Se stai cercando un cammino breve, adatto anche ai meno esperti, perfetto per le mezze stagioni e ricco di attrattive culturali, abbiamo quello che fa per te! Quattro tappe per risalire dalla pianura vicentina alle Prealpi, ripercorrendo i luoghi che hanno ispirato lo scrittore Antonio Fogazzaro e il suo elegante pronipote Giuseppe Roi, passando per aperte campagne e fitti boschi, maestose ville affrescate, romantici giardini e ferrovie dismesse dove camminare è un gusto; e tra una ciaccola e un audiolibro da ascoltare per entrare ancora di più nell’atmosfera ottocentesca.
In fondo, siamo nel cuore del Veneto… e in questa guida trovi tutte le informazioni e i consigli per percorrere al meglio il Cammino Fogazzaro Roi.
E a fine tappa, come avrebbe detto lo scrittore Antonio Fogazzaro… se femo un spriss? o non lo avrebbe detto? 🙃

Cos’è il Cammino Fogazzaro Roi in Veneto?
Il Cammino Fogazzaro Roi, o C.F.R. per gli amici, sono 80 chilometri da fare in 4 tappe, da Montegalda a Tonezza, attraversando una provincia di Vicenza che da pianura diventa montagna, dentro un’atmosfera ottocentesca fatta di ville, giardini e curiosità storiche, seguendo le orme di Antonio Fogazzaro, che qui è nato e vissuto e che, soprattutto, ha trasformato questi luoghi nelle ambientazioni di romanzi che per un pelo non gli hanno fruttato il Premio Nobel.
I principali elementi di interesse sono:
- il cuore dell’alto vicentino, tra ville e campagne che probabilmente non verresti a conoscere in altri modi, e la tappa a Vicenza, che ti permette di esplorare con calma questa città splendida,
- la storia, che prende la forma delle dimore che costellano il panorama, di eleganti giardini, oppure di interessanti sviluppi della storia imprenditoriale locale,
- l’arrivo sulle Prealpi Venete, con il paesaggio che nella seconda metà del cammino si trasforma fino ai bellissimi boschi dell’altopiano di Tonezza del Cimone,
- il camminare facile degli argini, che lascia la mente libera di volare leggera,
- la vita e la storia letteraria di Antonio Fogazzaro, molto più ricca e complessa di quella che ci raccontavano a scuola,
- la predisposizione delle persone alla ciaccola, abbiamo perso il conto di quante persone si siano fermate a chiacchierare con noi, chiacchiere che possono accompagnarti per il tempo di uno spritz o per un pezzo di cammino,
- e già che ci siamo: la possibilità di fare spuntini con tramezzini e spritz! Ah, il nostro amato Veneto!

Per chi è il Cammino Fogazzaro Roi?
Per chiunque. Forse l’esperto di cammini lo troverà semplice, ma è una bella occasione per “fare fondo” a inizio stagione con tappe lunghe ma facili, e soprattutto per conoscere un territorio spesso trascurato – anche da noi veneti.
Il Fogazzaro Roi è consigliato (anche) a chi vuole cimentarsi con un cammino fisicamente non esigente: per i primi tre giorni il dislivello è praticamente assente e si cammina sempre bene; l’ultima tappa concentra le pendenze, che comunque non sono impossibili, e con la giusta calma si affrontano.
Non è invece per chi cerca un cammino dai grandi panorami: è un cammino di piccole chicche e atmosfere.
Ciao! Siamo Silvia e Davide, nomadi digitali in versione montanara. Entrambi liberi professionisti, da 4 anni abbiamo scelto di vivere tra le montagne, spostandoci di valle in valle. Sul blog e sui social raccontiamo le terre che ci ospitano.
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Chi erano Antonio Fogazzaro e Giuseppe Roi? + altri personaggi del cammino
Il primo non ha troppo bisogno di presentazioni. Scrittore italiano nato a Vicenza nel cuore dell’Ottocento, autore di Piccolo Mondo Antico (che in realtà è una tetralogia), di Malombra e di altri lavori; mentalità moderna – modernista, meglio – attenta al territorio natale; ha sfiorato il Premio Nobel, per vederselo scomparire davanti agli occhi per gli sviluppi di una rottura con la Chiesa, che lo scomunica e mette all’indice alcuni suoi libri.
Il secondo, il marchese Giuseppe Roi, è il pronipote dello scrittore, che si è occupato di tenerne viva l’eredità – anche immobiliare, donando la villa Fogazzaro Roi di Oria (Valsolda), antica dimora estiva dello scrittore, al FAI.
Una delle cose belle del Cammino Fogazzaro Roi è come, con un po’ di curiosità, ti permette di unire i puntini della vita dello scrittore, della sua creatività, del suo impegno per il territorio e i compaesani. Al Museo di Montegalda ci raccontano ad esempio che l’argine sul quale inizia il cammino è stato finanziato grazie all’intervento del Fogazzaro senatore del Regno d’Italia; che Villa Valmarana ai Nani (che visiterai) è dentro Piccolo Mondo Moderno; così come altre ville e altri luoghi sono stati trasfigurati in ambientazioni letterarie; o ancora, che al Villino dei Faggi di Tonezza, dove nominalmente finisce il cammino, soggiornava la figlia, e al poco distante Albergo Belvedere ci soggiornava lui. Che se segui il Sentiero Fogazzariano a Tonezza, ripercorri Piccolo Mondo Moderno.
Gli spunti da scoprire lungo il cammino non finiscono qui. La terza tappa si svolge sotto il nome di un altro sorprendente personaggio: Alessandro Rossi, imprenditore laniero anch’egli ottocentesco, dalla mentalità illuminata e rivoluzionaria. Suo il tracciato della ferrovia Rocchette-Posina, che percorrerai, suo Parco Rossi e Villa Rossi
Infine, se hai il piglio dell’architettura, per tutto il percorso si intrecceranno gli stimoli palladiani – fin dalla partenza da Villa Gualdo, a Montegalda – e quelli di Antonio Caregaro Negrin, architetto di Alessandro Rossi e autore di un curioso edificio mai terminato, che vedrai in centro a Piovene Rocchette.
Ci sono difficoltà tecniche?
Decisamente no. Come già detto, le pendenze sono concentrate nell’ultima tappa, che comunque con calma si affronta anche da non (troppo) allenati.
L’orientamento è semplice, anche se – per togliersi preventivamente d’impiccio e non dover pensare a nulla – conviene munirsi di tracce gpx. Gli unici punti nei quali l’orientamento è più difficoltoso sono quelli che intersecano paesi e città.
Di passaggi pericolosi non ce ne sono; sono presenti al massimo 3 o 4 attraversamenti di grandi arterie stradali, ma quasi sempre con segnaletica pedonale a terra (solo un punto, il terzo giorno, ne è privo). Infine, non si cammina quasi mai lungo strade trafficate e senza marciapiedi o adeguate protezioni per il pedone; l’eccezione è un tratto di 3 km durante il secondo giorno: si percorre una strada di campagna non troppo trafficata, ma lungo la quale i veicoli corrono.

Il punto di partenza, l’arrivo, e tornare all’auto
Si parte da Montegalda, da Piazza Marconi – dove c’è il Comune, sito in Villa Gualdo. Si arriva a Tonezza del Cimone, al Villino dei Faggi e poi in centro paese. L’auto puoi lasciarla in Piazza Marconi, facendo attenzione se è lunedì agli spazi previsti per il mercato.
Ora la nota dolente. Tornare al punto di partenza è complicato. Da Tonezza partono pochissime corriere, che peraltro ti depositano ad Arsiero. Da qui devi andare poi allo snodo di Schio. Da qui a Vicenza città. Da qui a Montegalda. Sì, hai fatto bene i conti: sono 3 cambi. Non sappiamo come siano gestite le coincidenze, ma è facile intuire l’odissea nella quale ti infili. PS La stagionalità complica ancora di più le cose.
In particolare, verifica prima di partire gli orari dell’ultima corriera da Tonezza, che dovrebbe essere alle 16:35 (orario invernale 2025-206)
Soluzioni?
- due auto (grazie all’autostrada, basta poco più di un’ora per tornare alla base)
- qualcuno che ti venga a prendere
- dormire a Tonezza, e il giorno seguente scendere con calma. Peraltro, in un paio di ore a Tonezza puoi percorrere il Sentiero Fogazzariano, che ripercorre i luoghi trasfigurati in Piccolo Mondo Moderno, oppure il bel Sentiero Excalibur.

In che verso farlo
Anche se può essere fatto in entrambi i sensi, ti consigliamo quello Montegalda > Tonezza, perché in questo modo ambientalmente e paesaggisticamente il cammino è un crescendo. Non di quota, ma di bellezza e curiosità.
Farlo al contrario significa che l’unica tappa con dislivello viene fatta in discesa, ma secondo noi non ne vale veramente la piena.
Quando percorrere il Cammino Fogazzaro Roi
Il cammino può essere percorso in tutte le stagioni, fermo restando che l’estate non è di certo il momento ideale – chi è veneto sa: il caldo in pianura è torrido e umido. Secondo noi, la stagione migliore è la primavera: clima più mite, vegetazione in stato di grazie; anche il primo autunno può essere una buona scelta, anche se le campagne che si attraversano durante le prime tappe si fanno via via più spoglie e desolate.
Fondamentale invece ragionare sui giorni della settimana, in quanto:
- per intercettare Parco Rossi aperto (leggi oltre), serve arrivarci nel weekend;
- per trovare appoggio a Tonezza nelle mezze stagioni, conviene arrivarci il weekend; durante le mezze stagioni infatti questo luogo può risultare un po’ desolato.
Il nostro consiglio è di partire a camminare il giovedì e presto la mattina, in modo da aver comunque una mezza giornata per visitare Villa Valmarana ai Nani e Vicenza; poter entrare al Parco Rossi; trovare Tonezza al meglio.

Indicazioni lungo il C.F.R.: la segnaletica
Il Cammino Fogazzaro Roi si svolge fondamentalmente su argini, strade di campagna e strade secondarie; fanno eccezione i centri dei paesi attraversati. Ci sono piaciute alcune soluzioni che in qualche modo alleggeriscono l’attraversamento del classico “modello veneto” fatto di campagna e capannoni: ad esempio la famigerata zona industriale di Schio si supera in modo indolore, seguendo una ottima ciclabile.
Bellissimi invece il tratto della ex ferrovia Rocchette-Arsiero (3° giorno), il percorso sospeso sull’Astico e il bosco che sale a Tonezza (4° giorno).
La segnaletica è composta da:
- cartelli marroni “Cammino Fogazzaro Roi”
- adesivi bianco rossi C.F.R., nelle versioni grande e piccola
- alcuni cartelli specifici nell’ultimo tratto dell’ultima tappa.
Come spesso succede, l’orientamento richiede qualche accortezza in più quando si entra ed esce dai paesi.

Cartografia, guida, tracce e sito web ufficiale
Puoi seguire il cammino facilmente con la segnaletica e le tracce gpx caricate sulla tua app di fiducia. Ti sarà invece utile, per capire al meglio i luoghi che attraverserai, consultare la guida ufficiale del cammino: cartacea, e giunta alla seconda edizione, contiene moltissime curiosità. Tanto più che molte delle ville che costellano il paesaggio si vedono se sai dove sono: e, in questo, la guida è molto chiara.
Trovi le tracce GPX in fondo all’articolo.
Le info aggiornate le trovi sul sito ufficiale del Cammino Fogazzaro Roi: camminiveneti.it . Consultalo anche per conoscere eventuali deviazioni del percorso (volendo ce ne sono diverse).
La credenziale e l’attestato
Il modo migliore per recuperare la credenziale del Cammino Fogazzaro è ritirarla al Bar Calimero, in piazza a Montegalda, dove la verve di Davide ti trasmetterà il giusto entusiasmo per la partenza (e un tramezzino se serve).
Più complesso il discorso timbri: non esistendo quelli ufficiali (oltre a quello di Cammini Veneti), sta a te chiedere un segno del tuo passaggio alle attività e ai punti di interesse che toccherai. Noi, per dire, abbiamo raccolto quelli di uffici comunali, bar e ristoranti, ville e alberghi.
L’attestato – molto semplice – si recupera a Tonezza, al negozio Da Paolo. Qui avrai l’accoglienza spontanea ed entusiasta che forse l’arrivo in paese a novembre non ci aveva trasmesso. Registrazione, attestato, foto di rito, bottega per comprare qualcosa con cui festeggiare (parete di grappe artigianali e locali, sto guardando te!), ed eventualmente ha anche i biglietti del bus.

Dove dormire lungo il Cammino Fogazzaro Roi
Lungo il Cammino sono presenti diverse strutture di accoglienza – alberghi, B&B, agriturismi, affittacamere. Il consiglio è sempre quello di prenotare con anticipo le tue sistemazioni perché soprattutto nelle campagne, la disponibilità non è molta.
Sono previsti dei piccoli sconti per i camminatori nelle strutture convenzionate, delle quali trovi l’elenco sul sito ufficiale del Cammino, qui ti consigliamo solo quelle che ci sono piaciute, tappa per tappa.
Un cammino dog-friendly
Posso percorrerlo con il cane? Assolutamente sì. Premurati solo di sentire le strutture nelle quali pernotterai.
Tuttavia, gli ambienti che si attraversano sono generalmente antropizzati: frazioni, abitazioni isolate, attività agricole, campagne. Il guinzaglio è fondamentale per la presenza di altri cani e, quando si è sugli argini o si attraversano i boschi dell’ultima tappa, di fauna selvatica. E poi c’è Vicenza.
Il C.F.R. in tenda
Al momento non è consigliato, in quanto non sono ancora stati approntati dei campeggi, e molte delle aree che si attraversano nelle prime 2 tappe e mezzo sono private.

Le 4 tappe del Fogazzaro Roi
Prima tappa: da Montegalda a Vicenza
Si inizia a camminare dalla piazza del Comune di Montegalda – Piazza Marconi; si raggiunge il ponte su Bacchiglione, il fiume che bacaja (borbotta), e si inforca l’argine. È la prima conoscenza con uno dei classici caratteri veneti, l’argine: lungo, a lente ansie oppure dritto come un fuso, con l’acqua da una parte e le campagne dall’altra. Camminiamo fin a Colzè – qui c’à la villa Fogazzaro Roi con l’importantissimo Museo Veneto delle Campane, e poco oltre la chiusa veneziana sul Bacchiglione, inserita in un contesto bucolico molto bello.
Siamo poi ancora tra argini e ciclabili, superando piccoli paesi nei quali non entriamo davvero (al netto di non fare la deviazione per Costozza, che però sono in tutto 7,5 km). Avanti veloce e passiamo sotto la villa Almerico Capra Valmarana o la Rotonda, verso la quale saliamo (giusto per: prima di curvare verso la villa, c’è sulla strada principale un’ottima pasticceria).
Imbocchiamo poi uno stretto passaggio tra mura nobiliari, e possiamo entrare e visitare Villa Valmarana ai Nani: affreschi sorprendenti soprattutto nella foresteria, grande quiete, una leggenda triste. Ingresso a 12€ per chi percorre il cammino, calcola 40-60 minuti per visitarla e viverla con calma.
Dalla villa in un attimo siamo a Monte Berico, risalendo per lo scenografico porticato fino al Santuario – merita un ingresso, anche per salutare la Madonna in legno. Da Piazzale della Vittoria, la vista su Vicenza è ampissima: noi l’abbiamo vista in una sera d’autunno, con la città illuminata, molto scenografica davvero. Da qui si scende in città, e arrivare alla basilica Palladiana è uno spettacolo, tra i finali di tappa più belli.
E vuoi non farti uno spritz qui?
Visite Extra: Alla partenza, in Villa Gualdo, è presente un Museo dedicato a Fogazzaro; ti consigliamo di visitarlo per iniziare a scoprire il personaggio anche perché ci sono diversi pezzi davvero interessanti. È aperto lunedì e mercoledì mattina, ma scrivendo una mail al comune puoi prenotare la visita.
Oltre alla Villa Valmarana ai Nani, riservati del tempo all’arrivo per il centro di Vicenza, che merita. Imperdibile il Teatro Olimpico, il centro città e ci sono anche diversi musei che potrebbero interessarti come il museo dell’oreficeria (aperture sempre da verificare), cerca anche il Criptoportico Romano. Potresti visitare la città anche la mattina seguente, ma lo sconsigliamo perché la tappa sarà molto lunga.
Dormire: Non mancano soluzioni in centro a Vicenza. Noi abbiamo dormito in una stanza indipendente eccezionale, con vista sulla Basilica, a ottimo prezzo. La trovi su Airbnb “Conte Cavour Piazza dei Signori“.
1° tappa del Cammino Fogazzaro Roi: dati tecnici in breve e traccia GPX
| 📍 Partenza da | Montegalda (28 mslm) |
| 🏅 Arrivo | Vicenza (39) |
| 📐 Dislivello | 120 m |
| 📏 Lunghezza | 19,2 km |
| 😅 Punti difficili | Nessuno |
| 💧 Acqua | Si inizia con le fontanelle ben dopo metà tappa |
| 🗺️ Traccia gpx | Questa la nostra, trovi quella ufficiale nel sito del Cammino |
Seconda tappa: da Vicenza a Marano Vicentino
Tappa lunga e piuttosto monotona: quella che ci è piaciuta meno. Fondamentalmente si esce da Vicenza (e ci vuole un po’) per poi percorrere argini e campagne fino alla meta. Interessante la zona centrale, con le risorgive del Bacchiglione che danno vita a un ambiente ricco di acque – molto diverso da quello successivo del Timonchio, alveo ghiaioso di un fiume fantasma sul cui argine camminiamo.
Molta dell’estetica di questa tappa va alla campagna: se è primavera è più bella e ricca, in autunno è un po’ desolante, ma non è mancato qualche scorcio poetico.
Visite Extra. Ci sarebbe il parco delle risorgive del Bacchiglione, ma è aperto solo nel nei weekend estivi; ci dicono anche che è piccolo, e che il feeling della zona lo hai anche camminando normalmente lungo il cammino. Noi non abbiamo potuto visitarlo.
Dormire. A Marano ci sono poche soluzioni (contando anche che sei a piedi). Noi abbiamo dormito al Quadrifoglio, albergo senza sfarzi per lavoratori a buon prezzo e soprattutto con ottimo ristorante che dopo la tappa di oggi ti servirà. E soprattutto è proprio sul cammino.
2° tappa del Cammino Fogazzaro Roi: dati tecnici in breve e traccia GPX
| 📍 Partenza da | Vicenza (39 mslm) |
| 🏅 Arrivo | Marano Vicentino (136 mslm) |
| 📐 Dislivello | 27,2 km |
| 📏 Lunghezza | 150 m |
| 😅 Punti difficili | Nessuno |
| 💧 Acqua | Quasi assente: al cimitero e in centro a Villaverla |
| 🗺️ Traccia gpx | Questa la nostra, trovi quella ufficiale nel sito del Cammino |
Terza tappa: da Marano Vicentino a Arsiero/Velo d’Astico
La tappa più entusiasmante. Dapprima si supera la zona industriale di Schio – terribile sulla carta, ma attraversata da una piacevole e protetta ciclabile; da notare il chiosco automatico delle Latterie Vicentina per comprare latte, yogurt e delle panne cotte STREPITOSE. Comprane almeno una per fare un merendino più tardi.
Prima tappa a Santorso, alla base delle colline, dove la Villa Rossi e il Parco Rossi ci accolgono con la storia di Alessandro Rossi; da qui a fine tappa tutto parlerà di lui.
Parco Rossi è un gioiello di giardino romantico, con dei taxodium incredibili soprattutto in autunno, il laghetto con le papere placide, e l’incredibile e geniale acquario seminterrato (se ci segui su Instagram trovi un reel a proposito). Il parco è aperto nei weekend, ma passi durante la settimana prova a dare un colpo di telefono con anticipo. L’ingresso è gratuito.
Da Santorso ci si sposta a Piovene Rocchette lungo una appartata stradina secondaria, che noi abbiamo occupato ascoltando le audioguide di Parco Rossi. A Piovene, il piccolo centro vecchio è una scoperta, specie per chi come noi ha sempre associato Piovene al solo casello autostradale “per andare in Altopiano”. Qui ci sarebbe la bella chiesa affrescata di Santa Maria (non abbiamo reperito il responsabile per farci aprire il portone), una divertente facciona-fontana, un palazzo infestato dagli spiriti (non puoi non riconoscerlo).
Da Piovene, dopo un bel tratto collinare, un’altra sorpresa targata Alessandro Rossi: l’ex ferrovia Rocchette-Posina, costruita nell’Ottocento per movimentare merci e operai, e oggi trasformata in un percorso per passeggiate perfettamente pianeggiante e tranquillo, che percorrere è un piacere, tra una galleria e una ex stazione ora chiosco dove mangiare e bere (consigliatissimi sia il Casello 6 con bruschettone top e birre artigianali, che il più piccolo chiosco San Giorgio).
Verso la fine del tracciato, puoi scegliere se fermarti ad Arsiero (c’è un’ennesima stazione trasformata in affittacamere, la trovi nel sito del Cammino), oppure a Velo d’Astico.
Visite Extra. A Velo ci sarebbe una ricchissima mostra fotografica su Fogazzaro, ma è un poco fuori paese, e non so se avrai voglia di camminare. Il “castello” di Velo, cinque minuti a piedi, è panoramicissimo. Lungo la ferrovia, ci sarebbe la deviazione per il panoramico Castello/Eremo di Meda.
Dormire. Noi a Velo d’Astico al Caffè Martini, affittacamere-edicola-bar. Gentilissimi, ottimi spritz e taglieri giganti (ma se vuoi ti fanno arrivare anche la pizza da asporto). La camera era molto pulita e la doccia super confortevole a fine tappa.
3° tappa del Cammino Fogazzaro Roi: dati tecnici in breve e traccia GPX
| 📍Partenza da | Marano Vicentino (136 mslm) |
| 🏅 Arrivo | Arsiero (356 mlsm) o Velo d’Astico (346 mslm) |
| 📐 Dislivello | 300 m |
| 📏 Lunghezza | 20,2 km |
| 😅 Punti difficili | Nessuno, il dislivello è comunque ben distribuito |
| 💧 Acqua | A Piovene Rocchette, e poi ai caselli lungo la ex ferrovia |
| 🗺️ Traccia gpx | Questa è la nostra, oppure la trovi sul sito ufficiale del cammino |
Quarta tappa: da Arsiero a Velo d’Astico
Improvvisamente, dopo tre giorni tra molta pianura e un po’ di collina, stiamo facendo un’escursione in montagna! Lasciamo Arsiero e percorriamo la valle dell’Astico prima lungo una piacevole carrareccia, poi lungo uno stretto sentiero, e sbuchiamo alla Pria: il torrente qui ha scavato un sistema di gole, pozze ed abissi; l’acqua è cristallina, e qui in estate si viene a fare il bagno.
Superiamo il ponticello per passare sull’altro versante, dove una stradicciola asfaltata in un bosco bellissimo – e pieno di salamandre, se c’è l’umidità giusta – passa per una antica torre di avvistamento e ci fa riscendere per attraversare di nuovo l’Astico in Località Barcarola.
Attraversata la strada, qui normalmente si salirebbe a Tonezza per una storica rotabile dai 20 e passa tornanti; ora questa via è chiusa per frane, per cui a noi non resta che azzeccare l’attacco di un sentiero che risale il versante boscoso; la via fa qualche strappo di pendenza ma alla fine, con calma, si percorre bene, incrociando più volte la rotabile chiusa. Il sentiero si collega poi al segnavia 555 (la storica via che collegava Tonezza al fondovalle). In corrispondenza dell’attuale strada per Tonezza, abbiamo due scelte:
- proseguire sul pendente e diretto sentiero 555 fino al centro del paese, oppure
- prendere a sinistra e fare un lungo giro per isolate contrade, percorrendo tratti di sentiero bordate dalle tipiche laste di pietra, boschi e stradine.
Noi abbiamo scelto la seconda opzione. Incrociamo il Sentiero Fogazzariano, segno che quasi ci siamo, ed eccolo: il Villino dei Faggi, residenza estiva della figlia di Antonio Fogazzaro e termine del Cammino. L’edificio, dalla forma e dalla livrea curiose, versa purtroppo in abbandono, quindi non aspettarti una grandissima accoglienza. Percorri gli ultimi metri fino all’Albergo Belvedere, dove alloggiava in estate il nostro scrittore; guardati il panorama verso il Bostel di Rotzo e il settore occidentale dell’Altopiano dei Sette Comuni, e raggiungi il centro di Tonezza, dove ritirerai alla bottega Da Paolo il tuo attestato – e qui si ti faranno festa!
Visite Extra. Come già detto, Sentiero Fogazzariano e Sentiero Excalibur.
Dormire. Possiamo consigliarti Zia Margherita, dove abbiamo dormito per un precedente soggiorno a Tonezza: un salto nel passato, e un’amica.
4° tappa del Cammino Fogazzaro Roi: dati tecnici in breve e traccia GPX
| 📍 Partenza da | Arsiero (356 mslm circa) |
| 🏅 Arrivo | Tonezza del Cimone (991 mslm) |
| 📐 Dislivello | 820 m |
| 📏 Lunghezza | 14,4 km |
| 😅 Punti difficili | Dopo tre giorni modesti, la pendenza della salita a Tonezza può essere d’impatto |
| 💧 Acqua | No |
| 🗺️ Traccia gpx | Qui la nostra (aggiornata del sentiero per Tonezza) |

E come sempre, buon cammino!
















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