – sulla lunga cresta contro la quale saliremo, e sulla stretta, tormentata piccola valle che vedremo dall’alto.
Scendiamo al laghetto Joch See (2220 mslm), da dove proseguiamo praticamente in piano – lo faremo per tutta la prima parte dell’escursione – lungo versanti erbosi, fino a trovarci in corrispondenza della Punta Rossa (Rothenspitze), una cima anch’essa erbosa che si trova alla nostra destra, sopra di noi.
Alla Punta Rossa è possibile fare una deviazione sulla via del ritorno, te la spieghiamo più avanti.
Il sentiero prende poi a salire contro pareti di roccia, sulla destra, facendoci guadagnare quota sopra la stretta vallecola sul fondo della quale spiccano i due laghetti Steinwandseen – il loro nome si traduce in Laghetti della Parete Rocciosa. Proseguendo, superando gradoni e tratti quasi pianeggianti, facendo alcuni modesti tornanti, arriviamo alla forcella Giogo di Frane (Groelljoch, 2520 mslm). Abbiamo potuto osservare, per gli ultimi dieci minuti, la massa di chiara pietra calcarea alla quale il Corno Bianco deve il suo nome, e che spicca davvero molto rispetto al colore delle rocce che compongono il Cervino della Val Sarentino.
Dal giogo, puoi pensare di fare un giro ad anello scendendo nella Valle Oberberg; trovi la descrizione a fine articolo. Potresti anche salire la Cima delle Frane (2590 mslm), sul lato opposto della forcella rispetto al Corno Bianco, ma si tratta di una salita un po’ scombinata, su traccia non segnata, e su roccia friabile (sconsigliato).
Il sentiero attrezzato per la cima del Corno Bianco
Dalla forcella, guardiamo verso il Corno Bianco: iniziamo a salire il traverso verso destra, che ci porta all’inizio del sentiero attrezzato.
Si tratta più che altro di una serie di spezzoni di corda – alternati a brevi traversi senza protezione e a tornantini. La corda è quasi sempre lasca quindi meglio non farci affidamento con tutto il peso, ma usarla solo per una sicurezza in più. I tratti attrezzati permettono di salire delle quasi-paretine verticali, ma la verità è che la roccia è ben appigliata, e si potrebbe salire anche senza ausilio delle corde fisse. Anche se, a guardarsi indietro, la prospettiva verso il basso è piuttosto vertiginosa.
Kit da ferrata sì o no? Fondamentalmente no. Tuttavia, può essere utile avere il caschetto, perché la cima è piuttosto frequentata e il sentiero sale abbastanza verticale – il rischio di un sasso volante, insomma, c’è.
L’ultimo tratto attrezzato ci porta su una sella rocciosa, da dove prendiamo a destra e siamo all’elaborata croce di vetta del Corno Bianco di Pennes (2705 mslm). Panorama, neanche a dirlo, notevolissimo.
La croce è corredata da un Cristo in bronzo, e dal libro di vetta nella sua cassetta.
Dalla cima, si scende a valle per la via della salita, al netto che non si faccia una delle due varianti che trovi descritte a fine articolo.
Via normale al Corno Bianco di Pennes, Sarnes Weisshorn: dati tecnici e traccia GPX
⛰️ Dove siamo | A Passo Pennes, sulla testata della Val di Pennes, Val Sarentino |
📍 Partenza da | Passo Pennes (2215 mslm) |
🏅 Arrivo | Corno Bianco di Pennes / Sarner Weisshorn (2705 mslm) |
📐 Dislivello | 500 metri complessivi |
📏 Lunghezza | 5,12 km la salita |
⏱️ Tempo | 2 ore la salita |
😅 Difficoltà | Difficile (il tratto finale è un sentiero attrezzato destinato a escursionisti esperti) |
💧 Acqua | No |
🗺️ Cartografia | Carta Tabacco n.40 – Sarntaler Alpen, Monti Sarentini (se non ce l’hai, puoi comprarla su Amazon) |
🛰️ Traccia GPS | Sì |
Variante (facile) del ritorno: salita alla Punta Rossa/Rothenspitze
Tornando indietro sulla via della salita, arriviamo in corrispondenza dei laghetti Steinwandseen. Proseguiamo oltre, scendiamo il salto roccioso sempre seguendo il sentiero, ma tenendo d’occhio il versante sulla nostra sinistra; ad un certo punto, una traccia abbastanza evidente MA NON SEGNATA ci permette di salire il diagonale il versante fino a raggiungere le creste erbose che conducono alla Punta Rossa (all’incirca quota 2320 mslm l’attacco). Seguendo la cresta, arriviamo in poco tempo sulla cima della Rothenspitze (2441 mslm), sulla quale ci trova una minuscola Wetterkreutz e la cassetta del libro di vetta (vuota).
Per scendere da qui, conviene tornare sui propri passi fino a riprendere il sentiero 12A dove l’avevamo lasciato. È possibile anche scendere direttamente dal versante sud del monte, in libera, facendo attenzione all’erba che può essere piuttosto scivolosa; ci sono però dei tratti piuttosto pendenti, quindi meglio la prima opzione.
Variante di discesa (con due auto)
Per fare questo giro, devi avere due auto a disposizione: una per raggiungere Passo di Pennes, una seconda a Rio Bianco. La descrizione dell’itinerario, fino al Corno Bianco e alla ridiscesa alla forcella Groelljoch, è la stessa di cui sopra. Dopodiché…
Dalla forcella prendiamo il sentiero 9 che scende nella Oberberg Tal. Persi molto velocemente 300 metri di quota, ci si trova nel mezzo della prateria della testata della valle, dove sorge da poco tempo un piccolo, super coccolo bivacco: è il Biwak Mintl (2140 mslm), in legno su un basamento di pietra e molto simile a quello che si trova sulla Schartl, la forcella dalla quale attacca la salita finale alla Sarner Scharte (Monte Forcella Sarentina). La dotazione del bivacco è minimale.
Finito di curiosare, scendiamo un veloce zigzag e poi lungo il torrente Oberberg fino a raggiungere il gruppo di edifici (splendidi) della Oberberg Alm (1790 mslm); quando c’è il sole, qui è un paradiso, e la vista sul Corno Bianco e sul Mudatsch è davvero bella.
Da Oberberg Alm scendiamo lungo la forestale (sentiero 8-9) e poi, in località Pifank (1700 mslm), proseguendo su questa, oppure attraversando il torrente sul ponticello e prendendo, di fronte alla baitina, il sentiero 8A nel bosco (che si “butta” sulla sinistra, in basso). In entrambi i casi sbuchiamo a un bivio tra strade forestali: proseguiamo verso il basso e scendiamo a Rio Bianco, dove dovremmo avere una seconda auto disponibile per andare a recuperare quella a Passo di Pennes.
Da Passo di Pennes a Rio Bianco passando per il Corno Bianco: dati tecnici
⛰️ Dove siamo | A Passo Pennes, sulla testata della Val di Pennes, Val Sarentino |
📍 Partenza da | Passo Pennes (2215 mslm) |
🏅 Arrivo | Corno Bianco di Pennes / Sarner Weisshorn (2705 mslm), Rio Bianco (1340 mslm) |
📐 Dislivello | 500 metri complessivi in salita, 1380 metri in discesa |
📏 Lunghezza | 12,3 km tutto il giro |
⏱️ Tempo | 2 ore la salita, 2 ore la discesa |
😅 Difficoltà | Difficile (il tratto finale del Corno Bianco è un sentiero attrezzato destinato a escursionisti esperti) |
💧 Acqua | No |
🗺️ Cartografia | Carta Tabacco n.40 – Sarntaler Alpen, Monti Sarentini (se non ce l’hai, puoi comprarla su Amazon) |
🛰️ Traccia GPS | No |
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