Casera di Focobon con le ciaspole? Il piano era ben diverso. La mattina ci svegliamo che fuori ci sono 20 cm di neve. È ancora ottobre, abbiamo ancora tantissimi giri nelle terre alte che ci aspettano, ferrate da percorrere, cime da arrampicare e… “oddio, ma quanto è bello!”. Non c’è niente da fare: la prima neve della stagione sorprende sempre.
Cosa troverai nella ciaspolata a Casera Focobon:
Dal Campeggio Eden di Falcade a Casera Focobon
La notte ha nevicato e Falcade al mattino si sveglia sotto uno strato bianco di infinita dolcezza. Non resistiamo dall’andare in esplorazione, così decidiamo di cambiare solo parzialmente i piani: niente Anello dei Fochetti di Focobon, ma proviamo a aggiungere comunque Casera Focobon.
Lasciamo l’auto in località Molino nei pressi del Camping Eden a 1200 mslm. La strada per arrivare fino a qui è già stata pulita bene, tanto che arriviamo praticamente all’imbocco del campeggio senza difficoltà (e senza dover mettere le catene).
Lo scenario è quello delle favole. Sarà che non vediamo la neve da qualche mese, sarà che non ce lo aspettavamo, sarà quello che vuoi, ma ti assicuro che eravamo a bocca aperta.
Imbocchiamo il sentiero 722 che si svolge dapprima su una morbida strada forestale e in breve raggiungiamo un bivio: il sentiero 722 devia sulla sinistra, il cartello è evidente.
Ora siamo immersi nel bosco. Davanti a noi solo le tracce di qualche animale selvatico. Attorno a noi solo silenzio.
Il sentiero si inerpica in mezzo al bosco lungo il fianco della montagna. Ora abbiamo i piedi che sprofondano nella neve, ora calpestiamo la terra – qui in basso gli alberi ancora sono riusciti a fare da copertura. Il percorso è abbastanza morbido, ma essendo completamente esposto a nord il freddo si fa sentire. A circa quota 1400 la neve inizia ad essere uniforme e abbondante.
Usciamo dal bosco veniamo accolti da uno scenario incantevole: i larici, ancora coperti dai loro aghi dorati sono stati sommersi dalla neve. Il contrasto è mozzafiato, tanto che fatichiamo ad avanzare per lo stupore. Le fronde cariche, i rami all’ingiù e quella combinazione di bianco-oro credo che le ricorderò a vita come uno degli scenari più emozionanti di sempre.
Se a questo ci aggiungi anche la vista su Focobon il panorama da favola è servito!
Dopo numerosi tornanti e tornantini, c’è l’unico tratto delicato da affrontare. Circa a quota 1750 ci troviamo a salire un piccolo pendio piuttosto esposto con un tratto di roccia scosceso scavato dal ruscello. Con un po’ di prudenza si passa, ma se non sei a tuo agio nell’ambiente invernale potrebbe metterti in difficoltà.
Circa a quota 1800 mt attraversiamo il torrente Focobon sul delizioso ponticello in legno che apre ufficialmente la spettacolare vista sui Focobon innevati. Finalmente siamo usciti al sole e possiamo goderci lo scenario in tutta la sua magnificenza.
Continuiamo a salire attraverso le morbide dune di neve, circondati dai colori dorati dei larici. Nell’ultimo tratto l’orientamento si fa più complicato. La neve ha sepolto qualsiasi indicazione e davanti a noi non abbiamo nessuna traccia.
Probabilmente allarghiamo un po’ troppo rispetto al sentiero, ma in breve vediamo la bandiera italiana della Casera Fobocon (1894 mslm) sventolare davanti ai nostri occhi.
Casera Focobon
La casera arriva all’improvviso, nascosta da un grande masso, ma è una gioia per gli occhi. Un bellissimo edificio in pietra e legno circondato dalla pace assoluta nella sua piccola conca.
La posizione inoltre è davvero invidiabile: la vista che si gode sul Focobon è unica. Accanto a questo imponente gruppo c’è la panoramica Forcella Stia da un lato e l’imponente monte Mulaz dall’altro, come in un abbraccio.
L’interno della casera è molto, molto spartano. Un pavimento fatto di pietre, un piccolo soppalco di legno e un camino (bello grande per la verità). Niente di più.
Spartana… ma quanti ricordi! Qui nelle estati di quindici, venti anni fa dormivamo dopo grandi grigliate, adagiati alla meno peggio sul durissimo pavimento della casera. Non è un granché, l’intero di questo edificio – e forse, nel tempo, e anche stato lasciato andare. Eppure la posizione, la quiete di questa conca, gli aguzzi Focobon a sigillare la vista, il Mulaz… a proposito del Mulaz, per di qua si passava per un anello da 10, 11 ore… ricordi, insomma.
Ci sediamo fuori ammirando il panorama mutare sotto ai nostri occhi, minuto dopo minuto, prima di prendere coraggio e rimetterci in cammino per scendere dalla stessa via.
Ciaspolata alla Casera Focobon, dati tecnici in breve:
Dove siamo: sul versante settentrionale del complesso delle Pale di San Martino
Partenza: Camping Eden 1200 mslm
Arrivo: Casera Focobon 1894 mslm
Dislivello: 700 metri
Lunghezza: poco meno di 4 km la salita
Tempo: un paio d’ore (con la neve, mezz’ora è destinata a fare foto!)
Difficoltà: media. Il percorso non presenta particolari difficoltà, tranne un piccolo tratto che, a seconda dell’innevamento, può creare qualche difficoltà.
Acqua: non presente.
Cartografia: Carta Tabacco n. 15 – Marmolada, Pelmo, Civetta, Moiazza (se non ce l’hai puoi comprala su Amazon)
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