La camminata al lago Volaia non presenta particolari difficoltà, ma lo scenario che regala è davvero qualcosa di unico! Noi siamo saliti dal Rifugio Tolazzi in un novembre appena imbiancato di neve e la vista del lago a forma di cuore semi ghiacciato circondato da alcune delle montagne più belle del Friuli Venezia Giulia, è stata davvero commovente.

Ciliegina sulla torta? Un piccolo “museo a cielo aperto” visitabile nei dintorni del Lago!

Silvia e Davide al Lago Volaia

Dal Rifugio Tolazzi al Rifugio Lambertenghi

Da Forni Avoltri seguiamo in auto le indicazioni per il Rifugio Tolazzi (1350 mslm), situato oltre la frazione di Collina, dove si trova un ampio parcheggio nel quale lasciare l’auto. Data la stagione inoltrata il rifugio è chiuso e la valle sembra essere ancora addormentata: è tutto così meravigliosamente autunnale!

Alla fine del piazzale del rifugio è visibile la segnaletica che cerchiamo. Ci incamminiamo sul sentiero 143 che si svolge dapprima su strada asfaltata. Dopo un paio di tornanti prendiamo la deviazione verso il Rifugio Lambertenghi, tralasciando la carrareccia che sale verso il Rifugio Marinelli.

Per la salita al lago puoi:

  • scegliere la strada asfaltata che sale di quota con larghi e comodi tornanti (consigliato per escursionisti meno esperti);
  • imboccare il sentiero che taglia la carrareccia nel bosco in maniera più breve, ma anche decisamente più pendente.

Noi non siamo amanti delle strade, quindi in breve ci troviamo nel bosco sul sentiero 144. Sentiero e carrareccia si incontrano di nuovo a circa 1650 metri di quota. La teleferica che serve il rifugio non lascia spazio a dubbi: manca ancora un po’ di dislivello e dovremmo essere arrivati. Gli ultimi 300 metri di sono un po’ più impegnativi, anche non presentano difficoltà. In poco tempo riusciamo a scorgere il Rifugio Lambertenghi.

Rifugio Lambertenghi

Dal Rifugio Lambertenghi Romanin al Lago Volaia

Il rifugio Lambertenghi-Romanin (1955 mslm) è dedicato a due tenenti eroi della Prima Guerra Mondiale, ma nel momento in cui scrivo è chiuso per ristrutturazione. Il rifugio Wolayerseehütte, che si trova sul lato austriaco del lago, è aperto soltanto durante la stagione estiva.

Il vento qui inizia a spirare fortissimo e, una volta arrivati al Passo Volaia si fa ancora più insistente, ma delle trincee attirano la nostra curiosità. Prima di dedicarci al lago, percorriamo alcuni metri di questi tagli nel terreno protetti da blocchi di roccia e, come sempre quando abbiamo a che fare con queste tracce della guerra, ci emozioniamo.

Lago Volaia

I resti della Grande Guerra e la geologia al Passo Volaia

Gironzolare attorno al Passo Volaia (1977 mslm) è come visitare un museo a cielo aperto sulla Grande Guerra. Un cippo segna il confine tra Austria e Italia, mentre un crocifisso ricorda le battaglie che si svolsero in questi luoghi… mi piace pensare che, almeno in montagna, i confini non abbiano più senso di esistere.

La trincea invece collegava le moli rocciose del Monte Capolago, a ovest, e del Coglians, ad Est, durante la Prima Guerra Mondiale: in parte percorribile e profonda un metro e mezzo in alcuni punti, sul suo fianco si aprono postazioni per cannoni e mitragliatrici, feritoie e gallerie. Al centro, in corrispondenza quasi del passo, un altare e una croce. Spezzoni di filo spinato aumentano il senso storico di questo luogo.

Il passo è stato conteso per anni tra l’esercito italiano e austriaco: occupato dagli asburgici il 23 maggio 1915, nelle prime settimane di guerra fu conquistato dagli italiani, che riuscirono a mantenere le posizioni fino alla disfatta di Caporetto.

Ma la geologia non è da meno. L’area è iscritta nel Geoparco delle Alpi Carniche, ed è considerato un sito di importanza internazionale: nei calcari della zona sono stati trovati fossili di organismi marini imparentati con i gigli di mare, segno che le rocce si sono formate in un ambiente di contatto tra mare aperto, mare poco profondo e scogliera.

Passo Volaia con trincee

Il Lago Volaia e il Rifugio Wolayersee Hutte

Dal Passo Volaia si gode di una vista bellissima sul Lago Volaia e sulle cime circostanti. Per raggiungere il lago bisogna scendere di qualche metro lungo la conca, così scegliamo di indossare i ramponcini per evitare scivoloni, visto che è già presente un po’ di neve e ghiaccio.

Il lago di Volaia si trova a 1951 mslm e l’abbondanza delle precipitazioni medie consente al lago di mantenere inalterato il livello dell’acqua nel corso dell’anno. Per circa 6 mesi risulta ghiacciato in superficie. Ed è questa la vera magia: in questa stagione il Lago Volaia sembra essere fatto di madreperla. Lo scenario è, a dir poco, emozionante.

Da qui inoltre il Rauchkofel – una cima da 2460 metri – è davvero accattivante, ma dato il freddo, il vento e il ghiaccio, decidiamo di rimandare la salita di questa splendida cima e scendiamo per la stessa via di salita.

Lago Volaia in Carnia

Escursione al Lago Volaia: dati tecnici in breve

⛰️ Dove siamo Sulle Alpi Carniche, tra Italia e Austria.
📍 Partenza da Parcheggio del Rifugio Tolazzi (1350 mslm)
🏔️ Arrivo Lago Volaia – Wolayer See (1951 mslm)
📐 Dislivello 600 metri
📏 Lunghezza 7 km salita e discesa
⏱️ Tempo Meno di 4 ore tutta l’escursione.
😅 Difficoltà Facile. L’unica difficoltà eventualmente è il dislivello (comunque contenuto).
💧 Acqua Sì, attorno ai 1800 metri di quota.
🗺️ Cartografia Tabacco 1:25.000 n. 09 – Alpi Carniche, Carnia Centrale (se non ce l’hai puoi comprarla qui)
🛰️ Traccia GPS Sì.