Un rifugio sempre aperto sulle Dolomiti che è anche un eremo? Oh yes! Ti raccontiamo come arrivare al Rifugio Eremo dei Romiti posto sulla cima del Monte Froppa. L’escursione è semplice e rigenerante, e ti porterà in uno di quei luoghi in cui il silenzio è obbligatorio.
Qualche dato più preciso, prima che tu parta? Siamo a Domegge, giusto al di là del lago di Centro Cadore. Sopra di noi – anche se non li vedremo camminando – ci sono il Montanel e il Cridola, mentre qualche finestra panoramica che si apre nel bosco ti permetterà di incrociare lo sguardo con le Marmarole.
Da Domegge all’Eremo dei Romiti: i due sentieri
La giornata è di quelle inaspettatamente soleggiate, e oggi abbiamo con noi due ospiti: i miei genitori. È quindi importante che siano soddisfatti tre requisiti:
- gita tranquilla e non tecnicamente difficile
- bel panorama
- buon cibo
Insomma… dobbiamo fare un figurone e proprio per questi motivi il Rifugio Eremo dei Romiti ci sembra la meta perfetta dell’escursione!
Ci dirigiamo in auto verso Domegge e oltrepassiamo il Lago di Centro Cadore incredibilmente in secca in questa stagione, fino a trovare un comodo parcheggio in località Navare (720 mslm). Per il vero c’è più di un parcheggio, ti consigliamo di lasciare l’auto nei pressi del bel lavatoio con la scultura lignea della donna che lava i panni, realizzata da Livio de Bernardo, precedente gestore del rifugio.
Da qui ci incamminiamo lungo un breve tratto di strada asfaltata e, dopo aver superato il torrente Saceido, ci troviamo di fronte ad un bivio segnalato in maniera abbastanza evidente (783 mslm). Qui le possibilità sono due:
- imboccare il sentiero 347 e percorrere la via crucis in salita,
- proseguire lungo la forestale che sale un po’ più morbida per Malauche e la Val Filippo.
Il nostro consiglio è quello di percorrerli entrambi per fare un’escursione ad anello: uno in salita e uno in discesa, a seconda di come sei più a tuo agio (ovviamente la via crucis, perché abbia un valore anche religioso, andrebbe fatta in salita, ma possiamo chiudere un’occhio).
In entrambi i casi la salita è di meno di 500 metri di dislivello e non presenta alcuna difficoltà tecnica. Per questo motivo si tratta di un’escursione adatta anche alle famiglie.
Il sentiero 347, la via crucis
Il sentiero si snoda attraverso il bosco ed è sicuramente l’itinerario più caratteristico, ma anche il più erto. Nulla di eccessivo, ma sale in maniera più decisa, percorrendo le 15 stazioni della via crucis che sono testimoniate da piccoli quadretti in legno decorati e attaccati sugli alberi.
Il sentiero si snoda per tornantini molto semplici, e durante la salita si trovano alcune panchine dov’è possibile riposarsi e osservare gli splendidi scorci che via via si aprono nel bosco.
La strada forestale
La strada forestale sale per Malauche e la Val Filippo. Il percorso è un po’ più lungo della via crucis, ma di conseguenza anche un po’ più dolce. Si tratta della strada che i gestori percorrono in fuoristrada per arrivare al rifugio. Non ci sono difficoltà da segnalare… ma c’è un trucco.
Superata Malauche – una malghetta con cavalli e capre – è possibile inforcare sulla destra il Troi de Maricono: una “scorciatoia” leggermente più avventurosa ed erta, che taglia il versante boscoso e si ricollega alla via crucis in corrispondenza delle ultime stazioni. Percorrerla non presenta comunque difficoltà, a parte un po’ più di pendenza.
L’ultimo capitello affrescato
Una volta usciti dal bosco (sia lungo la via crucis che lungo il Troi de Maricono), ti troverai di fronte alla quindicesima stazione che è rappresentata da uno splendido capitello in muratura riccamente affrescato con le figure di San Francesco e del fondatore dell’Eremo, Giovanni Maria Pinazza (1150 mslm).
È la scusa per una pausa, ma basta voltare lo sguardo verso il proseguo del sentiero per accorgerci che in realtà siamo praticamente arrivati!
In poco più di cinque minuti ci troviamo finalmente di fronte all’ex eremo dei Romiti, ora rifugio.
L’eremo dei Romiti
Tentiamo di non distrarci e di raccontarti l’eremo, ma la vista sul Centro Cadore e sul maestoso Re delle Dolomiti, l’Antelao, è davvero spettacolare.
L’eremo è stato l’unica struttura di questo tipo mai esistita in Cadore. Costruito tra 1720 e ’21 (la chiesa dedicata a San Giovanni Battista giusto un paio d’anni dopo), e ha ospitato per una novantina d’anni un manipolo di frati francescano del terz’ordine dei Romiti. Qui si coltivavano patate e verdure, mentre il resto di quel che serviva lo si otteneva con la carità. Il convento rispettava le prescrizioni dell’ordine: i frati non potevano nemmeno intrattenere conversazione con le donne. Erano però rinomati per il miele che producevano.
L’eremo è andato in abbandono dopo il solito editto napoleonico del 1810, ed è stato restaurato e reso rifugio nel 2009.
Il rifugio oggi
Il Rifugio Eremo dei Romiti, situato in posizione super panoramica sul Monte Froppa, a quota 1167 metri, è aperto tutto l’anno: solo nei weekend durante l’inverno, tutti i giorni durante la stagione estiva.
Il rifugio offre un piccolo, ottimo ristorante, una camerata per dormire, un larin con fuoco scoppiettante e tanti libri da curiosare, e si sta organizzando per mettere a disposizione anche quelle che furono le cellette dei frati. La chiesetta è in corso di ristrutturazione, e sembra che verrà a breve ri-consacrata.
Inoltre, i gestori attuali fanno di tutto per rendere questo luogo vivo e speciale, organizzando sfilate di abiti storici e giornate di forest bathing e psicoterapia nel bosco. ovviamente, qui si celebra anche San Giovanni Battista.
Ecco che una cosa, nei secoli, allora non è cambiata: l’atmosfera che si respira qui. Un misto di fascino e suggestioni, di natura e spiritualità, dove il silenzio lascia spazio allo splendido panorama che si apre di fronte.
Escursione al Rifugio Eremo dei Romiti: dati tecnici in breve
⛰️ Dove siamo | Cadore Centrale, di fronte a Domegge, sul versante occidentale di Montanel/Cridola |
📍 Partenza da | Domegge, località Navare/Ciaselle (720 mslm) |
🏅 Arrivo | Rifugio Eremo dei Romiti (1167 mslm) |
📐 Dislivello | 450 metri |
📏 Lunghezza | 5,2 km l’anello come l’abbiamo fatto noi |
⏱️ Tempo | 1 ora e 15 per la salita |
😅 Difficoltà | Facile |
💧 Acqua | No (eccetto al rifugio) |
🗺️ Cartografia | Tabacco 1:25.000 n.16 – Dolomiti del Centro Cadore (se non ce l’hai puoi comprarla qui) |
🛰️ Traccia GPS | Sì: salita per forestale/troi del Maricono, discesa per la via crucis |
Cari, c’è un altro modo simpatico di fare un giro ad anello. Se prendi la strada per il rifugio Padova dopo un pò di salita c’è la deviazione per il sentiero 345 che si percorre incontrando delle baite e dei fienili fino a una deviazione a sx con tabella che indica il Troi dell’Orse. Si segue questo e si arriva all’Eremo. Poi torni giù dalla Via Crucis.
Ciao Fernando, questo sì che è un consiglio “da local”, in carta non avevamo visto questa possibilità!
Grazie per aver lasciato il tuo contributo!
Ciao Silvia, su tuo consiglio sono stato oggi su all’Eremo dei Romiti con altri tre amici, molto bella la passeggiata in mezzo al bosco, abbiamo preferito fare la salita per la via crucis e il ritorno per la forestale, sperando di risparmiare le nostre ginocchia non più giovani. Anche la discesa comunque presenta qualche bella discesa, ma comunque ben percorribile.
Ci ha accolto la gestore del rifugio Barbara vestita con un bellissimo costume tirolese/cadorino (non sono molto esperto in materia). Abbiamo pranzato meravigliosamente bene, cibi gustosi ricchi di sapori, e ben presentati. Siamo stati ben impressionati dall’accoglienza e dal luogo, ci siamo ripromessi di ritornare quest’inverno con i ramponi o le ciaspe.
Grazie Silvia per il suggerimento!
Grazie Renzo per il tuo bellissimo commento! Sono davvero felice che ti sia piaciuto il rifugio, anche noi lo abbiamo adorato e confermo tutto: accoglienza, cibo e panorama super!
Anche noi abbiamo in programma di ritornarci questo inverno con le ciaspole, chissà che non ci si incontri lungo il sentiero!
Buoni passi
Ciao Silvia, allora dopo essere stata al rifugio Chiggiato domenica scorsa ed aver pranzato tenendo un posticino per il dolce (come da tuo consiglio), questo weekend, meteo permettendo, vorrei andare all’Eremo e chissà che i colori dell’autunno facciano capolino.
Grazie per i preziosi consigli
Autunno un po’ tardivo quest’anno, ma magari le ultime piogge lo provocheranno un po’! L’Eremo è splendido e super accogliente, il panorama ben diverso da quello del Chiggiato, ma ugualmente speciale! Buona gita!