Sofia non è solo una città dell’est curiosa e ancora poco turistica, Sofia è davvero una città bellissima: ricca di storia, di arte, di cultura e di ristorantini squisiti dove deliziarsi con la cucina bulgara!

Se sei ancora indeciso se valga la pena o meno acquistare i biglietti per questa capitale, leggiti i nostri 7 buoni motivi per cui dovresti partire subito per un weekend per Sofia.

Li hai invece già comprati, in un impeto dettato dal low cost? Allora “alea iacta est”, non rimane che studiare quello che c’è da vedere.

In questo articolo troveria i nostri highlights, gli imperdibili a Sofia e alle porte della città.

La città è “a dimensione di piede” quindi potrai visitarla tranquillamente perdendoti tra le vie senza dover prendere mezzi.

Sofia è di derivazione spiccatamente sovietica, ma i grandi casermoni si alternano in maniera discontinua lasciando intravedere tracce romane, bizantine o turche. Lo vedrai in tutti i monumenti, ma anche tra le vie.

Tieni gli occhi aperti quindi perché di posti curiosi ne vedrai molti.

Sei pronto per partire?

Monumento all'armata rossa

Come arrivare dall’aeroporto in centro

Per arrivare in centro a Sofia dall’aeroporto hai tre alternative: taxi, bus e metro.

Per quanto riguarda il classico taxi, ti consiglio di contrattare prima di salire a bordo o di accertarti che accenda il tassametro. Il costo è di circa 8 euro e la corsa dura circa 20 minuti.

La metro n.1 si trova al terminal 2 (i due terminal sono collegati da un autobus, il n.84, o dai taxi). La metro è attiva dalle 5.30 alle 24.00, ma attenzione perché per i bagagli di dimensione superiori a 60x40x40 è necessario prendere un biglietto apposito. La corsa dura circa 20 minuti fino al centro città e costa meno di 1 euro.

Infine l’autobus n.84 (184 nei weekend) è comodissimo e parte dall’aeroporto per lasciarti direttamente in centro a Sofia. I biglietti si acquistano alla macchina automatica presente al terminal 1 oppure ai chioschi di giornali presenti in entrambi i terminal. Il costo è sempre meno di un euro e dura circa 30 minuti.

La nostra opzione preferita? L’autobus: guardare fuori dal finestrino seduto con i locali ti permette di avere un primo assaggio del paese che ti accingi a scoprire.

Gli imperdibili a Sofia

Una volta arrivati in centro, questi sono i posti, i monumenti e le curiosità che non dovrai assolutamente perdere.

1. Il ponte delle aquile e il ponte dei leoni

Scendiamo dall’autobus proprio qui, siamo ancora lontani dal nostro appartamento, ma abbiamo uno zaino piccolo e vogliamo iniziare ad esplorare la città con calma.

Il ponte delle Aquile (Orlov Most) è idealmente la vera e propria porta della città di Sofia e ci piace l’idea di iniziare proprio qui il nostro viaggio (nonostante non troviamo nessuna accoglienza solenne ad attenderci). 

Il ponte infatti fu costruito per accogliere il ritorno dei prigionieri politici liberati al termine della guerra russo-turca nel 1878. Nel 1990 vi passarono i cortei che chiedevano la caduta del regime comunista

Il ponte deve il proprio nome alle quattro aquile di bronzo, dalle ali spiegate, poste ai lati di esso. 

Dall’altro lato della città si trova invece il ponte dei Leoni, sotto al quale scorre il fiume Vladaiska che è invece dominato dalle sculture dei quattro felini. 

2. Il monumento all’armata rossa

Alto 34 metri, questo controverso monumento ricorda il faticoso percorso che condusse la Bulgaria all’indipendenza

La scultura rappresenta l’aiuto che i bulgari ricevettero dall’Armata Rossa per cacciare i nazisti alla fine della Seconda Guerra Mondiale, tanto che la statua sovrastante raffigura proprio un militare sovietico che conduce due cittadini verso il simbolico cammino verso il comunismo

Nel 1993 il governo votò per distruggerlo, ma l’opposizione (e il costo elevato) lo impedirono.

Monumento all'Armata Rossa

Ivan e Boris nel monumento all'Armata Rossa

Il confine tra storia e celebrazione è sempre molto labile, soprattutto in questi Paesi. 

Resta comunque un dibattito sempre aperto, nelle nazioni che hanno vissuto dei regimi più o meno totalitari, quello della permanenza di monumenti e statue risalenti al passato. In Bulgaria, dopo svariate consultazioni, hanno scelto la strada del buon senso: le statue di piccole dimensioni sono state portate nel Museo di Arte Socialista, mentre quelle grandi e gli obelischi celebrati sono stati lasciati al loro posto.

I nostalgici del comunismo vengono qui a portare dei fiori in occasione di alcuni anniversari. 

Una bella curiosità?

Qualche anno fa il monumento venne goliardicamente ridipinto: ecco quindi che i severi militari si colorarono come i grandi supereroi americani (pagliaccio di  McDonald e Babbi Natale compresi) con tanto di colori sgargianti e mantello. “Al passo con i tempi” l’unica firma che l’anonimo writer ha lasciato.

E non è stata la prima, né sarà l’ultima volta…

Monumento all'Armata Russa dipinto

3. La cattedrale di Aleksandr Nevskij

La chiesa più conosciuta e monumentale della Bulgaria. La sua imponente architettura occupa oltre tremila metri quadrati e può contenere fino a settemila persone. 

Lo stile e quello tipico bizantino delle chiese ortodosse ed è intitolata alla memoria di Aleksandr Vevskij eroe nazionale russo. Famoso per le sue gesta militari… fu poi proclamato santo dalla chiesa ortodossa.

Ironico, no? 

Per gli appassionati di arte medievale, nella cripta della chiesa si trova una collezione unica di icone, alcune delle quali risalenti addirittura al V secolo.

Chiesa ortodossa Sofia

Chiesa ortodossa di Sofia

4. La statua di Santa Sofia 

La statua di Santa Sofia, inaugurata nel 2001, è il monumento simbolo della capitale bulgara.

Venne installata al posto della statua di Lenin in ossequio a Santa Sofia, martire cristiana. La curiosità sta però nel fatto che Sofia (la città) deve il suo topos non alla martire (Santa Sofia), ma alla sophia, che in greco si riferisce alla saggezza di Dio

Un errore o un desiderio di imprimere una chiara valenza religiosa alla città? I responsabili del progetto furono prontamente avvisati dell’errore, ma decisero di proseguire con la loro idea. La grossolanità della scelta si può forse intravedere se si contestualizza il fatto all’interno del clima successivo alla caduta del regime comunismo e alla voglia di imporre il ritorno ai simboli cristiani.

La statua raffigura una donna che tiene una corona di alloro sulla mano destra e un gufo sul braccio sinistro, simboli della sapienza.

I critici commentano stizziti l’errore anche nella simbologia! La corona in testa infatti farebbe parte dell’iconografia classica, ma il gufo e la corona di alloro che porta in mano sarebbero simboli pagani, ossia esattamente ciò che la santa si rifiutò di adottare in virtù della fede cristiana, pagando con la vita.

Santa Sofia

Dalla statua di Santa Sofia parte Vitosha Boulevard, la lunga strada pedonale della città. Prende il nome dalla montagna che sovrasta la capitale, ed è sostanzialmente una infilata di locali alla moda e negozi (le marche occidentali le trovi qui).

Qui i prezzi sono leggermente più alti rispetto che nelle strade che la intersecano a intervalli regolari, ed è forse meno “vera” rispetto al resto della città. Ma una passeggiata nella via bulgara dello struscio vale la pena comunque di farla.

Ci troverai il gazebo riscaldato del ristorante e il negozietto di alcolici, lo store del brand europeo e la caffetteria in franchising…

Uno studio del 2007 ha classificato Vitosha Bld come la ventiduesima strada commerciale più cara al mondo. Noi in realtà non abbiamo avuto proprio questa impressione, ma ce la siamo goduta lo stesso!

Vitosha Boulevard

5. Rotonda di San Giorgio

In plostad Battenberg c’è uno dei più magnifici esempi di fusione tra passato e presente

La Rotonda di San Giorgio si trova all’interno di un cortile che abbraccia il palazzo presidenziale e il museo archeologico nazionale. 

Si tratta dell’edificio più antico di Sofia, una chiesa a pianta circolare di epoca paleocristiana sopravvissuto a innumerevoli vicissitudini e “cambi d’abito”: da chiesa a battistero, poi a martyrion, moschea, mausoleo e infine nuovamente chiesa.

I bellissimi mattoni rossi del IV sec. della facciata, l’importanza dell’edificio in cui si svolse il concilio ecumenico del 343 dC e i resti dell’antica Serdica (il nome romano della città) la rendono uno dei luoghi più suggestivi della città

Il vasto spazio aperto della plostad è stato centro della vita nazionale bulgara: il luogo dove si svolgevano parate e riunioni durante il regime comunista.

Rovine di

Edifici antichi a Sofia

6. La chiesa di San Nicola (Sveti Nikolai)

La chiesa di Sofia che ci è piaciuta di più fu inaugurata nel 1914 sui resti di una moschea andata distrutta dopo la liberazione dai turchi. Serviva a suggellare i buoni rapporti con la Russia, tant’è che è rimasta al suo posto anche dopo l’avvento del regime comunista. 

Le bellissime cupole a forma di cipolla sono sormontate dalle tipiche croci russe a otto braccia. Gli interni richiamo le icone sacre russe, ma è soprattutto l’esterno che ci ha colpiti con i suoi colori accesi: l’oro delle cupole, il verde acqua dei mosaici e il bianco della facciata… un vero gioiellino.

Chiesa di notte

7. Chiesa di Santa Sofia (e la sua cripta)

Sicuramente la chiesa più importante della città: quella da cui ha preso il nome la capitale della Bulgaria è una tappa imperdibile. 

La chiesa è il più antico edificio di culto ortodosso, ma le fondamenta risalgono all’epoca paleocristiana. Essa infatti è stata costruita all’interno dell’antica necropoli di Serdica, sopra ben quattro chiese innalzate in successione dopo l’introduzione del cristianesimo. 

Come ti ho già detto prima, la Santa Sofia cui si riferisce il nome della chiesa non è la stessa dei cattolici. Il nome le fu dato dall’imperatore Giustiniano in riferimento alla divina saggezza

La storia dell’edificio è tanto lunga quanto travagliata. Ricostruita, distrutta, ampliata, modificata è un esempio da manuale di transizione nei secoli. La chiesa ha visto non solo mutamenti stilistici e architettonici, ma addirittura di culto, tanto da essere trasformata anche in moschea durante la dominazione turca. 

L’interno della chiesa e piuttosto spoglio, ma il pezzo forte sono le necropoli sotterranee! Nei sotterranei si passa tra cunicoli, botole e architravi in cui sono perfettamente riconoscibili i continui cambiamenti di stile, spazi e funzioni.

All’esterno della chiesa infine dai un’occhiata al monumento del Milite Ignoto dedicato a tutti i soldati bulgari morti per la difesa della patria e al grande leone di bronzo che rappresenta il coraggio dei soldati bulgari.

8. I mercati

Ormai lo sapete, per noi i mercati delle città sono la più grande attrazione! Tra curiosità e gola questi luoghi soddisfano pressoché tutte le nostre passioni.

Ecco una lista dei migliori mercati di Sofia secondo noi:

  • Il mercato delle donne (zhenski pazar) è il più grande mercato di prodotti freschi della città.
    Questo luogo è frequentato principalmente dalla popolazione locale: visitarlo è un ottimo modo per entrare in contatto con le persone che vivono a Sofia. I prodotti venduti qui sono prevalentemente ortaggi, frutta secca e spezie. Ma non mancano chioschi nei quali fare uno spuntino.
    S
    i trova in ul. Stefan Stambolov ed è aperto tutti i giorni, dall’alba al tramonto.
  • La libreria all’aperto si trova invece in plostad Slaveykov ed è uno dei luoghi più suggestivi e popolari di Sofia. Ci sono decine e decine di bancarelle che si affaccendano esponendo libri bulgari nuovi e usati, testi scolastici e romanzi classici, ma anche qualche testo in inglese e russo.
    La piazza è dedicata a due scrittori, Petko e Pencho, dei quali è presente una scultura di bronzo.
    Con la caduta del comunismo e l’abolizione della censura nel 1990 le librerie iniziarono ad aprire, ma la crisi economica era troppo pressante perché potessero reggere i costi. Spuntarono così, in strada, le bancarelle.
  • Il Mercato Coperto (central hali shopping centre), costruito nel 1911 di fronte alla moschea Banya Banski, ospita ben tre piani di piccoli negozi. Qui troverai davvero di tutto: dalla frutta e verdura, all’abbigliamento e souvenir.
  • Il mercato delle pulci si trova a pochi passi dalla chiesa di Santa Sofia c’è un piccolo giardinetto che ospita spesso un mercato delle pulci dove puoi trovare soprattutto cimeli bellici, vecchie chincaglierie di ogni genere, icone e merletti fatti a mano dalle donne sul posto.

Icone al mercato

9. Le fontane pubbliche

Un’altra curiosità. Dietro le Terme Municipali in ul. Iskar si trovano le fontanelle pubbliche, ovvero un complesso di cinquanta fontane di acqua minerale e potabile.

Qui i cittadini – soprattutto quelli meno abbienti – possono da sempre attingere gratuitamente: ci sono passata diverse volte (anche di notte) ed è davvero tanta la gente che le utilizza per riempire taniche e bottiglie di plastica.

Poco lontano da qui si trovavano le terme municipali di Sofia.

La città ha sempre avuto un rapporto speciale con le acque termali, tanto che già in epoca romana veniva captata per essere utilizzata a fini curativi e religiosi. Sotto la superficie si trovano una quarantina di sorgenti.

10. Le rovine dell’antica Serdica

Serdika-Sredets è un vero e proprio museo a cielo aperto.

Si tratta di un antico insediamento del I secolo (Età del Bronzo).

Bacheche lungo le banchine della metro e continui cantieri testimoniano quanto ancora ci sia da scoprire e quanto i bulgari tengano al fatto che i resti siano lasciati esattamente al loro posto.  E’ bellissimo poterci passeggiare in mezzo o goderne la vista dall’alto.

Noi italiani ne sappiamo qualcosa di resti scoperti durante i lavori per la metro, no? 

Un percorso molto suggestivo lungo il quale è possibile distinguere nettamente diversi edifici tra cui bagni, terme, una basilica, strade e mosaici.

Rovine storiche Sofia

Se sei appassionato di archeologia ti consiglio di fare un salto anche all’hotel Arena di Serdica, nel cui foyer si trovano delle spettacolari rovine di un anfiteatro romano. Anche queste, ben valorizzate.

Tre chicche per una gita fuoriporta

Se decidi di fermarti a Sofia qualche giorno in più di un solo weekend…

Chiesa di Boyana

La chiesa di Boyana è un gioiellino per le ricchissime decorazioni parietali dell’interno, un ciclo pittorico di 89 scene e 240 figure risalente al 1259.

L’autore è sconosciuto, anche se la scoperta di un’incisione nell’ambito di una campagna di restauri avrebbe fornito indizi sulla paternità degli affreschi. Quello che colpisce è l’elevata qualità pittorica che attesta il contributo artistico della pittura bulgara alla cultura medievale europea.

Sulle colline circostanti la chiesa è possibile fare un trekking bellissimo e piuttosto semplice che conduce a delle cascate.

La chiesa di Boyana dista circa 8 km a sud di Sofia. Noi abbiamo provato a raggiungerla con gli autobus (avevamo letto che doveva essere il numero 64 o 107), ma abbiamo ricevuto 3 indicazioni sbagliate e alla fine ci siamo arresi al taxi.

Chiesa di Boyana

Monastero di Rila

Patrimonio dell’Unesco dal 1983, il Monastero di Rila è stato fondato nel X secolo dai discepoli di San Giovanni di Rila nel cuore di una rigogliosa foresta.

Una storia difficile: l’espansione, la dominazione ottomana, i saccheggi, le distruzioni e l’incendio del 1833. La caparbietà con cui i fedeli hanno custodito le vestigia ortodosse del tempio valse come prova della fedeltà dei bulgari alle proprie tradizioni.

Rila dista 90 km da Sofia. Conviene andarci in taxi, perché se scegli gli autobus pubblici ti rimarranno solamente due ore per visitare l’intero complesso.

Monastero di Rila

La casa delle lumache

Definita come la costruzione più bizzarra del mondo, la casa delle lumache è davvero un pugno negli occhi dopo tanti chilometri di casermoni sovietici standardizzati.

I colori con i quali è dipinta vanno dal rosso all’arancione al blu, ma ciò che stupisce è la sua forma: tutti gli elementi dell’edificio fanno parte della struttura anatomica della lumaca

Un mix tra una casetta dell’asilo e un’esposizione milanese, questa casa in realtà è abitata. 

Per raggiungerla bisogna prendere la metro rossa n.1 e fermarsi a “G.M. Dimitrov” e da qui prendere il bus numero 67. L’interno non è visitabile quindi in realtà farai a tempo a riprendere lo stesso autobus di ritorno dal capolinea.

Noi in realtà abbiamo chiesto al tassista con cui stavamo facendo la corsa di ritorno dalla Chiesa di Boyana di fermarsi qualche minuto qui.

Snail house Casa Lumaca a Sofia

Bonus tip

Queste erano le cose “da vedere” in un weekend nella capitale bulgara. Meritano tutte… ma impallidiscono di fronte al dolce strepitoso che abbiamo mangiato in una tearoom carinissima.

Ma questa, come si dice, è un’altra storia.

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