Succede che ti lascia a bocca aperta. Il giro ad anello del Rifugio Marinelli, Monte Floriz e Forcella Plumbs è nato all’improvviso, per la voglia di continuare a godere di un panorama incredibile che ci si è parato inaspettatamente davanti agli occhi!

Cosa troverai nel giro ad anello Rifugio Marinelli – Monte Floriz – Forcella Plums (con la prima neve):
Fatica
Difficoltà tecnica
Panorama
Stupore andino

Silvia durante il giro ad anello del Monte Floriz

Dal Rifugio Tolazzi a Casera Moraret

Lasciamo l’auto al parcheggio del Rifugio Tolazzi (1350 mslm). È metà novembre, il Rifugio è chiuso e, oltre alla nostra macchina, non c’è traccia di anima viva. Se aggiungi che è martedì e che chiamano pioggia, il fatto di essere da soli diventa sempre più comprensibile in effetti.

Un pannello informativo ci invita a suonare un campanaccio di ferro: siamo pronti per camminare. Imbocchiamo la strada forestale asfaltata che costeggia il rifugio e sale piuttosto morbida fino ad incrociare, dopo poco, delle indicazioni che ci permettono di “tagliare” nel bosco.

Il sentiero ci riporta sulla strada asfaltata fino a che arriviamo nei pressi di una curva a stretta con un enorme masso raffigurante San Bernardo da Mentone. I cartelli CAI indicano di imboccare il sentiero 143 che costeggia il Rio Moraret. Il sentiero qui abbandona finalmente l’asfalto, e si infila in un bel bosco di conifere.

In poco raggiungiamo l’Agriturismo Casera Moraret (1682 mslm). Si tratta di una vera e propria malga con animali e cucina annessa (nei periodi di alpeggio).

Casera Moraret

Da Casera Moraret al Rifugio Marinelli

Per raggiungere il Rifugio Marinelli dalla Casera Moraret, hai due possibilità:

  • imboccare la strada forestale in morbida pendenza, ma lunghi tornanti
  • proseguire lungo il sentiero 143 che si snoda lungo il “canalone” di Piano dei Buoi

Noi siamo “allergici” alle forestali, per cui proseguiamo lungo il sentiero che sale deciso. Nel frattempo il clima sembra peggiorare a vista d’occhio. “Silvia, senti anche tu aria di neve?”, mi chiede Davide. Tempo due minuti da questa frase e inizia a nevicare.

Lo ammetto: le previsioni non erano proprio le migliori, anche se non indicavano precipitazioni. Poco male, ci mettiamo il guscio e proseguiamo, godendoci lo spettacolo di questi morbidi fiocchi che cadono. Mano a mano che saliamo di quota aumenta anche la quantità di neve che già troviamo a terra, semighiacciata. Il sentiero scompare sotto ai nostri piedi.

Attorno ai 2000 metri il sentiero si ricongiunge con l’ultimo tornante della forestale, e ci troviamo di fronte alle finestre rosse del Rifugio Marinelli (2110 mslm). Il rifugio è posto proprio su Forcella Moraret: la visuale da qui è incredibile.

L’atmosfera è sospesa. Un tessuto di nuvole basse, nebbie e neve aleggia sul panorama. L’unico dettaglio a non essere grigio, bianco o nero è l’azzurro delle imposte del rifugio. Dal parapetto, la visuale è comunque ampia, infinita, silenziosa. Dietro di noi – dietro il Marinelli – pareti a picco, rese ancora più inaccessibili dal ghiaccio, chiudono la vista, e la possibilità di proseguire verso nord.

Resta, di fronte a noi, una morbida cresta innevata.

Guardiamo la carta.

Proseguiamo.

Davide Zambon coautore di Bagaglio LeggeroDavide

Rifugio Marinelli

Salita al Monte Floriz

Non avevamo programmato di proseguire il giro, ma siamo pronti e attrezzati a tutto. Lo scenario che abbiamo davanti agli occhi ci impone di andare avanti.

!Attenzione! Da qui in avanti il percorso innevato porta nel mondo dell’alpinismo. È necessario sapersi muovere nell’ambiente, essere attrezzati e soprattutto saper valutare le condizioni di innevamento.

Imbocchiamo il sentiero 174… almeno sulla carta, perché nella realtà del sentiero non c’è neanche l’ombra. La neve ha completamente coperto il percorso mimetizzandolo con il versante, e dopo i primi metri infatti ci troviamo immersi nella neve fino alle ginocchia. Il percorso sale abbastanza deciso e in poco raggiungiamo la prima anticima del Monte Floriz a 2169 mslm. Ci saliamo per fare qualche foto, e la aggiriamo sulla destra.

Fin qui, abbiamo percorso un sentiero sufficientemente largo da garantire una buona sicurezza. Il lato a strapiombo è protetto da un lungo contrafforte in blocchi di pietra, probabilmente opera bellica.

panorama Carnica FVG

Lo scenario che abbiamo davanti ha dell’incredibile: le cime della Carnia tutt’attorno sono innevate a metà, mentre l’autunno continua ad impossessarsi della zona boscosa. Sembra uno di quegli scenari che abbiamo tanto amato nel nostro viaggio tra le Ande Peruviane. All’incredibile bellezza dello scenario si aggiunge l’emozione della prima escursione impegnativa invernale della stagione.

Il sentiero ora perde quota verso un’ampia forcella senza nome per poi risalire dal lato opposto. Un leggero zig zag si legge tra la neve e proseguiamo tenendo la traccia che aggira sulla destra la cima del Monte Floriz. Il dislivello è contenuto, ma la quantità di neve (e il fatto che siamo i primi a tracciare) ci fanno arrancare con difficoltà.

Aggiriamo la cima del Monte Floriz (2184 mslm, per salirci dovrebbero bastare pochi minuti in libera) e vediamo la nostra prossima meta: Forcella Plumbs, in fondo a quella che sembra un’affilata cresta.

panorama dal Rifugio Marinelli

Giro ad anello Monte Floriz, Forcella Plumbs e Casera Moraret

Davanti a noi la Forcella Plumbs sembra una sposa avvolta dal velo dell’inverno. Una sottile nebbia le si attorciglia, mescolando la sua aria impalpabile con i riflessi della neve. Non riusciamo a credere ai nostri occhi per la tanta bellezza. Una pernice bianca si libra in volo davanti a noi. Ora, siamo davvero stesi.

Iniziamo a perdere quota dolcemente. Qualche paletto ci aiuta ad individuare il sentiero, davanti a noi ci sono solo tracce di animali e buffe formazioni ghiacciate create dal vento.

Silvia Monte Floriz

dal Monte Floriz verso passo Plumbs

Per arrivare alla forcella si segue la sommità di un ampio dosso. A Forcella Plumbs (1976 mslm) imbocchiamo il sentiero 150 in direzione Casera Plumbs. Circa a quota 1866 mslm si hanno due possibilità:

  • proseguire verso Casera Plumbs lungo il sentiero 150 e continuare sullo stesso segnavia fino a una forestale che risale verso il Rifugio Tolazzi (giro molto lungo)
  • imboccare una piccola traccia che riporta alla Casera Moraret.

Per accorciare un po’ i tempi scegliamo questa seconda opzione. Non è un sentiero CAI, non ci sono indicazioni, ma la traccia è piuttosto evidente (nella carta Tabacco è segnata) e facile da seguire. A meno di dieci minuti da Forcella Plumbs quindi individuiamo un sentiero piuttosto largo che si stacca in salita sulla destra. Scavalliamo la stretta cresta che porta al Monte Gola e scendiamo per stretti tornanti: l’unico problema è che sul versante nord la traccia è parecchio stretta e ghiacciata, quindi dobbiamo indossare i ramponi per scendere in sicurezza.

Tornati alla Casera Moraret il vento si placa quanto basta per permetterci di mangiare un paninetto e fiondarci a valle per tornare nella nostra amata Sappada, ulteriore tappa della nostra vita di montanari digitali.

Passo Plumbs

Rifugio Marinelli e giro ad anello per Forcella Plumbs: dati tecnici in breve

Dove siamo: in Carnia, sul versante meridionale del Monte Coglians, a due passi dal confine con l’Austria. Oltre quelle vette passa la Traversata Carnica.

Partenza: Rifugio Tolazzi (1350 mslm)

Punti di interesse: Rifugio Marinelli (2110 mslm), Monte Floriz (2184 mslm) e Forcella Plumbs (1976 mslm)

Dislivello: 850 metri

Tempo: 5 ore e mezza

Lunghezza: poco meno di 9 km

Difficoltà: medio-difficile a seconda dello stato dell’innevamento.

Acqua: in inverno, solo presso il Tolazzi.

Cartografia: Carta Tabacco n. 1 – Sappada, Santo Stefano, Forni Avoltri (se non ce l’hai puoi comprala su Amazon)