Alla fine, era inevitabile: da amanti delle montagne, e dopo avere girato le Alpi in lungo e in largo, è arrivato il momento di “assaggiare” la Svizzera. Come prima meta, abbiamo optato per Zurigo (che per la cronaca non si trova sulle Alpi!), città medievale e capitale finanziaria, optando per la combinazione “viaggio in treno” + “zaino in spalla”. L’idea era questa: di visitare il centro città, camminando molto e facendo almeno una escursione nei dintorni. Ecco cosa ne è venuto fuori.
Ciao! Siamo Silvia e Davide, nomadi digitali in versione montanara. Entrambi liberi professionisti, da 4 anni abbiamo scelto di vivere tra le montagne, spostandoci di valle in valle. Sul blog e sui social raccontiamo le terre che ci ospitano.
Se ti va puoi seguirci su Instagram oppure iscriverti alla newsletter. Buone gite!
Raggiungere Zurigo
La prima cosa è, ovviamente, raggiungere la città, situata nel nord del paese e sulla sponda più settentrionale dell’omonimo lago. Abbiamo scelto di muoverci in treno, per non dover guidare – e ammortizzare il tempo di viaggio lavorando, leggendo e documentandoci sulla meta – e per risparmiare su benzina e autostrada. Per trovare la comodissima combinazione di treni Padova-Zurigo, abbiamo usato Omio, la piattaforma di ricerca di soluzioni di viaggio.
A questo punto, sbarcati sulla banchina della Zürich Hauptbahnhof, ci siamo caricati gli zaini in spalla e abbiamo iniziato a esplorare.
Visitare il centro di Zurigo
Ok, non siamo i tipi che si entusiasmano per la Bahnhofstrasse – una delle vie delle shopping più costose al mondo, dicono le guide turistiche – che parte dalla stazione centrale e arriva fino al lago. Ci siamo quindi inizialmente concentrati sui must architettonico-storico-culturali:
- la Grossmünster, la chiesa protestante simbolo di Zurigo;
- il Kunsthaus Zürich, museo d’arte dalla forma bizzarra nel quale, al di là dei Munch e dei Picasso, siamo andati in cerca delle opere di Giacometti, scultore, pittore e incisore svizzero che adoro; qui è raccolta la più grande collezione di sue opere (circa 300), e si ha un ritratto completo dell’artista e di alcune sue sorprendenti evoluzioni; a tal proposito, se non lo conosci, Alberto Giacometti è una figura interessantissima del Novecento: sono famose soprattutto le sculture filiformi e inquietanti che esplorano solitudine e fragilità della condizione umana, in un’ottica esistenzialista e introspettiva;
- siamo poi passati al Cabaret Voltaire, che ora sarà un “semplice” spazio creativo e bar bohémien, ma… qui è nato nientemeno che il dadaismo! Vuoi allora non fare questo scappata nel quartiere Niederdorf?
Seguono le curiosità. Abbiamo scoperto che nei pressi della stazione centrale, sulla facciata dell’edificio chiamato “Bahnhofquai 3”, c’è un misterioso elefante scolpito e incastonato nel muro. Che l’atrio del posto di polizia ospita un’opera architettonica pregevolissima, ma il cui affresco, ancora di Giacometti, le ha guadagnato il nomignolo di Blüemlihalle, sala dei fiorellini (alla Giacometti-Halle si accede solo con visite guidate non prenotabili – ci si incontra al meeting point di fronte all’edificio).
Che in Brunngasse 8 si trova una delle case più strette d’Europa (1,8 metri di larghezza); e che la chiesa di San Pietro (St. Peterskirche) ha sul campanile il quadrante d’orologio più grande d’Europa: 8,7 metri di diametro, e poi dici della micro precisione degli orologi svizzeri!
Zurigo a piedi
Secondo noi, però, uno zaino in spalla chiama il camminare, ma non solo: sempre secondo noi, il modo migliore per visitare una città è, appunto, il farsela a piedi. Abbiamo così recuperato un paio di itinerari di trekking tra l’urbano e il naturalistico, che ci hanno permesso non solo di conoscere un po’ più a fondo i dintorni della città, e capire dove si trova davvero.
Da Triemli sull’Uetliberg
È un’escursione che si svolge sulla montagna di Zurigo, l’Uetliberg – che raggiunge gli 870 metri e fa parte della catena dell’Albisberg. In realtà qui di sentieri ce ne sono tantissimi, combinabili in infiniti modi. Noi abbiamo fatto un’escursione ad anello piuttosto lunga (9 km per 500 metri di dislivello) ma senza difficoltà tecniche, raggiungendo Triemli con i mezzi pubblici. Lungo il percorso, diversi corsi d’acqua da attraversare, scale e scalette, scorci sulla città e sul Lago di Zurigo, tantissime aree picnic.
Scrivi un commento