Monte Fierollo, ci rincontriamo… a nostra insaputa! Anni fa avevamo fatto uno strepitoso giro “improvvisato” verso il Cimon Rava, ed eravamo scesi proprio dalle parti di Malga Fierollo di Sotto. Oggi lo prediamo di petto, la salita ai Laghi di Bella Venezia e l’anello del Monte Fierollo… e ci sarà da divertirsi!

Cosa troverai nella salita ai Laghi di Bella Venezia con anello del Monte Fierollo:
Fatica
Difficoltà tecnica
Panorama
Impronte

Silvia Monte Fierollo

 

Dall’ex Rifugio Spiado ai Laghi della Bella Venezia

Raggiungiamo in auto l’ex-Rifugio Spiado (1380 mslm), e parcheggiamo poco più in basso, lungo la strada. Il nostro trekking inizia sulla forestale-sentiero 365. L’obiettivo è quello di intercettare il sentiero 369, una traccia zigzagata che sale verso il Monte Fierollo. Cosa che dopo 25 minuti scopriamo di non poter fare: all’imbocco del sentiero troviamo un nastro bianco-rosso e chiare indicazioni di inagibilità.

Frane, lavori forestali, schianti? Non lo sappiamo, per cui preferiamo proseguire sulla forestale. Raggiungiamo in mezz’ora Malga Fierollo di Sotto (1563 mslm), curiosamente chiamata “ranch”, una parte della quale è adibita a spartano bivacco: una panca con tavolato, una cucina economica che ha visto tempi migliori e un altro tavolo.

Un sole caldo ci scalda il viso, mangiamo dei mandarini, il gocciolio della fonte accanto rilassa e dice qualcosa tipo “Sono cinque giorni che camminate… perché non vi fermate qui a riposare, oggi?”

Bella proposta, malga, ma abbiamo altre idee… dobbiamo solo vincere la pigrizia!

Attacchiamo così il sentiero, diretti verso il largo passo di fronte a noi.

Malga Fierollo

L’attacco del sentiero 366 è un po’ confuso, dietro la malga, ma una volta imboccato non pone problemi: sale anzi regolare e senza troppi strappi fino ai 1747 metri della Malga Fierollo di Sopra. Il panorama inizia a farsi più “Lagorai”, mentre i nostri passi trovano sempre più neve sulla quale crocchiare.

Il sentiero segue verso nord, salendo la costa che immette nella conca dei Laghi della Bella Venezia, invisibili per la neve e il ghiaccio. Guardiamo di fronte a noi, e vediamo il piccolo Ricovero Bella Venezia (2025 mslm) in pietra. Lo raggiungiamo (2025 mslm) per una traccia sulla sinistra, e ci fermiamo per i paninetti. All’interno del baito, solo qualche attrezzo dei pastori.

Rifugio Laghi Bella Venezia

Dai Laghi della Bella Venezia lungo il sentiero 369

Dal Ricovero Bella Venezia parte il sentiero 369, il cui tracciato è evidente: una linea in morbida pendenza che sale verso il Monte Fierollo… anzi, no: sale verso il monte ma, prima di raggiungerlo, sparisce sulla sinistra.

Ci mettiamo in movimento dopo aver messo i ramponcini: non c’è troppa neve, il sentiero per ora non è strapiombante, ma con le “catenelle” ai piedi ci sentiamo più sicuri. Prima che il sentiero pieghi per il Passo Fierollo, infatti, l’incedere si fa più difficile: un provvidenziale escursionista ci ha preceduti, tracciando con gli scarponi il percorso e portandosi in sicurezza dove la neve rende più infido il passaggio. Entriamo in modalità “concentrazione”, pieghiamo sulla sinistra, seguiamo la traccia – per alcune decine di metri erbosa – e vediamo una breve cresta innevata: è il Passo Fierollo (2016 mslm).

Passo Fierollo

Sulla sinistra, non proprio il nulla, ma quasi. Di fronte a noi, la massa rocciosa del Fierollo. Ci guardiamo: e adesso?

E adesso seguiamo le profonde orme lungo il fianco nord-orientale del Monte Fierollo. Sostituiamo i ramponcini con i ramponi e procediamo un passo dopo l’altro in uno step costante, perché i buchi lasciati dall’escursionista sono fondi fino al ginocchio: bene, perché siamo sicuri dei passi che facciamo, ma non benissimo… per la fatica! In più, anche se sulla sinistra non ci sono veri e propri strapiombi, la pendenza del versante è davvero accentuata, e gli alberi che potrebbero fermare uno scivolone sono un po’ troppo radi.

Passo, passo, passo. Procediamo piano e con fatica lungo il versante del Fierollo, con una bella vista che si apre sempre di più verso est. Dopo i primi metri di salita, la traccia si svolge essenzialmente in quota.

Gambe stanche, sguardo attento, equilibrio. A tratti la neve si è in parte sciolta, lasciando libero uno stretto cornicione di loppe, ciuffi d’erba dei quali non fidarsi troppo (grazie, ramponi!). Dopo il fianco del Fierollo arriva quello dello Spiado: stesso discorso – neve, orme profonde, cornicione di erba.

Raggiungiamo infine una sella erbosa: stando alla carta, da qui il sentiero 369 dovrebbe tuffarsi per mille tornantini alle forestali sottostanti. memori del monito di inagibilità, però, preferiamo non invischiarci in situazioni potenzialmente difficili, e prendiamo sulla sinistra… non prima di esserci ammutoliti di fronte a un tramonto strepitoso. La luce che perde intensità trasforma il cielo in una unica transizione dall’azzurro a violetto, mentre le masse rocciose delle montagne solo spolverate di neve sono chiaroscuri immobili.

Da qui, un percorso eterno – quattro chilometri di largo sentiero innevato e cornicionato d’erba prima, e di forestale poi – ci riporta giusto in corrispondenza del rifugio dal quale siamo partiti. Tutto sta nel prendere la direzione giusta ai pochi bivi che incontriamo, ed evitare di scivolare sull’occasionale ghiaccio.

Anello del Monte Fierollo

Anello del Monte Fierollo: dati tecnici in breve

Dove siamo: in Trentino, sui Lagorai sud-orientali, a sud del Cimon Rava.

Quando l’abbiamo fatto: il 2 gennaio, con neve residua, abbondante soprattutto lungo i versanti orientali di Fierollo e Spiado.

Partenza/arrivo: Ex-Rifugio Spiado (1380 mslm)

Punti dell’anello: Malghe Fierollo di Sotto (1563 mslm) e di Sopra (1747 mslm), ricovero dei Laghi della Bella Venezia (2025 mslm), Passo Fierollo (2016 mslm)

Dislivello: 720 metri

Lunghezza: 12,7 km

Tempo: 5 ore tutto l’anello

Acqua: presso Malga Fierollo di Sotto

Difficoltà: medio-difficile. Noi abbiamo trovato molta neve lungo i versanti orientali di Fierollo e Spiado, dove la traccia è stretta e in alcuni punti strapiombante. In un caso del genere, è richiesto passo sicuro, attrezzatura e buona conoscenza dell’ambiente invernale. L’itinerario è anche abbastanza lungo.

Cartografia: Carta Tabacco n. 58 – Valsugana, Tesino, Lagorai, Cima d’Asta (se non ce l’hai puoi comprala su Amazon)

Laghi della Bella Venezia e anello del Monte Fierollo pin