I ramponcini: fedele amico di ogni frequentatore della montagna invernale.
Vai in montagna per fare baiting invernale estremo? Oppure per camminare lungo sentieri isolati nel bosco? Per andare dall’hotel al paese? Oppure ancora per raggiungere qualche malga già aperta e profumata di gulash? Bene: in ogni caso puoi avere bisogno dei ramponcini.
Vivendo in montagna, possiamo assicurarti che i ramponcini da escursionismo ci hanno salvato la pelle in più di un’occasione… non ultima quella volta che abbiamo dovuto attraversare il paese per andare dal panettiere (storia di vita vera!).
Cosa sono?
I ramponcini sono degli accessori che, assicurati agli scarponi, ne muniscono le suole di chiodi che aumentano la presa su superfici ghiacciate pianeggianti o poco pendenti. I chiodi non sono lunghi come quelli dei ramponi, con i quali non vanno confusi (vedi oltre).
Quelli che vanno per la maggiore, ultimamente, sono costituiti da una guaina in silicone che avvolge lo scarpone, e da una serie di catene che reggono i chiodi sotto le suole, posizionandoli in corrispondenza di punta e tacco. Da qui il nome, poco serio e spesso oggetto di derisione da parte dei duri della montagna, di catenelle.
Quando si usano?
Come ti dicevo all’inizio, i ramponcini si usano nelle situazioni in cui c’è del ghiaccio sul percorso. Il che, sulle montagne del Nord Italia, significa da novembre a maggio! Per questo noi li teniamo nello zaino per tutti questi mesi: li togliamo solo perché si asciughino dopo le escursioni (ne parleremo a breve).
I ramponcini vanno usati su pendii pianeggianti o in leggera pendenza (vale la pena di ricordarlo). Nell’ultimo caso, conviene abbinarli ai bastoncini.
Differenza tra ramponi e ramponcini?
Entrambi servono come ausilio per superare superfici ghiacciate. Fine delle similitudini.
I ramponi infatti si usano su pendii inclinati, lungo sentieri di alta montagna e in ghiacciaio. Si usano (quasi) sempre assieme alla piccozza, che permette di eseguire una corretta procedura di arresto in caso di scivolone. Infine, in genere i ramponi richiedono uno scarpone apposito (ramponabile o semi-ramponabile). Puoi approfondire il discorso leggendo l’articolo sull’attrezzatura invernale da montagna.
In poche parole, queste sono le regole:
- rampone = alpinismo invernale
- ramponcino = ghiaccio su sentieri in piano
Scorri il carosello per imparare a conoscere le differenze tra ramponi e ramponcini.
Come si mettono i ramponcini?
Niente di più semplice: si infila il piede all’interno dalla guaina in silicone, avendo cura di rispettare le diciture “front” e “back”. La chiusura superiore in velcro va assicurata sopra il collo del piede.
Come scegliere i ramponcini?
I ramponcini sono un oggetto dalla struttura piuttosto basilare, eppure – come spesso succede – se cerchi notizie in rete, ti ritrovi nella giungla: orientarsi nella scelta è davvero difficile.
Ti aiutiamo con alcune indicazioni:
La taglia giusta
Fai attenzione su questo punto: acquista i ramponcini della taglia dello scarpone (non della taglia del piede). Ti consiglio di non sceglierli troppo “giusti”, per evitare che il silicone si tenda troppo e si laceri dopo pochi utilizzi: in un ramponcino troppo risicato le asole in silicone rischiano di finire sotto il tacco, esposte all’usura. Allo stesso modo, i ramponcini non devono risultare laschi, e non devono spostarsi mentre cammini.
I chiodi
Questo è il vero ago della bilancia. Se ad una prima vista i ramponcini possono sembrare tutti uguali, messi a paragone mostrano subito le differenze: guarda il paragone che facciamo in foto per capire di cosa parliamo.
La chiusura a velcro
Non tutti i modelli ce l’hanno, ma serve per assicurare il ramponcino allo scarpone in maniera più salda.
Il silicone
È la parte che avvolge la tomaia. A contrario di quello che si pensa, è la parte più delicata – è l’unica che rischia di lacerarsi.
Due modelli a confronto
Il confronto tra questi due modelli viene dalla nostra esperienza. All’acquisto dei secondi ci siamo fidati del venditore, senza valutare la struttura rispetto a quelli che avevamo già (e con i quali ci trovavamo benissimo). Risultato: ci siamo accorti delle differenze già alla prima uscita!
Nel primo modello (sono quelli a sinistra nella foto), i chiodi sono posizionati dove davvero servono: in punta e sul tacco. Inoltre, sono messi in modo che la superficie grippante è discreta. Nel secondo modello, i chiodi cadono in una posizione piuttosto svantaggiosa, e coprono una superficie davvero piccola – il cui effetto peraltro si vanifica con la formazione di un po’ di zoccolo di ghiaccio o neve compressa.
Quali sono i ramponcini migliori?
Difficile a dirsi. Se non altro perché non li abbiamo provati tutti.
Questi però sono 3 modelli che possiamo recensire positivamente.
Climbing Technology Ice Traction: il modello uno della foto. Ci siamo sempre trovati bene, nient’altro da dire. Te li consigliamo senza indugio. Nota bene: si forma comunque un po’ di zoccolo, soprattutto tra i chiodi del tacco.
Camp Ice Master: concezione assolutamente similare ai precedenti. Ce ne hanno parlato in molti, sempre positivamente, e il prezzo è similare.
Esiste infine un’altra “filosofia” di ramponcino: si tratta di una struttura in silicone che sostituisce le catenelle con dei tacchetti, posizionati in punti strategici della suola dello scarpone. Noi non li abbiamo mai usati, ma ci sono stati consigliati più volte da frequentatori di boschi e montagne. Nota bene: vale sempre la regola di superfici pianeggianti o poco inclinate.
Come fare manutenzione ai ramponcini? E la ruggine?
I ramponcini tendono a fare la ruggine. Questo succede quando, dopo averli utilizzati, li riponi nella loro sacca senza asciugarli. L’acqua in questo modo ristagna e rischia di intaccare il metallo dei chiodi.
La cosa migliore è, una volta terminato il loro utilizzo, lasciarli asciugare a temperatura ambiente e passare le punte con un panno in modo da togliere eventuali residui di terra, sale o erba che possano essersi incastrati tra gli anelli e le piastre delle catenelle.
Infine: se il silicone, una volta strappato, non si può riparare, le catenelle invece sì. Bastano pinza e martello per rimettere al suo posto il segmento di catenella che è uscito dagli anelli.
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