C’è solo una cosa che accomuna escursionisti, amanti dei cammini, alpinisti navigati e sportivi di professione. Non è la passione per l’outdoor, non è il dislivello, non è l’accumulo di attrezzatura tecnica né la voglia di una birra a fine gita. Sono le vesciche ai piedi.

Sono un vero e proprio flagello che unisce in un’unica sorte il principiante e l’esperto, mandando spesso a monte il piacere di una bella gita. Inoltre, sono l’unica cosa in comune tra alpinisti e ciaspolatori.

Silvia sul sentiero Bonacossa

Cosa sono le vesciche ai piedi

È presto detto: le vesciche sono delle lesioni “interne” della pelle, che si formano tra lo strato più esterno – l’epidermide – e il derma. La lesione si riempie poi di liquido sieroso (nei casi più gravi può contenere sangue).

Il problema delle vesciche è intuibile (e se sei qui, probabilmente ne hai esperienza): fanno male. E se non le tratti, ma continui a camminarci sopra, rischi che si rompano, esponendo il derma allo sfregamento (OUCH!) e al rischio di infezione.

Perché si formano le vesciche? Escludendo una serie di cause non legate al camminare, l’origine di una vescica è dovuto in genere ad un solo meccanismo: lo sfregamento. Le vesciche si formano infatti

  • perché la pelle del piede sfrega contro un tessuto ruvido (calzino), una cucitura in rilievo o qualcosa di duro (parti dello scarpone).
  • sfregamento con un tessuto umido o bagnato
  • sfregamento delle dita dei piedi tra loro, ad esempio perché schiacciate tra di loro o sovrapposte in uno scarpone troppo stretto

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Come trattare le vesciche ai piedi

Prima di tutto, una regola base: la vescica andrebbe trattata SUBITO. Questo infatti è l’unico modo perché smetta di fare male e sia possibile riprendere subito a camminare senza problemi. Come già detto, trascurarle significa inguiaiarsi (e alle volte, dover interrompere un trekking).

Davide verso Rifugio Don Barbera

Come si trattano le vesciche piccole e che non fanno male

Prima cosa, la vescica piccola non va rotta. Detto questo, il procedimento è semplice:

  • Proteggi la vescica con un cerotto apposito (Compeed) o normale
  • Eventualmente spalmala con creme specifiche o vaselina perché l’attrito sia ridotto.

Come si trattano le vesciche che fanno male

Una vescica fa male perché al suo interno si è già formato il siero. L’obiettivo del trattamento è svuotarle del liquido e medicarle perché la pelle si rimargini naturalmente.

  • Pulisci o meglio disinfetta la superficie
  • Sterilizza un ago (basta qualche secondo con la fiamma dell’accendino) e fora la vescica in più punti
  • Premi piano per far fuoriuscire il liquido
  • Disinfetta di nuovo (consigliato un disinfettante tipo Betadine) e metti un cerotto

La pelle NON va tagliata, perché fa da naturale protezione alla lesione.

Un metodo ancora migliore prevede di passare attraverso i fori che hai fatto un segmento di filo di cotone: la fibra assorbirà il siero alla perfezione. Questo metodo è raccontato anche nella guida ufficiale al Cammino di Santiago, alla voce ampollas. Io stesso l’ho usato in Islanda, e l’ho raccontato in Attraverso, il libro sulla traversata a piedi dell’Islanda.

Come prevenire le vesciche ai piedi

Questa è la domanda della quale tutti vogliono conoscere la risposta.

Premesso che, come moltissime cose, la predisposizione o meno alle vesciche è una cosa personale, ci sono alcuni accorgimenti che possono rendere più facile la vita ai tuoi piedi:

  • Scegli calzature che siano comode in punta, alte sul collo del piede, traspiranti. Per alcune attività (scialpinismo, alpinismo invernale) gli scarponi sono purtroppo decisamente rigidi: in questi casi è soprattutto la forma a decidere quanto possono adattarsi al il tuo piede.
  • Saggezza popolare: non partire per una traversata di più giorni con gli scarponi appena comprati!
  • Usa calzini con inserti anti vescica e cuciture ridotte e posizionate lontano dai classici punti si sfregamento. E sceglili di qualità: inutile comprare la Ferrari degli scarponi, e poi metterci dentro il calzino di spugna del mercato. Noi siamo grandi fan di GM, brand italiano specializzato in calze per escursionismo, trekking e sport outdoor.

Infine, riporto un metodo “in extremis” se proprio non ne vieni fuori con la formazione delle vesciche ai piedi: puoi mettere SOTTO ai calzini da trekking un gambaletto da donna. Lo fanno anche gli scialpinisti, ma si sacrifica completamente la traspirabilità.

Come non fare vesciche in cammino

Una volta che sei munito dell’attrezzatura giusta, gli accorgimenti sono davvero pochi:

  • Spalma i piedi con una crema apposita (a base di zinco e magnesio silicato idrolizzati) se li hai delicati. In alternativa, puoi usare la Vaselina (che però sporca e appiccica). Sul Cammino di Santiago ho visto diversi pellegrini spalmarle con il Vics Vaporub, per un effetto balsamico che non so se fosse ricercato.
  • Trucco di Silvia: per attività impegnative, come trekking con scarponi pesanti o scialpinismo, puoi coprire le zone più soggette alla formazione di vescica con del nastro per arrampicata.
  • Fai del tuo meglio per mantenere i piedi asciutti durante la camminata: calzini e scarponi traspiranti, scarponi impermeabili, etc…

Silvia durante 7 seen tour

E a fine escursione?

Appena hai finito di camminare, queste sono le attività consigliate:

  • Asciuga i piedi e lasciali respirare un po’
  • Mettiti dei calzini puliti e, se la situazione lo permette, delle scarpe di ricambio asciutte

Se possibile, un bel pediluvio freddo a fine percorso, come in una pozza naturale o un guizzante ruscello, sono un toccasana in genere per la salute del piede.

Attrezzatura per le vesciche

Non servono grandi cose. Come ho detto, per scongiurare la formazione delle vesciche è importante scegliere scarpe e calzini giusti. In più:

  • Porta con te un paio di calzini di ricambio per la fine della gita
  • Aggiungi al tuo kit di pronto soccorso: ago e accendino per sterilizzarlo, un disinfettante tipo Betadine, Compeed e cerotti.

A proposito dei Compeed

Studiati apposta per la prevenzione e la gestione delle vesciche, i Compeed sono ottimi, ma hanno un problema: vengono spesso usati come “rattoppi” in corso di trekking. Se li metti per proteggere una vescica che si è formata nel mezzo di una traversata di più giorni, e continui a camminarci sopra, è probabile che il Compeed si scioglierà, appiccicando vescica, calzino e umore. Meglio in questo caso pulire come da istruzioni e usare un cerotto normale. Se invece devi arginare una situazione preoccupante per uno o due giorni al massimo, il Compeed è perfetto.