Buenos Aires è pazzesca! Non lo dico tanto per dire (e pensa che all’inizio io neanche ci volevo andare), ma dopo averci trascorso quasi un mese, posso assicurarti che qualsiasi sia il tempo che dici di trascorrere in questa città, non ti annoierai mai. Visto che durante il nostro viaggio in Patagonia abbiamo avuto la fortuna di incontrare molti argentini che ci hanno consigliato cosa vedere a Buenos Aires e cosa fare per vivere la città come dei veri local, abbiamo pensato di raccogliere tutte le informazioni in questa guida. Buon viaggio!
Ciao! Siamo Silvia e Davide, nomadi digitali in versione montanara. Entrambi liberi professionisti, da 4 anni abbiamo scelto di vivere tra le montagne, spostandoci di valle in valle. Sul blog e sui social raccontiamo le terre che ci ospitano.
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Quanto stare a Buenos Aires?
Il problema è questo: Buenos Aires è enorme, bellissima, variegata e super super stimolante. Ti consigliamo di dedicare
- almeno 4-5 giorni pieni alla capitale argentina, soprattutto se ti piacciono l’arte e gli attrattivi culturali che una città può offrire;
- se invece sei in cerca di un “feeling più Sudamericano”, prima di spostarti verso altre mete, con 2-3 giorni pieni potrai vedere almeno il meglio che la città offre.
Spoiler: BA, come la chiamano qui, assomiglia molto più a Parigi di quanto ti possa immaginare, tanto che viene definita come la “città più europea del Sudamerica”.
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Sicurezza a Buenos Aires
Prima di arrivare qui abbiamo viaggiato per 8 mesi in Patagonia, e quasi tutte le persone con le quali siamo finiti a chiacchierare dei nostri piani di viaggio ci hanno messe in guardia dalla sicurezza di Buenos Aires.
Non nego che siamo arrivati terrorizzati, tenendoci il telefono stretto tra le mani, il portafoglio nelle tasche interne e l’attenzione sempre a filo di pelle… per due giorni. Fino a quando non abbiamo realizzato che è semplicemente una metropoli e va presa come tutte le metropoli del mondo. Con le normali precauzioni.
Noi non ci siamo mai sentiti in pericolo, anzi, abbiamo incontrato solo persone affidabili e molto gentili, ma una cosa ce l’hanno consigliata tutti: non girare per strada con il telefono in mano, gli scippatori sono tremendamente veloci.
Per il resto, io l’ho trovata una città a dir poco strepitosa.
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Come spostarsi a Buenos Aires?
Noi abbiamo preferito muoverci quasi sempre a piedi. La città è grande, ma i marciapiedi, i palazzi eleganti e le curiosità la rendono piacevole da camminare anche per diversi chilometri.
La città è servita anche da autobus e dalla metropolitana, utilissima soprattutto per spostarsi tra i diversi quartieri. In entrambi i casi ti servirà la carta Sube (la stessa che userai in tutta l’Argentina, quindi se non hai un’auto ti consigliamo di farla) che si acquista nelle stazioni della metropolitana o nelle edicole e va ricaricata con i contanti.
Più volte ci è capitato di utilizzare anche Uber o i taxi, che si sono rivelati sempre onesti nell’attivare il tachimetro appena saliti e piuttosto economici (specie se paragonati all’Italia). Non sono mai mancate inoltre delle interessanti chiacchiere, fossero sulla bellezza della città, le sue curiosità… o le origini italiane dell’autista!
Cosa vedere a Buenos Aires?
Come scegliere quindi cosa fare e cosa vedere se si ha tempo limitato?
Abbiamo provato a rispondere a questa domanda in un modo un po’ diverso, indicandoti le cose classiche da vedere a Buenos Aires, ma anche alcune chicche da local e alcuni consigli che possono esserti utili per programmare i tuoi giorni qui.
Se posso darti un consiglio, scegli in base a cosa ti risuona dentro. Lascia perdere tutte le voci che ti dicono “eh ma se vai a Buenos Aires e non guardi neanche uno spettacolo di tango non hai visto nulla” o “ma come, non hai visto il cimitero de la Recoleta?” e pensa piuttosto a cosa ti attira maggiormente perché tanto, vedere tutto, assaggiare tutto, fare tutto a Buenos Aires è assolutamente impossibile! Non ci siamo riusciti noi in un mese, ma non basterebbe neanche una vita intera!
Libreria-Teatro Ateneo Grand Splendid
Un salto in questa libreria è decisamente imperdibile, e non solo per gli amanti dei libri o del teatro. L’edificio, recuperato da un vecchio teatro del 1919, si presenta oggi come un luogo ricco di fascino dove gli scaffali aperti con i libri in esposizione si mescolano con il viavai di gente assorta nelle letture, turisti e atmosfere d’altri tempi.
In fondo alla libreria, nella zona dedicata al palcoscenico, è stato adibito un bar con musica ambientale sparata a tutto volume e decisamente accattivante. Un tè, un caffè e un libro da sfogliare qui sono un must.
Non perderti anche la vista dalle balconate superiori.
Consiglio: l’ingresso è libero, ma purtroppo, a causa dell’inflazione e di una serie di altri fattori, i prezzi dei libri sono altissimi (almeno nel momento in cui scrivo).
Cimitero de la Recoleta
Il Cimitero de la Recoleta è forse uno dei luoghi più iconici di BA. Qui giacciono alcuni dei personaggi più illustri della città e dell’Argentina, tra tombe monumentali e veri e propri mausolei creati da artisti di rilievo internazionale.
Personalmente ti consiglio vivamente di partecipare alla visita guidata. Per quanto esteticamente bello, la cosa davvero interessante del museo è conoscere le storie che si celano dietro alle tombe: storie di generali, uomini politici di rilievo, ma anche di amanti che non si sopportavano e di donne di grande valore.
Qui si trova anche la tomba di Eva Peron, riconoscibile a colpo d’occhio dalla marea di fiori freschi di cui viene omaggiata ogni giorno.
Consiglio: l’ingresso è a pagamento (si può pagare solo con carta di debito o credito), ma la visita guidata organizzata dal museo è libera e dura un’ora (non serve prenotare).
Plaza de Mayo e Casa Rosada
Plaza de Mayo è uno dei luoghi simbolo dell’Argentina perché ricorda il luogo in cui il 25 maggio 1810 ebbe luogo la Rivoluzione che portò alla creazione di un governo locale. Un primo passo verso l’indipendenza del paese.
Non solo, Plaza de Mayo fu anche il posto in cui nel 1580 Juan de Garay fondò per la seconda volta la città con il nome breve di “Ciudad de la Santìsima Trinidad y Puerto de Santa Maria del Buen Aire”.
La piazza ospita anche la Piramide de Mayo in ricordo dei rivoluzionari dell’indipendenza e il monumento equestre al Generale Manuel Belgrano, creatore della Bandiera Argentina.
Recentemente inoltre la piazza è stata presa a simbolo delle lotte dalle Madri dei Desaparecidos che denunciarono proprio qui al mondo intero cosa stava realmente accadendo sotto la dittatura militare di Videla.
La Casa Rosada che si affaccia su Plaza de Mayo è la sede del governo nazionale, ma per molti rimane l’edificio dal cui balcone si affacciava Evita (Eva Peron) per infiammare i cuori del popolo argentino. Il Museo della Casa Rosada, invece, potrebbe risultare un po’ indigesto – o almeno così è stato per noi, forse per la sbrigatività della guida; tratta di cose 100% storico-governative, quindi è per appassionati.
Avenida 9 de Julio e l’obelisco
Un’autostrada californiana al centro di Buenos Aires? È proprio questo l’aspetto di Avenida 9 de Julio: sette corsie divise tra auto, autobus e pedoni che si estendono per 140 metri di larghezza (si tratta infatti di una delle strade più larghe del mondo).
La cosa sorprendente è che verso sera alcune corsie vengono ridotte per ampliare l’area pedonale nella quale si può passeggiare comodamente tra vetrine e ristoranti fino all’Obelisco. Quest’ultimo, costruito nel 1936, è stato realizzato con l’intento di celebrare il quarto centenario della fondazione della città. Con i suoi 67,5 metri di altezza infatti non si può dire che passi inosservato, anche se mi è sembrato rimanesse un po’ “in disparte” rispetto al resto dell’azione e dello spirito argentino.
Museo delle Belle Arti di Buenos Aires
Dal Rinascimento all’Arte del Novecento, fino ai giorni nostri. I nomi sono quelli di Rodin, Picasso, Monet, Fontana, Van Gogh e Renoir, giusto per citarne alcuni.
L’ingresso è libero, ma ti assicuro che non vorrai più uscire da quanta bellezza ti accerchierà fin da subito, prenditi il tuo tempo per vedere, osservare e gustare queste opere magnifiche.
consiglio: sul sito del museo trovi gli orari e i programmi delle visite guidate gratuite. Vere e proprie lezioni d’arte fatte sul posto che prendono in esame 2 o 3 sale per volta. A noi hanno entusiasmato. Se hai tempo, ti consiglio di partecipare a più di una di queste: i temi cambiano ogni giorno.
Teatro Colòn
Dicono sia uno dei teatri più belli di sempre e in effetti, è difficile dar loro torto: il Teatro Colon è un tempio dell’opera famoso in tutto il mondo. La storia della sua costruzione, tra spostamenti, assassini (!), inaugurazioni e prime azzardate è interessante almeno quanto gli spettacoli che regolarmente vengono ospitati al suo interno.
Ogni giorno ci sono visite guidate in lingua inglese.
Parlamento
Super super interessante! Puoi curiosare nella Camera dei Deputati o dei Senatori, visitare la Sala Rosada oppure immaginarti ad entrare per la porta principale (privilegio riservato a pochissime persone illustri nella storia). Ciclicamente inoltre vengono organizzati anche eventi culturali in alcune delle sale.
Consiglio: l’ingresso al parlamento è libero e ogni giorno si tengono visite guidate gratuite (dalle 10.00 alle 18.00) della durata di un’ora che rendono la visita ancora più interessante. Ricordati di portare con te il passaporto perché ti viene chiesto per entrare.
Il giardino botanico Carlos Thays
Sette ettari sparsi in una superficie triangolare che ospita oltre 5.500 specie vegetali all’interno di una delle città più grandi del mondo: questo è il Giardino Botanico Carlos Thays.
Nel 1996 è stato dichiarato monumento nazionale dell’Argentina e al suo interno si respira una pace difficile da descrivere. Passeggiare tra il giardino romano, il giardino francese, il giardino orientale e curiosare tra le varie piante (tra le quali l’immancabile pianta da cui si ricava il mate) è davvero delizioso.
Floralis Genérica
Sempre in tema botanico, ma meno profumata, la Floralis Genérica è una enorme scultura in acciaio inossidabile a forma di fiore. I suoi petali dovrebbero (il condizionale è obbligatorio visto che è già la seconda volta che il meccanismo si rompe) chiudersi alla sera e riaprirsi al mattino.
Un simbolo di speranza che rinasce ogni giorno regalato alla città dall’artista Eduardo Catalano e che, nonostante gli inceppamenti, è davvero affascinante da vedere.
Centro Culturale CCK
Il boffre ciclicamente mostre temporanee di notevole pregio, ma anche concerti di musica dal vivo, degustazioni e visite guidate. Specie nel weekend, il centro culturale si anima di eventi e ti assicuro che sono uno più bello dell’altro.
Noi ad esempio abbiamo assistito ad un concerto di musica jazz e ad uno di musica barocca con una delle più grandi tenori del mondo – il tutto, gratis.
Il consiglio: l’auditorium del centro culturale è un luogo magnifico per ascoltare musica, controlla sul sito quali eventi sono in programma.
Giardino Giapponese
Allora… il fatto che ci sia un giardino giapponese in Argentina è già bizzarro. Il fatto che all’interno ci siano addirittura ponticelli rossi, preghiere giapponesi, fiori di loto e carpe lo rende davvero un posto assurdo.
L’ingresso è a pagamento (un paio di euro) e non so dire se mi sia piaciuto o meno, se ti intrigano le cose curiose questo posto fa per te.
Centro Culturale Recoleta
Un luogo semplicemente mitico. Un centro culturale enorme al cui interno puoi trovare varie mostre permanenti (come quella dedicata ai costumi di scena di Shakespeare) o temporanee, con artisti provenienti da tutto il mondo.
All’interno ci sono anche aule studio, luoghi in cui ballare tango o hip-hop, una libreria, una caffetteria e tantissime sale per vivere questo luogo appieno.
Consiglio: anche qui l’ingresso è libero e in calendario ci sono sempre tantissimi eventi gratuiti ai quali vale la pena partecipare. Per i concerti di musica classica, i posti sono limitati dalle dimensioni della sala: se alle informazioni ti dicono che la porta apre alle ore tot, presentati lì mezz’ora prima e mettiti in coda. FIDATI.
I più interessanti quartieri da visitare a Buenos Aires
Quartiere La Boca
Questo forse è il quartiere più famoso (e più italiano) di Buenos Aires. Il quartiere, che sta a sud-est della capitale, prende il nome dalla foce, che in spagnolo si dice “boca”, del Riachuelo, nel Rio de la Plata. Nato come porto fluviale, oggi è uno dei luoghi turistici più frequentati di Buenos Aires.
Case coloratissime, pavimenti a scacchi, profumo di asado e statue a grandezza reale di Messi, Maradona e del papa ne fanno un’attrazione irrinunciabile.
Ok, se sei amante del calcio, qui si trova anche lo stadio del Boca Junior, “La Bombonera” (o meglio Estadio Alberto Josè Armando), ma se anche – come noi – non hai la passione per il calcio, vedere le persone in adorazione fuori dallo stadio è un’esperienza da non perdere. Curioso inoltre vedere come lo stadio sorga proprio al centro del quartiere, e proprio tra le case.
Altre cose da non perdere nel quartiere:
- La figura di Benito Quinquiela Martin, pittore della zona molto affermato e con una storia affascinante di arte, ribellione al potere e personalità. Puoi visitare il museo Quinquiela Martin (ingresso libero con contributo volontario di 1 euro).
- La via El Caminito è forse la via più pittoresca del quartiere con case coloratissime, negozi di souvenir e parrillas, ma soprattutto con i Conventijos, le case nelle quali vivevano i poveri del porto.
- Si dice anche che qui sia stato inventato il tango “El Caminito”, anche se la provenienza non è accertata.
Consiglio: la Boca è un quartiere bellissimo e molto instagrammabile, ma la sua storia è molto più ricca di questo. Ogni colore ha un significato, ogni odore, ogni pezzo di lamiera che vedi raccontano la storia unica di questo quartiere, o meglio, le storie uniche. Ti consiglio di partecipare ad uno dei free walking tour che si svolgono qui per scoprirla.
Il quartiere Recoleta
La Recoleta è uno dei quartieri residenziali più rinomati e raffinati. Il nome La Recoleta deriva dal convento dei padri Recoletos, dell’ordine Francescano che si insediarono a Buenos Aires fondando innanzitutto la Chiesa di Nostra Signora del Pilar e il cimitero della Recoleta (già citato).
Altre cose da vedere nella zona sono il mercato di artigianato che si svolge ogni giorno a pochi passi di distanza nella Plaza Alvear e la scultura tanto affascinante quanto ingombrante della Floralis Genérica.
Il quartiere Palermo
Sul quartiere Palermo si è detto tanto, si è scritto tanto, si è bisbigliato tanto e forse pure troppo. Oggi il quartiere è un vivace centro in cui fare shopping, sorseggiare un drink e curiosare tra negozi di arte.
Palermo Viejo, Palermo Soho e Palermo Hollywood sono le tre aree nelle quali si divide il quartiere (che di per sé è enorme – il più esteso di Buenos Aires), a mio avviso la più interessante è proprio Palermo Hollywood (il nome deriva dal fatto che qui si trovavano stazioni televisive e radio, produttori e attori) nel quale si concentrano molti locali interessanti per trascorrere qualche ora, come il club Niceto.
Il museo MALBA di arte latino americana è piuttosto interessante, mentre non siamo stati al Museo Evita che invece per gli argentini è molto più di una star (ti consiglio di leggere la sua storia).
Il quartiere di San Telmo e la feria domenicale
Premetto che visitare San Telmo senza una guida è molto difficile perché si rischia di non cogliere gli aspetti storici del posto che invece sono tremendamente interessanti, motivo per il quale ti consiglio di prenotare un free walking tour che solitamente qui si svolgono la domenica.
Perché proprio la domenica? Perché si tiene la feria settimanale di San Telmo, il mercato che invade le vie del quartiere con decine e decine di bancarelle di ogni genere dall’antiquariato ai pezzi d’arte artigiana, dalle marionette alle t-shirt personalizzate fino ad innumerevoli accessori e souvenir.
Ah sì, se sei qui non puoi perderti la scultura dedicata a Mafalda e la passeggiata dedicata agli altri cartoni animati argentini.
Cosa fare a Buenos Aires: le attività imperdibili (secondo noi)
Assistere ad uno spettacolo di tango (o ballarlo)
Buenos Aires è la patria, la capitale mondiale, del tango e nel 2009 l’UNESCO ha inserito il Tango Argentino nel patrimonio dell’umanità come Bene Culturale Immateriale! Qui è nato e qui… si vive, ancora oggi. Come fare quindi se non sei un tanguero o una ballerina professionista?
Ci sono milioni di possibilità:
- Puoi assistere ad uno spettacolo di tango nei teatri, si tratta solitamente di spettacoli organizzati per turisti, ma nulla toglie che siano fantastici da vedere, i ballerini e le ballerine in scena sono sempre eccellenti e il costo (sempre sopra i 100 euro) può valerne la pena. Il luogo più rinomato è sicuramente “la Cattedrale del Tango”: il Señor Tango.
- Puoi vedere un’esibizione nei ristoranti che offrono cena+spettacolo, solitamente le esibizioni in questo caso sono molto brevi, ma può essere un’esperienza carina per entrare nel mood… e per mangiare un buon asado;
- Puoi partecipare ad una milonga, a BA ci sono circa 50-60 milonghe ogni sera! Se non sai ballare nessun problema, puoi sempre assistere e berti qualcosa in disparte. Sappi inoltre che ci sono tantissimi locali che organizzano milonghe nei quali organizzano, un’ora e mezza di corso per principianti prima della serata vera e propria. Il sito Hoy Milonga elenca aperture, orari, costi, possibilità di seguire lezioni introduttive…
- Iscriverti ad un corso di tango! Noi l’abbiamo adorato e ti consigliamo questa scuola che offre corsi di tango per viaggiatori, e sappi che con 4 lezioni due “manici di scopa” erano già in grado di camminare a ritmo di musica e fare qualche figura.
Chiacchierare in italiano
L’immigrazione italiana in Argentina nel secolo scorso è stata davvero massiva, tanto che oggi non ti sarà difficile parlare in italiano mentre prendi il tram, mentre ordini il pane o mentre partecipi ad uno spettacolo teatrale. Sono tantissimi gli argentini che hanno la cittadinanza italiana, magari proprio perché il nonno, l’abuelo o il bis abuelo erano italiani immigrati qui, e solitamente non vedo l’ora di sfoderare le tante o poche parole che conoscono.
In qualsiasi caso sarà un’esperienza arricchente per te e per loro se decidi di aprirti.
Cosa fare a Buenos Aires? Ovviamente goderti l’arte!
Tra le cose da fare a Buenos Aires c’è sicuramente la possibilità di vivere esperienze culturali di prim’ordine. Tutti gli spettacoli che abbiamo avuto il piacere di vedere e posso dirti che tutti hanno superato di gran lunga le aspettative.
Lo ammetto: noi ci avevamo decisamente preso gusto e in un mese abbiamo cercato di partecipare a quante più visite guidate possibili. Quasi tutti i musei e i monumenti della città infatti offrono visite guidate gratuite che in un’ora ti raccontano la storia, le curiosità e i retroscena del posto che stai visitando.
Tantissimi musei inoltre hanno un fittissimo programma di eventi culturali gratuiti ai quali è davvero un gusto partecipare. Noi abbiamo assistito a spettacoli jazz, concerti di musica barocca, vernissage, incontri letterali e persino aperitivi con l’autore: se ami l’arte Buenos Aires ti lascerà senza fiato.
Il fatto che tantissimi eventi culturali siano gratuiti non fanno altro che rendere ancora più accessibile la cultura a chiunque.
Mangiare una parrilla
Ok, ok, i posti te li segnalo nel capitolo successivo, ma se hai appena messo piede in Argentina sappi che qui la carne è decisamente una cosa dell’altro mondo. Vale la pena sedersi in una parrilleria tipica e assaggiare uno (o più, dice Davide) dei loro favolosi tagli di carne. L’asado è una cosa seria e da nessun’altra parte mangerai una carne così saporita, tenera e gustosa.
Se hai la possibilità, fatti consigliare direttamente dal parillero (il grigliatore), che qui è una figura rinomata tanto quanto gli chef nei nostri ristoranti stellati. Un tip: se sul banco del parrillero c’è un vaso per le mance, e se il taglio di carne che ti ha consigliato era buono, lasciala!
Cosa mangiare a Buenos Aires
La cucina tipica porteña è un must per chi viaggia in Argentina. Ci sono davvero tantissimi ristoranti sparsi per la città e le cose obbligatorie da assaggiare sono:
- empanadas
- panini con il chorizo (la faccia soddisfatta di Davide dice tutto!)
- milanesas
- dulce de leche
- medialunas
- alfajores
- mate
Non andare via dall’Argentina senza aver assaggiato almeno una volta queste specialità. Se poi viaggi verso la Patagonia, sappi che al sud il piatto principe è l’asado.
Dove mangiare a BA
Vado velocissima qui, perché so che starai già scalpitando!
In zona Recoleta ti consiglio Peña. Locale frequentatissimo ma molto tranquillo, carne incredibile e ottima scelta di vini.
In zona La Boca ti consiglio un panino al Café Bar de los Artistas: il profumo della parrilla a vista non potrà non conquistarti.
In zona Palermo, ti diamo una info non di prima mano – ma se sei un foodie potrebbe interessarti. Nel 2023, per la prima volta, un ristorante non peruviano ha preso il primo posto nelle classifiche della cucina sudamericana: è la parrilleria Don Julio, a Palermo. Una istituzione (che dal riconoscimento, dicono, ha alzato un pochino i prezzi) che vanta tantissimi aficionados della prima ora. Potrebbe valere la pena di prenotare un tavolo e di provarla…
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