La Valle Maira è un gioiello di straordinaria bellezza, ma è anche uno di quei posti che si lascia scoprire piano piano. Noi abbiamo avuto la fortuna di viverci per due mesi durante il nostro vagare per monti come montanari digitali. Risultato? Ce ne siamo terribilmente innamorati.
In questa guida ti racconto alcune delle cose più belle da vedere, da fare e da assaggiare in Valle Maira.
Valle Maira: alcune info di base
Per comprendere il territorio nel quale ti stai addentrando ti racconto alcune curiosità. La Valle Maira è considerata infatti una delle valli più selvagge d’Italia. Se nell’ultimo ventennio tantissime delle località montane italiane sono state assalite da nuove costruzioni (in genere in barba al paesaggio nel quale si trovano), impianti di risalita e collegamenti discutibili, la Valle Maira conserva ancora il suo aspetto originario.
Gli alberghi si contano sulle dita di una mano e ancora meno sono quelli che superano i tre piani, non esistono impianti sciistici, non è servita da comode autostrade. Per arrivare a Chiappera, ultimo paese della valle, ci vogliono quasi 50 minuti di auto lungo tornanti scavati nella roccia.
Eppure. Eppure è un esempio virtuoso di turismo montano che sta riscontrando il tutto esaurito, con un rapporto domanda-offerta di 3 a 1. Perché la gente vuole venire in Valle Maira?
Perché non c’è niente, ed è proprio questo a riportare alla dimensione del Tutto.
Ecco perché ti faccio questa premessa: sono tanti spunti che ti darò per conoscere il luogo, ma se vuoi veramente capirlo prenditi del tempo per non fare nulla. Addentrati lungo un sentiero a caso senza la pretesa di arrivare su qualche cima, fermati al bar del paese a osservare le persone, guarda il Maira che scorre. E ti assicuro che capirai perché la Valle Maira ti entra dentro.
Ci sono borgate che contano un solo abitante, che non vedrà l’ora di intercettarti per raccontarti i segreti di mezza valle. C’è il lupo che nelle notti di inverno passa per i paesi: tutti i cani, intorno, sembrano impazzire. Ci sono giornate fredde d’ombra, giù, ma quando sei sbucato sopra i 1700, 1800, si apre un mondo di sole e vento corroborante.
L’identità occitana
L‘identità occitana (radicatissima in tutti i centri abitati) si afferma con il vigore delle bandiere ai balconi e della lingua cantata e ballata nelle sere d’estate. “Relitto” di un medioevo decisamente luminoso, lo spirito occitano in realtà è presente. Attorno alla valle puoi seguire i Percorsi Occitani, un trekking in 14 tappe con soste in locande storiche dall’atmosfera che nulla ha da invidiare a un Santiago.
Dronero: cosa vedere all’imbocco della Valle Maira
Dronero è il primo paese della Valle Maira. Per noi era anche meta di “pellegrinaggio” settimanale, dato che qui venivamo a fare la spesa (nella nostra Acceglio mancava un supermercato vero e proprio), ma ci sono almeno un paio di curiosità da non perdere!
Il ponte del diavolo e il centro storico di Dronero
Il Ponte vecchio di Dronero è conosciuto anche come Ponte del Diavolo. Si tratta di un ponte merlato con arcate tutte diverse, costruito nel 1428. Il nome nasconde la leggenda per la quale il sindaco di Dronero, stanco di vedere i ponti distrutti dalla furia del torrente Maira, fece un patto con il diavolo affinché il ponte potesse reggere. Il diavolo decise di aiutare il sindaco: in cambio si sarebbe accontentato dell’anima di chi per primo avrebbe attraversato il ponte. Il fatto che il sindaco mandò per primo un cane la dice lunga sull’arguzia della classe politica di un tempo!
Da qui ti consiglio anche di raggiungere il Mulino della Riviera, che si trova a meno di 5 minuti a piedi dal ponte: basta scendere verso l’area golenale seguendo le indicazioni. Si tratta di un mulino costruito più di 600 anni fa dai monaci benedettini e ancora funzionante. Un piccolo angolo che regala scorci davvero suggestivi.
Villar San Costanzo e i “Ciciu”
Nella Riserva Naturale dei Ciciu di Villar le fiabesche piramidi di terra ti lasceranno senza parole. Non era la prima volta che vedevamo simili formazioni rocciose, ma mai ci era capitato di poterci camminare in mezzo come qui. Grandi funghi di pietra che si alternano a splendidi scorci sulla pianura e sui monti del cuneese. Alcuni minuscoli edifici – depositi di attrezzi risalenti ad un’altra epoca agricola – contengono pannelli informativi su fauna, flora, storia e tradizione.
È possibile percorrere 3 sentieri di lunghezza differente, ottimamente tabellati.
Macra: il sentiero dei ciclamini
Macra è un borgo delizioso che di per sé merita una visita per la cura che gli abitanti mettono nel renderlo accogliente. L’attrazione di questo borgo però è sicuramente il Sentiero dei Ciclamini, un percorso di 7 km e meno di 300 mt di dislivello che in due ore attraversa alcune borgate storiche, regalando splendidi scenari sulla valle. Incantevoli le fioriture primaverili!
Qui trovi l’articolo dedicato al Sentiero dei Ciclamini in Valle Maira.
Celle di Macra
Deviando dall’asse della valle in corrispondenza di Macra, arriverai in dieci minuti d’auto a Celle di Macra. Un borgo ancora più piccolo che però nasconde due perle.
Il museo degli acciugai
La Valle Maira è terra di mestieri itineranti. Soprattutto tra 800 e 900, a causa della povertà imperante in valle, gli uomini partivano dalle borgate per fare i mestieri più disparati, tra i quali anche quello degli acciugai. Compravano le acciughe salate in Liguria, le caricavano su carretti di legno e giravano per tutto il Nord Italia. Alcuni di loro hanno messo in piedi, nel tempo, business di vero successo.
Il museo è piccolo ma molto carino (e completo), e la visita guidata è un’esperienza da non perdere. È in genere aperto nelle domeniche estive, ma ti conviene consultare gli orari online o in valle.
La chiesa parrocchiale
Parrocchiale di San Giovanni ospita un meraviglioso polittico di Hans Clemer (1496): uno di quei pezzi che si viene da lontano per ammirarli.
Elva
Al minuscolo comune sparso di Elva, arroccato tra pascoli e alture, si arriva tramite una stradina strettissima, ma la ricompensa è dietro la curva.
Elva è un’improvvisa distesa di prati ondulati, chiusi in alto dalle montagne. Pascoli, che richiamano un’arte casearia antica (e i formaggi che scendono da qui lasciano senza parole). Da Elva, come ti racconterà Silvia tra un attimo, soprattutto si partiva, guidati da povertà e ingegno.
Ma gli elvani amano il loro territorio, è evidente, tanto che da diversi anni un comitato sta facendo di tutto perché venga riaperto il Vallone di Elva, una stretta strada provinciale 104 incisa nella roccia e punteggiata da buie gallerie naturali: la si imbocca all’altezza del Camping Park Valle Maira, verso Ponte Marmora, e sarebbe più diretta della via che passa per Stroppo. Ma la storia del vallone è rocambolesca: la sua costruzione viene deliberata addirittura nel 1838 dal Principe Vittorio Emanuele, ma per un secolo il tracciato è poco che un difficilissimo sentiero, tanto che solo nel 1914 un mulo carico riesce a percorrere il tracciato completo. Nel 1959 la strada è finalmente completata e aperta… almeno fino alla frana del 2014.
Del vallone si può percorrere a piedi il tratto iniziale, per rendersi conto di quanto sia stato difficoltoso costruire quest’opera.
La Chiesa Parrocchiale di Santa Maria Assunta
La Chiesa di Santa Maria Assunta a Borgata Serre presenta al suo interno gli splendidi affreschi di Hans Clemer (1496-1503). Bellissima e bucolica da fuori, è uno dei massimi capolavori dell’arte sacra in Piemonte.
Il museo dei Pels
Tra i lavori itineranti della Valle Maira il più particolare è sicuramente quello dei caviè. Finita la stagione agricola, gli uomini scendevano dalla valle e giravano l’Italia (spingendosi anche al Sud, o in Veneto) in cerca di capelli. Il loro ruolo era quello di convincere le donne a farsi tagliare i capelli in cambio di una piccola somma di denaro. I capelli tagliati venivano poi raccolti dai caviè e portati ad Elva, dove le donne li cucivano in parrucche che venivano commerciate in tutta Europa.
Il piccolo museo di Elva custodisce la storia dei pellassiers (così in lingua occitana), i raccoglitori di capelli, ed è una vera chicca.
La fremo cuncunà
Una roccia che sembra sospesa del nulla, tanto da essere estremamente scenografica. Per arrivarci ti basterà lasciare l’auto nei pressi del Rifugio La Sousto dal Col e incamminarti in discesa seguendo le indicazioni. In circa 15 minuti ci sei. Al tramonto i colori sono incredibilmente spettacolari. Lungo il percorso, è molto bello l’edificio rotondo della Chiesa di San Giovanni.
Marmora e il museo etnografico all’aperto
Altro borgo super carino della Valle Maira, ma forse ancora di più. Negli ultimi anni infatti Marmora è stata abbellita con uno strepitoso museo etnografico all’aperto. Si tratta di una collezione enorme di oggetti della tradizione, disposti con cura tra le strette viuzze della borgata storica insieme a foto d’epoca e documenti storici.
Il museo è visitabile ad ogni ora ed è una vera delizia perdersi a curiosare tra gli oggetti d’altri tempi. Un bicchiere di vino nelle belle locande del borgo rende ancora più piacevole l’escursione.
Chialvetta
Caratteristica borgata dell’Alta Valle Maira. Non ci sono cose particolari da vedere, tranne alcune sculture sparse nel piccolo centro, ma l’atmosfera che si respira è imperdibile.
Se pranzi alla Locanda di Chialvetta, punto tappa dei Percorsi Occitani (si mangia da dio), e se hai un po’ di fortuna, Rolando potrebbe accompagnarti nel museo che ha costruito con le sue mani: un gioiello per pochi.
Chialvetta è poi ottimo punto di partenza per escursioni varie e di ogni livello (vedi più avanti).
Chiappera
Chiappera è un sogno ad occhi aperti. La borgata, interamente costruita in pietra e legno secondo la storica architettura occitana, è rimasta intatta nella sua bellezza. Ma è lo sfondo a fare la differenza.
Rocca Provenzale
Alzando lo sguardo sopra Chiappera appare imponente la bellissima Rocca Provenzale, uno dei simboli della Valle Maira. La “punta” di quarzite è apparentemente inaccessibile (non lo è, ma salirla non è facile), ti consigliamo di fare il bellissimo giro ad anello alla base per vederla in ogni sfumatura.
Cascate di Stroppia
Con un salto di 500 metri sono le cascate più alte d’Italia. Si vedono al loro massimo splendore in primavera e inizio estate, quando si sciolgono le nevi. Viceversa, in inverno… non esistono.
Per raggiungerle puoi partire dal Rifugio Campo Base e incamminarti in direzione del Rifugio Stroppia.
Escursioni in Valle Maira
Fai un respiro profondo perché le possibilità per camminare sono pressoché infinite. Questo è solo un breve elenco di quelle che ci sono piaciute di più (oltre alle altre che ti ho già indicato nei singoli luoghi):
- Colle del Maurin: interessante passo di confine, con le sue storie di contrabbandieri e l’originale opera di land art detta “barchetta della Valle Maira”.
- Lago Nero: noi il lago non l’abbiamo visto perché ci siamo andati in pieno inverno, ma lo scenario è stato ugualmente bellissimo. Dicono che d’estate Rocca la Meja si specchi qui…
- Rifugio di Viviere: un’intera borgata ristrutturata a rifugio bellissimo. Noi ci siamo innamorati della sauna all’esterno, ma anche dei trekking più lunghi che partono proprio da qui.
- Bivacco Sartori: forse uno dei più bei bivacchi mai visti e sicuramente uno dei più coccoli della Valle Maira.
- Sentiero Icardi: un giro da escursionisti esperti. Fatto in invernale è una sfida non da poco, in estate deve essere una meraviglia di panorami aperti e solitudine.
Clicca qui se vuoi vedere tutti gli altri sentieri che abbiamo percorso in Valle Maira!
Dove mangiare in Valle Maira
In Piemonte con il cibo (e il vino) non si sbaglia mai. Se ti trovi in Valle Maira, questo sono alcuni dei posti nei quali ci siamo trovati meglio:
- Ape Maira: in Località Fornace, a Stroppo lungo la provinciale. Qui le focacce sono davvero strepitose, ma anche i primi non scherzano.
- Furnel e Pirol: a Prazzo, il re della carne. Menù fisso (obbligatoria la prenotazione) a base di carne cruda o cotta… cena memorabile.
- Osteria della Gardetta “da Rolando”: a Chialvetta, fatti assolutamente portare la giardiniera fatta in casa, mi ringrazierai dopo!
- La Dispensa: ad Acceglio. Bar ristorantino con cocktail strepitosi e aperitivi luuunghi. Organizzano anche molte serate a tema (e la fonduta di erborinati ce la ricordiamo ancora!)
- Rifugio Campo Base: a Chiappera. Caldissimo rifugio con ottime birre artigianali, cucina autentica, grandi carte topografiche che ti fanno venire voglia di trekking. Organizzano anche serate a tema ed escursioni.
Hai descritto così magnificamente questa val maira che già avevo pensato di andarci adesso voglio proprio andarci grazie di cuore. Marina
Grazie a te Marina! È stata una tappa che ci ha rubato il cuore… e si sa, a volte è difficile spiegare le motivazioni dell’amore!
Felici di averti trasmesso un po’ di quello che abbiamo sentito.
Facci sapere le tue impressioni quanto decidi di andare.
A presto
Già mi incuriosiva da un pò la Valle Maira, così dopo i tuoi articoli domani ci vado!
Fantastico! Per noi sono tantissimi ricordi, quella valle. Se ti va, raccontaci cosa avrai visto… e buona gita!
Ho letto con attenzione la tua descrizione della val .di Maira , è senz’altro preziosa per noi ( io e mio marito) , perche in Luglio andremo ad Acceglio . Abbiamo trovato un piccolo appartamento in una casa di sasso. La prima volta che abbiamo visto la val Maira era qualche anno fa , quando siamo andati a trovare nostro figlio al campo Scout , non ricordo il luogo, ma era bellissimo . Ques’ anno nel mese di Aprile siamo andati a Dronero qualche giorno per prenotare . Da Dronero abbiamo risalito tutta la valle meravigliosa, per decidere la nostra vacanza ad Acceglio . C’è sembrato un posto ideale per fare le camminte che tanto amiamo . Ancora grazie per le descrizioni dei luoghi , che senz’altro frequenteremo .
Ciao Margherita, il nostro rapporto con la Valle Maira è stato amore a prima vista. Luglio è un mese stupendo per frequentare la valle e Acceglio è in una posizione super strategica per muoversi. Nel blog trovi tantissime relazioni di gite da fare in zona, ma anche tanti consigli di posti da visitare a passo lento per scoprire la storia unica di questa valle piemontese.
Grazie per aver lasciato un commento e buone vacanze (dai che manca poco!)
Silvia
Mi hai fatto venire voglia di scoprire questa valle. una domanda ,dove conviene dormire per girarla un po’ tutta?
Ciao Tamara, la Valle Maira è stupenda, c’è nient’altro da dire. Per dove stare, dipende: se sei del tipo “alta montagna e escursioni”, ti direi di stare ad Acceglio, ed esplorare la metà “alta”, la testata della valle. Se sei più meta/metà, cioè escursioni ma anche turismo, forse ti direi di stare un po’ più giù (mi verrebbe da dire Prazzo). Noi siamo stati due mesi abbondanti ad Acceglio, e siamo stati benissimo – posizione splendida e per camminare, eccezionale.