Nuova valle sbloccata e nuovo amore sbocciato: la Valle di Lamen, se ancora non la conosci, ti stupirà! Noi abbiamo percorso questo itinerario in primavera e tra i corsi d’acqua fragorosi, i tappeti di anemoni bianchi del sottobosco e le curiosità dei numerosi covoli di cui è imperlata la zona ci è davvero piaciuto… oltretutto in zona ci sono due agriturismi che sembrano niente male se vuoi finire la gita in gran stile!

Questo sentiero si svolge in due tranche ben distinte:

La prima – il cosiddetto anello breve – è davvero alla portata di tutti, è facile e piacevole, e anche il dislivello lo si fa senza sforzo.

La seconda parte, l’anello lungo è per escursionisti esperti, rappresenta un cambiamento completo: è tosto e rampicante, in parte esposto (forse non consigliato a chi soffre di vertigini), e prevede pure un passaggio attrezzato. Ah: l’anello lungo è bellissimo, ma va affrontato con testa.

Sentiero tematico dei Covoli della Valle di Lamen: l’anello breve

Percorriamo in auto la Valle di Lamen fino a dove possiamo: prati brillanti che fanno magia, casere isolate, tronchi scolpiti a gnomi che fanno la guardia, che spaccano legna e suonano curiosi flauti a due teste ci conducono al ponte sul Colmeda e al punto picnic nonché punto di accesso al Parco Naturale Dolomiti Bellunesi, anche Stalla alla Fornace (743 mslm, si chiama così per la presenza di una calchera in ottime condizioni). Lasciamo l’auto qui, c’è posto per cinque o sei veicoli al massimo.

Ora è facile, e lo sarà per tutto l’anello breve del Sentiero dei Covoli; così facile che quasi non serve descrivere l’escursione, perché il dedalo di forestali e sentieri si fa piacevole da attraversare grazie agli ottimi cartelli segnavia dedicati, sistemati ad ogni bivio, e ai segnavia in vernice lilla-bianco che ogni tanto confermano la direzione.

Quindi partiamo, seguiamoli, e in un bel bosco di faggi, ampio e luminoso tappezzato di anemoni bianchi, raggiungiamo dopo una mezz’ora il primo covolo, il Covol de Tonin o Riparo Lamon 2 (950 mslm)… così capiamo anche che cos’è, un covolo!

Un covolo è una parete che naturalmente, per il mix di crollo ed erosione successivo alle glaciazioni quaternarie, ha formato una tettoia. È un ottimo riparo, dirai. Lo è: dal Neolitico all’età romana, dall’altomedioevo all’età contemporanea, questi ripari naturali sono stati utilizzati via via come abitazione temporanea, magazzino, area riparata per il bestiame diretto ai pascoli in quota (e i pastori) o per l’allevamento stagionale, luogo sotto il cui riparo fare attività artigianali come la lavorazione dei metalli o della selce, punti di passaggio di antiche vie di scambio con il territorio oggi trentino. Diverse campagne di scavo hanno messo in luce la stratificazione dell’utilizzo. Come beneficio extra, il bosco dava a questi luoghi un alto coefficiente di protezione e privacy.

Nei pressi dei covoli troveremo sempre dei pannelli informativi particolarmente interessanti.

Dal Covol de Tonin seguiamo le indicazioni che ci fanno camminare tra alte pareti calcaree e solchi di ruscelli, e raggiungiamo dopo il Riparo Tomàss o Covolo dei Bele (920 mslm), il più indagato e quello che ha restituito più oggetti.

A questo punto, scendendo di qualche metro e in corrispondenza di una piccola valle laterale che sembra scomparire in alte pareti, troviamo un bivio (850 mslm):

  • verso il basso, scendiamo in pochi minuti al punto picnic e all’auto (anello breve);
  • proseguendo lungo il versante, per ora in quota, seguiamo sull’anello lungo del Sentiero dei Covoli.

A te la scelta. Nel caso il tuo gruppo si voglia dividere, queste le indicazioni:

  • chi scende può tranquillamente starsene al punto picnic a godere del suono del torrente Colmeda, oppure può scendere in meno di cinque minuti all’Agriturismo Val di Lamen o al Ristorante La Genzianella;
  • chi prosegue, ci metterà circa un’ora e mezza a chiudere l’anello;
  • chi prosegue, DEVE essere un escursionista esperto, abituato a sentieri isolati.

Io prendo il sentiero lungo, mi aspetti giù o vieni con me?

Sentiero tematico dei Covoli della Valle di Lamen: l’anello lungo

A questo punto, dicevamo, ci si presenta un bivio. Prendiamo quindi a proseguire sul sentiero tematico, con l’evidente indicazione di sentiero destinato a escursionisti esperti. Dopo un primo tratto in quota, il sentiero incontra un tratto attrezzato in salita: un cavo ci aiuta a superare una paretina di roccia, e ci protegge per alcuni tornanti. Il tratto non è particolarmente complicato, ma le rocce sono super scivolose per umidità quindi è obbligatorio fare molta attenzione a non scivolare.

Silvia nel sentiero attrezzato dei covoli

Superato il punto attrezzato, iniziamo a salire per tornantini e pendenza notevole lungo un dosso, con sopra di noi arzigogolate pareti, guglie, spaccature. Questa salita è il punto più tosto di tutta l’escursione, e dura poco meno di 200 metri di dislivello.

Davide nell'anello lungo dei covoli

Superatolo, siamo all’ultimo covolo della giornata – in realtà due covoli chiamati Covoli Alti (1020 mslm, anche Covoli de la Scaléta). Qui il racconto è quello ancora di una frequentazione multipla – dalle schegge di selce ai resti di granata del periodo tra le due guerre – con in più il benefit della presenza permanente di acqua – necessaria agli animali.

Proseguiamo, seguendo il sentiero che fiancheggia la bellissima, liscia e alta parete dai quali si sono naturalmente scolpiti i covoli.

Da adesso, il sentiero è un morbido saliscendi quasi in quota, emozionante per come è appeso al versante, per gli scorci che le sue pirole ti fanno vedere e poi sottraggono ai tuoi occhi. Si forma di fronte la sagoma del Monte Pafagai, si apre la Val Belluna, prati occhieggiano, casere bianche: è proprio “Feltrine”.

Senza troppi strappi, il sentiero sale la cima del Monte Pafagai (1047 mslm), dove c’è una bella croce di vetta con un Cristo scolpito che ha un che di adolescente. C’è anche un libro di vetta.

Monte Pafagai

Fa caldo. Svuoto la borraccia, guardo un parapendista sistemare le corde, prendere la rincorsa e volare. Un escursionista mi racconta come si sale sul San Mauro, parlandomi di un panorama come non lo vedi da nessun altra parte… lo segno per la prossima escursione (la troverai descritta sempre in questo blog).

vista sulla Valbelluna

Per la discesa, con la croce alle spalle si prende a destra e si seguono ancora i cartelli del Sentiero dei Covoli: una bella forestale (evitare di camminare sulla “condotta” di cemento se è umida!) porta alla Genzianella, giusto cinque o seicento metri più in basso del punto picnic.

Sentiero dei Covoli in Valle di Lamen: dati tecnici e traccia GPX

⛰️ Dove siamo Parco Naturale delle Dolomiti Bellunesi, Vette Feltrine, Valle di Lamen (BL)
📍 Partenza da Area picnic Stalla alla Fornace (743 mslm)
🏅 Punto dell’anello Covoli della Valle di Lamen (vedi relazione); Monte Pafagai (1047 mslm) nell’anello lungo
📐 Dislivello 200 m l’anello breve; 500 metri circa l’intero anello
📏 Lunghezza 3,3 km circa l’anello breve; 7,5 km l’intero anello
⏱️ Tempo 1h45 l’anello breve; 3 ore l’anello lungo
😅 Difficoltà Facile l’anello breve, difficile l’anello lungo
💧 Acqua No, a parte il torrente Colmeda
🗺️ Cartografia Carta 1:25.000 Tabacco n. 23 – Alpi Feltrine, Le Vètte – Cimònega
🛰️ Traccia GPS