Un’escursione ad anello esplorativa, senza una vera e propria meta, nei dintorni di Brendola. Ancora Colli Berici, ma questa volta un versante a noi sconosciuto… o quasi.
L’idea era quella di percorrere il sentiero 32 dei Colli Berici, il risultato? Te lo raccontiamo!
Cosa troverai nel giro ad anello nei dintorni di Brendola:
Da Brendola ai campi da golf
Parcheggiamo in Piazza del Mercato a Brendola, quindi, e partiamo alla volta dei Colli contro i quali l’abitato è appoggiato. Scegliamo di iniziare il vero percorso imboccando via Lamarmora (poi via Valle), che ci fa superare le ultime case, e ci porta finalmente al cospetto del verde. Dove la via piega a destra, un sentiero si stacca sulla sinistra, con indicazione AV. Ecco l’inizio dell’avventura!
Premessa: abbiamo avuto serie difficoltà ad orientarci usando i cartelli e i segnavia. Una fantomatica “Porta dei Berici” (è il nomignolo di Brendola), codificata in quattro colori diversi per quattro anelli di lunghezze crescenti, appare e scompare fondamentalmente a umore suo. Le diverse indicazioni dell’Alta Via dei Colli Berici (AV, in genere), poi qualche segnavia da sentiero in stile CAI. Finito? No: cartelli in legno, segni su alberi e pali, fogli plastificati attaccati con le puntine.
Insomma, non manca nulla – anzi, qualcosa manca sì: una cartografia decente di queste colline!
I primi venti minuti di Colli sono molto belli: camminiamo quasi in quota lungo il versante boscoso, tra gli alberi, verso ovest, si intuisce una zona industriale tutta veneta, ma i suoi rumori non arrivano fino a noi. Una radura di erba e rocce è pacificamente occupata da alcune simpatiche capre, e i pannelli realizzati da un asilo ci raccontano le diverse specie di alberi.
Superiamo delle case, ci immettiamo su una strada asfaltata, e i toni cambiano: stiamo attraversando il Golf Club Colli Berici (330 mslm), e una distesa apparentemente infinita di campi di addestramento per cani.
Seguiamo la strada asfaltata fino a incrociare un dedalo di stradine sterrate. E niente: da qui si viaggia seguendo l’istinto! Komoot traccia il nostro percorso (lo includiamo alla fine di questo articolo), mentre camminiamo in direzione sud est verso il Monte Comunale.
Nel cuore dei Berici: attorno al Monte Comunale
Lasciato il Golf Club alle spalle, la vegetazione torna a farsi densa e scura: è la sommità, all’incirca, del Monte Comunale (312 mslm stando alla cartografia dell’app). Superiamo una specie di altarino di pietre e legni, con tanto di statuetta di Padre Pio, e iniziamo una lenta discesa su strada sterrata.
È un bel camminare: alberi e arbusti sono in veste primaverile, sulla destra in basso si apre un prato, sul quale sono parcheggiati un piccolo aereo e un elicottero. Alcuni pannelli ci raccontano di postazioni militari della Seconda Guerra Mondiale.
Un cartello, appeso a un cancello piuttosto modesto, ci dice che la Rocca di Brendola è chiusa per restauri alla torre. Giriamo l’angolo, e…
Tra ville e rocche nella storia di Brendola
La Rocca, o Castello, di Brendola, o dei Vescovi (che fatica…) è un complesso di rovine la cui origine risale a prima dell’anno mille. Sottoposta a distruzione nel 1514, ne mostra tutti gli effetti. Ma se le due torri e i resti della cinta muraria sono quello che sono, è il contesto ad essere davvero bello.
La rocca sorge su una collina verdissima, di fronte a lei una valle di coltivazioni ordinate e ville. I Berici da qui sono particolarmente morbidi, l’atmosfera è di una campagna collinare tranquilla e curata.
Qui mi torna in mente tutto: un curioso episodio della mia carriera di disegnatore per l’archeologia, quando con il mio titolare dell’epoca affittammo un carrello elevatore furgonato, lo incastrammo tra queste strette viuzze, e realizzammo un fotopiano dei muri della rocca, alti su questo trespolo a quindici sventolanti metri da terra.
Altri tempi.
Ora seguiamo la strada, fino a prendere alle spalle la curiosa chiesa di San Michele Arcangelo: facciata rossa e arancione con una splendida terrazza panoramica sulla pianura.
Da qui – è un po’ difficile da spiegare – facciamo un paio di lunghi tornanti, che si svolgono tra campi e belle ville: di quelle che non capisci che percentuale dei locali sia abbandonata. Scopriamo anche un lavatoio-fontana storica, di poco nascosta dietro le case.
Ancora dieci minuti e ci ritroviamo di fronte all’Incompiuta di Brendola, quell’inquietante monumento alla discordia campanilista: la chiesa doveva essere eretta per riappacificare le quattro fazioni dei popolani. Ma la sua costruzione rallentò prima e si interruppe all’inizio della Seconda Guerra Mondiale. 30 metri di altezza, e una statua di quattro metri dell’arcangelo Michele che con il terremoto dell’Emilia pare abbia perso la testa (poi ricollocata al suo posto).
Per evitare la Strada Provinciale, imbocchiamo via Roma (di fronte all’Incompiuta) e dopo alcuni saliscendi collinari tra le abitazioni, siamo di nuovo al parcheggio.
Escursione ad anello nei dintorni di Brendola: dati tecnici in breve
Dove siamo: sui Colli Berici occidentali, sopra l’abitato di Brendola (provincia di Vicenza)
Partenza: Brendola, centro paese (piazza Mercato)
Punti dell’anello: Golf Club Colli Berici, Monte Comunale, Rocca di Brendola, Incompiuta
Dislivello: circa 300 metri
Tempo: 3 ore per l’intero anello
Difficoltà: facile se non tieni conto delle difficoltà di orientamento, che sono davvero soverchianti
Acqua: comportati come non ci fosse, la troverai solo alla fine nella fontana segnalata
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