Splendida (e impegnativa) salita al Pizzo Tre Signori dalla Valgerola. Laghi alpini, croce di vetta e un’inaspettata discesa alternativa per un’escursione mozzafiato!
Da Laveggiolo al Rifugio di Trona Soliva: sentiero 118
Non potevamo perderci la salita al Pizzo Tre Signori in Valgerola e così, preparati i paninetti, siamo pronti a partire in auto in direzione Laveggiolo. Si tratta di una piccola frazione raggiungibile in auto svoltando sulla destra a Gerola Alta, e dopo un bel po’ di tornanti. La strada è asfaltata, anche se in alcuni punti è decisamente stretta. Termina con un ampio parcheggio dove lasciare l’auto.
Il borgo di Laveggiolo (1485 mslm) è delizioso e alcuni cartelli invogliano all’acquisto di formaggi e burro (ci promettiamo, per non farci distrarre, di fermarci al rientro).
Il sentiero 101 – siamo sulla Gran Via delle Orobie – è inizialmente asfaltato, ma dopo circa 100 metri prendiamo la deviazione che segue le indicazioni per il Rifugio Falc. Ci addentriamo in un piccolo bosco, oltrepassiamo un paio di baite splendidamente ristrutturate, superiamo un torrente (ponticello) e ci portiamo sull’altro versante della valle.
Da qui, fino al Pizzo Tre Signori sarà solo salita.
Il sentiero si ricongiunge in breve alla strada sterrata, che incrociamo in un paio di occasioni. Tenendo gli occhi aperti è possibile infatti imboccare alcuni sentieri che permettono di “tagliare” i lunghi tornanti della forestale.
Gli ultimi metri prima di arrivare al Rifugio di Trona Soliva (1907 mslm) si svolgono quasi in piano.
Dal Rifugio Trona al Rifugio Falc
Dal Rifugio Trona Soliva seguiamo le indicazioni verso il Rifugio Falc.
ATTENZIONE! Quando siamo passati noi stavano facendo dei lavori e il percorso da seguire non era molto evidente. Per intenderci, bisogna tagliare i pascoli che guardano in direzione del Lago dell’Inferno (quindi sulla sinistra, scendendo un po’ dalla forestale che prosegue oltre il rifugio).
Incontriamo una piccola baita letteralmente circondata dal romice alpino e qui il sentiero si biforca:
- sulla destra si sale alla Bocchetta di Trona,
- sulla sinistra il sentiero conduce al Lago dell’Inferno.
Noi prendiamo il sentiero sulla sinistra e, dopo poco, teniamo la traccia che percorre alta sul versante (ma si può prendere indifferentemente anche quella bassa).
Superiamo quelli che sembrano essere vecchi edifici dedicati all’attività mineraria e otteniamo un’ampia vista dall’alto sul Lago dell’Inferno, un po’ in sofferenza d’acqua.
Da qui la nostra meta è davvero evidente: la croce del Pizzo Tre Signori svetta sopra al lago… 500 metri più in alto! Abbiamo gli ultimi 5 minuti prima di raggiungere il bellissimo Rifugio Falc (2118 mslm), posto in posizione un po’ defilata rispetto al sentiero, in un avvallamento sulla destra protetto dallo sperone sul quale stiamo camminando.
Dal Rifugio Falc al Pizzo dei Tre Signori
Dal Rifugio Falc seguiamo le indicazioni verso la Bocchetta di Piazzocco (2250 mslm), in salita sostenuta e oltrepassando qualche masso. Servono 20 minuti per arrivarci,
Delle indicazioni presenti alla bocchetta, stranamente nessuna indica il Pizzo dei Tre Signori: mistero. Comunque sia, la traccia è evidente ed è proprio quella che si dirama sulla sinistra.
ATTENZIONE! Da qui la via normale al Pizzo dei Tre Signori diventa di difficoltà EE, riservata solo ad escursionisti esperti (e allenati).
Percorriamo alcuni metri di percorso pianeggiante, ma con brevi tratti decisamente esposti, in corrispondenza dei quali prestare attenzione.
Siamo arrivati all’ultima, lunga salita, nella quale il sentiero si inerpica lungo le splendide rocce del Pizzo Tre Signori. Sembra di essere su un altro pianeta dalla bellezza che circonda.
L’ascesa si suddivide in due parti, intervallate da un breve altopiano di pietra e ghiaia. La roccia però è decisamente liscia e in alcuni passaggi è utile aiutarsi con le mani.
Gli ultimissimi metri prima della croce di vetta sono assicurati con una corda che può servire per darsi un po’ di sicurezza (ma nei confronti della quale serve fare attenzione, perché è tutto tranne che tesa).
Il Pizzo dei Tre Signori (2554 mslm)
E ci siamo! Sulla cime svetta la croce, un bassorilievo di bronzo, montato su una colonna, indica le cime che si osservano a 360° (o che si osserverebbero, dato che noi becchiamo un tempo quantomeno nuvoloso), e se sulla cima principale c’è folla, con due minuti di sentierino si può deviare sull’erbetta di una cimetta minore e più tranquilla.
Il simbolo della Valgerola è una montagna dal tono diverso rispetto a quelle che la circondano. È quasi una cupola di rocce lisce, una massa costituita da conglomerati di colori che vanno dal rossiccio al rosa, dal grigio viola al verde chiaro.
E già che ci siamo, mentre saliamo ripensiamo al nome: Tre Signori… dovuto al fatto che dal 1512 la cima è punto d’incontro dei confini della Serenissima, a sud, del Ducato di Milano verso il lecchese, e delle Tre Leghe – gli svizzeri che avevano appena preso la Valtellina.
Poi, una curiosità. A fine Ottocento, il CAI riporta che la cima, a salirla da dove stiamo salendo noi, è facile, [dato che] è stata più volte compiuta da gentili signore e signorine.
E infine: imperdibile, giusto sotto alla croce, la scritta in vernice rossa “Bello, però…”, che fa un po’ il paio con le indicazioni, dipinte sulle rocce lungo la salita, che chiamano la montagna Pizzo 3, Pizzo Tre Sign, Pizzo 3 Sign… e chissà quante altre combinazioni!
Discesa dal Pizzo dei Tre Signori: Bocchetta dell’Inferno
Per scendere dal Pizzo Tre Signori ci sono due possibilità:
- riprendere la classica via della salita
- la discesa alternativa verso Bocchetta dell’Inferno e sentiero 143.
Non ci chiameremo Bagaglio Leggero se non scegliessimo sempre le vie alternative! Scendiamo di pochi metri il Pizzo dei Tre Signori fino al breve altopiano intermedio, dove prendiamo una piccola ma evidente deviazione verso destra.
In pochi metri ci ritroviamo in un mondo di roccia che sembra dimenticato. Ci si orienta con gli ometti, soprattutto, anche se i segni a vernice non mancano.
Arriviamo a Bocchetta dell’Inferno (2306 mslm) e imbocchiamo il sentiero 143, ma la poesia di questo luogo non accenna a diminuire. Veniamo così in breve pacificamente circondati da splendidi stambecchi che ci osservano incuriositi a pochi passi di distanza. Poterli ammirare così nel loro ambiente è un privilegio che mi riempie sempre di autentica gioia. Difficile spiegarlo diversamente.
L’ambiente è splendido: enormi rocce, una traccia sottile sulla quale camminare, un piccolo lago alpino che spunta dal nulla. Solo noi nel raggio di chilometri.
Ritorniamo al Lago dell’Inferno e da qui ci scapicolliamo – si fa per dire, perché iniziamo ad essere piuttosto stanchi! – seguendo lo stesso percorso della salita.
Un’ultima avvertenza: quando superi il Rifugio Casera di Trona Soliva e inizia a scendere per la forestale, nonostante la stanchezza, tieni gli occhi ben aperti per le deviazioni che hai imboccato in salita. L’ultima è veramente mimetizzata, ma ti evita un tornante enorme (noi l’abbiamo persa per qualche metro e siamo tornati indietro: vedi traccia GPS).
Pizzo Tre Signori dalla Val Gerola: l’escursione in breve
⛰️ Dove siamo | In Val Gerola, sulle Orobie, provincia di Sondrio |
📍 Partenza da | Laveggiolo (1485 mslm) |
🥇 Arrivo | Pizzo Tre Signori (2554 mslm) |
📐 Dislivello | 1090 metri |
📏 Lunghezza | 19 km |
⏱️ Tempo | 7 ore e mezza salita e discesa |
😅 Difficoltà | Difficile, alcuni tratti esposti, buon dislivello, ma soprattutto molto lunga |
💧 Acqua | No, solo rarissimi ruscelli e laghetti (da potabilizzare). |
🗺️ Cartografia | SeTeMap 1:25000 – Orobie valtellinesi: Valli del Bitto, Val Gerola e Val Lesina (se non ce l’hai puoi comprala su Amazon). |
🛰️ Traccia GPS | Sì. |
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