I nostri progetti erano altri, cose di valloni apertissimi, ma il meteo prevedeva una tempesta di vento di proporzioni preoccupanti. Meglio allora ripiegare su un giro a quota più bassa: che in realtà si è rivelato tutt’altro che un ripiego. Il giro ad anello del Lago Nero (o meglio, attorno al Monte Bert) fatto con le ciaspole si è rivelato vario, divertente, e decisamente scenografico!
Cosa troverai nell’anello al Lago Nero da Borgata Preit:
Salita al Lago Nero da Borgata Preit
È un inverno senza neve in Valle Maira: al suolo ci sono i resti di una grande nevicata di ormai due mesi prima. Come sempre, in zaino abbiamo ramponi e ciaspole, perché non sappiamo cosa troveremo sul nostro cammino.
Spoiler: questa volta, le ciaspole serviranno!
Superiamo in auto la borgata e, appena scesi da una gobba della strada, troviamo la strada per il Colle del Preit chiusa. Poco male: c’è un parcheggio sulla sinistra (1580 mslm). Percorriamo quindi la strada verso il colle per circa un chilometro (sentiero S37), fino al ponte sul Rio del Preit (1661 mslm). Lo oltrepassiamo, e prendiamo la sterrata sulla sinistra, che passa poco sotto Grange Selvest. È il sentiero S40, che corrisponde al Tour Rocca la Meja (TDM o Sentiero Gino Gertosio), che circumnaviga la Rocca della Meja.
La sterrata sale morbidamente fino alle rovine di Case Colombero Sottano (1705 mslm), in corrispondenza delle quali si oltrepassa il Rio della Valletta. Qui il bosco lascia il posto a un panorama più ampio (e soleggiato). Al di là dell’incisione del rio, sulla destra, le pareti rocciose del Monte Baret. La pendenza è ancora morbida mentre torniamo al di qua del rio, facciamo alcuni tornantini e continuiamo a seguire il versante. Le tracce di chi ci ha preceduto ci sono d’aiuto, anche se la sede della sterrata è bene evidente.
Ignoriamo una ripida traccia indicata dalla App, e raggiungiamo in dieci minuti una bella conca innevata (2050 mslm circa). Seguendo le indicazioni (cartello bislacco di legno, da ignorare la deviazione per Grange Valletta) facciamo un’ampia curva – anche qui, ci sono impronte di ciaspole e sci – e percorriamo una stretta traccia lungo un versante (sentiero S39A e variante del Tour della Meja). Di fronte a noi, una bella vista verso i versanti nord dell’Alta Valle Maira.
Una breve salita e siamo a Grange Chiacarloso (2122 mslm). Entriamo adesso in un valloncello tra il Monte Bert e un grosso dosso montuoso senza nome. Si tratta di seguire le tracce, ancora, che evitano le conche per tenersi quasi in quota lungo il versante.
Il lago Nero (o meglio la sua conca)
Prendiamo quota per salti successivi, raggiungiamo un colletto, lo percorriamo, e ci si apre sotto la bellissima conca del Lago Nero (2240 mslm il lago).
Una tavola bianca leggermente increspata, i larici spennati tutto attorno, la faccia settentrionale della Rocca la Meja che dovrebbe riflettersi sulla superficie blu delle acque del lago. Silvia non è troppo soddisfatta di questa Rocca: da qui sembra meno imponente di come si vede in certe foto e da Passo della Gardetta (non posso darle torto).
La neve qui è più profonda, le tracce idem: ci orientiamo, e proseguiamo.
Giro ad anello e discesa per Grange Culausa
Sopra il lago, alcuni piccoli dossi portano fino a un colletto a quota 2292 mslm (non ha nome in carta). Troviamo una bella roccia libera dalla neve, e ci concediamo i paninetti, lo sguardo puntato verso il Passo della Gardetta e l’omonimo altopiano.
Il tempo dei paninetti e siamo già belli e raffreddati: di fonte a noi, solo discesa adesso. Superiamo il colletto e, per la prima parte della discesa, abbiamo due alternative: un bozzo tondeggiante divide un invitante canalino già percorso dagli scialpinisti, sulla destra, e una più ampia e morbida discesa, sulla sinistra. Prendiamo il canalino: occhio alle ciaspole perché la pendenza è interessante, e occhio alle rocce che si nascondono sotto la neve dove questa è troppo molle.
Di fronte a noi, la mole piuttosto imponente del Monte Cassorso, più nera del dovuto a causa del contrasto con la neve. Usciti dal canalino, e sceso anche un versante in parte ripulito dal sole, ci ricongiungiamo al Tour della Meja (ora sentiero S39) nei pressi delle rovine di una grangia.
A dieci minuti da qui, ci sono un piccolo altare e una lapide (sono indicati in carta). È il ricordo di una tragedia: il 30 gennaio 1937 morirono qui ventitré alpini della brigata Dronero. La storia: dopo le cospicue nevicate, gli abitanti del Preit sconsigliano al capitano degli alpini Trevisan di salire oltre Culausa. Il capitano ignorò l’avvertimento, perché secondo lui si trattava solo delle parole a vuoto di “rozzi montanari”. Morirono tutti.
Togliamo le ciaspole. Un traverso nel bosco, un altro po’ di discesa, e siamo a Grange Culausa (1922 mslm), un bell’edificio di pietra con gli scuri dipinti di azzurro.
Vuoi non fare un autoscatto davanti a queste deliziose finestrelle azzurre?
Vuoi non goderti gli ultimi raggi di sole che baciano la grande?
Vuoi non precipitarti giù per la strada forestale parlando dei bei pensieri che hai fatto in queste ore di ciaspolata?
Vuoi non dimenticarti il telefono nel punto esatto dello scatto? E vuoi non accorgertene solo una volta arrivata all’auto?Già, un remake degli ultimi 350 metri di salita me lo sarei evitato! Che foto però…!
Da qui, gli ultimi 350 metri di dislivello in discesa, lungo una sterrata che troviamo in parte ghiacciata. In alcuni punti la neve non rende il passaggio agevole in sicurezza senza i ramponcini. Arriviamo in mezz’ora al ponte sul Rio del Preit.
Giro ad anello del Lago Nero: dati tecnici in breve
Dove siamo: in Valle del Preit, una laterale di destra dell’Alta Valle Maira, sulle Alpi Cozie.
Quando l’abbiamo fatta: in un gennaio tristissimo, con al suolo i resti di nevicate ormai antiche (ciaspole però decisamente utili).
Partenza: parcheggio sulla sinistra, subito oltrepassata Borgata Preit (1553 mslm)
Punti dell’anello: Lago Nero (2240 mslm), Grange Culausa (1922 mslm)
Dislivello: 770 metri
Lunghezza: 12,3 km
Tempo: 5 ore tutto l’anello
Difficoltà: media-difficile. Serve un po’ di attenzione, a seconda dell’innevamento, per la salita dal Lago Nero al passo soprastante, e la successiva discesa verso Grange Culausa.
Cartografia: Valle Maira 1:25000, L’Escursionista Editore (se non ce l’hai puoi comprala su Amazon)
Scrivi un commento