La prima cosa che abbiamo fatto, appena arrivati in Valpelline, è stata acquistare la carta topografica (ottima quella di L’Escursionista Editore) e dirigerci verso l’Alpe Berrier. Un paio di mesi dopo, non potevamo non chiudere la nostra permanenza qui se non con l’escursione verso il Rifugio Crête Sèche ormai senza neve, ma con un panorama che sapevamo essere grandioso!

Davide di fronte al panorama della Valpelline

Da Moulin al Rifugio Crete Seche

Da Valpelline ci dirigiamo in auto verso Bionaz e, oltrepassato il piccolo abitato di Moulin, lasciamo l’auto subito prima dell’imbocco della galleria (1580 mslm, c’è un po’ di parcheggio sulla destra).

Il sentiero n. 4 inizia proprio dall’altro lato della strada, di fianco ad una splendida casa tipica, ma se vuoi accorciare di un centinaio di metri il dislivello puoi anche decidere di partire dal parcheggio dell’hotel Les Crêtes (1674 mslm).

Silvia durante l'escursione da Bionaz

Sbucati all’hotel (1674 mslm) infatti ci troviamo a fare qualche passo sulla strada asfaltata che finisce proprio al riprendere del sentiero (segnavia evidenti). Imbocchiamo il sentiero sterrato in direzione Berrier – Rifugio Crête Sèche e la salita si fa morbida, senza particolari pendenze.

Continuiamo a seguire il sentiero che si addentra in un luminosissimo bosco, superiamo Les Grand Roncs (1849 mslm) e ci immettiamo sulla sterrata, che seguiamo fino a quando incontriamo una curva evidente (2090 mslm). Da qui le possibilità sono due:

  • proseguire lungo la strada sterrata per qualche metro e continuare nuovamente lungo il sentiero 4 che sale verso l’Alpe Berrier, poi imboccare la deviazione sulla sinistra (sentiero 2) che passa per la Baita della Libertà (2192 mslm), oppure
  • prendere la scorciatoia, una piccola deviazione che si trova sulla sinistra e sale piuttosto diretta lungo il versante.

Attenzione! La deviazione è abbastanza segnata, ma molto più pendente, adatta solo ad escursionisti esperti.

Noi decidiamo di incamminarci per la “scorciatoia” che sale subito in maniera piuttosto decisa e in pochi minuti sbuchiamo sul sentiero 2 che prendiamo sulla sinistra. Un panoramico traverso ci fa tagliare praticamente in quota il versante meridionale del Mont de Crête Sèche. Il traverso non è pericoloso, ma in questa stagione ci sono alcuni accumuli di neve che richiedono un po’ di attenzione in più.

E finalmente lo vediamo: il Rifugio Crête Sèche è lì che ci attende, tutto sulla destra, appena sopra quel colle panoramico e… ventosissimo!

Ci mettiamo di buzzo buono e, colpiti da folate potenti, saliamo i 100 metri di dislivello che ci separano dal rifugio.

salita verso il Rifugio Crête Sèche

Il Rifugio Crête Sèche

Il Rifugio Crête Sèche si trova a 2389 mslm ed è un vero e proprio nido d’aquila. Da qui infatti si apre una vista mozzafiato sulla valle di Bionaz, verso sud e oltre, con le becche rocciose che abbiamo di fronte, ma è verso nord che ci sono le cose belle: la splendida Costiera dell’Aroletta e del Mont Crète Sèche con le sue cime frastagliate. Il rifugio è un punto di partenza per gli amanti dell’arrampicata e dell’alpinismo nella stagione estiva o dello scialpinismo in primavera.Rifugio Crête Sèche

Per noi è semplicemente la meta di oggi: una camminata mai difficile, piacevole e poco frequentata, con un panorama strepitoso e un piatto di pasta fumante che ci aspetta!

Il primo gestore del rifugio fu proprio Ettore Bionaz, guida alpina super conosciuta della zona e nonno degli attuali gestori, che si fanno in quattro per offrire un’ospitalità impeccabile.

Silvia e Davide al Rifugio Crête Sèche

Noi siamo saliti a fine marzo, in una stagione tremendamente secca, ma normalmente fuori stagione il Rifugio Crète Sèche è aperto anche nei weekend di primavera di marzo e aprile per accogliere gli scialpinisti che dormono qui (e che in genere l’indomani affrontano, pelli ai piedi, il Mont Gelé), ma se sono aperti non fanno mancare a nessuno un piatto caldo o freddo e un’ottima birra. In inverno, poi, la stufa sulla quale due grossi pentoloni di neve sono messi a sciogliere, è un gradito benefit!

Da metà giugno a metà settembre il rifugio è sempre aperto, durante gli altri periodi ti conviene sempre chiamare prima.

vista dal Rifugio Crête Sèche

La discesa verso l’Alpe Berrier

Dopo esserci rifocillati, torniamo sui nostri passi: scendiamo il colle, ripercorriamo il sentiero 2 ma, al posto di prendere la scorciatoia, continuiamo fino a raggiungere in meno di dieci minuti l’Alpe Berrier (2197 mslm), un alpeggio dalla bellezza commovente (qui delle belle foto innevate).

Alpe Berrier

Da qui la discesa avviene per la stessa via dell’andata: raggiungiamo la Baita della Libertà, e scendiamo per i sentieri 3 prima, e 4 dopo.

Escursione al Rifugio Crête Sèche: dati tecnici in breve

⛰️ Dove siamo In Valpelline, Valle d’Aosta, tra Oyace e Bionaz
📍 Partenza da Parcheggio in località Moulin, all’imbocco della galleria per Bionaz (1580 mslm)
🏅 Arrivo Rifugio Crête Sèche (2389 mslm) e Alpe Berrier (2197 mslm)
📐 Dislivello 810 metri
📏 Lunghezza 8,85 km tutta l’escursione
⏱️ Tempo 3 ore e mezza tutta l’escursione
😅 Difficoltà Media
💧 Acqua Sì, a Les Crêtes
🗺️ Cartografia L’Escursionista 1:25.000 n. 6 – Valpelline, Saint-Barthélemy (se non ce l’hai puoi comprarla qui)
🛰️ Traccia GPS