È stato il primo cammino che abbiamo fatto insieme, e ce lo ricorderemo – ma non solo per questo. Ce lo ricorderemo per l’ambiente strepitoso della Maiella che abbiamo attraversato, per gli eremi che generano improvvisi momenti di riflessione, per la storia di Celestino V – Pietro da Morrone – che ci ha accompagnati lungo tutte le cinque tappe, per le capanne di pietra, per le persone incontrate, per i borghi arroccati, silenziosi e romantici. E speriamo che questa guida completa al Cammino Classico di Celestino ti faccia venire voglia di provarci!

Cos’è il Cammino Classico di Celestino

Il Cammino Classico di Celestino è un itinerario di 84 km circa che dall’abbazia di Santo Spirito al Morrone (anche Abbazia Morronese), nei pressi di Sulmona, conduce all’abbazia di San Liberatore a Maiella, a Serramonacesca. Le 5 tappe in cui è stato suddiviso percorrono idealmente il mondo di Pietro da Morrone o Pietro Angelerio, eremita dalla storia misteriosa e ancora non chiara, che diventò papa Celestino V (praticamente) contro la sua volontà e la cui rinuncia al papato, dopo solo 5 mesi, gli guadagnò l’accusa di ignavia nei famosi versi di Dante

vidi e conobbi l’ombra di colui
che fece per viltade il gran rifiuto.

Ma forse – spoiler! – quel gran rifiuto non fu nemmeno il suo (secondo alcuni storici)… chi lo sa. Nel dubbio, durante il cammino abbiamo letto alcuni libri su Celestino, e ci siamo resi conto che la vicenda è quantomeno sfumata.

Il Cammino Classico di Celestino è la versione originaria del Cammino di Celestino, ora confluita nel Cammino Grande di Celestino: con partenza a L’Aquila – dove Celestino V è stato incoronato papa – e arrivo a Ortona, sul mare; l’itinerario in 12 tappe percorre 202 km. Nel futuro, il Cammino Grande verrà probabilmente allungato fino a Vieste, dove Celestino, tornato Pietro, fu catturato.

 

Ciao! Siamo Silvia e Davide, nomadi digitali in versione montanara. Entrambi liberi professionisti, da 4 anni abbiamo scelto di vivere tra le montagne, spostandoci di valle in valle. Sul blog e sui social raccontiamo le terre che ci ospitano.
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Cosa troverai lungo il Cammino di Celestino?

La prima risposta che mi viene di darti è… di tutto! Camminando, ci siamo resi conto di quante curiosità, di quanti luoghi, di quante cose uniche ci venivano mostrate. Qualche esempio?

  • i sette eremi della Maiella: i luoghi di romitaggio e devozione che ancora trasudano rituali e tradizione, in una commistione di paganesimo e cristianità difficile da sciogliere;
  • Santo Spirito a Badia Morronese e San Liberatore a Serramonacesca, le due abbazie a inizio e fine percorso;
  • le capanne a tholos, punteggianti un peculiare panorama di muretti a secco;
  • i borghi arroccati, con le case strette tra di loro: Pacentro super romantica, Roccacaramanico silenziosa e atmosferica, Decontra con la sua pietra bianca, la più grande Caramanico Terme.

Il tutto, immerso nell’ambiente eccezionale del Parco Nazionale della Maiella, che fa da sfondo per quasi tutto il tempo a questa avventura.

Dei luoghi e delle cose da vedere ti parlo nelle descrizioni sintetiche delle singole giornate. Ora, qualche informazione utile prima di partire.

Ci sono difficoltà tecniche?

Il percorso si svolge principalmente lungo strade bianche e sentieri; i tratti di asfalto in genere si trovano all’ingresso e all’uscita dagli abitati e – nella versione del Cammino Classico sono veramente pochi.

Per quanto riguarda il chilometraggio e il dislivello, sono abbastanza impegnativi, per cui bisogna avere una buona preparazione, ma la tappa più intensa – la quarta – può però essere modificata perché risulti più abbordabile.

Lungo il percorso non si incontrano difficoltà tecniche. Alcuni tratti di sentiero di raccordo sono molto stretti, ma quasi mai esposti. C’è solo un punto attrezzato: Piscia Giumenta, alla quarta tappa; quando abbiamo percorso noi il cammino, questo tratto era chiuso per ordinanza comunale, e il sentiero deviava su itinerario più comodo.

Discorso a parte richiede la visita all’Eremo di San Giovanni, “famigerato” per il passaggio esposto e “pancia a terra”. Va affrontato solo se non si soffre di vertigine e claustrofobia, e se le condizioni meteo lo permettono. In qualsiasi caso non è obbligatorio per proseguire il cammino, quindi si può evitare.

Quando percorrere il Cammino Classico di Celestino

Noi abbiamo percorso il Cammino Classico di Celestino alla fine di marzo. Trattandosi di un cammino di montagna, ci siamo scontrati con la variabilità del meteo: a dirla tutta, la settimana particolarmente piovosa non ci ha reso le cose facili. Il consiglio è quello di percorrere il cammino da metà aprile all’autunno, per essere sicuri di non trovare neve sui tratti più alti, e di goderti la vegetazione al suo meglio: con la rinascita primaverile (qui si parla di orchidee!), la stabilità del meteo estivo, oppure i colori del foliage autunnale.

In inverno il percorso non è fattibile, ma ti consigliamo anche il mese di agosto perché le temperature diurne possono essere proibitive.

Un consiglio: la Badia Morronese è chiusa di lunedì e il bus per rientrare a Sulmona non opera la domenica, ti consiglio di tenerne conto mentre organizzi il cammino.

Indicazioni lungo il Cammino di Celestino: la segnaletica

Abbiamo trovato il Cammino davvero ben segnato per tutta la lunghezza dell’itinerario.

Lungo il percorso troverai, oltre ai segni bianco rossi e ai cartelli con le tempistiche del CAI , le targhette del Cammino di Celestino: quelle “vecchie”, con il tondo azzurro e l’effige di Celestino su fondo marrone, che via via stanno per essere sostituite dal nuovo logo giallo. Negli abitati, e su alcuni manufatti lungo il percorso, troverai anche delle formelle di ceramica bianca dipinte di rosso, a indicare i punti tappa, alcuni degli esercizi presso cui dormire, e la direzione.

Non è obbligatoria, ma con l’aiuto di una app per leggere le tracce gpx, davvero non dovresti aver nessuna difficoltà di sorta.

Cartografia, tracce e sito web ufficiale

Il tracciato del Cammino di Celestino è completamente compreso nel foglio nord della Carta Escursionistica in scala 1:25.000 di MapTrek Italia/Parco Nazionale della Maiella. La trovi presso tutti i Centri Visite del Parco.

Trovi le nostre tracce GPX in fondo all’articolo.

Le info aggiornate su ciascuna tappa le trovi sul sito ufficiale del Cammino Grande di Celestino: camminodicelestino.it Nel portale gestito dal Parco, il Cammino Classico corrisponde alle tappe da 5 a 9 del Cammino Grande.

La credenziale e il testimonium

Con il libricino giallo – la credenziale del Cammino di Celestino, sul quale segnare il tuo passaggio per borghi ed eremi – sei a tutti gli effetti un pellegrino. Timbrata a dovere, testimonia che hai percorso a piedi l’itinerario Sulmona-Serramonacesca, e che puoi quindi riscattare il testimonium, sigillato con la ceralacca, direttamente all’Abbazia di San Liberatore a Maiella.

Puoi farti arrivare la credenziale per posta prima di intraprendere il Cammino, oppure recuperarla al Centro Accoglienza del Parco Nazionale della Maiella presso l’Abbazia dello Spirito Santo a Badia Morronese.

I timbri si trovano generalmente presso gli uffici del Parco di ogni tappa, ma anche presso gli eremi e le abbazie. Se non trovi gli uffici aperti chiedi anche al bar del borgo o all’alloggio dove pernotti, solitamente li hanno… e sono bellissimi!

Dove dormire lungo il Cammino Classico di Celestino

Lungo il Cammino sono presenti diverse strutture di accoglienza – alberghi, B&B, agriturismi, piazzole per la tenda. Il gioco di costi e disponibilità di posti letto – per alcune tappe non sono molti – richiedono di prenotare per tempo le strutture.

Mentre scriviamo, il Parco sta finendo di approntare un Ostello a Caramanico; idem ci si sta muovendo per realizzare un Ostello a Pacentro.

Trovi l’elenco di tutte le strutture sul sito ufficiale del Cammino, qui ti consigliamo solo quelle che ci hanno colpito, tappa per tappa.

Il Cammino di Celestino in tenda

Sul Cammino di Celestino è consentito il bivacco notturno: puoi montare la tenda al tramonto e smontarla all’alba, una sola notte per località. Ovviamente valgono tutte le regole del bivacco tendato che ti consiglio di rivedere prima di metterti in cammino.

E con il cane?

Non tutte le tappe del Cammino di Celestino sono percorribili insieme agli amici a 4 zampe perché diverse si svolgono all’interno di Zone di Riserva Integrale (Zona A). Nel “cammino classico” ad esempio puoi percorrere con il cane 3 tappe: la 1°, la 2° e la 5°.

Le 5 tappe del Cammino Classico di Celestino: da Sulmona a Serramonacesca

Come raggiungere il punto di partenza (Sulmona)

Puoi organizzarti con due auto, lasciandone una nei pressi della Badia Morronese, e una a Serramonacesca, ma puoi anche rientrare con i mezzi pubblici come abbiamo fatto noi (cosa che ti consigliamo)! Per tornare a Badia Morronese qui da Serramonacesca – che si trova a 1,8 km dall’Abbazia di San Liberatore – puoi prendere l’autobus TUA e raggiungere Chieti; da qui, con un secondo autobus, puoi tornare a Sulmona.

Trovi tutte le informazioni sugli spostamenti sul sito ufficiale del Cammino.

Prima tappa: da Badia Morronese a Pacentro

Qualcuno ce l’ha chiamata “tappa di avvicinamento”, ma questo primo giorno ha le sue meraviglie!

L’Abbazia di Santo Spirito al Morrone è un edificio incredibile, che racconta una lunga storia: da luogo sacro a carcere di massima sicurezza, infine per tornare alla sua vocazione di accoglienza, dato che ospita ora gli uffici del Parco Nazionale della Maiella. Qui recuperi la credenziale e i primi due timbri, e inizia il cammino.

Ti consiglio di organizzarti, alla partenza o all’arrivo, per visitare l’abbazia: è un luogo che ti stupirà, ma è anche un tassello fondamentale della vicenda di Celestino (soprattutto grazie al piccolo museo al quale si accede dal Chiostro dei Nobili). L’ingresso costa 5€, verifica gli orari di apertura.

Dall’abbazia sali la strada asfaltata – Via Badia – che punta al Monte Morrone; in corrispondenza della Chiesetta di Santa Maria della Pace, prendi il sentiero che sulla destra si immerge nel bosco; mentre sali, guarda l’abbazia farsi piccola nella conca di Sulmona. Raggiunto il parcheggio dell’eremo, prendi il sentiero che risale tra tornanti e gradoni la parete della montagna, e in 20 minuti raggiungi l’Eremo di Sant’Onofrio al Morrone (620 mslm).

Si tratta del luogo in cui Pietro da Morrone aveva deciso di ritirarsi con pochi fedeli fino alla fine della vita, e dove venne “stanato” dai legati papali che gli comunicarono l’elezione a papa.

Venuto a conoscenza di quello che il destino, o Dio, aveva deciso per lui, Pietro di mise a piangere disperato… e tentò la fuga.

Dall’Eremo si torna al parcheggio e si prosegue sul sentiero R8. Si accede così alle rovine del Santuario di Ercole Curino, un luogo piuttosto sorprendente (non dimenticare di sbirciare il mosaico con pesci guizzanti che si trova nella casetta sopra al terrapieno). Curiosità: si scavò questo luogo perché si pensava di trovare i resti della villa di Ovidio, poeta nato a Sulmona.

Seguiamo l’R8, che percorre tra sentiero e carrarecce, in quota, un versante morbido che alterna radi boschi e uliveti; qui l’orientamento non è difficile, ma va seguita pedissequamente la segnaletica del Cammino per non perdersi (specie quando si arriva nei pressi degli abitati). Compare così di fronte a noi Pacentro, una linea di tetti, mura e campanili a chiudere la valle.

Superata località Marane (420 mslm), e dopo un tratto d’asfalto, imbocchiamo una carrareccia di campagna (sentiero Q10) e risaliamo gli ultimi chilometri, ancora tra ulivi e prati, fino a Pacentro: il Centro Visite e il timbro si trovano in Piazza del Popolo – proprio da dove si accede al borgo.

Ok la stanchezza, ma non andare direttamente a letto, Pacentro è un gioiello!

  • la visita (offerta libera) alla Casa di Marluita, la minuscola abitazione di una curatrice ferma ad un Novecento umile e povero;
  • Castello Caldora, il più antico castello d’Abruzzo; con un biglietto di 2,50 euro, si sale sulla torre per una vista panoramica dei dintorni;
  • i curiosi murales in tecnica mista, con figure in ceramica che escono, tridimensionali, dai muri;
  • la già nominata Piazza del Popolo, che la sera si fa scenario romantico, con la fontana di pietra bianca illuminata, la chiesa, il bar per l’aperitivo…
  • trucco: se devi farti fare i panini per il giorno dopo, vai al minimarket e chiedi di dare un occhio dal terrazzino – la vista è panoramicissima!

Per cena ti consigliamo L’Antica Locanda o la Pizzeria La Fonte (con pizza fatta in teglia), mentre per dormire noi abbiamo adorato l’appartamento La Casa sull’Arco (senza colazione) e poi riposati, ché domani è lunga!

1° tappa del Cammino Classico di Celestino: dati tecnici in breve e traccia GPX

📍 Partenza da Badia Morronese (360 mslm)
🏅 Arrivo Pacentro, centro visite del parco (690 mslm)
📐 Dislivello 600 m+, 260 m- complessivi
📏 Lunghezza 11,5 km
😅 Punti difficili Nessuno
💧 Acqua Acqua alla partenza, poi nulla fino all’arrivo (una fontana lungo il sentiero R8 l’abbiamo trovata chiusa). A Pacentro, fontane.
🗺️ Traccia gpx La puoi scaricare qui

Seconda tappa: da Pacentro a Caramanico Terme

Tappa incentrata sui paesaggi montani della Maiella, quella di oggi. Lasciamo Pacentro superando il castello, attraversando la strada e inforcando il sentiero Q1, che piano piano risale verso il Passo San Leonardo (1282 mslm) permettendoci di tenere a bada la Maiella, sempre sulla nostra destra. Il sentiero passa prima per una zona quasi mediterranea, poi sale per prati fino al passo – che noi troviamo da poco liberato dalla neve, coperto da un manto di crochi. Scavallato il passo, sul quale sorge un curioso edificio credo ottagonale (non ho contato i lati) e abbandonato, abbiamo completato l’intero dislivello della tappa.

Inizia ora una lunghissima discesa, ancora tra prati e macchie di bosco.

Il sentiero Q8 raggiunge Roccaramanico (1077 mslm) stando a mezzo versante. Il minuscolo borgo è meraviglioso: case di pietra chiara ben ristrutturate – molte sono B&B – accrocchiate contro le scalone che portano alla rocca. Qui ci rinfreschiamo alle fontane, curiosiamo tra le viuzze del borgo che non contano più di 6 residenti stabili e ci immaginiamo la vita in questo angolo silenzioso di paradiso dove in stagione c’è anche un agriturismo e un piccolo museo. Ci rimettiamo in moto perché è ancora lunga: il paesello apparentemente a portata di mano che si vede al di là della valle è Sant’Eufemia, non la nostra meta.

Da Roccaramanico, oltre la rocca e dopo essere saliti di poco lungo la carrareccia, oltre la “casa che sorride” e il vecchio cimitero ora svuotato delle sepolture, prendiamo sulla destra il sentiero Q7. La bella carrareccia in quota, nel bosco, ci porta fino al bivio di quota 1140 mslm, dove prendiamo il sentiero che scende sulla destra, esce dal bosco, fa mille curve e pieghe e raggiunge San Vittorino. Da qui camminiamo su asfalto per 2,5 km, fino a entrare a Caramanico da sud.

Ci godiamo il centro del paese che è quasi sera, è uno dei borghi più belli d’Italia.

Per apertivo ti consigliamo La grotta d’Aligi, per cena  il Ristorante La Noce o la Pizzeria For’ La Port, mentre per dormire l’Hotel Ede, l’Hotel Arimannia o il B&B Antico Borgo situato nella parte vecchia del paese.

2° tappa del Cammino Classico di Celestino: dati tecnici in breve e traccia GPX

📍 Partenza da Pacentro (690 mslm)
🏅 Arrivo Caramanico Terme (650 mslm)
📐 Dislivello 750 m+, 800 m- complessivi
📏 Lunghezza 19 km
😅 Punti difficili Nessuno, solo la lunghezza della tappa va tenuta in conto, ma anche la salita è sempre morbida
💧 Acqua In centro a Pacentro, poco dopo il castello, a Roccaramanico, a San Vittorino (qui anche un lavatoio bellissimo)
🗺️ Traccia gpx La puoi scaricare qui

Terza tappa: da Caramanico Terme a Decontra

Oggi, ti aspetta 100% natura, e la parola d’ordine è biodiversità.

Ci sono diversi modi per percorre questa tappa: ti consiglio di seguire quello che abbiamo percorso noi.

Raggiungi il Centro Visite del Parco (780 mslm circa), che si trova a monte dell’abitato di Caramanico.

Da qui, inforchi il sentiero B2 che in breve si infila nella Valle dell’Orfento. Superato un primo riparo naturale – la cui storia, che prende dentro Seconda Guerra Mondiale, prigionieri di guerra neozelandesi e Resistenza spontanea, è raccontata nel libro Provera gente, poveri noi di John Evelyn Broad – arriviamo sul fondo della valle, dove l’Orfento ci fa compagnia con acque guizzanti dal colore irreale, pozze cristalline, girini, salamandre e… orchidee. Avevamo detto biodiversità, giusto?

Seguendo il sentiero superiamo il vertiginoso Ponte di San Cataldo, arriviamo in corrispondenza di un bivio:

  • proseguendo oltre, raggiungiamo il ponte San Benedetto e, dopo circa 2,5 km, raggiungiamo la breve deviazione per l’Eremo di Sant’Onofrio all’Orfento, che tuttavia è un rudere: se oggi vuoi camminare meno, puoi tagliare questo tratto; altrimenti, dopo il rudere, devi tornare indietro fino al bivio;
  • dal bivio, si prende in salita il sentiero B8 per Decontra.

Il sentiero B8 è meraviglioso! Alto sulla valle, permette un colpo d’occhio davvero emozionante. Noi abbiamo visto due numerosissimi branchi di cervi salire i ripidi versanti.

Arrivati a Decontra ti consiglio di pernottare e cenare all’Agriturismo Pietrantica. Essendoci poche strutture nel borgo, ti consiglio di prenotare per tempo, non te ne pentirai perché il silenzio del borgo è un incanto da non perdere. Ti consiglio di leggere “I miei sogni sono stati tutti sulla Maiella” dove Paolino racconta la storia di questo angolo di mondo.

Se non riesci a trovare posto qui dovrai tornare a Caramanico Terme (attraverso un sentiero di 1 ora, non ripercorrendo tutta la tappa) e a questo punto ti consigliamo però di accordati con la struttura dove pernotti per farti riaccompagnare a Decontra in auto l’indomani.

3° tappa del Cammino Classico di Celestino: dati tecnici in breve e traccia GPX

📍Partenza da Caramanico Terme (690 mslm)
🏅 Arrivo Decontra (800 mslm circa)
📐 Dislivello 780 m+, 600 m- complessivi
📏 Lunghezza 11 km
😅 Punti difficili Il sentiero che dalla Valle dell’Orfento sale a Decontra è sospeso sul versante (ma non esposto), può dare qualche problema a chi soffre particolarmente di vertigini se le ginestre invadono troppo il sentiero.
💧 Acqua In centro a Caramanico, e a Decontra, nei pressi della chiesetta di Sant’Antonio Abate
🗺️ Traccia gpx La puoi scaricare qui

Quarta tappa: da Decontra a Macchie di Coco

Questa è la tappa più lunga, quindi ti consiglio di partire presto! Da Decontra, si sale la carrareccia verso nord per alcune decine di metri e si inforca il sentiero B1 sulla destra: sentiero che taglia la lunga carrareccia che sale a Pianagrande attraverso ampi prati; il dislivello c’è, ma la pendenza è costante e morbida.

A Pianagrande, oltre alla vista strepitosa sulla Maiella, c’è una fonte: qui si scende sulla carrareccia che fino ad ora abbiamo schivato, si percorrono le ultime centinaia di metri fino alla seconda deviazione per l’Eremo di San Giovanni (1525 mslm; la prima deviazione, in corrispondenza di una sbarra chiusa, è relativa ad un sentiero non più accessibile) e si inizia la discesa verso l’Eremo.

Sono trecento metri di dislivello negativo, giù per il fianco della valle dell’Orfento, da affrontare con calma per la pendenza (e facendo attenzione alle rocce finali, che se umide possono essere scivolose; vi sono comunque degli appigli per le mani, scavati nella pietra).

L’Eremo di San Giovanni (1227 mslm) è famoso per “quel passaggio”: l’accesso alla minimale caverna è una stretta cengia, per passare la quale ci si deve stendere pancia a terra e strisciare. Massima concentrazione, mi raccomando! Anche se breve questo è un passaggio EE.

Inutile dire che questo è uno dei punti più spettacolari, spirituali, unici del Cammino di Celestino.

La tappa non è comunque finita, anzi! Ripercorriamo i nostri passi a ritroso risalendo il sentiero dell’Eremo e tornando indietro sulla sterrata fino al bivio nei pressi della fonte (1420 mslm), dove prendiamo sulla destra per l’Eremo di S. Spirito (sentiero S). Sentiero prima e erta stradina asfaltata poi, si raggiunge l’Eremo di Santo Spirito a Maiella (1132 mslm), bellissima e articolata struttura eremitica nella quale, in stagione estiva, è possibile anche dormire grazie alla gestione della Cooperativa Majambiente. Secondo me l’esperienza vale assolutamente la pena e ti permetterà anche di tagliare la tappa in due giorni così da renderla un po’ più semplice.

Visitato l’eremo, torniamo sui nostri passi fino all’edicola votiva (990 mslm), dove prendiamo il sentiero P-S – prima sentiero, poi carrareccia – che attraversa la Macchia Di Abbateggio. Dopo un lungo camminare, un secondo bivio ci permette di scendere all’Eremo di San Bartolomeo In Legio (675 mslm), con la scala santa, la statua in legno di fico del santo, il “ponte” sul ruscello creato per miracolo… un luogo cunico arico di leggenda, spiritualità e credenza.

Ultimi metri per chiudere la tappa: si risale il versante opposto all’eremo, e si raggiunge località Macchie di Coco dove ci sono diverse soluzioni per il pernotto.

È possibile, con un po’ di gamba in più, proseguire sulla strada per Roccamorice e intercettare uno degli agriturismi o B&B nascosti tra le colline che precedono il borgo. Noi ci siamo fermati a dormire all’Agriturimo Tholos, bellissimo luogo (con ristorante ottimo), così ci siamo ritrovati ad aver percorso un paio di chilometri in più sulla quinta tappa. Per dormire ti consigliamo anche il glamping Dimore Montane con diverse strutture.

4° tappa del Cammino Classico di Celestino: dati tecnici in breve e traccia GPX

📍 Partenza da Decontra (800 mslm circa)
🏅 Arrivo Macchie di Coco (835 mslm circa)
📐 Dislivello 1350 m+, 1270 m- complessivi
📏 Lunghezza 22 km
😅 Punti difficili La tappa è impegnativa per lunghezza e dislivello. L’unico tratto tecnico di tutto il cammino si trova per scendere (ed entrare) all’Eremo di San Giovanni. Passaggio breve, ma da non prendere sottogamba. Se si soffre di vertigini o non ci si sente sicuri si può saltare.
💧 Acqua  A Decontra, nei pressi della chiesetta di Sant’Antonio Abate; fonte poco prima di Pianagrande; all’Eremo di Santo Spirito;
🗺️ Traccia gpx La puoi scaricare qui

Quinta tappa: da Macchie di Coco a San Liberatore alla Maiella

Ci aspetta una delle tappe più paesaggisticamente peculiari del Cammino, tra capanne in pietra e muretti a secco. Lungo questo tratto di escursione facciamo conoscenza delle capanne a tholos, o pajare in dialetto locale, le peculiari strutture in roccia a secco, di forma in genere conica, che i pastori e i contadini realizzavano con gli innumerevoli macigni risultanti dallo spietramento dei versanti.

Da Macchie di Coco si segue la strada asfaltata per Roccamorice fino ad un bivio (674 mslm): prendiamo la sterrata sulla destra e poi il sentiero che si infila in un piccolo solco torrentizio. Qui si trova l’imponente Grotta Sant’Angelo. Una traccia tortuosa ci fa uscire dal vallone; la sterrata poi ci porta a Fonte Pirella, da dove si traversa a mezza costa e poi in discesa fino a un’area picnic.

Prendiamo la mulattiera a destra, la quale si trasforma in sentiero (sulla sinistra) e ci permette di scendere all’Eremo di Sant’Onofrio di Serramonacesca (590 mslm). Qui, una struttura in pietra protegge l’Eremo originario, a sua volta protetto da una tettoia naturale di roccia.

All’interno, la statua del santo e, scostata la tenda, si trova la “culla” di pietra dal potere di guarigione.
Quel male ai piedi che senti? Magari vale la pena di provare…

Dall’Eremo, si prosegue in discesa fino all’Abbazia di San Liberatore a Maiella (367 mslm): chiesa e campanile di pietra chiara impreziositi dai cipressi, il silenzio, le imponenti navate sono lo scenario, finalmente, nel quale ci viene consegnato il testimonium dopo presentazione della credenziale timbrata.

Vale anche la pena, oltre che di visitare la chiesa, di prendersi qualche minuto per scendere alle Tombe rupestri che si trovano lungo il fiume Alento (ci si arriva in pochi minuti, seguendo i cartelli che scendono sulla sinistra guardando l’abbazia) e rilassarsi stendendosi lungo le sue rive.

Da qui, probabilmente dovrai raggiungere Serramonacesca – meno di 2 km – per prendere i mezzi che ti riporteranno a Sulmona.

5° tappa del Cammino Classico di Celestino: dati tecnici in breve e traccia GPX

📍 Partenza da Macchie di Coco (835 mslm circa)
🏅 Arrivo San Liberatore a Maiella (370 mslm)
📐 Dislivello 480 m+, 950 m- complessivi
📏 Lunghezza 15,5 km
😅 Punti difficili Nessuno
💧 Acqua Lungo la SP per Roccamorice; poco prima di raggiungere la Grotta di Sant’Angelo; area picnic lungo la SP per Scafa
🗺️ Traccia gpx La puoi scaricare qui

Per noi il Cammino di Celestino è stata un’esperienza indimenticabile, ti auguriamo che lo sia altrettanto per te. 
Buon Passo! Silvia e Davide