Il Rifugio La Vecchia è sicuramente uno di quei luoghi del cuore, di quelli che sai che ti ci rifugerai col pensiero anche quando sarai lontano da queste montagne. Un bivacco che sembra uscito dalle fiabe di una volta. Ti raccontiamo come raggiungerlo e come fare un giro ad anello (neve permettendo).
Da Rovere al Bivacco La Vecchia
La nostra escursione inizia dal centro di Rovere: per la precisione, dalla rotonda a sud dell’abitato (1398 mslm) nei pressi della Locanda del Fagiolo.
Guardando verso sud, individuiamo sulla sinistra una traccia che raggiunge la ciclopedonabile che si trova poco più in basso della strada, e puntiamo verso le montagne. La ciclopedonabile fa due veloci curve ad angolo retto, e incontra la parete di versante: qui prendiamo a destra, e infochiamo subito la strada in salita – il sentiero 14. Pochi passi, e un pannello ci racconta della conservazione del Camoscio Appenninico (Rupicapra pyrenaica ornata) del progetto Life Coornata: sopra di noi, vediamo correre l’alta recinzione che delimita il tratto di rupi ad essi destinato.
Seguiamo allora il sentiero, per ora morbido, che supera le distese erbose e si infila nel bosco. Per tutta la salita saremo accompagnati dai segnavia biancorossi del CAI (su rocce e su paline di legno); in corrispondenza di un muretto a secco, teniamo la destra. Per tutta l’escursione, la pendenza sarà piuttosto graduale; si fa leggermente più sensibile solo da quota 1460 mslm.
Ad un bivio – indicazioni dipinte su roccia – prendiamo sulla sinistra il sentiero 14F. Superiamo un abbeveratoio di pietra, alcune radure, e ci troviamo infine ad uscire dalla copertura arborea, per iniziare a seguire la linea di cresta del Colle di Mandra Murata: alla nostra sinistra, la montagna improvvisamente finisce, e più in basso, minuscoli, insediamenti e strade decorano la piatta distesa degli altipiani. La vista, per questo tratto di salita, è ampissima.
⚠️ Avvertenze. Trattandosi di un’escursione invernale è obbligatorio consultare sempre il bollettino valanghe e dotarsi di ARTVA, pala e sonda.
Abbiamo percorso questo itinerario in inverno, con una abbondante copertura nevosa sopra i 1600 metri. In estate, il percorso da seguire è all’incirca quello che abbiamo fatto noi: i segnavia sono sempre evidenti.
Seguendo il sentiero, raggiungiamo una spalla, dalla quale vediamo la dorsale che prosegue verso il Sirente, una conca innevata e, su una seconda spalla di fronte a noi, una casupola dal tetto in lamiera. Che sia già il bivacco?
Scendiamo tra alcune rocce, percorriamo la conca e risaliamo brevemente e no: non è un bivacco. Si tratta del Rifugio di Mandra Murata (1888 mslm), ora un punto di osservazione ad uso di…
Non ci resta che proseguire oltre: c’è meno di mezzo chilometro a separarci dal Rifugio La Vecchia, che raggiungiamo proseguendo verso est, praticamente seguendo il limite del bosco. Vediamo infine, semisepolto dalla neve, adagiato – quasi incassato – nella roccia che lo protegge, il Rifugio La Vecchia (1860 mslm).
Il Rifugio La Vecchia
E niente, questo è uno di quei posti che ti domandi se sia reale o meno. Silvia continuava a dire che era sicura di averlo già visto in qualche fiaba che leggeva da bambina, di quelle dove le streghe non sono poi così cattive, vogliono solo vivere in pace ed in effetti si respira un’aura magica, difficile da spiegare.
Per entrare nel rifugio – che in realtà è un bivacco/casera – bisogna scendere una piccola rampetta fatta di neve, chinare la testa e strizzare gli occhi: l’unica finestrella presente all’interno illumina poco lo spazio interamente di legno, mentre le temperature sono tutt’altro che accoglienti.
All’interno ci sono due letti (senza materassi e con materassini smanghiucchiati dai topini – leggiamo essercene nel libro di bivacco), una stufa, un po’ di legna, diverse stoviglie, alcuni viveri e un bel tavolato con panche.
Discesa ad anello dal Rifugio La Vecchia
Mi risulta facile e nel contempo difficile descrivere fedelmente la discesa per il versante nord del Colle di Mandra Murata: quando l’abbiamo percorsa c’era tantissima neve, e di difficile attraversamento in quanto profonda e molle. In ogni caso siamo riusciti ad orientarci solo grazie alla traccia.
Proseguiamo allora oltre il bivacco e infochiamo un sentiero che nel bosco si infila, pressoché in quota. Sui tronchi degli alberi, forse un po’ radi, sono presenti dei bolli rossi. Il sentiero prosegue per più di mezzo chilometro, controintuitivamente, verso est, sotto ai Balzi dell’Anatella; fa poi un grande tornante e inizia finalmente a scendere deciso verso ovest, finendo in un bellissimo e luminoso bosco di faggi dai tronchi diritti.
A quota 1430 mslm, un bivio: prendiamo a sinistra, per percorrere una bella forestale. Quando gli alberi si fanno radi, possiamo ammirare sulla destra la conca di Rovere, dominata dal Monte Cagno o dall’Ocre – ammetto di non saperli riconoscere – lontano.
Raggiungiamo così un bivio, in corrispondenza del quale la strada si fa asfaltata (1326 mslm). Sulla destra, la ciclabile che circumnaviga verso nord il dosso sul quale sorge Rovere (ma che sbuca sulla statale; noi prendiamo sulla sinistra, percorriamo una rampa – in alto ricompaiono le recinzioni per i camosci – costeggiamo il cimitero di Rovere, sulla destra ignoriamo Via dell’Anatella che ci porterebbe verso il paese, e senza mai deviare raggiungiamo il primo tratto dell’escursione, e la rotonda dalla quale abbiamo iniziato a camminare.
Escursione al Rifugio La Vecchia: dati tecnici e traccia GPX
⛰️ Dove siamo | Altopiano delle Rocche, all’interno del Parco Naturale Regionale Sirente Velino. Provincia de L’Aquila. |
📍 Partenza da | Rovere, rotonda a sud del paese (1398 mslm) |
🏅 Arrivo | Rifugio La Vecchia (1860 mslm) |
📐 Dislivello | 570 m |
📏 Lunghezza | 10,4 km |
⏱️ Tempo | 4 ore tutta l’escursione |
😅 Difficoltà | Difficile nel caso di discesa facendo l’anello, altrimenti media |
💧 Acqua | / |
🗺️ Cartografia | Carta 1:25.000 Edizioni il Lupo n.8 – Parco del Velino-Sirente, Montagne della Duchessa |
🛰️ Traccia GPS | Sì |
Ciao! Siamo Silvia e Davide, nomadi digitali in versione montanara. Entrambi liberi professionisti, da 4 anni abbiamo scelto di vivere tra le montagne, spostandoci di valle in valle. Sul blog e sui social raccontiamo le terre che ci ospitano.
Se ti va puoi seguirci su Instagram oppure iscriverti alla newsletter. Buone gite!
Scrivi un commento