La gita al Colle del Gran San Bernardo con le ciaspole o con gli sci d’alpinismo è un vero e proprio must! Una di quelle escursioni da fare almeno una volta nella vita, perché lassù al colle non c’è davvero nulla di normale: un rifugio millenario che segna anche il luogo abitato più alto d’Europa, un confine storico e un panorama che di “normale” non ha proprio nulla. Emozione pura.

Silvia e Davide al Colle del Gran San Bernardo

Da Saint Rhemy: la salita dal lato italiano

⚠️ Prima di partire, alcune precisazioni doverose sulla zona. Il Colle del Gran San Bernardo è un passo che collega Italia e Svizzera ed è percorribile in auto solo nel periodo estivo, mentre indicativamente da metà ottobre a giugno il Passo è chiuso (le date precise variano a seconda della stagione) per le abbondanti nevicate che renderebbero impossibile il valico con i mezzi. Cumulativamente, si registrano in questa zona fino a 30 metri di neve per stagione! Per questo motivo è importante capire, prima di intraprendere la gita, se il passo è aperto o chiuso e, soprattutto, quali sono le condizioni dell’innevamento: il Colle infatti non è sempre raggiungibile dal versante italiano a causa di un forte pericolo valanghe. Ovviamente ARTVA, pala e sonda sono dotazioni obbligatorie in qualsiasi caso: leggi qui se vuoi ripassare l’equipaggiamento invernale.

Saliamo in auto di buon’ora: questa sarà la nostra ultima gita della stagione in Valpelline (e già ci piange il cuore), prima di cambiare addirittura regione, e abbiamo tutta l’intenzione di raggiungere questo luogo iconico. Imbocchiamo la statale 27 per il Colle del Gran San Bernardo e, dopo l’abitato di Saint-Rhémy, proseguiamo per circa 1,3km fino alla fine della strada.

Un grande spazzaneve arancione ci indica dove lasciare l’auto: da qui non si prosegue e si può parcheggiare a bordo strada (1700 mslm) La stagione quest’anno è stata incredibilmente secca, tanto che i primi metri li percorriamo sull’asfalto: superiamo lo spazzaneve e proseguiamo seguendo la strada carrozzabile fino ad oltrepassare il torrente.

Superato il ponte stradale, indossiamo finalmente ciaspole e sci d’alpinismo e iniziamo a salire, svoltando a destra (1740 mslm). Ci troviamo così su una splendida pista forestale che con pendenza sempre moderata passa sotto il viadotto del Tunnel del Gran San Bernardo.

Continuiamo a seguire il naturale percorso della strada (anche se si possono tagliare un paio di tornanti), ma la salita è dolce, il cielo limpido e preferiamo goderci la gita continuando a guardarci intorno. Sì perché quello che lascia senza fiato già da qui è il panorama!

ciaspolata al Colle del Gran San Bernardo

veduta dal Gran San Bernardo

Se da un lato il Passo del Gran San Bernardo ci chiama come le sirene con Ulisse, dall’altro non è che le cime, i colli e le forcelle tutt’attorno stiano proprio zitte. È tutto un “salici”, “guarda che bella che sono”, “io sono ancora in ombra, ma ho la neve migliore” e “di me ti puoi fidare sono morbida”. Questo anfiteatro è un vero e proprio paradiso per gli scialpinisti (ma anche per i ciaspolatori con buona gamba).Davide al Colle del Gran San Bernardo

Da Cantine de Fontinte al Colle del Gran San Bernardo

Percorsi così i due lunghi tornanti, arriviamo alla località Cantine de Fontinte/La Cantine (2213 mslm), con la vecchia casa cantoniera. Da qui si vede nitidamente il prossimo step: di fronte a noi, più di 150 metri più in alto, c’è il paravalanghe all’interno del quale dovremo passare. Questo è uno dei motivi per il quale questa salita non è sempre percorribile: se c’è troppa neve, l’ingresso e l’uscita del paravalanghe vengono sepolti, e passare al di sopra è decisamente pericoloso.

Casa Cantoniera

Da La Cantine snobbiamo il tracciato stradale e seguiamo le tracce degli scialpinisti. Superiamo un’ultima costruzione in muratura (2350 mslm), ci reimmettiamo sulla strada, sulla nostra sinistra si apre la conca contenuta tra Monte Fourchon e Tête de Fênetre. Arriviamo quindi al tunnel (2400 mslm), ci togliamo ciaspole e sci e lo percorriamo mentre veniamo accolti da una… canzone! Sembra di essere nei parcheggi sotterranei dei centri commerciali, dove c’è sempre la musica di sottofondo: “Bella Ciao” riecheggia a gran volume e il suonatore di tromba ci confessa “l’acustica mi sembrava troppo bella per non provare a suonare un pezzo”.

La gente è meravigliosa, e cosa ti dicevo? Qui non c’è proprio nulla di normale!

paraneve

Usciamo dal paravalanghe e oltrepassiamo due traversi un po’ esposti fino ad arrivare di fronte al famigerato Colle del Gran San Bernardo!

Il Colle del Gran San Bernardo

Il Colle del Gran San Bernardo è uno di quei luoghi mitici in estate e leggendari in inverno. Siamo a 2473 mslm al confine tra Italia e Svizzera, tra il Monte Bianco e il Monte Rosa, e lo scenario è unico! Oltrepassiamo il lago (che ovviamente in inverno è coperto dalla neve) e risaliamo sul versante opposto, curiosiamo tra gli edifici, raggiungiamo una piccola croce sul versante svizzero, ma soprattutto ci riempiamo gli occhi di questo splendore.

Gran San Bernardo lato svizzero

Sembra un posto uscito da una cartolina, da quanta bellezza ci si para davanti in ogni direzione.

Il valico è da sempre un’importante via di comunicazione: ci sono passati i celti (pare), i romani avevano qui una stazione di sosta e un presidio, ci passava (e ci passa ancora) la via Francigena, e ci è passato Napoleone (a fatica) nel 1800.

Già dal X secolo, i “marroniers” locali avevano l’esclusiva dell’attività di guida e soccorso ai viandanti e pellegrini che passavano di qui ed erano anche portatori, essendo gli unici in grado di superare le asperità invernali di questo luogo. Furono poi ribattezzati “soldati della neve”: ragazzi che, in cambio dell’esenzione al servizio di leva, svolgevano attività di manutenzione del percorso, guida e soccorso.

Nella zona, essendo un passo molto strategico, accadevano diversi episodi di brigantaggio: ecco perché le famiglie valdesi iniziarono a donare dei grossi mastini alpini ai canonici dell’ospizio (di questo te ne parlo a breve) e tra un incrocio e una selezione, i mastini sono diventati i cani San Bernardo, icona di queste montagne (in estate sul colle c’è anche un museo dedicato a loro). I marronier li usavano per tracciare la neve fresca e soccorrere i dispersi, i canonici per la guardia, il trasporto e – si dice – l’azionamento dell’enorme spiedo della cucina!

Ospizio del Gran San Bernardo

C’è poi questa cosa che merita di essere raccontata. Il San Bernardo più famoso fu tale Barry I, vissuto a inizio 1800. Fu talmente un bravo cane che, nel corso della sua vita, riuscì a salvare dalla neve almeno 40 persone. Da allora, il miglior maschio di ogni cucciolata di San Bernardo nati presso l’ospizio, prende il nome di Barry.

Davide Zambon coautore di Bagaglio LeggeroDavide

 

Colle del Gran San Bernardo con ciaspole e skialp

Colle del Gran San Bernardo in inverno

L’ospizio Hospice du Grand SaintBernard

Quasi mille anni… e non sentirli! Fu proprio San Bernardo a fondare l’omonimo ospizio nel 1035, e da quella data il Colle del San Bernardo è il luogo abitato tutto l’anno più alto d’Europa.

L’ospizio è infatti gestito da una congregazione di religiosi agostiniani, aiutati da volontari laici, ed offre ospitalità in stile rifugio con servizio di ristorazione e pernottamento, in dormitorio o piccole stanze.

Il mio consiglio? Dormi qui e il giorno dopo dedicati ad una delle tantissime scialpinistiche della zona… e il sogno è servito!

Silvia al Colle Gran San Bernardo

PS Per la discesa, seguiamo la via della salita.

Ciaspole e scialpinismo al Colle del Gran San Bernardo: dati tecnici in breve

⛰️ Dove siamo Alpi Pennine, Valle del Gran San Bernardo, tra Italia e Svizzera
📍 Partenza da Parcheggio lungo la strada, del San Bernardo, dove si fermano gli spazzaneve (1700 mslm)
🏅 Arrivo Colle del Gran San Bernardo (2473 mslm)
📐 Dislivello 775 metri
📏 Lunghezza 18 km tutta la gita
⏱️ Tempo 7 ore (con una bella pausa al Colle)
😅 Difficoltà Media-difficile: è più la lunghezza a rendere la gita impegnativa. Ovviamente, le condizioni del manto vanno interpretate con attenzione.
💧 Acqua No
🗺️ Cartografia L’Escursionista 1:25.000 n. 5- Valle del Gran San Bernardo, Ollomont (se non ce l’hai puoi comprarla qui)
🛰️ Traccia GPS